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Autore: eolide98    08/03/2015    9 recensioni
Il ragazzino era bassino, pallido, quasi cinereo. Gli occhi, due pozze scure, erano puntati su di lui, ed i capelli ,neri come la pece, erano una massa disordinata. Quegli occhi. Percy ci lesse qualcosa di diverso dagli altri. Erano privi di pena o pietà, solo colmi di consapevolezza. Nico. Il ragazzo apparteneva alla stessa classe di Percy, eppure i due non avevano mai parlato molto, si erano limitati ad un dignitoso ignorarsi reciproco. Eppure adesso era lì, quel ragazzino, poco più piccolo di lui, era venuto fin lì, e sul suo viso Percy aveva letto qualcosa di più degli altri e per qualche ragione questo lo aveva fatto stare male. Lo aveva guardato, per un breve istante, e poi era scappato via, lontano da quegli occhi che lo facevano sentire tanto inadeguato.
"Lo sai?"- lo interruppe Percy-" pensavo che sarebbe stato più difficile. Starti vicino, intendo. Invece, alla fine, mi sono abituato ad averti sempre tra le scatole"-Il moro strinse Nico in un abbraccio soffocante, il più piccolo provò ad allontanarlo, senza troppa convinzione- "ho sempre pensato che tu avessi bisogno di essere abbracciato".
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Gli Dèi, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dannata coscienza veritiera!

 

L'acqua, caldissima, gli bagnava le spalle, sciogliendo la tensione che si era accumulata sui muscoli. Nico insaponò i capelli con lo shampoo, massaggiando, delicatamente, le ciocche. Sarebbe stata davvero una serata fuori dal normale... Will, bhe , Nico lo adorava, anche se a volte era un po' petulante... ma gli altri? A Nico non erano mai andati troppo a genio. Erano così dannatamente perfetti! Annabeth e la sua dannata media scolastica, Jason e le sue capacità sportive, e poi Piper, “ miss mondo”, come spesso la definiva Leo. E Nico non aveva bisogno che ci fosse qualcuno a ricordargli quanto imperfetto e assolutamente inadeguato fosse. Perchè, nonostante Solace sostenesse il contrario, era così che Nico si sentiva. Impacciato, sgraziato ed anche un pochino nerd. L'acqua scrosciava silenziosa lungo il corpo del ragazzo, il tempo sembrava essersi fermato. Sembrava, appunto... Ad un certo momento Nico sentì squillare il citofono, solo allora si rese conto di essere in un ritardo tremendo. Uscì dalla doccia, legandosi un asciugamano in vita.

-Nico... sono qui sotto! Scendi?- chiese la voce di Will, dall'altra parte del citofono. Nico si guardò allo specchio, soffocando una risata, per poi invitare l'amico, con quanta più calma gli era possibile, a salire. Il ragazzo si infilò un paio di jeans e si diresse, furiosamente verso il bano, arrancando alla ricerca dell'asciugacapelli. Will, intanto, fece suonare il campanello. Nico si diresse verso la porta a torso nudo, maledicendo l'acqua calda e l'invito di Jason. La serratura scattò, ed un Will Solace isterico si catapultò in casa.

-Siamo in ritardo!- sentenziò, squadrando il padrone di casa. Nico arrossì, ricordandosi troppo tardi di non aver nulla addosso.

-Hai ancora i capelli bagnati!- la mano di Will andò ad accarezzare, dolcemente la testa del moro,frizionando, con delicatezza i capelli. Nico divenne paonazzo, si allontanò dal piacevole contatto, correndo verso la sua stanza, dove, appesa ad una sedia, stava una camicia nera. Il ragazzo la indossò, abbottonandosela fino al colletto. Estrasse una cravatta rigorosamente bianca dal cassetto e tentò di annodarsela al collo. Poi, preso dalla smania di far presto si diresse in bagno. Afferrò l'asciugacapelli e lo azionò, il getto d'aria calda investì la massa scura. Il problema dei capelli lunghi? Bhe... hanno una volontà propria! Per quanto Nico provasse a pettinarli, non riusciva mai a farli andare dove voleva. Il moro sbuffò, tentando, ancora una volta, di disciplinare quell'enorme massa di capelli.

-Così non ci riuscirai mai!- sentenziò la voce di Will alle sue spalle. Il biondo si era portato alle spalle di Nico ed aveva afferrato l'asciugacapelli, pettinando, con una mano, la massa di capelli corvini, e , con l'altra dirigendo il getto d'aria dove necessario. Nico si trattenne di protestare solo perchè non aveva altra scelta, e poi quel genere di contatto non gli dispiaceva affatto...

-Ecco, ora va un po' meglio- sentenziò Will staccando le mani dal capo del ragazzo.

-Questa la togliamo- le mani del biondo scesero al collo di Nico, sfilando, con grazia, la cravatta- e questi li lasciamo sbottonati- adesso la camicia era aperta fino al petto. Le dita di Will risalirono lentamente fino al volto di Nico, procurando una scarica di brividi al corvino.

-E adesso... se vostra maestà è pronta, la carrozza la attende!- scherzò Will, indicando la porta di casa. Nico afferrò il cappotto e si diresse verso l'uscita a grandi falcate, seguito dal biondo.

Il pick-up di Will era completamente dipinto di arancione, il paraurti cadeva a pezzi, una delle porte non si apriva, i finestrini erano a manovella, in pratica era un catorcio. Will lo adorava. Era riuscito a comprarlo raccogliendo soldi qui e là, passando da un lavoretto all'altro. Ne andava davvero orgoglioso, ed a Nico andava bene. Quante volte quel catorcio lo aveva salvato da una punizione, sfrecciando per le strade buie il sabato sera! E poi aveva la radio ed il lettore cd, praticamente tutto ciò che un giovane adolescente potesse desiderare!

I due salirono a bordo e l'auto , dopo un paio di tentativi falliti, partì. Ci misero poco ad arrivare da Jason. Le vie non erano affollate, e Will conosceva la strada. I Grace vivevano in un condominio poco lontano dalle sponde del Tamigi. Da fuori non era male, l'ingresso non cadeva a pezzi, le finestre erano integre, c'era perfino un portiere, che ronfava, beato, su una comoda poltrona, chiuso nel suo gabbiotto. Ovviamente la portiera di Nico decise di fare le bizze. Dopo dieci minuti di “ tira e spingi” i due amici decisero che era inutile continuare a provare. Nico uscì dal lato del guidatore, lisciandosi la camicia spiegazzata sotto al giubbotto aperto. Will, dal canto suo, indossava un impermeabile bianco ed una t-shirt gialla, ce faceva contrasto con i jeans scuri. I capelli erano tenuti a freno da un paio di occhiali da sole ( cosa li avesse comprati a fare , Nico ancora non lo sapeva...), mentre le braccia erano strapiene di braccialetti.

Nico iniziò a pensare seriamente di tornarsene a casa, quando trovò le porte dell'ascensore sbarrate, sopra le quali era scritto su un foglio di carte “ GUASTO”. Fortunatamente Jason abitava al secondo piano. I due salirono le scale velocemente, pigiando il campanello di una delle abitazioni. In pratica sbagliarsi era impossibile! Sul campanello era chiaramente indicato il cognome della famiglia Grace, inoltre dalla casa provenivano suoni simili a grugniti, che non lasciavano margini di dubbio.

Nico e Will fecero il loro ingresso in casa di Jason. Ad aprire la porta venne Piper. La ragazza era di una bellezza straordinaria. I capelli erano disordinati, tagliati alla meno peggio, indossava una maglietta bucherellata ed un jeans sgualcito, eppure era straordinariamente attraente. La ragazza sorrise ai due amici, invitandoli ad entrare. Will posizionò un braccio attorno alle spalle del moro, salutando , con un gesto della mano, i presenti. Piper rispose con un sorriso, gli altri due, probabilmente, non ci fecero neanche caso.

Jason era stravaccato sul divano, le mani immerse in un'enorme ciotola di pop-corn. Annabeth se ne stava dal lato opposto del divano, tentando, evidentemente, di tenersi a distanza dalla coppietta felice.

-Oh fantastico! - sbuffò la riccia – un'altra allegra coppietta a cui fare da candela!

Nico era arrossito, il volto pallido si era infiammato, e, frettolosamente, aveva scostato la mano di Will che si trovava sulla sua spalla , allontanandosi di un passo dal biondo. Will trattenne una risata.

-Noi non stiamo assieme!- sentenziò Nico, stringendo i pugni. A quel punto Will scoppiò in una risata fragorosa. Il moro, non trovando alternative, gli rifilò una gomitata tra le costole.

Il volto di Annabeth si distese. Un sorriso le increspò le labbra.

-Mi sa che andremo d'accordo Di Angelo...

 

Nico si rese conto che la compagnia di quei ragazzi non gli dispiaceva affatto. I ragazzi non avevan ancora avviato il film, ed ora, arrivati gli ultimi ritardatari, si erano seduti sul pavimento, in cerchio, ed avevano iniziato a divorare fette di pizza.

Jason era fantastico, la tipica persona che ti fa sentire a tuo agio, che ti spinge a parlare di te stesso. Piper era completamente diversa da come Nico l'aveva immaginata. Era una ragazza insicura, timida ed estremamente fragile. Stavano insieme da poco più di due mesi ( Jason aveva davvero la parlantina facile). In passato il ragazzo aveva frequentato la sorella di Piper: Drew. Ma la ragazza, era totalmente diversa da lei. Altezzosa, superba, cattiva e prepotente. Bellissima certo! Ma cosa conta il bell'aspetto se si ha un pessimo carattere? La storia tra i due era andata avanti per quasi un anno, poi Drew aveva deciso che Jason non era abbastanza, così aveva iniziato a frequentare un ragazzo più grande, del quale neanche Piper ricordava il nome. Erano passati solo pochi minuti eppure Nico già iniziava a conoscere parecchi particolari della vita di quei ragazzi. Si rimproverò per averli giudicati male, ripromettendosi di non giudicare mai più una persona senza prima averci parlato. Annabeth rappresentava l'unica vera incognita. La bionda era rimasta in silenzio per tutta la durata della conversazione. Nico non sapeva cosa aspettarsi da quella ragazza. Non le aveva mai parlato, un muro di differenze che si ergeva tra i due. Lei, che adorava l'architettura e la matematica, lui che stravedeva per la letteratura latina e greca. Lei che ascoltava Rock a tutto volume, lui che teneva lo stereo al minimo, una tenue sinfonia al pianoforte che risuonava nell'aria. Il bianco ed il nero, la luce e l'ombra. Nico decise di rischiare, provando a coinvolgerla nella conversazione.

-E Percy?- in seguito Nico non seppe perchè, tra tutte le domande possibile, gli fosse venuta in mente proprio quella, più tardi si sarebbe dato dello stupido. Eppure ormai il danno era fatto, e non vi si poteva porre rimedio. Il braccio di Will, tornò, familiare, a cingergli le spalle.

-Lui aveva da fare, questa sera- si affrettò a rispondere Jason.

-Perchè ti interessa tanto, Di Angelo?- la voce di Annabeth era diventata più acuta, pungente, se possibile. Nico si maledisse, iniziare quella conversazione era stata una pessima idea.

-Ehm io... ecco...- il ragazzo arrossì fino alla punta delle orecchie. Jason incrociò il suo sguardo, per poi rivolgersi ad Annabeth.

-Nico è un suo compagno di classe, è normale che sia preoccupato per Percy!- Nico lanciò un'occhiata di pura gratitudine.

-Quindi è solo perchè è un tuo compagno di classe che lo hai difeso davanti alla Dodds?- sibilò Annabeth, curiosa.

-Io... penso... ho pensato a quanto la situazione fosse ingiusta. E poi nessuno dei suoi amici lo ha fatto! Qualcuno doveva parlare alla Dodds...

-Cosa sto insinuando, Di Angelo?- lo rimbeccò, Annabeth.

-Sto solo dicendo che tu o quell'idiota di Luke avreste anche potuto dire qualcosa, visto e considerato che vi dichiarate suoi amici.- Nico si accorse di aver esagerato, gli occhi di Annabeth erano in tempesta, la stretta sulle sue spalle divenne più forte, Jason si mise una mano tra i capelli, Piper era pronta ad intervenire in sostegno del ragazzo, quando accadde qualcosa di incredibile. Annabeth si lasciò scivolare al suo posto, con una smorfia imbronciata sul volto.

-Credo tu abbia ragione...- si scostò una ciocca di capelli dal volto, portandosela dietro un orecchio. Distolse lo sguardo. Jason gli sorrise. La conversazione, intuì Nico, era finita.

 

Il film non era male. Stardus, così si chiamava. Raccontava di una giovane stella, caduta dal cielo, di tre streghe che ne desideravano il cuore, e di un ragazzo che ne era tremendamente innamorato senza saperlo. Il braccio di Will non si era mai allontanato dalle sue spalle, e Nico non aveva alcun interesse a farglielo togliere. Infondo erano amici, ed il moro adorava l'odore di Will: sapeva di sole, di erba appena tagliata e di the alla pesca. E poi poteva appoggiarsi sulla sua spalla, il che gli permetteva di stare davvero comodo.

Il film durò circa un'ora e mezza. Quando Jason riaccese le luci Nico era mezzo addormentato. Will sonnecchiava con il sorriso dipinto in volto, mentre Annabeth e Piper piagnucolavano entusiaste del finale indovinato del film. Un trillo scosse i ragazzi da loro torpore. Annabeth si fiondò sul suo cellulare, schiacciando un tasto.

-Pronto? Cosa vuol dire? Luke, ne avevamo parlato... Dei! E va bene... siete già qui sotto? Okay, dammi un attimo ed arrivo.- Annabeth riagganciò. Will e Nico avevano già indossato i cappotti, Piper sarebbe rimasta a dormire da Jason.

Annabeth si affrettò verso l'attaccapanni, afferrando un lungo impermeabile ed una sciarpa azzurra. Salutò tutti, fiondandosi, poi, giù per le scale. Nico guardò, incerto, Will, il quale, divorato dalla curiosità, si diresse verso la porta. Nico salutò con un cenno della mano Piper, avvicinandosi poi a Jason. Avrebbe davvero preferito una stretta di mano. Purtroppo il biondo era un tipo passionale. In meno di un istante Nico si ritrovò circondato dalle braccia di Jason.

-Dovresti uscire con noi più spesso!- decretò il ragazzo, per poi ritrarsi dolcemente.

 

 

Will, dal canto suo, trovava estremamente irritante il fatto che Jason avesse abbracciato Nico. Sul serio! Si erano a stento parlati un paio di volte, e già si era spinto ad un contatto fisico così...così fisico? Will si ripromise di affrontare con Jason l'argomento “ dimostrazioni di affetto” in seguito, preda di quell'istinto di protezione che lo contraddistingueva. Non appena il rituale del saluto fu completato, i due corsero giù per le scale, divorati dalla curiosità. Davanti a loro Luke Castellan teneva all'impiedi un Percy Jackson decisamente in cattive condizioni. Will corse in direzione del ragazzo, sorreggendolo.

-COSA DIAVOLO GLI E' SUCCESSO?- gridava Annabeth a Luke.

-Nulla... si è divertito... forse fin troppo, per domani starà meglio. Il problema è che non posso riaccompagnarlo a casa. Io abito lontano, e non credo di avere abbastanza carburante per riaccompagnare a casa te e lui...- concluse.

-E come speri che arrivi a casa in queste condizioni?- lo rimproverò Annabeth.

Nico si avvicinò al ragazzo, preoccupato, in ansia, quasi. Percy aveva il capo chino, gli occhi erano rossi, le guance colorite, il corpo abbandonato sulle spalle di Will e di Luke. Nico non sapeva cosa Luke intendesse per divertirsi... ma di certo non era curioso di sperimentare quel tipo di passatempo.

-Percy...- chiese avvicinandosi al ragazzo- tutto bene?

Per tutta risposta Percy gli vomitò sulle scarpe. Nico si ritrasse , un'espressione di disgusto dipinta sul volto. Will guardò storto Luke.

-Cosa ha preso?- gli chiese, il biondo.

-Ma la sindrome del crocerossino l'avevi già prima di iscriverti a medicina, Solace?- lo rimbeccò Luke. Will gli avrebbe messo le mani addosso se Nico non fosse intervenuto.

-Lo riaccompagniamo noi a casa. Percy abita a pochi isolati di distanza da casa mia, non dovrebbe essere troppo complicato- decise Nico, Will che lo guardava sbigottito.

-Fantastico, Di Angelo! Vedi che quando vuoi sai renderti utile anche tu?- lo derise Luke. Nico soffocò un insulto, aiutando Percy a sedersi vicino a Will. Lui sarebbe rimasto nel bagagliaio, la serata non era troppo fredda, e poi Percy non si reggeva in piedi , farlo stare nel bagagliaio era pericoloso. Il pick-up partì, lasciandosi alle spalle Annabeth e Luke.

 

-Sei un irresponsabile!- sentenziò Annabeth, affrontando Luke.

-E' per questo che mi ami no?- le labbra del biondo si posarono su quelle di Annabeth, ed il senso di colpa, familiare, si diffuse nel corpo della ragazza.

“Perchè non riesco a dirlo a Percy”- continuava a ripetersi- “Perchè non riesco a parlagli di me e Luke?”

Una vocina le risuonò nella testa :“Perchè sai che stai facendo un errore”

Dannata coscienza veritiera!

 

N.D.A.

Ecco un altro capitolo. Ehm... Solangelo un po' ovunque... ma posso assicurarvi che non è come pensate. Sono dolcissimi assieme, maaaa abbiamo un copione da rispettare. Affinchè tutto vi sia chiaro dovrete aspettare un pochino.. mi dispiace...

per il momento vi saluto e vi abbraccio

Ad Maiora

E.f.

 

P.s.

Da questo momento in avanti ogni “ fuori programma” sarà annunciato sulla mia pagina facebook (https://www.facebook.com/pages/Eolide98/1811128499111467) e sul mio sito web (https://eolide98.wordpress.com/) se la pubblicazione, quindi non avviene in tempo regolare, potrete accertarvi voi stessi del nuovo, eventuale calendario.

 

 

 

   
 
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