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Autore: Jade Tisdale    11/03/2015    1 recensioni
La storia si ambienta dopo l'episodio 46 dell'anime, in cui Pam capisce che la presenza di Mark nella squadra da' molto fastidio a Ryan. Quest'ultimo è confuso, non riesce a capire quali siano i suoi veri sentimenti per Strawberry: all'inizio ne è molto geloso, ma poi, con il tempo, sembra quasi che non gli importi più di lei. E di certo, il fatto che si avvicini a Pam non migliora le cose.
Intanto, Mina fa di tutto per attirare l'attenzione della modella, che si dimostra sempre gentile con tutti meno che con lei. La Mew Blu non capisce se l'amica la odi, o semplicemente non noti i suoi segnali.
Mina e Ryan sono confusi. Entrambi tengono molto alla stessa persona -che, purtroppo, è difficile da capire- e non sanno come comportarsi. Riusciranno a farle comprendere i loro veri sentimenti?
Genere: Azione, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mint Aizawa/Mina, Ryo Shirogane/Ryan, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un pigiama party improvvisato

 

 

All'incirca una settimana dopo il piccolo incidente, Pam ritornò finalmente al lavoro. Il rientro, per la modella, fu veramente devastante: fra tutte le attenzioni che le dedicava Mina e le continue scuse di Paddy, non riusciva più ad avere un attimo di respiro. Per fortuna, grazie a chissà quale divinità, riuscì a tranquillizzare la Mew Gialla dopo qualche ora; fatto questo, però, la biondina si unì ai gesti esagerati di Mina, che consistevano nel cercare di far fare meno movimento possibile alla viola - ad esempio, prendendo le ordinazioni ai suoi tavoli o portando fuori la spazzatura quando era il suo turno -. In poche parole, per un paio di giorni la modella restò bloccata alla cassa, fino a quando Ryan riuscì finalmente a rimettere in riga quelle due.
«Posso sapere come hai fatto?» domandò non appena vide Mina andare a bere del té al solito tavolo e Paddy ricominciare ad intrattenere i clienti con i suoi spettacoli.
Il biondo, le mani dietro la nuca, si voltò verso la Mew Lupo con uno sguardo confuso.
«A fare che cosa?»
«Lo sai benissimo.»
Ryan accennò un sorriso, dirigendosi poi verso il laboratorio. «I'm a magician.»
Pam chiuse la cassa, ricambiando il sorriso. Shirogane le somigliava parecchio, lo dicevano tutti, ma quando voleva, il ragazzo sapeva anche essere divertente e decisamente più simpatico di lei, che, a dirla tutta, sorrideva ben poco e difficilmente faceva battute. Le piaceva far ridere le persone fino a fargli venire il mal di stomaco, le era sempre piaciuto ed era sempre stata brava nel farlo: però, da tre anni, era diventata una persona completamente diversa. La Pam che i suoi famigliari conoscevano non esisteva più.
Nello stesso istante, una figura minuta che le si era avvicinata la distolse dai suoi pensieri.
«Ehm, oneesama...»
Pam abbassò lo sguardo sulla ragazzina. «Spero che questa storia tua e di Paddy non vada avanti ancora per molto.»
La ballerina arrossì, agitando freneticamente le mani. «N-No, non sono qui per quello! Ecco, io... d-domani sera vorrei invitarvi tutte a dormire da me. O meglio, Strawberry si è lamentata del fatto che è da tanto che non vede casa mia e si è letteralmente autoinvitata, ma non ho nessuna intenzione di passare una serata tappata in casa da sola con lei. Se non hai impegni, ti andrebbe di venire?»
La modella, col suo solito sguardo gelido e inespressivo, osservò la Mew Lorichetto negli occhi, facendola pentire di averglielo chiesto.
«So che avrai sicuramente di meglio da fare, però...»
«Non lo so» rispose secca. «Ci devo pensare.»
«Eddai, Pam, ogni tanto svagarsi un po' serve a tutte!»
«Paddy ha ragione» s'intromise timidamente Lory, che aveva appena chiuso il portone del Caffè.
«Visto? Non sono l'unica a pensarla così» proseguì la Mew Scimmia, con finta aria autoritaria.
Pam incrociò le braccia, indecisa sul da farsi. Non aveva alcun impegno particolare, eppure non era molto convinta di accettare l'invito. La cosa non la convinceva.
Strawberry si avvicinò alla Mew Viola e le sorrise dolcemente. «Tra i chimeri e il tuo doppio lavoro, credo sia giunto il momento di passare del tempo in tranquillità con le tue amiche. Ci divertiremo, vedrai!»
La diretta interessata, a quel punto, non se lo fece ripetere due volte: sorrise a sua volta alla rossa, dopodiché, prese a parlare.
«Va bene. Se proprio insistete, allora accetto.»
Mentre tre componenti della squadra dimostravano la loro felicità - chi saltando allegramente o chi, semplicemente, sorridendo -, uno di loro, in particolare l'ultimo dalla quale ci si aspetterebbe una reazione simile, era tutt'altro che felice. Sul volto di Mina andò a formarsi un'espressione confusa, ma anche offesa e leggermente infastidita. Si limitò ad allontanarsi dal gruppo in silenzio, dirigendosi verso lo spogliatoio con l'intento di tornare a casa il prima possibile.

 

 

«Brrr! Ragazze, fa proprio freddo!»
Strawberry sospirò, scuotendo la testa. «Paddy, è normale che tu abbia freddo, ti sei messa la vestaglia da notte prima di uscire di casa! Non potevi infilarla dentro alla borsa e poi cambiarti da Mina, come faremo tutte noi?»
La piccola tirò su col naso, facendo una smorfia. «Guarda che non è mica la fine del mondo!»
«E allora non ti lamentare!»
«Ragazze» la voce di Pam catturò la loro attenzione «siamo arrivate.»
La più grande del gruppo si avvicinò al citofono e premette il dito sul campanello: prima che potesse ricevere risposta, però, il cancello si aprì all'improvviso e Mina - con il suo adorabile cagnolino fra le braccia - comparve sulla soglia di casa, un grande sorriso stampato in volto.
«Però, siete in largo anticipo. Non che la cosa mi dia fastidio, anzi, semplicemente mi pare strano un simile gesto da parte di Strabwerry.»
La Mew Mew in questione incrociò le braccia, offesa. «Ti diverti sempre a punzecchiarmi, vero?»
Mina fece una piccola risata, mentre Paddy, con poca grazia, prese Miky dalle braccia di Mina e iniziò a correre con lui lungo la grande scalinata della villa.
«Paddy, dove diamine stai andando!?» sbraitò la padrona di casa, stringendo le mani a mo' di pugno.
Lory trattenne a stento una risata. «Tranquilla, ci pensiamo noi a fermarla prima che combini qualche disastro» disse, indicando Pam.
Le due seguirono così la bambina, mentre Strawberry, con un'espressione indecifrabile in volto, prese a scrutare Mina. Quest'ultima, dopo pochi secondi, arrossì.
«C-Che stai facendo? Perché mi fissi?»
La Mew Gatto sorrise lievemente, facendo un passo avanti. «Come stai?»
Mina inarcò un sopracciglio. «Bene... perché me lo chiedi?»
«Beh, ieri non mi sembrava fosse così. Te ne sei andata all'improvviso senza nemmeno salutare.»
La ballerina alzò le spalle, non sapendo che altro dire. «Ero solo un po' stanca.»
Il sorriso di Strawberry si ampliò. «Sì, certo. Poi ne riparliamo. Ora raggiungiamo le altre.»

 

 

«Andiamo! Non stavo facendo niente di male!» sbuffò Paddy.
«Certo che no, stavi solo stritolando il mio cane!» ironizzò Mina, sedendosi sul proprio letto, di fianco a Lory.
«È stata proprio un'ottima idea quella di spostare un altro materasso matrimoniale nella tua stanza, almeno siamo più comode!» esclamò la leader, abbracciando un morbido cuscino color pesca.
La Mew Bird sospirò, esasperata. «Ovvio, sei stata tu a suggerirmelo...»
«Beh, di certo è meglio che dormire nei sacchi a pelo!»
Pam, che fino ad allora era rimasta in assoluto silenzio, finalmente parlò: «Mina, posso sapere il vero motivo per cui hai organizzato questa serata?»
La ragazzina sussultò, presa alla sprovvista. «Eh?!»
«È ovvio che si tratta di una richiesta forzata» proseguì la modella, accavallando le gambe, «si vede chiaramente che le altre hanno, in qualche modo, influito sulle tue decisioni. Posso sapere il perché?»
La blu abbassò lo sguardo, non sapendo in che modo rispondere alla domanda della ragazza.
«In realtà, volevamo semplicemente organizzare una serata tutta per te, visto che non abbiamo avuto modo di venirti a trovare la scorsa settimana» ammise Paddy, arrossendo un po' «però, abbiamo capito che ieri ti stavamo infastidendo e così, per evitare che tu rifiutassi, abbiamo inventato la storia del pigiama party. Quelli miei e di Strawberry erano semplicemente dei consigli che Mina ha deciso di seguire perché la stressavamo troppo. Ci dispiace non avertelo detto prima.»
Tutte osservarono sconcertate la Mew Scimmia, che, nonostante le numerose minacce di Mina, aveva avuto il becco di spifferare tutto con una facilità disarmante. La ballerina le dedicò un'occhiataccia, ma quando Pam si voltò nella sua direzione rilassò i muscoli del viso, e il suo cuore incominciò a battere ad un ritmo irregolare.
«Quindi l'idea è stata tua?» chiese la modella, ruotando leggermente la testa di lato.
Mina, deglutendo, annuì. Aveva paura della reazione che la compagna avrebbe potuto avere nei suoi confronti, visti i precedenti, ma accadde l'esatto opposto di quello che si era immaginata: Pam le sorrise, un sorriso puro e sincero, che causò l'arrossamento istintivo delle sue guance.
«Mina, per caso hai la febbre? La tua faccia ha lo stesso colore dei capelli di Strawberry!» esclamò Paddy, provocando una contagiosa risata di gruppo.
Mina si limitò a guardarle imbarazzata, mentre il suo viso riassumeva lentamente il solito colorito. Non le importava più di tanto di quella figuraccia: l'unica cosa che aveva in testa, era il sorriso che le aveva rivolto il suo idolo.
«Direi che è giunto il momento di giocare!» dichiarò nuovamente la più piccola, alzando le braccia al cielo.
«Giocare?» chiese Lory, confusa.
«Giocareee!» proseguì l'altra, mettendosi in piedi sul letto.
Mina si accigliò, leggermente irritata per quel gesto. «Paddy, casa mia non è un parco di divertimenti, scendi subito!»
La bionda si mise di nuovo a sedere, un'espressione furba in volto. «I casi sono due: o ci inventiamo qualche gioco, oppure soffochiamo la padrona di casa con una battaglia coi cuscini!»
«Io ci sto!» concordò battagliera la Mew Gatto, seguita a ruota da Lory.
«Ragazze, vi prego, non smontatemi la camera...» bofonchiò la blu, ansiosa.
All'improvviso, alla ballerina arrivò una lieve cuscinata in pieno viso, seguita da una risata a lei conosciuta.
«Oh no, Pam, anche tu?»
La modella le fece un occhiolino, dopodiché, cuscino alla mano, affiancò le altre amiche.
Mina accennò un sorriso. «E va bene: se è la guerra che volete, la guerra avrete!»

 

 

La mattina seguente, quando Paddy rincasò, cinque bambini le corsero incontro allegramente.
«Che bello, sei tornata!» esclamò uno di loro, saltellando gioiosamente.
«Ti sei divertita? Che cosa avete fatto?» domandò una bimba con due treccine.
«Più tardi giochi con noi?» proseguì un altro bambino.
La Mew Gialla scoppiò a ridere, accarezzando la testolina mora di quest'ultimo.
«Tranquillo, Lucha, adesso vado a riporre la borsa e poi giochiamo tutti insieme, così vi racconto com'è andata. Vi siete comportati bene con lo zio Kyle?»
Proprio in quel momento, l'americano sbucò dalla cucina, con indosso il solito grembiule bianco e un cucchiaio alla mano. «Bentornata, Paddy!»
La bionda, seguita dai cinque fratelli, raggiunse l'amico più grande e fece un inchino.
«Ti ringrazio per esserti preso cura di loro, Kyle. Sai, non mi piace lasciarli soli di notte... Spero non ti abbiano dato troppo fastidio.»
«Ma no, figurati! Sono stati dei veri angioletti» esclamò raggiante l'altro, facendo sorridere la ragazzina.
Ad un tratto, il cellulare di Kyle cominciò a squillare: il ragazzo lo estrasse dalla tasca dei pantaloni, dopodiché rispose, un'espressione preoccupata in volto.
«Come dici? E sei riuscito a contattarla?»
Paddy raddrizzò la schiena, mentre un brivido gliela percorreva lentamente. Il pasticciere assunse un'espressione indecifrabile, quasi preoccupata, e anche il suo tono di voce pareva a dir poco calmo. Cosa stava succedendo?
«Va bene, io avviso Paddy allora.»
L'americano rivolse alla Mew Scimmia un'occhiata più seria che mai, segno che era accaduto qualcosa di serio.
«Bambini, andate in salotto, vi raggiungiamo tra poco.»
I piccoli esaudirono la richiesta, ma Kyle non proferì parola fino a quando tutti non sparirono dal suo campo visivo.
«Un chimero ha attaccato Lory mentre tornava a casa» disse con voce pacata, cercando di non agitarsi. «Strawberry è già sul posto. Sai quello che devi fare.»
Paddy annuì, dirigendosi nuovamente per le strade di Tokyo: lei, al contrario del pasticciere, stava trattenendo l'allegria, perché ogni combattimento, per lei, era come un gioco.

 

 


«Ma questo non è un chimero, è una scimmia sputa fuoco!»
«Come ti permetti, vecchia befana! Non è una scimmia, ma un gorilla!» gridò Tart, dimenandosi goffamente in aria.
Mew Berry, sospirando, si ritrovò così a dover nuovamente schivare le fiamme bluastre che espelleva il gorilla. Queste avevano una particolarità: infatti, a differenza del normalissimo fuoco, non c'era il rischio che scoppiasse un incendio, perché le fiamme, come una calamita, venivano attratte dal corpo umano e se nel giro di pochi secondi non si univano a qualcosa - o meglio, qualcuno -, si dissolvevano nell'aria.
«Uffa!» sbuffò Mew Paddy, schivando prontamente l'ennesimo attacco «Non riusciamo neanche a colpirlo!»
«È troppo veloce» proseguì Mew Pam, atterrando vicino a Mew Lory. «E se provassimo a distrarlo?»
«Sì, certo! Nessuna di noi vorrà fare da esca, io per prima!» esclamò la Mew Gatto, mettendo subito le cose in chiaro.
«E invece sei proprio tu quella a doversi esporre, zuccona» la schernì Mew Mina, invocando la sua arma.
«Non ho molta voglia di abbrustolirmi, sai?»
«Il Cavaliere Blu è qui apposta per proteggerti.»
«Non ha tutti i torti: se qualcosa va storto, Mark ti salverà appena in tempo!»
«Paddy, non ti ci mettere anche tu» disse la rossa a denti stretti.
«Non mi interessa chi fa da esca oppure no, cercate solo di sconfiggerlo al più presto. Alcune persone sono rimaste bloccate nel traffico e non riescono a fuggire. Quindi datti una mossa, Mew Berry!»
La diretta interessata rivolse un'occhiataccia al suo ciondolo, che Ryan aveva utilizzato per mettersi in contatto con loro. «Sei molto bravo a parlare, vero? Vorrei vedere te al mio posto! Sono sempre io l'esca!»
Proprio in quel momento, arrivò un nuovo attacco da parte del chimero, diretto verso Strawberry: quest'ultima, in preda al panico, non fece in tempo a saltare con le compagne e riuscì solamente a coprirsi il viso con le mani. Dopo non molto, però, notò una figura davanti a lei e riaprì gli occhi.
«Mark, che cosa stai facendo! Spostati di lì!»
Il Cavaliere Blu, per proteggere la Mew Rosa, si era trovato costretto ad assorbire la fiamma, che gli aveva provocato una bruciatura sul braccio sinistro.
«Tranquilla, non è niente» la rassicurò lui, cercando di non mostrare alcun segno di dolore. «Adesso dobbiamo concentrarci a distruggere quel mostro!»
La ragazza, ancora titubante, annuì. Prese a correre verso destra, in direzione di una piazza vuota e si fermò davanti ad una panchina.
«Ehi, chimero, sono qui!» urlò, agitando velocemente le braccia su e giù.
Il gorilla - che per poco non aveva colpito Mew Mina con una delle sue fiamme - si voltò istantaneamente verso la Mew Gatto e cominciò a correre verso di lei. Quest'ultima rizzò la coda, spaventata a morte, e cominciò a maledire mentalmente prima Mina, poi Ryan.
Il chimero si fermò a pochi metri di distanza da lei, poiché fu attirato da un'altra figura: Mew Paddy aveva iniziato a saltare da un albero all'altro, riuscendo così a distrarre completamente il nemico, che ruotava su se stesso ripetutamente nella speranza di individuare la Mew Scimmia.
«Fiocco d'Acqua!»
«Fiocco d'Energia!»
«Fiocco d'Azione!»
I tre colpi non andarono a segno, perché il chimero riuscì a pararli nuovamente con le sue fiamme.
Con un balzo, il Cavaliere raggiunse il gorilla e cominciò a scagliare numerosi attacchi con la sua spada, ma nessuno di questi arrivò al chimero: quest'ultimo, infatti, riuscì a colpire Mark per la seconda volta, dopodiché riprese ad attaccare le Mew Mew, sempre più affaticate a causa dei continui salti e sforzi.
«Non riuscirete mai a batterlo!» esclamò presuntuosamente l'alieno, un sorriso beffardo stampato in volto.
Dopo l'ennesimo balzo, finalmente, Mew Pam la notò: era una piccola sfera rossa, simile ad una bolla e si trovava dietro al collo del chimero.
«Mew Mina» esordì, rivolgendosi alla collega «pensi di riuscire a trasportarmi lassù, fino al tetto di quel palazzo?»
La blu deglutì. «Sì, penso di farcela, ma...»
«Te lo spiegherò una volta lì» fu la risposta secca della modella.
L'altra annuì ed esaudì la sua richiesta, sotto lo sguardo confuso del resto della squadra. Quando la Mew Lorichetto lasciò andare l'amica, quest'ultima le rivolse un'occhiata seria.
«Il chimero ha una piccola bolla sulla nuca. Credo si tratti dell'organo che gli permette di creare il fuoco. Perciò,» disse, tenendo ben stretta la sua frusta «mentre le altre lo tengono occupato, noi due lo colpiremo.»
La Mew Bird - ancora sospesa in aria - si accigliò. «Sicura che funzionerà?»
La modella accennò un sorriso: «Fidati di me.»
Detto questo, la ragazza si lanciò nel vuoto, in direzione del chimero: stava precipitando ad una rapidità incredibile, tanto che, se non fosse stata cosciente delle sue azioni, si sarebbe sicuramente schiantata al suolo.
Non appena arrivò il momento adatto, scagliò il suo attacco, imprigionando così il chimero con la sua frusta.
«Mew Mina, adesso!»
La diretta interessata, al richiamo della Mew Viola, non la fece attendere un minuto di più: scagliò un paio di frecce, colpendo in pieno la nuca del nemico. Quest'ultimo, nel giro di pochi secondi, sprigionò una luce accecante e si disintegrò.
Quando la Squadra Mew Mew riaprì gli occhi, davanti a loro c'era soltanto una folla di persone spaventate.

 

 

«Adesso non ci possiamo riposare neanche la domenica?» sbuffò Paddy, accasciandosi sulla sedia. «Sono a pezzi.»
«Stai tranquilla, adesso recupererai tutte le forze necessarie» le disse Kyle, col suo solito sorriso raggiante.
Il cuoco, infatti, posò sul tavolino un vassoio pieno zeppo di buone cose da mangiare, e la Mew Scimmia si riempì subito la bocca di dolciumi.
Alla vista di quel gesto, una vena cominciò a pulsare pericolosamente sulla tempia destra di Mina: «Paddy, un po' di educazione! Il cibo non scappa mica se rallenti!»
Pam - in piedi dall'altra parte del Caffè, vicino alla porta della cucina - abbozzò un sorriso di fronte a quella scena.
«Come ti è venuta quell'idea?»
La modella si voltò, un'espressione indecifrabile sul viso. «Dopo aver combattuto contro dei chimeri per quasi un anno, ho imparato alcuni trucchetti» scherzò, dedicandogli un occhiolino.
Ryan fece una smorfia: «Beh, è stata una buona strategia.»
«Lo so» proseguì l'altra, facendo scoppiare a ridere l'americano.
«Cos'è, vuoi fare la spiritosa, Fujiwara?»
«Assolutamente no.»
Il ragazzo incrociò le braccia, con l'intento di dire qualcosa, ma la sua attenzione fu catturata da una scena che lo fece irrigidire: siccome il tavolo era troppo piccolo, Strawberry si era seduta in braccio a Mark, ma lo aveva colpito nelle zone in cui il chimero lo aveva bruciato.
«Ahia!»
«Scusami Mark, non volevo farti male! Scusa, scusa, scusa!» piagnucolò la rossa, scuotendo nervosamente la testa.
Mark fece una risata, cingendole la vita con le braccia. «Ma no, piccola, stai tranquilla! Non è nulla, vedrai che passerà presto!»
Alla Mew Rosa, in tutta risposta, spuntarono orecchie e coda da gatto, gesto che fece scoppiare a ridere tutto il gruppo.
Ryan rivolse un'occhiataccia al ragazzo, dopodiché, fece un cenno del capo a Pam e si diresse al piano superiore.
«When you love someone that loves someone else, it hurts.»
La modella sospirò, abbassando lo sguardo. «I know.»

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non è un granché a dirla tutta, ma la frase finale... sì dai, quella rende decisamente più gradevole il capitolo u.u
Beh, stavolta Zakuro è stata più gentile con Minto, mentre Ryo... è ancora ammaliato da Ichigo.
Oggi sono di poche parole, perciò concludo qui.
Bye bye

   
 
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