(Nota: i capitoli di questa fic sono postati insieme alle introduzioni e agli epiloghi con cui sono stati postati originariamente non qui su EFP. Ho deciso di mantenerli perchè questa fic, come poi anche le altre, è un percorso dei miei primi passi nella scrittura. Preamboli e conclusioni sono una storia fuori dalla storia, la mia dello "scrittore" di fic novello con le sue iniziali insicurezze)

BUONA LETTURA!!!




Questo sito è meraviglioso: mi è bastato visitarlo una sola volta per farmi venir voglia di scrivere una fanfic tutta mia. Mi sto chiedendo “Qualcuno la leggerà?” e “Piacerà a qualcuno o farà schifo a tutti?” Nel caso della prima possibilità ringrazio quelli che apprezzeranno il mio lavoro, nel caso della seconda possibilità…..FOTTETEVI, NON CAPITE UN C----!!!

Quella notte non sarebbe trascorsa velocemente per Hiashi Hyuga, come tutte le notti precedenti da quando… quel teppista coi capelli biondi era tornato al Villaggio. Era tormentato dagli incubi più atroci, e quella sera furono particolarmente spaventosi!

“Ciao papà! Indovina! Ti ricordi di Naruto? Quel ragazzino biondo che schifavano tutti te compreso e di cui sai il segreto che ignoro che porta dentro di sé un demonio che ha fatto fuori migliaia di persone? Ho scoperto che mi piace e ci siamo messi assieme! Che dici se lo faccio venire un po’ a casa nostra così vi conoscete meglio? Forse potresti superare l’odio viscerale che provi per lui anche per il solo fatto che vuoi tenermi vergine fino a 18 anni!”

“Ehilà vecchio! Così sei il papi di Hinata-Chan eh? Congratulazioni! Un gran pezzo di ragazza! Non capisco come abbia fatto a non notarla prima! Dove la trovi una più innamorata e fedele di lei? E soprattutto timida e impacciata da farti fare a confronto la figura del grand’uomo anche se sei uno sfigato? Ma lo sa che prima giravo sempre appresso a una z------ di nome Sakura? Hinata è molto meglio! Non mi metterà mai le mani addosso e non mi negherà mai nulla!”

Il sogno fu intervallato da un cartello con su un uomo e una donna e la scritta “WORK IN PROGRESS….” seguita da un altro cartello con la scritta “NOVE MESI DOPO….”

“Sono così felice papà! Io e Naruto ci sposiamo e andiamo ad abitare lontano, molto lontano. E abbiamo anche avuto un bambino! Lo abbiamo chiamato Naruto JR. Guardalo! Come somiglia al padre!”
Hiashi ebbe l’impressione che il bimbo (inutile a dirsi aveva tutto del papi: dai capelli alla testa di legno…) lo guardasse come si guarda uno sfigato e ridesse di lui... Poi il pupo estrasse un kunai e glielo tirò appresso.

“Non vuoi dare un bacetto al tuo nipotino?”

“Beh vecchio! Adesso lei è nonno! Finalmente vista la sua età, 45 anni! Ormai è il momento di andare in pensione, eh vecchio? Non si preoccupi di nulla, sua figlia con me è in buone mani...... AHHHAHHHAHAHHHAHHHAHHH!!!!!” (risata maniacale)


“NOOOOOOOOO! BASTARDO! Giù LE MANI DA MIA FIGLIA O TI STRAPPO I BAFFI AD UNO AD UNOOOO!!!!”
Hiashi, svegliatosi di soprassalto madido di sudore, aveva raccolto la katana anti-Naruto (ossia quella cosparsa di cianuro) e senza capire più nulla si era messo a sfasciare la stanza da letto, dividendo di netto il letto, i cuscini, l’armadio, i comodini, la foto della figlia…
Quando il momento di follia sembrò essere cessato, Hiashi si ritrovò al centro di una stanza che pareva saccheggiata da una banda di teppisti ubriachi, ad imprecare contro tutto e tutti; in particolare contro i biondi, le volpi, il ramen, un tale di nome Masashi…

Neji svegliatosi di soprassalto per l’urlo barbarico dello zio aveva battuto la testa contro una mensola, che si era staccata e gli aveva rovesciato addosso di tutto: dai pesi per i polsi e le caviglie, regalo di compleanno fatto da Rock Lee (peso 25 Kg ognuno), alla collezione di bambole wodoo raffiguranti Hinata e lo zio, unico passatempo nei tempi precedenti; dal manuale “Come fare se sono un genio circondato da perdenti” al libro di 789 pagine scritto da lui stesso e intitolato “Non è così tragica, ci sta chi sta peggio di te.” Tra l’altro gli aghi delle bambole wodoo lo bucarono più di un eroinomane.


Sceso dal letto più morto che vivo disse:
“Era destino che stasera non si dormiva: è predestinato che quelli della casata cadetta non dormono quando quegli imbecilli della casata principale hanno difficoltà a prender sonno.”

Neji, nonostante la dura lezione infertagli da Naruto, non era del tutto guarito ed ormai, non potendosi più sfogare su Hinata, era diventato il più grande rompiballe, nonché iettatore del Villaggio: ad ogni evento funesto, da un semplice acquazzone alla sconfitta del maestro Gai a braccio di ferro contro Kakashi era lì a dire: “Lascia perdere, era destino!” E puntualmente lo mandavano a quel paese.

Acceso un lume entrò lentamente in camera dello zio, ignaro del pericolo che stava correndo...
“Padron Hiashi, cosa sta succedendo? Si sente bene?”
”TUUUUUUUUU!!!!!!!”
“…….iooooooooo?!?!”
Purtroppo per Neji, dinanzi agli occhi di Hiashi si presentava sotto le sembianze di Naruto, così come ogni soprammobile, bomboniera e oggetto della stanza. Hiashi urlando si gettò con un mano sul collo di Neji e con l’altra iniziò a tirargli i capelli fino a strapparglieli.
“BASTARDO! DEVI TENERE Giù LE MANI DA LEI HAI CAPITO?! HAI UN BEL FEGATO A POSARE I TUOI OCCHI DA PERVERTITO SU MIA FIGLIA EH!? MALEDETTO! TU E QUESTI TUOI MALEDETTI CAPELLI TINTI! MA COSA MI SIGNIFICANO?!?!?”
(Nota: i giapponesi biondi non esistono, quelli che vogliono sembrare fighi se li tingono)

“SI CALMIIIIII! AHIIIIAAAA! PER COS’è? Ho sbagliato il candeggio? Sono un menagramo? Sono il personaggio più antipatico dopo quella checca di Sasuke? Sono della casata cadetta e vi và di sfogarvi?”
Hiashi cominciò a cercare i baffi per strapparglieli ma non li trovò…
“URGH! AHIA! ERA DESTINOOOO!”
La parola “destino” destò Hiashi dalla mania omicida…
“Fermi tutti! Ma tu non sei il biondo! Tu sei quello iettatore sfigato di mio nipote! Cos’hai fatto ai capelli?”
Neji era già svenuto…

BY NARUXHINA


Il primo capitolo della mia prima fanfic. Spero però che qualcuno più bravo di me a scrivere riprenda l’argomento da me trattato e ne faccia un capolavoro.
SE VOLETE COMMENTATE.