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Autore: Seiraluna    09/03/2015    1 recensioni
Quel giorno Conaire però non era nelle sue terre, ma davanti il grande tempio.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leo Regulus, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mattina
Al grande tempio si erano svegliati tutti all’alba. I cavalieri d’oro erano tutti riuniti di fronte lady Atena per discutere degli specter che in quei giorni si erano visti sempre più spesso nelle vicinanze del villaggio. In più, bisognava discutere delle missioni fuori la zona del tempio che non coinvolgevano gli specter ma altri cavalieri malvagi. Il grande sacerdote aveva ricevuto notizie allarmanti dalla Francia e dalla Spagna. Aveva inviato dei cavalieri d’argento per prendere delle informazioni e erano tornati tutti feriti gravemente. Non poteva inviare tutti i cavalieri d’oro nelle due zone altrimenti avrebbe rischiato di lasciare il tempio sguarnito e gli specter ne avrebbero approfittato. Bisognava trovare un modo per inviare meno persone possibile e che compissero le missioni nel minor tempo possibile. Tutti i cavalieri servivano al tempio in quei mesi.
-Lady Atena dopo essersi consultata con me e Sisifo, ha deciso di inviare Manigoldo e Albafica in Francia. Mentre el Cid, Degel e Cardia andranno in Spagna. Laggiù sono scomparse molte persone negli ultimi due mesi. Dai rapporti di Sisifo si stimano cinquanta persone scomparse e non si conosce la causa. Partirete domani mattina all’alba. Ora potete andare. Regulus resta qui.
-Sì, signore.
Un’ancella entrò nella stanza di Conaire mentre si pettinava e le disse che il grande sacerdote l’attendeva nel salone. La ragazza si sistemò il vestito e seguì l’ancella verso il salone.
-Mi cercavate?
-Lady Conaire ho pensato che le sarebbe piaciuta una visita al tempio per conoscerne tutta la storia. Ieri vi ho mandata in giro con Regulus ma non vi ho fatto vedere le stanze antiche del tempio.
-Non si preoccupi, so che siete impegnati in questi giorni. Mi sono divertita molto ieri con Regulus, mi ha mostrato dei posti fantastici nella valle.
-Regulus ha avuto una buona istruzione qui al tempio e potrà anche farle visitare tutte le stanze più belle di questa costruzione. Conosce ogni affresco e ogni colonna nei minimi dettagli.
-Grazie per la disponibilità grande sacerdote ma non vorrei disturbare gli allenamenti del cavaliere del leone.
-Oggi non ha molto da fare e può dedicarvi un po’ di tempo. Con questo caro Regulus intendo dire che passerai l’intera giornata con lady Conaire.
-Va bene signore. Sarà un onore illustrarle la storia del tempio a Conaire come Sisifo ha fatto con me.
Il grande sacerdote sperava di non aver preso una cantonata assegnando la protezione di lady Conaire a Regulus. Non lo aveva detto chiaramente ma il cavaliere aveva capito che doveva proteggere la ragazza in caso di attacco nemico.
Regulus strinse la mano di Conaire e la portò verso la biblioteca. Lì c’era un grande quadro che le voleva mostrare.
-Qui ci sono più libri che nella biblioteca di mio padre.
-Il grande sacerdote ha raccolto libri di tutto il mondo. Qui ci conserva anche i documenti ufficiali e le mappe. Mentre quelli sul muro laggiù sono i ritratti dei vecchi cavalieri d’oro. Ci sono tutti.
-Mi mostri quello di tuo padre.
-Con piacere.
-Questo è lui con la sua armatura addosso.
-Vi somigliate un pochino.
Prima di continuare il giro del tempio Regulus voleva portare Conaire in un posto importante. La prese in braccio e iniziò a correre verso l’esterno.
-Dove andiamo?
-Vedrai, ti voglio presentare una persona.
Conaire si stringeva forte a Regulus e lui la teneva stretta per la vita, non voleva di certo farla scivolare.
-Eccoci qua. Ciao papà, voglio presentarti Conaire. Lei è la ragazza di cui ti ho parlato tempo fa. Lei mi ha insegnato tante cose.
Conaire si inginocchiò di fronte la tomba del padre del cavaliere e si presentò con molto garbo.
-Sei la prima ragazza che non mi prende per pazzo perché parlo con una lapide.
-Vedi tante ragazze?
-No, solo quelle del villaggio e loro dicono che non è possibile che mio padre mi ascolti dalla tomba.
-Io parlo spesso con mio padre. Penso che ora sia da qualche parte con la mamma e che vivano insieme fra tante luci.
-Io penso lo stesso di mio padre. Lui è sicuramente in un luogo bellissimo con la mia mamma. Magari un campo pieno di fiori e luci colorate.
Regulus e Conaire parlarono per due ore dei loro genitori. Nessuno dei due sapeva molto delle rispettive madri ma speravano che fossero con i loro papà.
 
Dal tempio qualcuno osservava i due ragazzi seduti vicino le tombe dei cavalieri.
-Cosa avete in mente per lui?
-Sisifo non ho secondi fini. Regulus deve solo fare da guardia del corpo a lady Conaire mentre resta qui. Non mi sembra impegnativo come compito.
-Mi scusi se mi permetto ma non ho mai visto uno sguardo simile negli occhi di Regulus.
-Ah ah. Sisifo il tuo allievo ha quello sguardo perché per la prima volta scopre il suo amore, capita. È giovane, lascialo vivere.
-Grande sacerdote oggi parlate come vostro fratello.
 
Regulus dopo aver parlato per ore con suo padre e Conaire portò la fanciulla a mangiare qualcosa al tempio. Poi si ricordò che quel giorno cucinavano Tenma e Yato con l’aiuto degli allievi del cavaliere del toro e decise di trascinare Conaire al villaggio. Una volta lì comprò qualche panino e poi la portò su un prato fiorito.
-Mi dispiace ma non potevamo mangiare con gli altri. Non posso rischiare che ti avvelenino con la loro cucina. Sarai abituata a piatti raffinati.
-No, per un intero anno ho mangiato quello che cucinavano al villaggio. Ci sono voluti mesi prima che il castello fosse ricostruito. E poi mangio di tutto, anche dei semplici fagioli.
-Non hai mai assaggiato la cucina di Tenma e Yato fortunatamente.
-Non può essere tanto cattiva.
-L’ultima volta io, Cardia e Manigoldo stavamo per rimanerci stecchiti per una zuppa di patate. Diciamo che nessuno di noi cavalieri cucina bene. Forse solo Shion, Doko e il cavaliere del toro ma sono sempre impegnati fra allenamenti, allievi, specter e missioni.
Dopo aver mangiato Regulus e Conaire si stesero sul prato e il cavaliere mise un fiore fra i capelli della ragazza.
-Ti dona.
-Grazie.
-Quando devi tornare al tuo castello?
-Fra pochi giorni o si preoccuperanno per me. Il grande sacerdote mi ha detto che presto qui ci saranno delle lotte fra cavalieri e specter e che non è sicuro per una ragazza.
-Ti ha informata su molte cose. Non ti preoccupare noi cavalieri saremo in grado di sconfiggere gli specter al fianco di Atena. Per il bene di tutti ci batteremo con tutte le nostre energie.
-Sei sempre lo stesso. Sei sempre pronto a batterti per il bene degli altri.
-Mi farai arrossire se parli in questo modo. Non sono poi tanto coraggioso.
-Scherzi. Quando ero al castello ho sentito di tantissime storie sul tuo conto. Hai affrontato tutte le missioni con grande coraggio e sei sempre riuscito a sconfiggere i tuoi nemici.
Regulus arrossiva per i complimenti della ragazza, non sapeva che le notizie su di lui giungessero fino alle sue terre. Non sapeva neanche di essere tanto famoso. Solo di una cosa era certo, gli faceva piacere che Conaire lo pensasse ogni tanto, anche lui spesso pensava a lei.
-Regulus posso entrare nella casa del leone?
-Certo, ti ci porto subito. Però non fare caso al disordine, non ho avuto modo di fare il bucato ultimamente.
-Se vuoi ti aiuto.
Arrivati alla casa del leone, Conaire vide tutti gli abiti da civile di Regulus sparsi per la casa. Era più disordinato di quanto pensasse. Certi vestiti erano completamente consumati e erano da buttare.
-Non hai altri cambi, questi vestiti sono strappati.
-Ho combattuto molto negli ultimi mesi e i vestiti si sono rovinati.
-Ci penserò io.
Conaire prese ago e filo e delle toppe e ricucì tutti gli abiti che si potevano rattoppare. Altri li buttò via poiché erano completamente logori.
-Se vuoi più tardi andiamo a comprare altri abiti, hai solo quattro cambi. Ho dovuto gettare almeno dieci maglie e cinque pantaloni.
-Non ho mai tempo di comprare nuove cose a causa delle missioni e dei combattimenti. Verrò volentieri con te al villaggio. Dovrai aiutarmi con le spese, non sono molto bravo a comprare i vestiti, faccio confusione persino quando mi danno la lista della spesa. Mi è capitato di comprare delle pere al posto delle mele e delle pesche al posto delle albicocche.
Conaire stava ridendo. Regulus era davvero buffo, era fortissimo ma allo stesso tempo imbranato in alcune cose.
La ragazza lo trascinò giù al villaggio e gli fece provare diversi abiti da uomo in un negozio poco costoso. Regulus era imbarazzato ogni volta che usciva dal camerino, non aveva mai provato tanti vestiti in vita sua. Di solito era Sisifo che gli portava i nuovi indumenti quando quelli vecchi erano troppo piccoli. Però doveva ammettere che con Conaire si stava divertendo un sacco.
-Ora che hai dei vestiti nuovi, non dovrai più andare in giro con i pantaloni bucati.
-I vestiti che ho comprato sono molto comodi. Non sapevo che esistessero maglioni tanto soffici.
-Sembra che tu non abbia mai fatto compre in vita tua.
-Infatti è così. Sisifo mi porta tutto quello che mi serve e io non ho bisogno di andare a fare compre. Scendo al villaggio solo quando ci sono scontri o se mi mandano a farela spesa.
-Sono felice di esserti stata di qualche aiuto.
-Mi sono divertito questa mattina, ho scoperto che anche fare compre è divertente. Fare la spesa di solito mi annoia ma con te tutto è diverso.
Conaire e Regulus tornarono al tempio dove poggiarono tutti i vestiti del cavaliere.
-Perché non hai comprato niente per te?
-Ho tanti vestiti nella mia valigia e devo spendere i soldi che mi restano per la mia gente. Non posso permettermi di sperperare delle monete per me stessa. Io ho tutto mentre nel mio paese ci sono tante persone che soffrono.
-Sempre pronta ad aiutare gli altri, sei da ammirare.
Sisifo stava osservando i due ragazzi e notava come fosse cambiato l’atteggiamento del suo allievo. Sfiorava le mani di Conaire come fosse la cosa più preziosa che aveva. Inconsapevolmente le spostava le ciocche dei capelli dal viso e le accarezzava le guance. La ragazza era lievemente rossa in viso quando il cavaliere faceva quei gesti. Non erano semplici amici e presto se ne sarebbero accorti, sperava che non fosse troppo tardi per il suo allievo. Aveva il diritto di provare quel sentimento almeno una volta prima della battaglia finale. Sapevano tutti che il loro futuro era segnato, ciò non toglieva che dovevano vivere fino alla fine.
   
 
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