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Autore: glam2012    09/03/2015    0 recensioni
Ascoli Piceno, Marche, Italia. Quattro amiche un po' strane e un po' bulle sono state escluse dal progetto di scambio culturale all'estero organizzato dalla scuola a causa di un brutto scherzo architettato precedentemente alla loro acerrima nemica, Antonella Alberghini. Di conseguenza sono costrette a passare l'ultimo anno di liceo in Italia, vivendo la solita e monotona routine. Ma tutto cambia quando conoscono i nuovi studenti arrivati dall'estero: Calum, Ashton, Luke, Micheal, Niall, Louis e Harry si rivelano infatti ottimi compagni di avventura per le loro marachelle, e non solo. Una storia ideale per farsi due risate, ricca di humor, comicità, e anche un po' di romanticismo, ambientata nella classica atmosfera italiana. Larry moments.
Genere: Comico, Demenziale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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"Ho detto che c'è l'angelo!!! L'angelo! Quello sceso dal cielo, è qui! In carne ed ossa! Ma senza ali!" Ripetè Mimma, che ormai giaceva sul pavimento fissando il vuoto, in evidente stato di shock.
 
Atena si avvicinò subito all'amica per aiutarla a rimettersi in piedi, sistemarsi i capelli e rendersi, insomma, presentabile.
Se Atena aveva pensato per prima cosa a Mimma, al contrario, Nives e Talia si guardavano preoccupate senza fiatare. Cosa avrebbero pensato gli aitanti australiani della scena a cui avevano appena assistito? Non avevano il coraggio di controllare.

Nessuna delle tre amiche si era mai vergognata di Immacolata, infatti la ragazza era riuscita persino a presentare loro il suo parroco di fiducia, Don Saverio della chiesa di San Cristoforo. E da allora Atena, Talia e Nives, un po' a malincuore, ogni due mesi si liberavano dei loro peccati per far felice la loro amica.

Quello che preoccupava le due ragazze, quindi, erano le reazioni che avrebbero avuto i loro nuovi amici che, ovviamente, non sembravano conoscere Immacolata tanto bene da non darsela a gambe.
Niv e Talia tornarono sulla terra, giusto in tempo per guardarsi attorno e constatare di essere sole.

"Potrebbero essere tornati a casa. O potrebbero essere andati di là." attaccò Nives indicando varie direzioni, poi grattandosi la testa ed infine mordendosi il labbro con fare confuso. Il flusso di parole della rossa fu fermato solo quando Talia, che tentava di parlare da 10 minuti, le diede un pizzico sul braccio.

Il gruppo di amici si intravedeva dalla grande vetrata del pub, davanti alla quale erano ferme le due. Con non poco imbarazzo, queste misero piede nel locale e raggiunsero gli amici.

Fortunatamente il pub era illuminato da timide luci rossastre, perfette per mascherare l'imbarazzo sul volto delle due ragazze.
Harry avvistò le due sbadate e subito agitò vistosamente le mani invitandole ad avvicinarsi.

Arrivate al tavolo, Nives fu invitata da Michael a sedersi tra lui ed Ashton che, roteando gli occhi, le fece spazio, mentre Harry, con l'espressione del vincente in volto, indicava a Talia il posto (da lui) designato: tra sé stesso e il silenzioso Hood.

La ragazza, però, aveva la sensazione che Calum Hood non aveva scelto liberamente il proprio posto. Sedutasi sulla panca di legno ebbe il tempo di analizzare le proprie emozioni. Il 50% di Talia avrebbe voluto ringraziare Harry per la premura, il restante 50% avrebbe voluto ringraziare Harry per la premura facendo uso di oggetti contundenti.


"Devo dirvi una cosa importantissima!" esclamò Harry entusiasta, rivolgendosi alla strana combriccola venutasi a formare e guardandone i componenti uno ad uno.
"Lo sapete che ho inventato un cappotto che va bene per tutte le stagioni?" L'audience pendeva dalle sue labbra. "Quando fa caldo basta toglierlo!" concluse il ragazzo.

Quelli che seguirono furono momenti di silenzio agghiacciante, mentre, accanto a lui, un altro ragazzo (probabilmente "Lou") gli sorrideva rivolgendogli uno sguardo d'amore.
                     
"Allora ragazzi, avete deciso?" fu la frase che salvò Harry da eventuali imprecazioni a lui rivolte. La cameriera, capelli scuri e raccolti in una coda, era pronta a ricevere le ordinazioni appuntandole su un blocchetto.
“Per me qualcosa di forte!” fece Nives, guadagnandosi un’occhiataccia di Talia.
Dopo che tutti ebbero ordinato, Harry era sul punto di aprire bocca nuovamente quando un "OUCH!", accompagnato da un rumore sordo e un brusco movimento del tavolo, bloccò la (pessima) barzelletta di Harry sul nascere.

Niall riemerse da sotto il tavolo con una mano che si massaggiava la testa e l'altra che porgeva ad Immacolata il tovagliolo appena raccolto da terra. Tutto ciò con un'espressione sofferente in volto.
"Spero che almeno adesso, dopo essermi quasi spaccato di testa per te, finalmente andremo insieme a confessarci! Sarebbe bellissimo passare del tempo assieme…" furono, inaspettate, le parole che uscirono dalla bocca del biondo.

Nuovamente tutti avevano gli occhi puntati su di lui e, nuovamente, il silenzio agghiacciante tornò a regnare sulla compagnia. Comprensibile. Ognuno dei presenti - Mimma soprattutto - era in attesa di una spiegazione che esplicasse l’improvviso slancio di coraggio di Niall.

Una spiegazione che non arrivò.
Stavolta il silenzio fu spezzato da Michael, che stava disperatamente cercando di intraprendere una conversazione con Nives e Ashton CONTEMPORANEAMENTE.
Ashton aveva molto da perdonare a Michael. L’ultimo colpo risaliva appena a due giorni prima:
"Allora ti aspetto domani alle 4!" erano state le parole di Ashton,
"oggi passerò alle 4 da te con la tinta, stavolta voglio provarli rossi" aveva invece detto Michael a Nives il giorno seguente, totalmente dimentico di avere già un altro impegno.
Fu così che Michael si trovò a dover affrontare, con i suoi nuovi capelli rosso fiammante, un Ashton parecchio offeso. Riuscì a far pace con l'altro ragazzo promettendogli una serata dedicata esclusivamente a loro quattro, proprio come i vecchi tempi.

…Beh, l'intima serata era diventata una maxi-cena per 11 persone in un pub nel centro della città. Fortunatamente non era colpa di Michael, ma di una serie di eventi fortuiti.
"Allora ti piacciono i Blink-182? Ashton sa suonare alla batteria praticamente tutte le loro canzoni! Diglielo, Ash!" esclamò Michael entusiasta rivolto all'amico, incoraggiandolo a rivolgere la parola a Nives.
Del tutto inaspettata, tuttavia cantilenante e innaturale, fu la risposta del ragazzo:
"So suonare praticamente tutte le loro canzoni" disse, per poi abbozzare un sorriso.
Forse per merito degli occhi dell'australiano, per la prima volta fissi su di lei, forse per le fossette ben in vista a causa del sorriso, Nives battè violentemente la mano sul tavolo. 
Non ci fu il tempo per chiedere spiegazioni in quanto cominciarono ad arrivare le prime ordinazioni.
"Che schifo questo panino!" la voce di Niall risuonò nel locale, quasi come la voce di ogni madre al mattino.
"Che scempiaggine!" aggiunse imperterrito il giovane mentre, tuttavia, continuava ad addentare la pietanza. Soltanto Mimma prestava attenzione al delirante angelo seduto di fronte a lei, tutta la compagnia era ormai abituata e preparata alle eventuali future stramberie. 

Ancora una volta il tavolo subì una scossa: Luke arrossì furiosamente e in seguito anche Atena, seduta di fronte a lui. Tutti ci misero un po' prima di capire che ai due, non a caso i più alti del gruppo, bastava spostare un po' le gambe per scontrarsi fra loro, con il tavolo e far vibrare le bevande all'interno dei bicchieri.
Luke fissava la sua Coca Cola ripensando a quel giorno a scuola - quando si versò la bevanda addosso - e sperava di non ripetere la stessa scena, soprattutto perché stavolta non ci sarebbe stato modo di fuggire da Atena per evitare di essere visto. Mentre questi pensieri e ricordi gli affollavano la mente, il giovane si trovò a canticchiare a bassa voce "I miss you" dei Blink-182, davanti agli occhi sognanti (e neri) di Atena.

Atena, che sembrava dover svenire da un momento all’altro se Luke non avesse accennato a smettere di cantare quella meravigliosa canzone muovendo le sue perfette sopracciglia, lasciandosi prendere dal ritmo.
La ragazza dai capelli corvini addentò il suo panino, ma sfortunatamente il boccone le andò di traverso, bloccandosi in gola quando gli occhi di Luke si bloccarono esattamente nei suoi. Cercando di evitare un principio di soffocamento, ingollò metà della Coca-Cola davanti a sé in un sorso cercando di mantenere un’aria di nonchalance.
Il silenzio fu improvvisamente rotto dalla suoneria dell’iphone di Talia che aveva appena ricevuto un messaggio. Calum si precipitò a guardare il suo cellulare, posizionato sul tavolo esattamente accanto a quello di Talia, ritrovandosi così a leggere il messaggio ancora illuminato sull'iphone della biondina.
 
Harry u mbtmàt (21:07)
E ringraziami per il meraviglioso posto accanto a Calum che io e solo IO ti ho riservato! 
 
Calum distolse lo sguardo dai cellulari un secondo dopo aver realizzato di essere nominato nel messaggio.
Talia afferrò con quasi troppa disinvoltura il suo cellulare e, quando lesse il messaggio e realizzò che anche Calum l’aveva letto, la sua faccia cambiò colore passando per diverse sfumature.
Prima sbiancò prendendo le sembianze di un cencio, poi riprese colore, forse anche troppo, diventando quasi bordeaux, poi divenne quasi verde oliva. Nives la fissava preoccupata, lo stesso valeva per Atena. 
Lo stesso non valeva per Mimma che sembrava ormai stregata dal suo angelo protettore, Niall, che continuava a parlare e straparlare senza alcun freno.
“Mi sa che la tua amica è diventata un semaforo” commentò allegramente, indicando Talia senza un minimo contegno. 

Questa si voltò verso Harry con uno sguardo da fare invidia ad un serial killer. Nessuno aprì bocca. 

“Ahah… sapete qual è il gioco preferito di.. un eremita?” chiese Harry, pur di suscitare dell’umorismo in questo tavolo diventato ormai un inferno sulla terra. 
“No… diccelo tu, my darling”. L’unico che gli diede corda fu ancora il ragazzo accanto a lui, “Lou”.
“..ahah..il solitario!!” nemmeno Harry sembrava entusiasta di questa orribile barzelletta.
Nonostante ciò, Michael rise sguaiatamente. Nessuno sapeva se fosse per pena o perché apprezzasse davvero questa forma parecchio alternativa dell'umorismo inglese.
Dopo un po', tutti presero a mangiare silenziosamente. Le voci angeliche di Niall e Mimma che si bisbigliavano chissà quali smancerie e la musica di Capital Tv facevano da sottofondo. 

Dopo aver pagato, il gruppo di ragazzi si raccolse fuori dal pub. 
“Ragazze, domani mattina dobbiamo assolutamente pensare a qualcosa per la vicenda della scuola e del preside!” iniziò Nives appena mise piede fuori. 
“Sì, ci penseremo domani, tranquilla Niv!” cercò di rassicurarla Mimma. 
“Che vicenda?” Il dolce visino da cicciobello incorniciato dal ciuffo di capelli rosso fuoco di Michael aggrottò le sopracciglia, incuriosito. 
“Oh... dobbiamo... come dire... aiutare la nostra scuola!” rispose velocemente Atena. 

Prima che qualcun altro potesse fare domande più approfondite, Nives esordì con la sua tipica frase - che in effetti le orecchie delle sue tre amiche non sentivano da un periodo di tempo sospettosamente lungo. 


“Credo di avere un piano...”
 
   
 
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