Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: shinimaka    10/03/2015    3 recensioni
-Un giorno ti sposerò, sai ?-
-E’ una promessa ?-
-Se vuoi ! ...
******
Voleva Lei.
Lei che l’aveva lasciato senza combattere, anche se non era colpa sua.
Lei, il suo yin, come la collana che non toglie mai.
*******
Lui le mancava da morire, da quando tre anni prima fu costretta ad andarsene.
Tornava da Lui.
**************************************************************
Due ragazzi che si amano dal profondo del cuore, che per svariati motivi si sono dovuti dividere, che non la smettono di pensare nemmeno per un momento alla loro metà.
Una storia che spero vi appassioni come ha appassionato me, nel momento in cui l'ho ideata.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
                              La  promessa di una vita
 
 
 
-Un giorno ti sposerò, sai ?-
-E’ una promessa ?-
-Se vuoi ! ...
 
 
Due bambini, di 6 e 4 anni, sedevano all’ombra dell’albero di casa Kileean.
Mano nella mano si facevano quella promessa che avrebbe determinato, in seguito, il loro futuro e modo di vivere.
 
 
                                 ***********
 
La giornata prosegue come mille altre, indolore, ma scorre via più veloce. La noia della scuola, con le solite facce e le solite lezioni diventa insopportabile, sempre di più.
 
Blaine Kileean passeggiava, con la sua solita aria scazzottata, per i corridoi affollati della scuola ascoltando le sue canzoni nell’Mp3. Il suono della musica rock sparata nelle orecchie, il rumore delle punte rinforzate dei suoi stivali da motociclista, che sbatteva sul finto pavimento di parquet, attirarono l’attenzione di molte persone, che lo fissarono con soggezione o ammirazione.
Non facevano altro che leccargli il culo, in senso metaforico ovviamente.
Non era gay, anche se non aveva mai visto una ragazza nuda… oh Dio, proprio nessuna ragazza no, qualche porno se lo concedeva… ma delle sue compagne nessuna.
Si diceva in giro che fosse gay solo perché lui non voleva nessuna delle ragazze che gli andavano dietro…ed erano molte.
Infondo essere capitano della squadra di football aveva dei vantaggi, secondo loro.
Solo che loro non sapevano.
Il problema era che lui non voleva nessuno che non fosse Lei.
Voleva Lei.
Lei che lo capiva sempre.
Lei che lo aiutava in tutto.
Lei che si cacciava sempre nei guai per lui.
Lei che lo faceva sorridere e ridere con poco.
Lei che era tutto il suo mondo.
Lei che l’aveva lasciato senza combattere, anche se non era colpa sua.
Lei, il suo yin, come la collana che non toglie mai.
 
 
 
                               ***************
 
Le risate dei due bambini riecheggiarono per tutta la camera della piccola bambina. Avevano fatto un altro dei loro scherzi, al fratello maggiore di Blaine: avevano cambiato il suo shampoo con della vernice verde.
 
-Blay, secondo te, se ne accorgerà appena esce dalla doccia?-
-Non lo so Say… ma se si arrabbia, non prenderti la colpa, come fai sempre!-
-Ma…-
-Niente ma, sei già finita in punizione per colpa mia!!-
La bambina sbuffò scocciata, ma non ribattè sapendo che aveva ragione.
 
-Say?!- la voce del suo più caro amico la distrasse.
-Si ??-
-Ti voglio bene, mia piccola principessa pasticciona!- disse il bimbo abbracciandola.
-Anche io, Blay!!- rispose lei, abbracciandolo a sua volta.
 
 
                              ************
 
[Wish you were here ]
 
 

 
All those crazy things we did
Didn’t think about it just went with it
You’re always there, you’re everywhere
But right now I wish you were here
 
Tutte le pazzie che abbiamo fatto
Non pensavo mai, mi lasciavo trasportare
Sempre lì, sei ovunque
Ma ora vorrei che tu fossi qui
 
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Near, Near, Near
I wish you were here
 
Dannazione, dannazione, dannazione
Cosa devo fare per averti
Qui, qui, qui
Vorrei che tu fossi qui
 
No, I don’t wanna let go
I just wanna let you know
That I never wanna let go
Let go, Oh, Oh,
No, non voglio lasciar perdere
Voglio farti sapere
Che non voglio lasciar perdere
Lasciar perdere, oh, oh
Damn, Damn, Damn,
What I’d do to have you
Here, Here, Here
I wish you were here
 
Dannazione, dannazione, dannazione
Cosa devo fare per averti
Qui, qui, qui
Vorrei che tu fossi qui
 
 
 
Tutte le parole della canzone le aveva scritte pensando a Lui.
Tutte le sue canzoni le scriveva pensando a Lui, che fossero felici o tristi.
Lui, Blaine le mancava da morire, da quando tre anni prima fu costretta ad andarsene, con sua madre, da sua nonna a Cuba, perché quest’ultima stava male per la perdita del terzo marito.
Quella sarebbe stata l’ultima canzone che avrebbe cantato per i suoi nuovi amici di Cuba.
Finalmente tornava a casa, nel suo paese natale.
Tornava da Lui, come gli aveva promesso.
Seduta nell’aereo del primo volo per Los Angeles, aspettava impaziente che decollasse.  La luce che filtrava dal finestrino, vicino cui era seduta, fece risplendere la sua collana dello yang.
Un Suo regalo.
Lo tastò sentendo sul retro della collanina la sagoma della B, che Blay fece fare il giorno che la comprò.
 
 
                                 ***********
 
Una ragazzina di 12 anni, trascinava per mano il suo ragazzo, nonché suo migliore amico, verso la gelateria più vicina.
 
-Saya! Say, puoi andare con calma per favore ?! La gelateria non scappa!!-disse il ragazzo fermandosi in mezzo alla piazza.
-Lo so, ma se non ci sbrighiamo poi non facciamo in tempo a fare la nostra passeggiata e a comprare il regalo per mia madre!!- si lagnò la ragazza, facendo il “ faccino dolce” al suo ragazzo, sapendo che non avrebbe resistito.
-E va bene, muoviamoci dai !- si arrese, come previsto, alla fine.
Say, felice lo baciò, un semplice tocco di labbra…per poi ricominciare a trascinare un Blaine rosso d’imbarazzo e shock.
 
 
Mano nella mano camminavano per le strade del centro, mangiando il loro gelato e guardando le vetrine dei negozi che li circonda.
 
-uh,Blaine, entriamo qui, vediamo se trovo il regalo per mia madre!!- disse indicando la vetrina di una gioielleria.
In vetrina c’erano gioielli di tutti i tipi, dai bracciali agli orecchini.
Ciò che attirò la ragazza fu una collana divisibile che rappresentava lo Yin e lo Yang, situata su un piedistallo.
 
-oh Dio, che belli !! peccato che non possa darli a mia madre!- disse con tono dispiaciuto.
-Principessa, perché non provi a guardare da quella parte, ho visto delle cose carine! Io provo a vedere da questa parte!- disse il ragazzo indicando due direzioni completamente opposte.
 
Mentre la ragazza si avviava dalla parte opposta a quella del ragazzino, egli si avvicinò al banco, chiedendo al commesso quella stessa collana che la sua ragazza voleva.
Il commesso sorrise, complice, nel dargli la bustina contenente il regalo.
 
                               ************
 
Quando Blaine arrivò vicino all’armadietto fu accerchiato da alcune ragazze di cui non riconosceva nemmeno la faccia. Alcune, secondo  lui, erano anche di primo. Tutte le solite troie, oche e scassapalle che lo seguivano in continuazione, solo perché componente di famiglia benestante, dicendo che facevano parte del suo “fan club”. La maggior parte delle persone che facevano amicizia con lui, o che volevano farlo, lo facevano per doppi fini. Lui li avrebbe lasciati fare fino a quando non avrebbero creato problemi alle persone che gli volevano bene veramente. Forse, nemmeno i suoi compagni di squadra, o almeno non tutti, erano sinceri su ciò, lo rispettavano come giocatore, quello si. Nessuno poteva obbiettare sul suo modo di giocare. Tutti lo trattavano come il “gran figlio” di papà, anche se era secondo genito.
Tutti tranne un’unica persona, Lei.
Lei, Saya Fareithee, la sua amica d’infanzia, migliore amica, prima e UNICA ragazza che abbia mai amato, voluto al suo fianco.
 
Gli schiamazzi del capo delle cheerleader sovrastarono quelli delle altre ragazze, distogliendolo dai suoi pensieri:- Blaine, che ne dici se usciamo insieme stasera?- chiese con voce seducente … secondo lei, pensò ironicamente lui.
 
Ecco Alexis Stage, il primo stereotipo di troietta liceale, che si crede la più figa solo perché magra come uno stecchino e bionda ossigenata, finta ovviamente.
 
-Perché, invece, non vieni con me al pub?-
 
Ed ecco a voi, Nicolette Spike, la lecca culo della capo cheerleader, la ragazza che si fa il prof di matematica trentenne perché troppo stupida per capirla. La ragazza che ha aperto le gambe a tutti i ragazzi possibili, esistenti sul pianeta terra.
No, che la troietta n°1 si sia mantenuta casta.
 
Disgustato dal loro modo di fare negò “gentilmente” i loro inviti e dopo aver preso i suoi libri dall’armadietto si diresse verso il parcheggio.
La sua macchina era dal meccanico quindi per qualche giorno suo fratello sarebbe dovuto passare a prenderlo.
Quando lo vide nella macchina al posto guida la sua espressione non lo convinse, nascondeva qualcosa.
Non sapeva a chi o che cosa, ma fece finta di niente. Alla fine avrebbe saputo tutto.
 
 
 
                          **********************
 
Marjory, la mamma di Saya, aveva molto apprezzato il loro regalo: una semplice, ma elegante, collanina con la sua iniziale.
Avevano passato la giornata in famiglia.
Infondo, loro erano una famiglia già hai tempi delle loro nonne, che si conoscevano perché entrambe modelle della stessa agenzia, non solo perché le loro figlie abitavano vicine o perché i loro nipoti erano fidanzati.
 
 
 
I due “fidanzatini” erano seduti sotto il loro, solito, albero. Blaine era appoggiato con la schiena al tronco, con Saya tra le sue gambe, appoggiata a lui; mentre i loro genitori li guardavano dalla veranda, facendo pettegolezzi e forse organizzando già il loro matrimonio, pensavano i ragazzi, che facevano finta di non vederli.
 
 
-Stavo pensando alla collanina che ti piaceva tanto!!- la voce del ragazzo spezzò il rilassante silenzio che si era creato tra di loro.
-Quella dello ying e dello yang ?- chiese a sua volta la ragazza, non capendo bene a cosa si riferisse.
-Si quella…a chi volevi regalare l’altra parte del ciondolo?- chiese sospettoso e preoccupato, al tempo stesso, per la risposta.
Era supergeloso della sua Principessa e sapere che il regalo non potesse essere per lui lo avrebbe fatto diventare ancora più geloso, anche di una semplice ragazza.
La ragazza capendo le sue paure, si girò di scatto verso di lui. Fissò i suoi occhi in quelli dell’altro, prima di rispondere.
 
Ghiaccio nel buio, nero nel celeste.
 
 
-Ma che razza di domanda stupida mi hai fatto!?... l’avrei regalata a te l’altra metà. Lo ying e lo yang sono due parti di un’unica cosa, l’uno non può esistere senza l’altro!!- spiegò la ragazzina con voce sicura.
Nonostante Saya avesse 12 anni e Blaine 14 avevano un modo di pensare più maturo rispetto agli altri ragazzini della loro età.
-Proprio come noi!-
Si accorse troppo tardi di quello che aveva detto e inevitabilmente arrossì.
Say sorrise per il suo ritrovato imbarazzo.
-Già, proprio come noi!- affermò sorridente la ragazza, avvicinandosi al volto del suo ragazzo per stampargli un bacio sulle labbra.
Appoggiando la testa sulla sua spalla, tra l’incavo del collo, Say continuò:
-Ma cosa c’entra adesso?-
 
Blaine senza dirle niente uscì da una tasca una piccola scatoletta di velluto blu, aprendola, dopo averla posta dinanzi al viso di Say.
Ella guardava con gli occhi fuori dalle orbite il contenuto della scatoletta.
La collanina dello ying e dello yang.
-Ma … Cosa? Quando l’hai presa?- chiese esterrefatta.
-L’ho preso dopo averti detto di andare a controllare dalla parte opposta ad essa!-  spiegò felice di essere riuscito a farle una sorpresa. Uscì la collanina, facendole passare intorno al collo la catenina con lo yang.
Say felice del regalo lo abbracciò di slancio. Blaine non fece nemmeno in tempo a finire di attaccarsi egli stesso la catenina, che si ritrovò Saya in braccio e le sue morbide labbra attaccate alle proprie.
 
 
 
                         ********************
 
 
Stavano per atterrare.
 
Finalmente sarebbe tornata a casa sua…ma non era sola.
 
Si guardò intorno alla ricerca dei suoi amici, che l’avevano seguita. Con una banale scusa, per la precisione.
Un progetto studio.
 
In realtà era una bizzarra idea della sua bizzarra nonna, nonché preside della loro scuola: la S.M.A Accademy.
Famosa in tutto il mondo.
Inoltre, la nonna di Blay, è divenuta la preside dello stabilimento a Los Angeles.
 
Quelle due vecchie megere si erano messe d’accordo per far impazzire Blaine… bhè in mezzo c’era anche lei.
 
 
Sorrise pensando alle svariate espressioni che avrebbe potuto fare Blay nel momento del loro incontro.
 
-Querida, tienes ganos de retorno? (sei impazziente  di ritornare?)-
-Hey, no espera a conocer a una persona que me fui antes de salir (non vedo l’ora di incontrare una persona che ho lasciato prima di partire)-
-Ooh, el individuo de mie queride! ( il ragazzo della mia querida!)-
-Estupido!-
 
 
                       *********************
 
Negli spogliatoi della scuola media, i giocatori delle squadre di basket, calcio e football si cambiavano dopo i loro estenuanti allenamenti. Blaine era tra di loro seduto su una panchina con solo i suoi jeans indosso che, con un sorriso ebete stampato in faccia, digitava la tastiera del suo cellulare.
 
-Blainucciouccio mio, con chi parli per aver stampato in faccia quel sorrisino stupidino? Che fai mi tradisci?-
-Io non tradisco nessuno,Jake!! Parlo con LA MIA RAGAZZA, imbecille!-
-Ma amoruccio caro sono io la tua ragazza, tu ami me !-
 
 
Jake Kendall, il suo, per dire, migliore amico.
Con i suoi capelli ricci rossi, gli occhi verde smeraldo e un carattere sempre allegro e sbarazzino era amato da molte ragazze della loro scuola.
 
-Non fare così, lo sai che amerò solo Saya!!-
-Na na , Say amerà solo me!!-
 -Guarda amico, saresti già morto in quel caso!!-
 
I due ragazzi scoppiarono a ridere, per quella loro conversazione un po’ strana, attirando l’attenzione di tutti gli altri in quello spogliatoio.
 
-Comunque amico, non sto scherzando, stai alla larga dalla mia ragazza !!-
-Bello,lo sai vero che io non sono l’unico ragazzo presente in questa scuola e che questo sarà l’ultimo anno per noi??-
-E questo che cosa vuol dire?!? Che devo uccidere tutti i ragazzi che le vanno dietro?- urlò per farsi sentire da tutti i presenti.
I 34 dei ragazzi presenti in quello spogliatoio andavano dietro alla splendida Saya Fareithee, con i suoi boccoli neri e gli occhi verdi ammagliava chiunque, famosa anche per la sua splendida voce.
 
-Oh, non esagerare, se finisci in galera, Say non ti potrà aspettare per sempre.-
-Amico, le ho promesso che le sarei sempre stato accanto e io mantengo sempre le mie promesse!!-
 
 
                         **********************
 
Noia, noia, noia stramaledetta noia.
Era alla base delle sue giornate, aveva pensato di scrivere un libro intitolato “ Le noiossissime giornate di Blay”, ma (sarcasmo) sarebbe stato noioso.
Si ripeteva in mente, ogni tanto, il ritornello che dicevano in un vecchio telefilm italiano, di cui non sapeva nemmeno il nome:
“che noia, che barba.
  che barba, che noia”.
 
L’unica cosa che poteva fare per scacciare la noia era prendere il suo telefono e chiamare Saya, dall’altra parte del mondo.
 
Sbuffando e sospirando, contemporaneamente, digitò il numero di quest’ultima, che rispose al terzo squillo.
 
-Pronto?!- chiese la sua voce.
 
La SUA voce, la sua dolce voce, ma con una nota stonata.
Agitazione?? Preoccupazione ??
Non riusciva a capirlo tramite telefono…quello stupido oggetto era la dimostrazione della loro distanza.
 
-Saya…Say…Say, mi annoioooo!- disse in tono lamentoso.
Era proprio una lagna la sua.
La sentì ridere dall’altra parte:-Blay, io non posso farci niente… perché non ti alleni, mi hai detto che tra qualche giorno avete una partita!-
-Non mi va…non mi va nemmeno di giocare alla play o ad altro…senza di te qui è tutto noioso!- disse triste.
 
Ci fu un momento di silenzio, sapeva di averla colpita, non le diceva mai quanto gli mancava o quanto la volesse li tra le sue braccia.
Inaspettatamente la sua voce dolce gli chiese una cosa:- ti ricordi di quando mi chiedevi perché il viola è il mio colore preferito?-
-si certo che me lo ricordo, mi ci sono tinto anche i capelli, di quel colore…e tutt’ora non riesco ancora a capire perché lo è!- disse non capendo dove voleva arrivare.
-E’ il mio colore preferito perché i tuoi occhi a volte assumono quella tonalità!!-
 
 
                       ******************
 
Say aspettava, seduta sul muretto esterno della scuola, che Blaine uscisse dagli allenamenti.
Lei aveva finito prima il suo corso di canto e ed era uscita prima del solito.
Giocherellando con il ciondolo, sentì la B, che era stata fatta sul retro. All’inizio non se n’era accorta, ma per sbaglio quando ci si era messa a giocare si era accorta di qualcosa di strano. Era un'altra delle sorprese di Blay...si era fatto incidere le loro iniziali dietro i ciondoli.
Quando ?!? Non l’ha ancora capito…
Comunque ne è stata molto felice…così felice che quando l’aveva scoperto era corsa a casa sua.
Il problema era che si stava facendo il bagno ed era corsa da lui in asciugamano e che Blay si era imbarazzato fino a rischiare di svenire.
E tutto ciò solo qualche giorno prima.
 
Sorrise dinuovo leggendo il messaggio che le aveva inviato: Sto venendo da te, mia piccola pasticciona!
 
 
                          ********************
 
 
Saya chiuse la chiamata, solo dopo averlo salutato e essersi assicurata che l’indomani fosse stato a scuola. In quanto il loro arrivo era previsto per quella sera e il giorno dopo sarebbero dovuti andare anche loro.
 
Quando aveva visto comparire il nome di Blaine sul suo telefono si era improvvisamente agitata…non vedeva l’ora di riabbracciarlo, questo si, ma non voleva rovinare la sorpresa…o almeno il divertimento.
 
Uscirono dall’aeroporto seguendo la massa di gente, perché impossibilitati a fare altro.
Avrebbero dovuto raggiungere la sua vecchia casa in taxi, ma non appena uscirono si rese conto che non ce ne sarebbe stato bisogno.  
Ad attenderli fuori c’era Cameron, il fratello di Blaine, con la sua Range Rover Evoque laccata di nero, che, appoggiato al cofano della macchina, fumava.
 
Non aspettandosi certo di vederlo lì si bloccò sul marciapiede, costringendo così anche gli altri a fermarsi dietro di lei.
 
-Queride por qué dejaste tan de repente? ( perché ti sei fermata così all’improvviso?)- le chiese Carlos, il suo migliore amico, che la chiamava sempre con quello stupido, e a volte carino, soprannome.
 
 
Carlos fu il primo ragazzo che conobbe appena trasferita nella sua nuova scuola, un ragazzo d’avvero singolare, unico nel suo genere, con un groviglio di capelli ricci biondi, che per quanto erano chiari a volte sembravano bianchi. Poteva essere scambiato per un albino, a meno che non si notasse la sua pelle dorata, cosa impossibile da non notare.
Ma ciò che l’aveva colpita fin dall’inizio era la sua allegria e spensieratezza, a volte sembrava un piccolo bimbo bisognoso d’affetto e attenzioni per quanto era tenero. Anche se poi aveva scoperto il suo lato malizioso e intraprendente, dovendo fare i conti con la realtà.
 
Per questo quando la guardò sbuffando per la sua improvvisa fermata, si girò verso di lui, sempre sorridendo, per rispondergli:- ven conmigo quiero introducir una persona! (venite con me che voglio presentarvi una persona)-.
 
 
                                 *****************
 
 
 
-Blay, il tuo colore preferito è sempre il rosso?!- chiese la ragazzina di 13 al suo ragazzo, seduto accanto a lei sulla panchina, sinceramente curiosa.
-Si, è sempre quello e non credo cambierà mai…infondo le tue labbra, dopo che le mordo, sono sempre più rosse- pensò distrattamente, invece, lui.
Saya dopo aver sentito quelle parole dette con nonchalance arrossì, presa da un’incontrollabile imbarazzo.
Invece, Blaine accorgendosi di ciò, ghignò felice per una volta di non essere lui quello in imbarazzo.
-Ora, invece, perché non mi dici tu perché il tuo colore preferito è il viola??-
-Eh, eh, eh !! Non lo saprai mai ! Eh, eh!- disse incominciando a ridere, soprattutto per la faccia scioccata di Blay.
 
Blaine richiamò la sua attenzione verso di sé, per poterle dare un bacio, un semplice bacio pieno del suo amore per lei.
-Continua a ridere, ti prego! Sei una favola !- le disse adorante.
 
                               ****************
 
 
Come aveva promesso a Saya, la sera prima, era andato a scuola anche quella mattina senza lamentarsi.
Ma a dirla tutta, si stava annoiando un casino, al contrario degli altri. La voce che dei ragazzi trasferiti da un’altra scuola sarebbero arrivati quel  giorno si era sparsa in fretta, così ora tutti non facevano che parlarne.
 
Una parte di lui sperava incondizionatamente che tra quei ragazzi ci fosse la sua Say, infondo sua nonna non gli aveva detto da quale scuola venissero, ma sapeva anche che una cosa del genere era impossibile perché Saya gli e lo avrebbe detto. E la speranza tornava ad abbandonarlo.
 
Ormai si sentivano per telefono, e l’estate Say tornava a casa, ma comunque per lui era relativamente poco il temo che trascorreva con lei, che finiva ogni volta con l’odiare la distanza che c’era tra loro.
Da quando non c’era più sorrideva rare volte, e solo per le persone fidate. Ormai vedeva tutto bianco e nero.
Ogni volta che una ragazza gli confidava i sentimenti che provava, lui le rifiutava, ma non per cattiveria o per farle soffrire ma solo per il semplice fatto che lui era troppo preso da un’altra ragazza.
Ma nessuno poteva saperlo, non potevano capirlo. Gli dicevano che non sapeva amare, sorride. Non sapevano che dietro ogni sorriso che faceva c’era una lacrima, che versava perché Saya non era lì per sorridere con lui.
Gli capitava spesso di fare pensieri deprimenti come quello, ma non poteva farci niente, era ciò che pensava;  
e quando lo faceva incominciava a sentire un nodo in gola, così stresso che non riusciva a respirare.
 
Con quei pensieri in testa, durante l’intervallo, si diresse verso la mensa dove sua nonna avrebbe presentato i ragazzi in trasferta, pronto a sorbirsi presentazioni di cui non gli e ne fregava niente.
Sedendosi al suo solito tavolo, prese ad uscire il suo panino e la sua bibita dallo zaino senza fare caso a niente e nessuno. Almeno fino a quando, quell’idiota di Jake non gli si sedette accanto rischiando di farlo soffocare dallo spavento.
-Eh dai amico, sempre con il broncio stai ?! Sorridi ogni tanto! L’hai saputa l’ultima ?? certo che lo sai, sei il nipote della preside. Oggi incontreremo dei nuovi ragazzi trasferiti. Spero tanto che tra loro ci sia una bella ragazza, anche se non voglio che poi mi prenda per pazzo. Io non sono pazzo, ma adoro le donne. Ahhhh, sono così carine, dolci, tenere da poterle fissare per tutto il giorno …- ecco l’unico amico che era riuscito a tenersi, che incominciava a parlare a raffica, fantasticando nel mondo dei suoi sogni.
A volte si chiedeva se mentre diceva tutte quelle parole respirasse, ma non l’avrebbe scoperto quel giorno perché come sempre stava per andarsene.
 
Mentre si alzava notò molte persone girarsi dalla sua parte e facendo finta di niente prese a dirigersi verso l’uscita della mensa, con la sua bibita preferita in mano pronto a finirla. Ma le sue intenzioni vennero fermate dalla voce di sua nonna che presentava uno dei nuovi ragazzi, appena entrati nella stanza e posizionati difronte a lui.
 
Tutte quello che aveva in mano… la bibita, le chiavi della macchina e le cuffiette…gli caddero nell’istante in cui realizzò veramente chi si trovava d’avanti a i suoi occhi.
 
                               ***************
 
Erano in aeroporto.
Quello sarebbe stato uno dei giorni che non avrebbe mai dimenticato: Say partiva, se ne andava lontano da lui.
Non avrebbe mai dimenticato il dolore nei suoi occhi o la voragine immensa che gli si era creata nello stomaco.
 
Presto avrebbe incominciato il suo primo anno all’Accademia e sperava di poter condividere con lei i suoi pensieri a riguardo…quanto si era sbagliato.
Era sicuro che sarebbe scoppiato a piangere se sua madre non la finiva con quelle smancerie verso Say e Marjory, inoltre non era ancora arrivato il suo turno per salutare Saya.
La sua dolce, piccola pasticciona.
Quanto gli sarebbe mancata, anche se avevano promesso di sentirsi tutti i giorni e che anche l’estate si sarebbero visti.
Gli sarebbe mancata come l’aria, se ne accorse nel momento esatto in cui se la ritrovò tra le braccia in lacrime.
Stringendola forte tra le braccia, immerse il viso nei suoi capelli, inalandone il dolce profumo, e pronto a dirle quanto l’amava.
-Say…-
-Lo sai vero che tornerò! Tornerò solo per te, e non solo durante l’estate, ma per rimanerci al tuo fianco!- gli disse interrompendolo.
-E questa cosa sarebbe ? Una domanda…!-
-No, è una promessa!-
 
 
                                
 
                                **************
 
 
Sapeva che il suo arrivo l’avrebbe sconvolto, ma non così tanto da impedirgli di tenere in mano degli oggetti. Anche se dovette ammettere che tutto ciò era molto divertente, e non era l’unica a pensarlo.
Gli unici problemi erano le cose cadute per terra, il silenzio tombale che li circondava e l’improvvisa immobilità di Blaine, ma delle prime due non gli e ne poteva fregare di meno. Ciò che la preoccupava veramente era Blay, perché non si muoveva? Perché non le diceva niente? Era così tanto lo shcok, pensò divertita.
 
Sventolandogli una mano d’avanti alla faccia, attese una sua reazione, che non si fece attendere. Con uno scatto repentino le aveva afferrato quella stessa mano trascinandola ancora più vicina a se.
Quello che non si aspettava, invece, fu il fatto che la prese in braccio girando su se stesso, strappandole degli urletti di sorpresa e gioia insieme.
 
Anche lui sorrideva, mentre ora erano tutti gli altri ad essere sotto shcok. Forse nessuno lì dentro l’aveva mai visto così felice.
 
Quando la rimise per terra, le si avvicinò per poterla baciare, per poi dirle quello che gli era passato per la mente durante l’immobilità:-non ci credo, sei d’avvero tu ?!- .
Era sbalordito, non ci credeva, nonostante l’avesse toccata, stretta e baciata.
-Ricordi?! La mia era una promessa.-







A.A.
Allora, come dicevo nell'introduzione, spero che questa storia vi appassioni come ha appassionato me. Se si, in quel caso, mi piacerebbe saperlo perchè ho intenzione di non abbandonare questa coppia a se stessa, continuando con la storia o scrivendo altre scene.
Ora, invece, voglio cogliere l'occasione per pubblicizare ;) le altre mie storie, e informare per chi ne è interessato che tra non molto metterò il primo capitolo del seguito di
Niente è prevedibile
(http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2525031&i=1)

 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: shinimaka