Colin Canon bevve il suo tè alla menta peperita in un sorso solo. Era seduto su una poltrona rossa nel salotto della villa del suo capo. Picchiettò l'indice sulla sua macchina fotografica con impazienza. Come sempre si faceva aspettare quell'idiota. Era di qualche anno più giovane del suo capo. Era il fotografo più importante della Gazzetta del Profeta, nonché l'assistente personale del direttore del giornale. Il suo capo appunto. Ultimamente aveva avuto un sacco di incarichi molto particolari dal suo superiore. Comprare rose rosse, di solito una dozzina, comprare cioccolatini o costose bottiglie di vino babbano. Ovviamente Colin sapeva il perché. Sapeva anche perché da assiduo frequentatore di Night Club era diventato un pantofolaio di professione. Mai una sera passata fuori. In compenso una figura incappucciata bussava alla porta ogni sera. Nonostante l'ampio mantello però si notavano i riccioli castani che uscivano da sotto il tessuto nero notte. Colin abitava in una villetta adiacente all'enorme residenza del suo capo. Non conviveva con nessuno pur essendo un incurabile romanticone. Ma appunto, essendo molto romantico cercava la donna perfetta con la quale sarebbe sbocciato il vero amore. Avrebbe aspettato.

Sapeva che il direttore del giornale l'aveva trovato, di certo quelle carinerie che riservava alla ragazza incappucciata non le aveva mai riservate a nessuna. Figuriamoci alle sgualdrine del Night Club. Il capo di Colin Canon era lo scapolo d'oro del momento. Per questo il ragazzo era stato assunto come assistente personale del direttore, per aiutarlo a sfuggire agli attacchi delle ragazze perdutamente innamorate di lui.

Guardò l'orologio. Poi urló.

"Capoooo! Che faccio? Torno a casa? Non ha più voglia di andare in ufficio?"

"No Colin! Torna a casa!" si sentì urlare in risposta.

"Siete con la ragazza?!" urló ancora Canon.

Sentí lo sbattere di una porta e sulle scale apparì Draco Lucius Malfoy avvolto in una vestaglia verde smeraldo.

"Cosa te ne frega?" chiese acido.

"Mi scusi...non volevo..." mormoró imbarazzato Colin.

Draco scoppiò a ridere.

"Stavi scherzando Colin...comunque sì, sono con LA ragazza..."

"Posso sapere chi è?" 

Malfoy scosse la testa divertito.

"Ficcanaso come sempre, mio assistente personale preferito..."

"Ciao Colin" ridacchiò una voce femminile.

Il ragazzo sollevò lo sguardo oltre le spalle del suo capo.

Capelli ricci castani, indomabili come tanti anni prima, gli occhi color nocciola sinceri e vivi. Il corpo slanciato e agile. Tra le mani una bacchetta di vite. 

"Hermione?" chiese stupito.

Lei sorrise e annuì.

Poi si rivolse al biondo davanti a lei.

"Ti va una passeggiata nel parco?"

Lui annuì.

Uscirono vestiti leggeri. Lei con i capelli sciolti al vento e gli occhi ridenti. Lui con un sorriso dolce sulle labbra e la camicia abbottonata per metà.

Non so dirvi quante volte le loro labbra si incontrarono, né quante partite a scacchi giocò Colin Canon con un elfo domestico chiamato Tibby.

Ad un certo punto il cancello della proprietà si aprì e fece entrare una mandria di ragazze con gli occhi a cuoricino.

I due amanti corsero in casa per mano ridendo mentre il giovane fotografo si parò davanti all'ingresso della casa.

Con l'altra mano teneva la sua fedele macchina fotografica vecchio modello.

"Dobbiamo passare!" urló una di loro.

"Siete in una due tre...venti...non potete entrare in così tante! Il mio capo non vorrà!"

"Ma una è entrata, l'ho vista! E neanche troppo bella...aveva certi capelli!" commentó con voce stridula una ragazza dai capelli castani freschi di parruchiere.

"Non riuscirete a conquistare il capo...credo..." borbottó grattandosi la testa Colin.

"Di certo riusciremo a togliere di mezzo quella là che entrata nella sua casa...con lui!" esclamó una facendosi avanti con espressione combattiva dipinta sul volto.

"Dai...ti prego..." cinguettò un'altra sbattendo le ciglia di lunghezza spropositata.

"Ahi ahi...non sapete cosa vuol dire mettersi contro Hermione Granger. Hermione Granger non molla mai una preda...tanto meno fallisce i suoi obbiettivi..." sospirò sconsolato il ragazzo.

Il mormorio concitato esplose con disappunto. 

"Durerà poco di sicuro!"

"Lui si stancherà di quella frigida so-tutto-io!"

"Andiamo! Ma come si può pensare ad una storia simile!"

"Malfoy sta cadendo in basso con i gusti!"

Pochi minuti dopo il giardino davanti alla residenza Malfoy fu vuoto.

Colin Canon alzò le spalle scuotendo la testa e si smaterializzò nella villetta adiacente alla dimora del suo capo.

 

***

 

 

*Vera Skeeter: ho immaginato che Rita Skeeter avesse una sorella minore che a differenza della maggiore avesse un VERO fiuto per lo scoop e soprattutto scrivesse le cose come stavano.

 

***

 

Questa one-shot corta corta è uscita così mentre giocherellavo con la mia macchina fotografica. Ho pensato a Colin e a quanto mi sia simpatico.

Non è lunghissima, ma l'ho pubblicata subito dopo averla scritta.

Beh...spero vi sia piaciuta e chi via abbia rallegrato la giornata.

Un abbraccio stramega fortissimo.

||L'Autrice