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Autore: gab_24    10/03/2015    1 recensioni
Questa è la storia di un ragazzo, molto giovane e con un grande futuro davanti, nonostante la morte dei suoi genitori e del suo migliore amico nel giro di pochi anni è riuscito a tirarsi su, lui è Jack Johnson e a soli 22 anni è già a capo di una delle aziende più importanti del mondo, ereditata dai suoi genitori.
Jack è un tipo molto eccentrico, estroverso, solare, potente e sicuro di se, ha tutto, soldi, donne, fama e potere, ma cosa accadrebbe se un giorno un uomo come lui incontrasse il vero amore per la prima volta?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1 : Mister J.J. 

«Io...sono un ragazzo come gli altri...con qualcosa in più, cosa?! Beh con tanti soldi in più e tanta gnocca in più e con un azienda di cui sono a capo con ottimi assistenti.» 

Psicologo «Si capisco Signor J.J. , ma ha parecchi problemi legati a droga e alcol, dovrebbe distrarsi un po'. Lei ha avuto tante ragazze ha detto, giusto? Lo posso immaginare bene» risata «ma oramai è quasi un uomo e non crede che dovrebbe trovare una ragazza che lo possa far star meglio? Una ragazza con cui sistemarsi? Una ragazza che potrebbe distrarla da tutto questo?»

J.J. «Vede, il fatto è che una volta che diventi qualcuno, una volta che ti fai un nome, una volta che hai i soldi veri, non esiste più il vero amore perché tutte ti vogliono, ma non per la persona che sei, ma per i soldi che hai. E io cosa ho fatto? Semplice! Mi sono adattato, mi sono adattato a questa vita; vede, io sono molto fortunato ma anche molto sfortunato e lei, siccome io sono, qui lo sa bene!»

Psicologo « Lo so! Deve essere difficile tenere in piedi un'azienda importante come la sua, dopo aver perso i genitori nel giro di due anni e poco tempo fa il suo migliore amico di sempre.»

J.J. «ECCO!!! Esatto!» risata ironica «Sa io sapevo che nel corso della vita, ad un certo punto bisogna dire addio ai proprio cari, per un motivo o per l'altro, presto o tardi, succede! Sapevo che avrei sofferto molto ed è uno dei motivi per cui sono qui a parlare con lei Sig. Robert (Ron Perkins), ma sa che cosa mi fa DAVVERO stare male più di ogni cosa, oltre la droga e la morte dei miei ora?! La morte del mio migliore amico Ben (Jamie Bell), vede...lui non era solo il mio migliore amico, era la persona che mi ha aiutato più di tutte, che mi ha sempre spronato a far tutto quello che ho fatto fin'ora, è la persona che è sempre stata sincera e amica con me anche fin da prima che io diventassi qualcuno. E sa una cosa?! È stato lui a farmi superare il mio periodo buio, quando i miei genitori morirono ci fu lui, nessun altro. Solo lui, e mi fu di grande aiuto.
Dopo che i miei morirono mi lasciarono in eredità l'azienda e per lo più l'azienda era in via di fallimento. Ora indovini una cosa. Secondo lei, chi mi ha aiutato? Beh proprio lui, il mio migliore amico Ben, mi spronò e mi disse che avrei potuto farcela, e così fu. Vede, come già detto, perdere i genitori per quanto doloroso sia stato è una cosa che fa parte della vita, mentre perdere un amico, un amico come lui, un amico d'oro, l'unico vero amico che io abbia mai avuto, un amico che aveva appena 19 anni, era così buono. Cosa ha fatto di male? Perché Dio l'ha preso con se così presto? Per un fottuto cancro al cervello, cazzo! Cosa ha fatto di male?» lacrime agli occhi.

Psicologo «Beh, io...non so, è la prima volta che mi sento così in difficoltà, quasi non so cosa dire, ma una cosa c'è, lei è Mister J.J. , è forte! Lo si nota subito e come ha superato la morte dei suoi genitori può superare anche questa, ne sono sicuro! Se vuole un consiglio, trovi una persona speciale con cui distrarsi, che la possa far star bene.»

J.J. «Me l'ha già detto! Sa, ora ho solo una ragazza che mi fa sentir speciale e mi fa star bene, sa come si chiama?»

Psicologo «Aah quindi c'è una ragazza! Beh non saprei...Jade? Jusy? Jennifer?»

J.J. «NO! Si chiama Cocaina!»

Psicologo «Senta, lei la deve smettere di drogarsi, non l'aiuta, mi creda; sembra che sia così, ma non lo è, mi creda, la smetta immediatamente. Non dico drasticamente ma anche piano piano, passo dopo passo può farcela, non è difficile basta la volontà mi creda! La smetta o dovrà disintossicarsi se continuerà così, e penso già lo sappia, ma non è bello!»

J.J. «Se, certo. Ok dai, tagliamo corto. Mi prescriva i miei antidepressivi e basta, su.»

Psicologo «Mi creda, la deve smettere» 

Dopo di che, lo psicologo Robert gli prescrisse i farmaci e lo invitò ad uscire.
Dopo questa discussione Jack andò subito a casa sua. Una volta arrivato disse a uno dei tanti maggiordomi che lavoravano per lui, di andare a prelevare i medicinali, dopo di che andò nella sua camera, si sdraiò fissando il tetto e ogni tanto fuori dalla finestra, osservando il mondo, così tranquillo ma anche movimentato. Guardando la pioggia e pensando a quanto sia triste la sua vita, triste come quella giornata piovosa e mentre con i suoi occhi verdi speranza fissano nel cielo grigio il nulla, arriva una chiamata. È la sua matrigna. Quest'ultima gli chiede come sia andata la sua visita dallo psicologo; Jack risponde che è andata a finire in un litigio e con il solito finale, la solita dose di antidepressivi da prendere. La matrigna si dimostra delusa e molto arrabbiata allo stesso tempo, ma proprio mentre la telefonata si stava trasformando in un feroce litigio, Jack le chiuse in faccia.
 Dopo attimi fermo a far nulla, fissando il pavimento con uno sguardo sconvolto e arrabbiato allo stesso tempo, ebbe uno scatto d’ira e lanciò il telefono che aveva in mano contro uno specchio, rompendolo. Per distrarsi dai problemi come a suo solito, iniziò a prepararsi della cocaina, iniziò a tirare su, dopo di che iniziò a bere e a bere e ancora bere, finì praticamente ubriaco. Poco dopo tornò a casa il maggiordomo e sentendo il casino entrò in camera di Jack e chiese «Jack, ancora una volta, cosa stai facendo? Ti prego piantala, tu non sei così!»
Jack ubriaco rispose «Si dice MISTER J.J. , ecco come mi devi chiamare tu, idiota! Non perché ci conosciamo oramai da 2 anni devi avere questa confidenza! Vattene subito, brutto insolente che non sei altro, sei licenziato! Tu e tutti gli altri imbecilli che lavorano per me!»
A quel punto il maggiordomo, con le lacrime agli occhi, capendo che non poteva far più nulla, prese gli antidepressivi e glieli lanciò addosso, andandosene in lacrime. Quando poco dopo Jack capì di aver sbagliato ma che era troppo tardi. Per terra a petto nudo, sguardo perso nel terreno si rese conto di aver commesso l’ennesimo sbaglio.

Il mattino dopo, alzandosi in piedi, guardandosi intorno man mano, inizia a ricordare sempre più tutto l’accaduto, vedendo il vetro rotto, gli antidepressivi per terra e il cellulare fuori posto. Si china per prendere quest'ultimo e vede ben 5 chiamate perse da uno dei suoi due assistenti di lavoro, ovvero Liam ( Johnny Deep ). Jack inizia a cambiarsi e lavarsi, si precipita a lavoro con la sua Mustang Cobra. arrivato lì, si trova la ramanzina di Liam che lo rimprovera di essere in ritardo, alla quale Jack rispose :«Zitto finocchio! Chi è qui il capo?!» Liam replica «Non cambi mai eh?! Sempre cosi fine?» Jack gli fece un occhiolino accompagnato da un bacino. Arrivato in ufficio incontra Steven ( Robert Downey Jr. ) che lo salutò tranquillamente. Rivolgendosi a Liam, Jack disse : «Vedi Liam, lui sa che sono il suo capo, e non mi dice niente se arrivo in ritardo, prendi esempio. È un lecca culo, ma prendilo come esempio.» E prima che Steven potesse dire qualcosa, Jack disse «Steve non dire nulla, sai che sono il tuo capo e mi fido del mio lecca culo»  A sua volta Steven fece il segno di cucirsi la bocca e poco dopo gli mandò un occhiolino, Jack lo fece subito presente a Liam e gli disse «Vedi, lui si che mi capisce al volo».

Nel pieno di una giornata lavorativa in ufficio, Liam preso fra i vari compiti va a fare presente un paio di cose a Jack, ma quando entra si trova Jack e Steven a cantare e ballare a tutto volume “Begging You” dei Madcon. Si trovò Jack sulla sua scrivania tutto scatenato che poi si impietrì alla vista di Liam. Jack con un piccolo sorriso sotto i baffi scese dalla scrivania e gli sussurrò «Ricorda, sono io il capo, tesoro. Se vuoi unirti a noi, sei il benvenuto.» lasciando un doppio senso per prendere in giro l’omosessualità di Liam. Che nemmeno se la prese, facendo un sorriso e poi una risata, manda a fanculo entrambi, uscendo dall’ufficio. Tutto questo per far capire una tipica giornata lavorativa nell’azienda Johnson.

Mentre Jack si avvia verso casa, gli arriva una chiamata di nuovo dalla sua matrigna. Dopo attimi di esitazione, Jack risponde e la discussione fu questa:

J.J. «Pronto Peggy, senti...volevo dirti solo che...non ti chiedo scusa per quello che è successo ieri, quindi ti dico subito che puoi andare a fanculo, tanto che mi stai sul cazzo si sa già!»

Peggy ( Sandra Bullock ) «Senti, piccolo stronzo! Ringrazia che ci sono io, ho saputo cosa è successo ieri con Fred, il tuo maggiordomo, hai licenziato lui e tutto il resto della troupe. Qui il coglione sei tu, dovresti baciarmi i piedi per il favore che ti ho fatto.»

J.J. «Cioè?»

Peggy «Mi sono informata, ho fatto un colloquio con una ragazza disposta a lavorar per te, abbiamo concluso con la sua assunzione. Comincia già da domani mattina.»

Irritato J.J. «Cosaa? Santo dio quanto ti odio! Brutta stronza ma chi ti ha dato il permesso?! Già l'immagino. L’ennesima succhia sangue succhia soldi che vuole succhiarmi l’uccello! Va beh, non dovevi farlo.»

Peggy «Troppo tardi tesoro, oramai l’ho fatto. E poi nemmeno riesci a pulirti il culo da solo, quindi ti ho solo fatto un favore, coglione. Ora devo andare.»

J.J. «Un giorno ti appiccico in faccia pezzi di carta igienica sporchi della mia merda, così vedi chi non si sa pulire il culo! Comunque va beh dai, non ti ringrazio per quello che hai fatto. Ah, ti voglio male, ciao.»

Una volta arrivato a casa, Jack inizia ad avere una grande fame, allora si reca in cucina per prepararsi qualcosa da mangiare, ma una volta arrivato in cucina si rende conto che lui non è capace a cucinare; gli è sempre stato preparato dai suoi maggiordomi.
Quindi decide di ordinare una pizza a domicilio, tempo 15 minuti e arriva. Dopo il pagamento, si precipitò a mangiarla in sala davanti una TV a 70 pollici al plasma, intorno ad essa c’era un’immensa collezione di maschere di tutti i tipi appese al muro. Aprì il cartone, era una pizza a legna con patatine, la sua preferita. Passò quasi tutta la serata a vedere varie serie TV che capitavano nei vari canali.

Erano oramai le 23 e 30 quasi, iniziò a non esserci più niente in TV, quindi la spense. Andò a sciacquarsi i denti e dopo di che tornò in sala per prendere il cartone della pizza, lo buttò nel sacco della spazzatura lì vicino e infine si avviò verso la sua camera per andare a dormire. Domani sarebbe stato un giorno importante, il 15esimo compleanno dell'azienda fondata dai suoi genitori, quindi voleva andare a letto presto quella sera.

Purtroppo però, nel corridoio che precedeva camera sua, trovò una porta, a cui non aveva mai fatto caso o per un impegno o l'altro, per una distrazione o per l’altra, lui, non aveva mai fatto caso a quella porta.

Allora decise di entrare, ed era una specie di scantinato. Iniziò ad esplorarlo senza trovare nulla di interessante, quando ad un certo punto trovò una foto che ritraeva lui e Ben, da piccoli durante la loro ultima partita di Baseball insieme, prima che i genitori di Jack fecero fortuna e si trasferirono nella dimora di ora. Alla vista di quella foto, più affiorarono più le lacrime scesero finché il tutto si conclude con un pianto che gli spezzò il cuore. Così iniziò ancora a bere senza sosta e ad un certo punto, fuori di senno, andò in camera sua e apri il cassetto dove teneva tutta la sua Cocaina, la prese, la tagliò e pippò. Colmo di droga, alcol, ma soprattutto di rabbia, aprì la finestra di camera sua, andò sul balcone e sotto la luna piena iniziò ad urlare al cielo, chiedendo cosa avesse fatto di male. Poco dopo, a furia di bere, perse i sensi collassando a terra.

Il mattino dopo, si svegliò. Per fortuna non successe niente di grave, si guardò un po' in torno, vide la finestra aperta e la chiuse. Alla vista del suo riflesso si rese conto di quanto era spettinato,così andò verso lo specchio a tirare indietro il ciuffo fuori posto; il sole riflesso in quello specchio rese i suoi occhi di un verde incredibile. Ad un certo punto, si ricordò che quella mattina doveva arrivare la nuova casalinga, ci pensò un attimo ma poi se ne fregò e si mise a guardare l’orario. Era ancora presto, stranamente si era svegliato in anticipo quel giorno. Riprese a sistemarsi essendo uno che ci tiene al proprio ordine, si rimise davanti allo specchio dandosi gli ultimi ritocchi. Sentì bussare e una voce femminile, bellissima come nessuna, dire «Permesso, Mister J.J.» con voce timida e insicura ma allo stesso tempo profonda e calda. Attraversò lo specchio senza voltarsi, quando vide lei, Jemma ( Emily Bett Rickards ).

La ragazza si presentò dicendo «Piacere J-Jemma, sono l-la nuova casalinga».A quel punto, quando la vide bene in faccia, l'umore di Jack cambiò da triste a felice in un attimo. Era la prima volta che una ragazza gli faceva quell’effetto, il suo cuore era folgorato dalla sua bellezza immensa.

Jack, da grande play boy che era, come a suo solito vuole apparire al meglio, si girò di colpo con un sorriso a 32 denti, la guardò intensamente negli occhi senza dire nulla, ma con un sorriso incredibile. Pian piano con passo sicuro e molto sciolto si avvicinò a lei, che invece era molto imbarazzata. Jemma abbassò lo sguardo lentamente tremolando un po’, lui, una volta di fronte a lei, gli tolse gli occhiali, li chiuse e gli appese alla tasca dei suoi pantaloni. Quando erano faccia a faccia e mentre la fissò negli occhi gli sciolse la sua coda, Jemma in imbarazzo non disse nulla, lasciandolo fare, per paura di commettere qualche errore ed essere licenziata; ma si capiva lontano un miglio che trovava molto affascinante il Signor Jack Johnson o meglio Mister J.J.

Dopo avergli sciolto la coda si allontanò facendo due passi indietro, guardandola dalla testa ai piedi e le disse :«Cosi va meglio, no?» Lei nell’imbarazzo voleva dir qualcosa, non ci riuscì, balbettò a mala pena qualcosa di incomprensibile, lui la guardò sorridendo e si girò di spalle e le disse :«Senti, prima che tu inizi a lavorare, mi puoi dire i tuoi orari ? Come ti sei messa d’accordo con la mia Matrigna?» allora Jemma rispose «Beh faccio 4 ore al mattino e chiudo a mezzogiorno, poi riprendo alle 17 e finisco alle 21, quindi altre 4 ore» Jack annotò tutto su un minibook, con una penna nera che teneva di fianco al suo letto, poi esclamò «Ok, perfetto allora! Ora mi potrebbe dare il suo numero e il suo indirizzo, signorina Jemma?» Jemma imbarazzata rispose « Ma come? Così presto? Cioè, non me lo aspettavo e poi l’indirizzo è una cosa un po’ privata...» Jack le disse «Cosa credeva scusi? Non fraintenda, non sono quel tipo di ragazzo» quando invece lo era «volevo sapere il suo numero e indirizzo perché devo dare a lei le mie chiavi, perciò devo fidarmi di lei; che ne so che lei come io vado a lavoro, prende e mi ruba tutti i gioielli più cari? Almeno se lo fa, è fottuta no? Non lo faccio per cattiveria, ma ho conosciuto brutte cagne che ci hanno provato»

Di seguito Jack disse «Lei non mi sembra una di quelle ragazze, ma non si sa mai» allora lei acconsentì, gli diede il numero e con un attimo di esitazione e balbettamento, gli diede anche l’indirizzo. Jack annotò, posò il suo minibook insieme alla penna e si riavvicinò a lei. Si mise ancora faccia a faccia con lei, la guardò e dopo qualche attimo fece un sorriso, le ridiede gli occhiali e le disse «Ok, beh...che aspetta? Può pure andare a lavorare, ci rivediamo stasera quando torno. Oggi è il compleanno della mia azienda, compie 15 anni, non so bene quando tornerò; faremo festa, cercheremo di chiudere affari come al solito, ma è un giorno speciale quindi non è detto che tornerò per le 20 a casa. Quindi non mi faccia brutti scherzi o brutte sorprese, mi fido di lei. Lei è la prima a cui non do del tu, ed è importante sa; quindi mi aspetto che non farà nulla di male, ne sono sicuro.» Le fece l'occhiolino e la mandò a lavorare molto gentilmente.

Jemma una volta uscita si fermò, si toccò il petto ancora sopraffatta dal fascino di Mister J.J. , una sensazione che nemmeno lei, timida com’era, aveva mai provato prima.
Cercando di distrarsi e concentrarsi sul suo lavoro, andò a pulire la sala, quando notò l’immensa collezione di maschere di Jack. Essendo una ragazza molto curiosa, mentre lavorava, si fece mille domande sul perché di quell’immensa collezione.

Poco dopo, finito di pulire sala, affascinata da questa “muraglia” di maschere, si avvicinò ad esse, ne toccò una, quella che la affascinava di più. Una maschera tipica di Venezia tutta viola, con contorni e decorazioni dorate, con al centro impiantata una gemma blue zircone. In quel momento, Jack esclamò «Signorina Jemma!» Jemma fece un balzo dallo spavento, si girò e si scusò immensamente, giustificandosi dicendo che era solo curiosa e non voleva fare nulla di male. Il tutto lo disse balbettando ampiamente, sempre causato dal fascino di Mister J.J. che la catturava ogni volta di più.

Jack disse di star tranquilla, che sapeva che non aveva brutte intenzioni, voleva solo sapere se la maschera che stava toccando fosse la sua preferita e Jemma rispose di sì. Poi si fece avanti e questa volta fece lei una domanda a lui, ovvero «Ehm...M-Mister J.J. , l-la sua ppreferit-ta q-qual è?», Jack che si stava già dirigendo fuori dalla porta, si girò di colpo con un gran sorriso e uno sguardo stupito, le disse «Beh, finalmente mi ha fatto una domanda, forse non è poi così timida» risata« comunque la mia maschera preferita è quella lì al centro, a sinistra della maschera sopra la sua preferita. Ecco, quella» Jemma la guardò e notò che era una maschera semplice, tutta bianca, con due buchi per gli occhi, uno per il naso e ritratto un sorriso; allora chiese «Come mai? Cioè v-voglio dire, come mai proprio quella con tutte le maschere incantevoli che ha?» Jack, dopo un lieve sorriso e un breve sguardo verso il basso, le disse «Vede, semplicemente perché è semplice. Oramai in questo mondo nessuno apprezza la semplicità, vogliono tutti l’originalità e per volerla indossano una maschera, ma dietro quella maschera c’è la loro semplicità e la semplicità è la cosa più bella del mondo, secondo me. Ecco perché mi piace e poi, quel sorriso, quello è il sorriso che vorrei avere io ogni giorno, ma che purtroppo non ho e spesso quando sono triste mi rifugio in quella maschera, stando ore e ore a guardarla, come se l’avessi in dosso, così potrei apparire davvero felice.»
Jemma rimase senza parole, volendo esclamare qualcosa, ma non riuscendoci fece solo un sorriso che illuminò gli occhi di Jack, che per qualche secondo rimase in silenzio incantato a guardare il suo sorriso. Ma poi si ricordò del lavoro e disse che si stava facendo tardi ed era ora di andare a lavoro. Aprì la porta, si girò un’ultima volta verso Jemma e le chiese, dopo averla guardata negli occhi per qualche secondo, «Ma Jemma con la G o con la J?» Jemma esclamò una risata di gusto e disse che si scriveva con la J. Jack sorridendo disse «Wow, da quando ci siamo conosciuti questa è la prima frase che mi dice senza balbettare, ne sono felice» fece una risata e Jemm gli disse «Beh deve esserne contento. Quando non balbetto è perché sto prendendo confidenza, ma di solito ci metto un po’ a prenderla con gli sconosciuti» e Jack rispose «Beh, io non sono un semplice sconosciuto, sono Mister J.J. , giusto?» rise ancora e alla fine chiuse la porta. Jemma ancora non credeva a quello che era appena successo e fece un sorriso, alzò gli occhi al cielo per un secondo e poi riprese le faccende di casa.

Nel tragitto verso il lavoro Jack ricevette una chiamata da parte del suo amico Edward ( James Franco ), che però non ha mai avuto la piena amicizia di Jack, sapendo che Edward fa l’amicone con lui solo per la persona che è diventata e con i soldi che si è fatto. Jack rispose alla chiamata e Edward, che oltre che amico è anche il suo corriere di droga personale, avendo molte conoscenze, gli spiega di aver concluso un buonissimo affare con dei tizi ed è riuscito ad avere il doppio della droga; ne è entusiasta però Jack stranamente non la voleva, Edward andò subito su tutte le furie chiedendosi il perché, ma Jack disse semplicemente «Perché non ne ho voglia, io questa volta non te l’ho chiesta e poi a casa ne ho ancora! Per lo più oggi è un giorno importante, non ne ho tempo.» Edward infuriato disse che voleva comunque il pagamento e gli chiuse in faccia, Jack dopo essersene accorto, guardò il cellulare stranito e disse «Ah, hai chiuso in faccia a me. A Mister J.J. . Ok, ora sono cazzi tuoi. Con me non si scherza!»

Una volta arrivato a lavoro, prese l’ascensore, andò all’ultimo piano dove si trovava il suo ufficio, uscì dall’ascensore che si trovava praticamente di fronte all’entrata del suo ufficio, preceduto solo da un lungo corridoio con ai lati altri piccoli uffici dei vari assistenti. Percorse il corridoio, entrò nel suo ufficio e si trovò tutti gli assistenti, impiegati , stagisti ecc, tutti lì per fargli una sorpresa e augurare buon compleanno alla idea dei suoi genitori che era diventata una cosa seria. Jack sorrise guardando in modo fiero tutti i suoi lavoratori che cantavano «HAPPY BIRTHDAY JOHNSON ENTERIPRISES» e Jack a quel punto disse «Grazie grazie! Detto questo, si fotta questo giorno lavorativo, andiamo tutti fuori a festeggiare!». Poco dopo si vedono arrivare una schiera infinita di limousine nere, scesero tutti a festeggiare al loro interno, dentro ognuna di queste auto ci fu tanto alcol e prostitute. Si può immaginare che quindi Jack e tutti i dipendenti dell’azienda si darono alla pazza gioia, era stato pure affittato un gigolò per Liam, di nome Andy Sax ( Douglas Booth ), che poi in futuro i due si sposarono.

Purtroppo per Jack però, la notizia della chiusura a freddo per il 15esimo compleanno dell’azienda e darsi alla pazza gioia con un centinaio di limousine nere con dentro prostitute e alcol grazie a quelli che lui definisce “ Le bestie di satana” ovvero, i Paparazzi, la notizia fece un po’ il giro del mondo e da li si trovò in un bel po’ di casini, e di conseguenza anche la sua azienda.

La notizia era già online sul web e nei vari tg già dal tardo pomeriggio, di conseguenza Jack tornò a casa per le 22:15 e parecchio incazzato, non perché non se lo aspettasse, ma non si aspettava una cosa così a livello internazionale. Poteva già immaginare di chi fosse la colpa, di un paparazzo che lo perseguita sempre e cerca sempre di coglierlo sul fatto per buttare il tutto sui giornali e in tv, insomma ovunque. Quest’uomo si chiama Charles Owen (Jack Black ), un sessantenne pelato con barba grigia che non si sa bene per quale motivo, provi odio profondo per Jack Johnson.

Una volta arrivato a casa, dopo essersi sfogato, si sdraia sul divano, poggiando i piedi sul tavolino davanti. Si accorge che lì sopra, c'era appoggiato un biglietto, lo prende e davanti c'era scritto 
“Da : Jemma Olivers” e al suo interno : “Caro signor J.J. , immaginavo non sarebbe tornato per le 20 come al solito, quindi l’avviso che ho svolto tutti i compiti da lei assegnatomi per oggi. Ho pulito tutta casa, spero le vada bene. Le auguro di divertirsi e ogni bene. Grazie per il pagamento anticipato che mi ha fatto trovare dentro la mia giacca.” e infine “Le auguro una buona serata!” 

Come se nulla fosse, negli attimi in cui Jack leggeva la lettera si dimenticò di ogni problema, tutto svanì. Il suo viso cambiò letteralmente espressione man mano che andava avanti a leggere. Non c’era scritto nulla di speciale, nemmeno lui se lo seppe spiegare, ma quella ragazza lo faceva stare bene, davvero bene. Era contento, ma allo stesso tempo spaventato da quello che gli stava causando quella ragazza.

Il mattino dopo era un Sabato, ricevete una chiamata che lo svegliò. Era ancora Edward, che voleva scusarsi per l’accaduto; Jack prese la palla al balzo per liberarsi di lui una volta per tutte, perché se c’è una cosa che Jack odia sono le persone false e l’unico motivo per cui continuava a frequentarlo era perché portava roba buona. Jack decise di liberarsene mandandolo a fanculo, com’è oramai nel suo stile. 

Edward arrabbiato disse che gliela avrebbe fatta pagare. Jack si mise a ridere dandogli del falso doppiogiochista e dicendogli che nessuno poteva pensare di minacciare lui, Mister J.J. , Jack fottuto Johnson. Edward rispose che si sarebbe fatto vivo così i due litigarono (cosa poco difficile da fare quando si ha a che fare con Mister J.J. ). 

Intanto Jemma, che per mantenersi e pagarsi la casa, fa ben due lavori, oltre a fare la badante di Mister J.J. , lavora anche in un Night Club date le sue straordinari doti estetiche. Purtroppo la sua vita non è facile; appena è andata via da casa Johnson, si è recata al Night Club dove è stata malmenata e per di più non pagata perché ha rifiutato di fare un pompino.

 Arrivata a casa verso le 5 del mattino, si rende conto che purtroppo i soldi che ha non bastano per pagare l’affitto, quindi decide di riposarsi per poi andare chiedere gli straordinari a Jack. Infatti, poco dopo la chiamata di Edward, Jack ricevette un’altra chiamata, questa volta proprio di Jemma che gli chiede degli straordinari alla quale Jack non esita a dir di sì. Una volta arrivata a casa Johnson, Jemma si presenta con l’occhio destro nero; Jack, preso male, chiede immediatamente cosa le sia successo, lei risponde che è meglio non parlarne, e si stava recando verso la sala per iniziare a lavorare quando Jack la ferma, la prende per il braccio e le chiede cortesemente di spiegargli tutto e che non può presentarsi così senza alcuna spiegazione. Doveva spiegare, quindi lei rispose «Ok.» e Jack prima che lei potesse dire qualcosa, la zittì e le disse «Siediti, vado a prenderti del ghiaccio» e la fece accomodare sul suo lussuoso e comodo divano. Una volta che Jack tornò col ghiaccio la pregò di spiegare e così lei iniziò «Io, oltre che lavorare per lei Mister J.J, per pagarmi l’affitto lavoro anche in un Night Club e...» in quel momento Jack la interruppe e disse «Ok, ho già capito. Sono brutti posti quelli. Tu avrai rifiutato di fare qualcosa di esagerato ad un ubriacone panzone con la barba e la pelata, indovinato?» e lei, quasi con un sorriso, gli rispose di si. Allora lui le chiese quanto doveva pagare d’affitto e in base a quello Jack le diede un aumento, ma poco prima di prelevare i soldi dal suo portafoglio, si fermò e pensò. Poi esclamò «Signorina Jemma, senta lei fa due lavori faticosi, e si sbatte molto per venire qui. Insomma da casa sua alla mia la strada non è poca, deve essere stancante, per lo più non ha nemmeno una casa perfetta. Se lei intanto stesse da me finché con i miei pagamenti i conti quadreranno con il suo affitto? Risparmierebbe un lungo viaggio, benzina e…brutte esperienze. Poi io la pago meglio di quei balordi in quel porcile! Lascio a lei la scelta, ma se è un minimo intelligente sa cosa dovrebbe rispondere.» 
Jemma voleva dire di no, davvero, ma era così brutta e triste la sua vita, almeno così sarebbe stata meglio per un po’. Si convinse a dir di sì fra se e se, ma poi le venne in mente un piccolo inconveniente, ovvero che non poteva sparire così dal Night Club dove lavorava, quindi lo spiegò al signor J.J. che non si mostra preoccupato dicendo «Beh se sanno che lavori per me devono solo stare zitti. Se si mettono contro di me la pagheranno cara, non gli conviene. Nessuno può mettersi contro di me, sono uno degli uomini più potenti al mondo.»
 Jemma con gli occhi lucidi, non ci credeva, che il tanto famoso, forte, stronzo, eccentrico e narcisista Mister J.J. , fece una proposta del genere a lei, una ragazza povera di periferia. Lei in un atto di coraggio, prese e abbracciò Mister J.J ; quest’ultimo, che era tanto bravo con le donne, tanto sicuro di sé, lui che aveva vinto il premio come Play Boy del 2014 e il titolo come uomo più sexy del 2014, lui che era tanto un Don Giovanni, all’abbraccio di Jemma, si sciolse. Gli si spalancarono gli occhi, il suo cuore si riempì di gioia, sorrise abbastanza incredulo, e sua volta anche lui abbracciò lei, posandogli delicatamente la mano sinistra al centro della schiena. 

Jemma in lacrime gli disse immensamente grazie, che ancora non ci credeva; lui le disse che era il minimo e che probabilmente era così stupefatta forse per come lo ritraevano i giornali. Jemma non seppe che dire, disse solo «Le orecchie sono fatte per sentire ciò che la gente dice su qualcuno, gli occhi invece servono per giudicare se quel qualcuno è come le orecchie l’hanno descritto» Jack con una risata rispose «Sa, questa mi è piaciuta, me la segno. Ma stia tranquilla, apprezzo molto quello che ha detto» in seguito Jemma rimase zitta con un sorriso di risposta a quello di Jack. Quest’ultimo l'avvisò che quella sera era invitato ad una festa e che quindi avrebbe fatto nuovamente tardi, in ine disse a Jemma di andare a lavorare che poi durante la sua pausa gli avrebbe fatto vedere la sua stanza. Jemma con un sorriso dice un dolce «Ok» e andò a lavorare.
 
Jack andò alla festa, arrivò per l’una di pomeriggio, perfettamente in orario. Oltre a lui c’erano tanti altri personaggi famosi come : Kanye West, Jay Z, Beyoncè, Cara Delavigne, Pharrell Williams, Taylor Swift e l’attore Ben Affleck. 

Strinse parecchie mani, tanti sorrisi e poi andò ad abbracciare la festeggiata, ovvero una sua concorrente nel campo degli investimenti, che come Jack si occupa dell’investimento della borsa, Roxana Stacy ( Kiera Knightley ). 

I due si scambiarono un ampio abbraccio, ma loro non si vogliono molto bene in realtà, soprattutto per il fatto di essere potenziali rivali nel mercato, tanti finti sorrisi e complimenti, felicità solo esteriore ma dentro loro due c’è tanto astio. Dopo le prime comuni parole scambiatosi tra i due, Roxana introdusse tutti quanti nella stanza dove si sarebbe pranzato e dato inizio alla grande festa.

 Iniziò il pranzo, in una grande stanza rettangolare, lunghissima, con un muro ricoperto con un sacco di quadri dove veniva ritratta la natura, i vari maggiordomi pronti a servire i pasti sul tavolo lunghissimo con circa 60 posti, 30 a destra e 30 a sinistra, il posto di Jack era il numero 34. Prima di iniziare a mangiare, Roxana fece un discorso di benvenuto a tutti quanti. Iniziarono a mangiare, arrivarono i primi antipasti, poi i primi, Jack mangiò le lasagne, il suo primo piatto preferito. 

Dopo aver finito anche i primi piatti arrivarono i dessert, finiti quelli, Roxana interruppe i discorsi che gli ospiti fecero fra di loro, Jack che aveva di fronte Cara Delavigne, che poco prima dell’interruzione di Roxana gli lanciò un’occhiatina di cui Jack si accorse, e rispose con un ampio sorriso che andò a concludersi con l’occhilino di Cara, i due con un sorriso reciproco poi andarono a volgere gli sguardi verso Roxana che iniziò il suo discorso. 
«Spero che questo inizio di festa vi sia piaciuto, son contenta che stiate facendo velocemente amicizia e che vi stiate divertendo. Beh, sappiate che questo è solo l’inizio.»
 Dopo qualche attimo di silenzio Roxana volse lo sguardo verso Jack, sorrise, ripose lo sguardo verso il centro e disse 
«Vorrei fare un brindisi a tutti quanti, ma soprattutto al Signor J.J. , mio rivale nel lavoro ma altrettanto amico nella vita reale. Al momento è sopra di me nel mercato, io che sono una sportiva, riconosco il suo talento negli affari e non è facile stargli davanti, ma non è nemmeno facile, stare davanti a me, cosa che fino al suo arrivo alla Johnson Enterprises non era mai accaduta. Quindi complimenti Signor Johnson, i suoi genitori sarebbero fieri di lei, che riposino in pace.»
 Iniziò un grande e lungo applauso da parte di tutti gli invitati, Roxana invece porse il bicchiere in avanti verso Jack per indicare il “Cin Cin”, Jack rispose alzando il suo bicchiere e fece il suo occhiolino, che oramai l’aveva contraddistinto negli anni. 

Roxana, in seguito iniziò ad aprire le porte verso il giardino, aprì la sua maestosa piscina, le idromassaggio, tramite delle casse mise della musica a tutto volume, dentro casa aveva un bar con i suoi maggiordomi a servire i drink e da lì in poi il delirio più totale. Ci fu un grande giro di droga, Jack si divertì molto, ma Roxana aveva un obbiettivo ben preciso: portarsi a letto Jack, a casa di lui, per poi ucciderlo. Ma si accorse che Jack ha avuto dei “momenti” con Cara Delavigne, per una cosa o l’altra nel casino della festa, Roxana perse d’occhio Jack. Oramai quasi completamente strafatta, prima di cercarlo decise di andare in camera sua a pippare due righe, ma proprio quando entrò si trovò Jack e Cara distesi nel suo letto, completamente nudi. Trovò Cara seduta sopra Jack, in fretta e furia provò a rimettersi il reggiseno e coprirsi come possibile con le coperte, Jack fece lo stesso. I due erano imbarazzatissimi e cercarono di dare delle spiegazioni, ma Roxana strafatta, non se la prese più di tanto, non gliene fregò molto sinceramente, ma cacciò comunque Cara dalla sua stanza e disse a Jack di rimettersi immediatamente almeno le mutande. Jack a quel punto esclamò

 «Sicura? Guarda che reggo ancora un secondo round, se vuoi...» Risata. 
Roxana nella sua fattanza prese la palla al balzo e disse a Jack 
«Ora, durante tutto sto casino, no, non riuscirei a godermi il momento. Preferisco farlo a casa tua, così ci faccio una visitina e vedo com’è.»
 Jack, anche lui un po’ brillo, accettò al volo. Roxana in seguito lo pregò dolcemente di lasciare la sua stanza, perché era impegnata a drogarsi, Jack capì al volo e uscì, prima di chiudere la porta si girò di scatto e mollò una pacca sul culo di Roxana che esclamò un «Oooh» molto piacente e una risata molto divertita. 

La festa proseguì per ore e ore, in quella villa immensa e colorata, con tanto verde intorno e con al centro una piscina gigantesca azzurra con ai lati 4 idromassaggi, uno per angolo.

Jemma, che intanto inizò a preoccuparsi per l’orario vedendo Jack che non tornava, decise comunque di provare a dormire, ma senza riuscirci. Senza rendersene conto, guardò il cellulare ogni 2 o 3 minuti. 

Intanto Jack era a quella festa da urlo, delirio in piscina e in giardino, casino in casa, Poi verso l'una di notte i rimasti alla festa che smaltirono la sbornia durata dalle 14 alle 24, ben 10 ore di delirio puro, fila al bagno di gente che vomitava, gente che si riprendeva, gente collassata, e così via, Infine quando quasi tutti se ne erano andati, rimasero solo Jack e Roxana seduti ad un tavolo, una di fianco all’altro, che parlarono. Oramai in fase di ripresa, parlarono e scherzavano un po’ sul loro lavoro poi Jack vide l’ora e disse che doveva andare. Si alzò, salutò Roxana e si incamminò verso l’uscita, il tutto molto velocemente. Roxana lo fermò e gli disse «Ei Jack, non ti ricordi? Mi avevi promesso di portarmi a casa tua, per farmi il tuo regalo per il mio compleanno.» il tutto con uno sguardo sensuale e un sorriso che andava a confermare il doppio senso che Jack aveva percepito e quando si parla di sesso, Jack non si tira mai indietro. Allora sorrise e le disse «Ok dai, vieni. Ho un grande regalo da farti vedere» Roxana fece una grassa risata e poi i due man mano che si avviarono, scherzarono molto. 

Arrivati alla dimora imperiale di Jack, Roxana invidiosa com’era esclamò subito «Wow, com’è grossa questa casa, più della mia» con un finto tono allegro che dentro nascondeva tanta ma tanta invidia.

 Aperta la porta Jack portò Roxana verso la sua camera da letto, e nemmeno il tempo d’entrare che Roxana lo sbatté contro il muro con forza e gli disse a voce non alta ma molto chiara cosa voleva fargli, e gli espose tutte le sue più grandi perversioni nei suoi confronti. Nel sbatterlo contro il muro, è caduto il porta cenere sopra al mobile di fianco a Jack. Man mano che Roxana parla, lo spoglia e Jack si lascia spogliare con sguardo quasi stupefatto, poi inizia subito a baciarla con foga, in seguito Roxana infilò la mano dentro i pantaloni di Jack andando anche dentro le mutande, iniziò a segarlo. Jack la prese dalle natiche e gli palpò ripetutamente il culo, i due respirarono molto forte, quando poi Jack baciò il collo a Roxana alzò un attimo lo sguardo,e davanti a se vide Jemma, che lo guardava quasi disgustata.

 Jack in quel momento si sentì in colpa come mai prima d’ora, spalancò gli occhi e in quel momento per non commettere l’ennesimo sbaglio prese e spostò Roxana. Cercò subito di scusarsi con Jemma che camminò lentamente con le sue calzine rosa indietro, sempre col suo sguardo disgustato pensando che forse i giornali avevano ragione a descriverlo come uno stronzo senza sentimento. Jemma scappò nella sua camera e la chiuse a chiave. Allora Jack bussò e ribussò ma nulla, in quel momento Roxana intervenì e disse di lasciarla perdere a quella e che voleva il suo regalo di compleanno. Jack incazzato la spinse via e gli urlò in faccia, cacciandola praticamente di casa. 

Lei raccolse la sua maglietta con sguardo altrettanto incazzato perché il suo piano, a dir poco disgustoso e crudele era andato in fumo, se ne andò seccata mandandolo a fanculo dandogli del fallito, prima di uscire disse che i suoi genitori si sarebbero rivoltati nella tomba con un figlio come lui. Jack non sentì era praticamente chinato con la testa appoggiata sulla porta di Jemma continuando a bussare e pregando di aprire, ma nulla. Alla fine si arrese e andò in camera sua a fissare fuori dalla finestra, continuò a girare e rigirare in tutta casa sua sperando che Jemma aprì.
   
 
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