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Autore: Sunrise19    08/03/2015    1 recensioni
Traduzione dell'omonima storia che si trova sul sito fanfiction.net scritta da mende5525
Sul mio profilo troverete il link necessario per trovare la storia originale in inglese ( e quindi anche l'autrice originale ahah). Ogni parola, virgola, punto, qualsiasi cosa, è sua. A me non appartiene nulla di ciò!
" Lui è un punk e lei una prepotente. Loro non hanno niente in comune, e nessuna ragione per essere amici o anche andar d'accordo. Ma da qualche parte lungo la strada loro avranno bisogno l'uno dell'altro per prendersi cura ed essere curati. " Duncan/Courtney
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan | Coppie: Duncan/Courtney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Angolo traduttrice:
Oddio non ci credo ce l’ho fatta davvero! ahah non pensavo, mi sorprendo di me stessa.
In qualsiasi caso, problemi problemi. Già dal titolo…
Buona lettura!




Ricorda sempre che il futuro arriva un giorno per volta

- Ellen Glasgow




 
Courtney e Duncan erano inseparabili. Stavano insieme tutto il tempo e scoprivano sempre più cose l’uno sull’altro e condividevano più di ciò che avrebbero potuto condividere con qualsiasi altra persona. I loro battibecchi verbali ora solitamente portavano ad amoreggiamenti o altre cose che non si possono dire!

I genitori di Courtney ormai erano completamente tranquilli col ragazzo nei dintorni dato che vedevano che non era cattivo come appariva. Diavolo ultimamente sembrava che anche il padre di Courtney si stesse lasciando un po’ andare. Duncan sembrava aver quell’effetto sulle persone una volta che lo conoscevano.

Courtney era persino riuscita ad incontrare ancora i genitori del ragazzo. Come Duncan aveva previsto lei e sua madre andavano perfettamente d’accordo. Il padre aveva imparato a star attento a ciò che diceva quando nei dintorni aveva la mora e si stava pian piano abituando a lei. Una cosa che era decisamente cambiata a casa di Duncan era il comportamento del padre nei confronti del figlio. Ultimamente i due erano riusciti a conoscersi un po’. Non erano ancora così tanto vicini, ma ci stavano arrivando lentamente.

Come molte persone avevano detto prima, i due si stavano influenzando a vicenda. Duncan era stato abbastanza bravo negli ultimi tempi mentre Courtney era stata più socievole e disposta a far cose. L’ultimo anno scolastico sarebbe arrivato alla fine entro pochi mesi e tutti stavano parlando del termine, ma Courtney e Duncan non sembravano notarlo.

Courtney sbadigliò stancamente cercando di finire la colazione. Ultimamente era stato un po’ difficile finire le cose per la scuola con Duncan che le rubava molto tempo. Ma essendo una che non si tirava mai indietro davanti ad una sfida Courtney provò di essere in grado di gestire la cosa.

Sua madre improvvisamente fece cadere una lettera davanti a lei. “ Cos’è? “ chiese Courtney sfregandosi gli occhi.

“ Aprila, “ disse la madre con impazienza.

Courtney iniziò ad aprirla lentamente finchè riconobbe il nome dell’università a cui aveva fatto domanda sulla busta. Immediatamente la aprì e fece ugualmente con i fogli tra le mani tremanti. Gli occhi li scorsero così velocemente che quasi si sarebbe pensato che non li stesse nemmeno leggendo.

Improvvisamente si alzò dalla sedia gridando e ballando per tutta la stanza. Ciò che non aveva notato era che Duncan era appena entrato pronto per andare a scuola con lei. La guardò ballare in giro per la cucina, era abbastanza carina come cosa ma ancora non era al corrente di ciò che stava accadendo e guardò la madre curioso. “ Uhm… cosa sta accadendo? “

Courtney smise di ballare e si gettò tra le braccia di Duncan quasi facendolo cadere a terra. “ Oh Duncan! “ urlò felicemente continuando a stargli contro.

Sorrise ampiamente e la strinse. “ Vorrei sentirmi dire che stavi ballando a causa mia ma qualcosa mi dice che sia per un’altra ragione. “

Courtney finalmente si separò da lui e gli mise la lettera davanti al viso non dandogli nemmeno l’occasione di leggerla. “ Vogliono farmi un colloquio! “

Duncan ancora non capiva. “ Chi? L’FBI? “

Courtney roteò gli occhi e indicò la parte in alto della lettera. “ No idiota. La scuola, l’università a cui voglio andare da quando avevo dieci anni! Vogliono davvero farmi un colloquio e poi potrei anche entrarci! “ Ancora Courtney strillò e iniziò a ballare. Duncan le strappò la lettera dalle mani e la osservò più attentamente.

Courtney era troppo impegnata ad abbracciare la madre e parlare del proprio futuro per notare il cambio d’umore di Duncan. Il ragazzo era stato inizialmente felice che Courtney stesse avendo l’opportunità di far ciò che aveva sempre voluto. Gli aveva detto un sacco di volte quanto volesse far l’avvocato, lui stesso pensava che ciò fosse perfettamente adatto a lei. Sapeva abbastanza com’era la legge, ed era così testarda da vincere ogni discussione. Pensava inoltre che fosse bello avere un avvocato come ragazza che lo aiutasse a tirarsi fuori dai guai. Comunque tutto ciò sembrò sparire dalla mente di Duncan non appena si rese conto del luogo in cui si trovava l’università. Era lontano. Davvero lontano.

Fu allontanato momentaneamente dai pensieri quando Courtney lo abbracciò di nuovo e gli diede un piccolo bacio sulla guancia. “ Non è eccitante? “

Cercò di rispondere ma non ci riuscì. Era sempre stato completamente onesto con lei prima ma questa era una situazione spiacevole. Se le avesse detto le proprie preoccupazioni sul fatto che fosse troppo lontana l’avrebbe solo fatta arrabbiare e le avrebbe rovinato il momento. Ma se avesse detto che stava bene allora avrebbe potuto rompere con lei anche subito.

“ Stai bene? “ chiese Courtney quando lui non rispose.

Duncan scosse la testa e forzò un sorriso. “ Sì sto bene… sono davvero orgoglioso di te Court. “

Courtney gli sorrise vivacemente, lo baciò, e scappò per prepararsi per andare a scuola. Duncan rimase lì in silenzio con sua madre ancora raggiante d’orgoglio. “ Ho sempre saputo che poteva farcela. Questa scuola sceglie così tante persone e suo padre ed io stiamo tenendo da parte soldi per la sua educazione da quando è nata. “

Duncan annuì tenendo gli occhi rivolti verso terra. Mosse i piedi sentendosi a disagio e la guardò. “ Quindi… non la vedrà molto spesso, “ disse cercando di apparire tranquillo.

Il suo sorriso si alleviò leggermente. “ Penso che mi mancherà terribilmente. Ma la amo e voglio solo il meglio per lei. “

Queste parole lo colpirono duramente. “ Giusto… “

Courtney arrivò saltando i gradini completamente vestita, con un sorriso ancora incollato al suo viso. “ Va bene andiamo, “ disse prendendogli la mano.

Le sorrise e le strinse la mano più forte del solito. “ Sì… andiamo. “


 
Ogni cambiamento, anche agognatissimo, ha le sue malinconie, perché quel che ci lasciamo alle spalle è parte di noi: dobbiamo morire in una vita prima di poter entrare in un’altra.

- Anatole France




 
Per tutto il giorno Courtney corse da chiunque a dire le buone notizie. La ragazza notò tutto il tempo il comportamento da solitario e distaccato di Duncan. Voleva parlargli ma ogni volta che ne aveva l’occasione qualcuno si congratulava con lei o vedeva qualcuno a cui doveva raccontar tutto.

Dopo un po’ Duncan smise di starle accanto. Courtney non se ne preoccupò molto immaginando che il discorso università non fosse esattamente ciò che più lo interessava e che aveva bisogno di stare un po’ con gli amici maschi.

La ragazza si stava vantando del colloquio con Bridgette che ascoltò attentamente e i quali occhi uscirono dalle orbite non appena Courtney le disse dove fosse. “ Così lontano? “ chiese Bridgette con voce preoccupata.

“ Beh sì, se voglio che il mio futuro vada lontano devo andare il più lontano possibile. È una delle migliori università del paese e voglio che sia qualcosa di completamente nuovo ed eccitante. “

Bridgette annuì all’amica ma Courtney capì che c’era qualcosa che stava trattenendo. “ Cosa? “ chiese Courtney notando la sua esitazione.

“ Beh è che… Geoff ed io andremo in scuole diverse ma sono davvero vicine tra loro. Trent e Gwen andranno insieme all’università d’arte e perfino Leshawna e Harold saranno poco lontani. “

Courtney ancora non vedeva dove la conversazione stesse finendo. “ Che cosa vuoi dire? “ chiese Courtney confusa.

Bridgette scrollò le spalle e aggiunse, “ Quindi… tu e Duncan? Non è che lui presto farà domanda ad un’università e tu sarai miglia e miglia lontana da lui. “

Courtney era stata così presa in tutta la sua gloria che non aveva nemmeno avuto il tempo di pensare al suo futuro con Duncan. Ma ora che ci stava pensando si era resa conto che Bridgette aveva ragione. Non sarebbero finiti a fare i piccioncini all’università dato che Duncan era molto lontano dal tipo da università, e non poteva chiedergli di andar con lei. Dove sarebbero stati? Courtney aveva già pianificato di vivere nel dormitorio con le altre ragazze. Non era giusto che lei gli chiedesse di andarsene di casa solo per poter fare ciò che voleva.

Courtney sentì il proprio stomaco attorcigliarsi e il cuore accelerare. Tutte le loro notti insieme, tutte le lotte, le scuse, l’amore. Era la fine di tutto ciò? Si era arrivati a questo? Sembrava accadere troppo velocemente e intanto la sua mente si gettava nella preoccupazione. Doveva esserci una soluzione.

Courtney doveva parlare a Duncan.



 
Se non ti piace qualcosa cambialo. Se non puoi, cambia il tuo atteggiamento.

- Mary Angelou




 
Duncan aveva deciso di saltare le lezioni pomeridiane e prendersi tempo per se stesso. Tornò a casa di Courtney per prendersi la moto e guidò fino a casa propria per rilassarsi. Si sorprese quando vide la macchina di suo padre. Ormai doveva essere di pattuglia per tenere i punk come lui fuori dai guai.

Non era che Duncan non potesse essere bravo se ci avesse provato. Solo che suo padre non gli aveva mai dato un’opportunità. Forse se gli fosse stata data la possibilità avrebbe potuto farlo una volta. Ma lui non era preoccupato dell’impressionare il padre, era più preoccupato per altre cose.

La scuola superiore sarebbe finita presto e non era completamente sicuro di cos’avrebbe fatto. Era sempre andato con la corrente e aveva sempre lasciato che le cose arrivassero naturalmente, ma ora ciò era abbastanza spaventoso dato che Courtney se ne sarebbe andata. Considerò l’idea di andare con lei ma non è che fosse pieno di soldi, poteva sempre derubare un posto ma quei soldi col tempo sarebbero finiti. Per non parlare del fatto che fosse impossibile trovar lavoro dopo essere stato mandato in carcere.

Per Courtney sembrava che tutto fosse già stato programmato e lui sapeva che non appena avesse preso una decisione non avrebbe cambiato idea. In più non aveva mai visto qualcuno così felice di andare all’università e rendersi una persona di successo. Ma alla fine cosa avrebbe dovuto aspettarsi da lei se non l’andare fino in fondo.

Duncan entrò in casa e si tolse la giacca e si recò in cucina per ritrovarci suo padre che lo aspettava. “ Ehi papà, “ disse Duncan prendendo dell’acqua frizzante dal frigorifero.

“ Bigiato? “ chiese il padre con disapprovazione.

Duncan fece spallucce e aprì l’acqua. “ La prima volta negli ultimi quattro mesi, “ disse orgogliosamente. Da quando si era messo con Courtney lei lo aveva praticamente forzato ad andare ad ogni lezione. Non che lui prestasse attenzione, o che si addormentasse di tanto in tanto. Ma i suoi voti si erano leggermente alzati grazie alla sua presenza e almeno suo padre gliel’aveva riconosciuto.

Il padre annuì sapendo che la fidanzata del figlio aveva contribuito a ciò. “ Sì… ricordo che quando incontrai tua madre per la prima volta mi fece finire tutto il lavoro d’ufficio alla scuola di polizia giorni prima del dovuto. “

Duncan si sentì abbastanza strano nell’avere una conversazione col padre. Non avevano mai realmente parlato prima, e non era sicuro di cosa dire. Apparentemente non ebbe bisogno di dir nulla perché il padre continuò a parlare.

“ In qualsiasi caso figlio, sono felice che tu sia qui perché c’è qualcosa di cui vorrei parlarti. “

‘ Uh-oh ‘, pensò Duncan. ‘ Ha scoperto che quella notte… aspetta no qualcuno chiamò i vigili del fuoco. ‘

“ So che la scuola finirà tra un paio di mesi, “ continuò il padre. “ E so che non vuoi andare all’università. “

Non che fosse stupido, ma era vero che non aveva il desiderio, la pazienza, o la motivazione di andare ad altre lezioni, conferenze, e bla, bla, bla. Una volta che le superiori fossero finite Duncan avrebbe finito. Non voleva andarsene in giro come un qualunque perdente che metteva in mostra il proprio spirito scolastico e parlava di quando fosse felice di andare a quell’altra dannata scuola.

“ Quindi volevo farti sapere… C’è una piccola entrata alla scuola di polizia. “ Dopo aver visto l’espressione del figlio il padre disse velocemente. “ Non è per un addestramento di polizia o cose simili. “

“ Bene, “ disse Duncan sollevato. Un poliziotto era l’ultima cosa che voleva essere.

“ Ma c’è questo centro di consulenza giovanile. Pensavo che dato che puoi identificarti in alcuni di questi ragazzi potresti andar lì e dar loro una mano ed assicurarti che nessuno degli ufficiali sia prepotente con loro o faccia aver loro problemi. “

Duncan non riusciva a credere a ciò che stava sentendo! Il padre stata offrendo a suo figlio che andava contro la legge un lavoro all’accademia di polizia per tenere gli altri ragazzi lontani dai guai e tenere in riga gli ufficiali! Duncan era uno che faceva i casini non che faceva rispettare le regole.

In qualsiasi caso… suo padre aveva ragione. Poteva identificarsi in quei ragazzi dato che ci era stato prima e ancora non ne era del tutto fuori. E il pensiero di tenere un ufficiale in riga era troppo bello da lasciar perdere. Gli era sempre stato detto cosa fare da quegli uomini e ora lui poteva dir loro cosa fare. Diavolo poteva tener pure d’occhio quei poliziotti corrotti che abusavano dei loro titoli. C’era inoltre il fatto che Duncan avesse bisogno di un lavoro se sperava di uscire di casa, e suo padre ora gliene stava offrendo uno e si stava fidando!

Duncan avrebbe probabilmente detto si, probabilmente avrebbe accettato l’offerta e seguito il corso delle cose come aveva sempre fatto. Ma qualcosa - o meglio qualcuno - lo tratteneva.

Courtney.

Se avesse detto sì l’avrebbe perduta sicuramente. Lui sarebbe rimasto e lei se ne sarebbe andata. Non poteva chiederle di rimanere. Che genere di egoista avrebbe chiesto a qualcuno di lasciar perdere il suo futuro per rimanere con lui? Ma allo stesso tempo non poteva perderla. Lei era tutto per lui. Non poteva finir tutto così!

Duncan si schiarì la gola prima di parlare ancora. “ Uhm… potresti darmi un po’ di tempo per pensarci su? “

Suo padre annuì una volta ma aggiunse, “ Non metterci troppo tempo. Ti ho offerto un buon affare ma posso tenerti aperta questa porta solo per un po’. “

Duncan capiva perfettamente. Ma al momento aveva altre cose di cui prendersi sicura. Improvvisamente tutto sembrava cambiare troppo velocemente. Un minuto prima lui e Courtney insieme era l’unica cosa nella sua testa, e ora il pensiero di perderla era tutto ciò che lo affliggeva.

Duncan doveva parlare a Courtney.



 
( Kyle sull’andare a Londra per un lavoro )

Kyle: Ho 24 ore per prendere la decisione più importante della mia vita, e in qualsiasi modo vada finisco per lasciare qualcosa di cui mi importa.

Overton: Perché non la porti con te e basta?

Kyle: E lasciarla terrorizzare un altro continente!

- Living Single
  
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