Voglio la mia notte d'addio, Jake.
Toc. Toc. Toc.
Reenesmee si mosse nel letto.
-Vado io.-
Scordandosi di essere in pantaloncini, Jacob si alzò e andò ad aprire la porta.
-Bella?-
Se non avesse saputo che sua suocera non poteva piangere, avrebbe detto che sarebbe scoppiata in lacrime da un momento all'altro.
-Che ci fai qui?-
-Ho bisogno di parlarti-
Lui, per tutta risposta, sbuffò.
-Sai, noi dormiamo la notte...Non possiamo parlare domani?-
Lei non rispose, ma, senza proferire parola, lo trascinò fuori da casa senza alcuna difficoltà. Non si era ancora abituato alla sua forza da vampira, nemmeno dopo vent'anni; i loro contatti fisici erano così pochi che, spesso, semplicemente lo dimenticava.
-Ehi, Bella calma...- le disse, liberandosi dalla sua stretta. -So camminare, grazie.-
-Scusa Jake...- replicò lei, lo sguardo basso, imbarazzato. -...ma sono due decenni che aspetto di parlarti di questa cosa.-
-Che cosa?!- si stupì lui, guardandola.
-Eh...l'eternità fa brutti scherzi-
Sorrise, e il suo 'puzzo' lo inondò improvvisamente. Dopo anni vissuti con i Cullen, ancora non si era abituato al loro odore.
-Dai, Bella, parla.- la esortò, sorridendole a sua volta. -Che mi devi dire?-
Lei lo guardò, con un'espressione che su un vampiro Jacob non aveva mai visto. Sembrava così...umana.
-Ti sei dimenticato di me?- gli chiese, dopo qualche attimo di silenzio.
Lui esitò, spiazzato da quella domanda.
-Io amo tua figlia.- Ma non aveva risposto, e Bella lo sapeva.
Il licantropo sospirò.
-No Bella. Non ti ho mai dimenticata.- sussurrò, afflitto. Il devastante senso di colpa che provava ogni giorno, verso la sua Reenesmee, nell'ammetterlo ad alta voce si acuì dolorosamente.
-Nemmeno io, Jake. I nostri momenti passati insieme sono i ricordi della mia vita umana più vivi che mi rimangono...Insieme a quelli di Edward. Ma lui è mio, mentre tu...no.-
-Non puoi avere tutto.- le fece notare, sarcastico.
-Lo so. Ma quello che voglio io lo vuoi anche tu.- replicò lei, più sicura.
Aveva ragione, dannazione, ma era troppo complicato.
-Bella, non possiamo. Edward mi legge nel pensiero, Alice vede nel futuro. Capiranno. Se non lo sanno già.-
-Edward mi capirà. Sa che ti ho amato, che ti amo.-
-E a Nessie non ci pensi?- le chiese, più duro di quel che avrebbe voluto essere. Lei gli si avvicinò, lentamente, senza che lui la scacciasse.
Come era bella.
Lo baciò piano, a fior di labbra. -Che cosa c'è di difficile in un bacio?- gli sussurrò,vicina alle labbra.
-Quello che può significare.- sapeva che lo voleva anche lui.
-E che cosa significa questo?- Si avvicinarono, questa volta entrambi, desiderosi, bramosi, e si baciarono ancora, più a fondo questa volta, come la loro prima volta. -Non posso, Bella.- sbottò lui, separandosi di scatto.
-Però lo vuoi.- gli fece notare.
Lui s'incupì, alla consapevolezza di quanto quelle parole fossero vere.
Come poteva avere avuto l'imprinting con Nessie e, nonostante questo, amare ancora Isabella Cullen?
-Voglio la mia notte d'addio, Jake.-
Così i due predatori più forti e diversi al mondo si unirono in una cosa sola, non pensando che ai loro corpi e al loro amore.
Il resto poteva aspettare, avevano tutta l'eternità per sistemare le cose.
Quella notte apparteneva solo a loro.
Dedicata alla Bea,beta di questa short.
Ti voglio bene.
Diletta.