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Autore: ___Page    10/03/2015    2 recensioni
-È bellissima quest'isola!-
Chiuse gli occhi, sorridendo.
Non fosse stato per il copricapo di vimini tra le mani, avrebbe pensato a un'allucinazione auditiva.
Si girò verso di lui, gli occhi luminosi di felicità.
-Anche più di quanto avessi immaginato- sussurrò guardandolo negli occhi.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nefertari Bibi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'ISOLA DI YUHI
 



L'isola di Yuhi era tiepida e accogliente.
Da dove si trovava poteva godere della vista della sua spiaggia bianca che in quel momento appariva dorata grazie al riverbero del sole al tramonto.
Raramente le era capitato di doversi recare on un simile angolo di paradiso per una riunione dei vertici mondiali e ancora più raramente le era capitato di riuscire a ritagliarsi una spazio per se stessa in quei frenetici giorni fatti di incontri diplomatici, sorriso di facciata e questioni di etichetta.
Addossata alla balaustra del belvedere si godeva il tepore del giorno che stava volgendo al termine, indorando l'intera isola con la sua magica atmosfera.
Sospirò nel considerare che avrebbe fermato volentieri il tempo, in quel momento di beata serenità.
Fu un rumore noto, quasi una voce amica per lei, a riscuoterla e riportarla alla realtà, facendole puntare lo sguardo sul livello inferiore rispetto a quello dove si trovava.
-Karl! Che c'è?!- domandò, sorridendo affettuosa alla papera, che starnazzava per attirare la sua attenzione.
Per tutta risposta, Karl prese a muoversi avanti e indietro in agitazione, facendole aggrottare le sopracciglia, per poi correre via senza più degnarla di uno sguardo.
-Karl!!! Torna qui!!!-
Infischiandosene che qualcuno potesse vederla agire in quel modo, Bibi saltò oltre la balaustra direttamente al livello dove poco prima si trovava il suo pennuto amico, tenendo d'occhio la scia che lasciava dietro di sé per raggiungerlo e capire cosa gli avesse preso tutt'a un tratto.
Non aveva mai dimenticato il periodo passato a lavorare per la Baroque Works. Certi automatismi dentro di lei persistevano, facendola agire senza pensare troppo e con un'agilità che poche altre principesse e non potevano vantare.
Continuò a correre tenendo d'occhio la scia di Karl, sfruttando l'ottima visuale di cui poteva godere prima e i segni nel terreno delle zampe della papera poi, lasciandosi guidare senza prestare attenzione a dove stava finendo.
Fu solo quando sentì dei granelli di sabbia infilarsi nei suoi sandali che si rese conto di essere giunta alla spiaggia ma in una piccola cala isolata, invisibile persino dall'altipiano dove si era trovata fino a pochi minuti prima.
-Karl?!- lo chiamò, guardandosi attorno perplessa.
Ma dove si era cacciato?!
Era minuscolo quel fazzoletto di spiaggia, come aveva fatto a nascondersi?!
Fece un giro su se stessa, scrutando attenta nella luce ormai arancione del tramonto, prima di bloccarsi e sgranare gli occhi lievemente sconvolta.
Aveva visto bene?!
Voltò lentamente la testa, trattenendo il fiato, e sobbalzò nel metterlo a fuoco.
A pochi metri da lei.
Posato su uno sperone di roccia rosata che spuntava chissà come dalla sabbia.
Un cappello di paglia.
Si avvicinò camminando lentamente, il braccio teso in avanti, deglutendo pesantemente.
Posò i polpastrelli sulla ruvida tesa, stringendola tra le dita e sollevandola, esaminandolo come fosse la prima volta che lo vedeva, trovando rapida ed esperta i segni delle cuciture che Nami aveva apportato per aggiustarglielo dopo lo scontro con Bugy a Orange.
-È bellissima quest'isola!-
Chiuse gli occhi, sorridendo.
Non fosse stato per il copricapo di vimini tra le mani, avrebbe pensato a un'allucinazione auditiva.
Si girò verso di lui, gli occhi luminosi di felicità.
-Anche più di quanto avessi immaginato- sussurrò guardandolo negli occhi.
C'era qualcosa in Rufy, una caratteristica che lei per prima aveva notato e non mancava mai di vedere confermata.
Qualcosa nei suoi occhi che testimoniava come quello che agli occhi del mondo era solo un ragazzino di gomma diventasse sempre più un uomo, maturando avventura dopo avventura.
Osservandolo bene vi si poteva leggere tutto quello che aveva vissuto.
E Bibi ricordava alla perfezione il giorno in cui quella luce gli aveva per la prima volta acceso le iridi scure.
Quella sera ad Alabasta, dopo che tutto era finito.
Quella sera ad Alabasta, quando tutto era cominciato e tra le sue braccia era diventata una donna.
Lo ricordava come fosse ieri e non se n'era mai pentita, anche se così la separazione era stata ancora più dolorosa.
Ma Rufy non era solo un grande capitano ma anche un uomo degno di tale nome.
Un uomo d'onore che l'aveva cercata e raggiunta ogni volta che ce n'era stata l'occasione, anche solo per una notte.
E notte dopo notte erano diventati una cosa sola, un intero inscindibile che viveva nella costante attesa si tornare a fondersi ogni volta che ce n'era occasione.
Come quella notte.
Sarebbe successo quella notte, bastava guardarsi negli occhi per sapere che stavano pensando la stessa cosa.
Bastava guardarsi negli occhi per non essere più nemmeno in grado di realizzare che il sole si era tuffato nel mare e la sabbia stava perdendo calore sotto i loro corpi sudati e stretti sulla spiaggia.
 
 
§
 
 
Lo guardò finire di rivestirsi con la gioia e la malinconia che caratterizzava ogni loro incontro.
Lo guardò godendosi l'ombra che la tesa del cappello di paglia proiettava sui suoi occhi, in attesa che Rufy avanzasse verso di lei per riprenderlo, pagando quel pegno con un nuovo bacio.
Sapeva che stava per girarsi e mozzarle il fiato con il suo sorriso.
Appoggiata al tronco di quell'albero tropicale, si impresse come sempre ogni dettaglio del suo viso e del suo corpo, sorridendo senza riserve e amandolo con lo sguardo.
Lo guardò fermarsi a pochi centimetri da lei, si lasciò togliere il cappello dal capo, si sporse per il consueto bacio, godendosi le sue mani calde sulla schiena.
Si separarono e Bibi aggrottò le sopracciglia nel notare lo sguardo determinato e serio del suo uomo.
-Rufy?- lo chiamò, accarezzandolo sulla guancia.
-Ci siamo quasi Bibi- disse, facendole sgranare gli occhi scuri.
-Dici sul serio?!- domandò, senza fiato.
Rufy annuì.
-Nami non sbaglia mai! Tra tre mesi saremo a Raftel, tra tre mesi sarò re dei pirati!- esclamò, aumentando la presa sui suoi fianchi -E tra altri tre sarò qui a Yuhi di nuovo, a prenderti!- aggiunse, cogliendola alla sprovvista, accelerandole i battiti.
Lo fissò incredula prima di sorridere permettendo a una solitaria lacrima di felicità di scorrere lungo la sua guancia fino al pollice di Rufy che la cancellò con un movimento delicato.
La baciò sulla testa, ispirando il suo profumo, prima di staccarsi da lei e dirigersi verso la mini Merry attraccata lì vicino.
Si fermò tornando a voltarsi verso di lei.
-Sei mesi Bibi! Non dimenticarlo!-
-Non mancherò l'appuntamento!- gli disse, facendolo sorridere a trentadue denti e inclinare il cappello all'indietro come sempre.
Lo guardò salire sulla piccola imbarcazione e allontanarsi, lottando contro la malinconia.
Lo guardò allontanarsi sorridendo felice, mentre la tiepida brezza le spettinava i capelli turchini.
-No, non mancherò... Mio Capitano...- 






 
  
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