Film > Skyfall
Segui la storia  |       
Autore: Bombay    10/03/2015    1 recensioni
Raccolta di drabble e flash-fic scritte per i drabble week-end indetti su FaceBook.
Il rating può variare, verrà segnalato all’inizio della storia.
01 - O loro, o me!
02 - Tra una missione e l’altra
03 - London Eye
04 - Sarebbe
05 - Pranzo a casa Holmes (Cross-over)
06 - Mimose
07 - Punizione
08 - Poligono
09 - Compleanno
10 - Crollo
11 - Sapore di sale
12 - Lealtà
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Bond, Q
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Mimose

Fandom: Skyfall

Genere: romantico

Tipo: flash-fic

Parole: 626

Raccolta: Di missioni, tecnologia e quotidianità

Personaggi: James Bond, Q

Coppia: slash

Rating: PG, verde, K

Pairing: 00/Q

Avvertimenti: movieverse

PoV: terza persona

Disclaimers: i personaggi non sono miei, ma di Ian Fleming. I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.

Contest: Drabble Weekend indetto dal gruppo “We are out for prompt” su FaceBook dal 6 al 9 marzo 2015.

Prompt: Skyfall - 00Q - Stanco di sentirsi additare come la donna della relazione l’8 Marzo Q riempie la scrivania di Bond di mimosa.

Gentilmente proposto da Elena Scaletti.

 

Mimose

di Bombay

 

Era raro che James Bond stazionasse a lungo a Londra ed ancora più raro che utilizzasse l’ufficio, ma anche un agente del suo calibro doveva di tanto intanto stendere dei rapporti. Aveva una bella scrivania con l’ultimo computer in commercio, ordinata e pulita a parte quella mattina.

Avvertì l’odore prima ancora di vederle ed il ghigno dei suoi colleghi lo infastidì non poco, ma anni di addestramento gli permisero di attraversare la stanza a testa alta e con dignità.

La telecamera posta nell’angolo dell’ufficio si mosse al suo incedere osservando i suoi movimenti e lui la notò appena entrato.

Posò le mani sulla scrivania, dovette reprimere l’impulso di spazzare via con un gesto tutti quei fiori.

Mimose.

La scrivania ne era ricoperta ed il profumo caratteristico riempiva l’aria.

Tutti si aspettavano una reazione, probabilmente violenta, da lui ed invece tuffò il naso tra i pistilli gialli e profumati ispirandone il profumo. Indugiò per un lungo momento dando modo al suo intelligente compagno di gustarsi la scena. Sapeva che Q lo stava osservando rintanato nel suo ufficio per questo si volse e sorrise all’occhio elettronico.

 

Bond doveva aspettarsela una cosa del genere. In quei mesi aveva imparato a conoscere a fondo il suo ragazzo nonché quartermaster dell’MI6.

Sapeva quanto fosse vendicativo e come sapesse fargliela pagare nei modi e nei momenti più disparati. Aveva imparato sulla propria pelle il significato di: - Oso dire che faccio molti più danni io con il mio portatile, in pigiama seduto davanti alla prima tazza di Earl Grey… -

Ad esempio lo aveva chiuso in un ascensore per quattro ore, a incarico concluso, solo perché aveva fatto un accenno velato alla meravigliosa sessione di sesso pre-missione quando era andato a ritirare il materiale per la stessa.

Tutti, dal primo all’ultimo tecnico del Q-branch, sapevano della relazione tra l’agente e il quartermaster, ma il ragazzo mal sopportava le sue battute e prima di andarsene gli aveva sussurrato all’orecchio che si comportava come una fanciulla pudica e vergine.

Quella doveva essere stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso ed aveva pagato in quell’ascensore caldo e soffocante a metri e metri dal suolo.

Un’altra volta sempre a missione conclusa con successo, c’era stato un silenzio radio assoluto, peccato che il quartermaster avrebbe dovuto condurlo all’uscita di un bunker sotterraneo.

Ci aveva messo sei ore ad uscire e da quel dedalo e sapeva che Q lo osservava perché le telecamere si spostavano al suo passaggio.

“Sono un po’ stanco, Q, di gironzolare qua sotto” aveva tentato.

“Oh mi dispiace Teseo spera solo di non trovare il Minotauro” aveva sussurrato dentro l’auricolare.

“Se io sono Teseo, allora tu sei la mia Arianna, quindi dammi il maledetto gomitolo di filo e fammi tornare in superficie!”

Quella battuta gli era costata altre tre ore di peregrinazione nei tunnel.

Un’altra volta gli aveva bloccato tutte le carte di credito solo perché gli aveva detto che arrossiva come una ragazzina quando gli faceva i complimenti.

 

Circumnavigò la scrivania e si sedette accendendo il computer continuando a guardare l’obbiettivo della camera.

Un messaggio fece vibrare il suo telefono.

-Come ci si sente ad essere trattati così?-

-Io amo i fiori e amo te- rispose sollevando ancora il viso in direzione della telecamera strizzando un occhio.

-Posso mantenere questo ruolo fino a questa sera, se la cosa ti eccita.-

L’intervallo che passò dal messaggio precedente lo fece sorridere: si immaginava perfettamente la faccia del suo quartermaster, lo sbattere frenetico delle palpebre, il passarsi nervosamente la lingua sulle labbra.

-Cosa vuol dire questo?-

-Sei un ragazzo troppo intelligente per non aver capito.-

Un altro lungo intervallo.

-Perché aspettare questa sera…-

Con un movimento fluido Bond si alzò dalla sedia sistemandosi i polsini ed abbottonandosi la giacca. I rapporti avrebbero dovuto aspettare.

Image and video hosting by TinyPic
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Skyfall / Vai alla pagina dell'autore: Bombay