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Autore: Queila    11/03/2015    3 recensioni
La mia prima HarryxGinny, incredibile, non sono mai riuscita a scriverci sopra... Una storia dolce e semplice,senza pretese, spero vi piaccia ^^
Partecipa al contest "L'amore nella nostra anima vince su tutto" di MistyEye
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Harry/Ginny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Quello che siamo
 
Quel giorno di fine Luglio si era prospettato più afoso di quanto ci si fosse aspettato. Le previsioni annunciavano pioggia, ma guardando dalla finestra nulla avrebbe fatto presagire l’arrivo imminente del temporale che si avvicinava lesto ma deciso verso Londra.
Ginny Weasley in Potter era coperta da uno striminzito vestito senza maniche, quella mattina aveva vomitato più volte e il suo corpo esigeva acqua, sudava da quando si era alzata dal letto e i due bambini che si dimenavano per casa senza sosta, non aiutavano di certo la sua salute mentale e fisica.
“James, Albus! Se vi sento gridare ancora una volta vi lego a un gufo e vi spedisco ad Azkaban!” Era stata più dura del solito, ma si sentiva come schiacciata dalle zampe di un enorme drago in quel momento. Due paia d’occhi quasi in lacrime la guardarono sbalorditi, Albus avevo persino proteso il labbro inferiore all’infuori con fare offeso. Riconobbe in James la stessa espressione che anche lei assumeva quando da piccola Molly la sgridava e vide negli occhi verdi di Albus la stessa ostinazione di non sottostare agli ordini che caratterizzava Harry. Sorrise a quella visione tanto dolce.
“Vero che stai scherzano, mamma?” chiese il più piccolo dei Potter con gli occhi lucidi.
“Sì, Albus… certo, la mamma si sente poco bene”. Rispose affabile portandosi una mano sulla fronte madida di sudore.
Il cuore di Ginny mancò di un battito a quella domanda, e non potè che afferrare i due monelli e stringerli con tutto l’amore che riusciva a trasmettere loro.
“Così mi fai male!” protestò James, subito azzittito da una scia di baci.
“Che ne pensate di andare dalla nonna?”
La gioia dei bambini non si fece attendere: cominciarono a saltare e urlare entusiasti alla notizia.
Dopo quindici minuti, Arthur Weasley era apparso nel camino dei Potter e aveva portato con sé i due piccoli con la promessa che Ginny li avrebbe ripresi il giorno successivo.
Non appena i tre furono spariti tra le fiamma, un conato di vomito mozzò il fiato alla donna.
La rossa si stese sul letto con la nausea che le assediava lo stomaco… sapeva cosa gli stesse accadendo, le era già successo altre due volte e accarezzandosi il ventre piatto, sorrise speranzosa che questa volta fosse femmina.
La donna si addormentò pian piano, chiuse gli occhi e ricordi risalenti a molti anni prima cominciarono a prendere vita nella sua mente. Uno, forse il più inteso di tutti, prese il sopravvento e in un attimo la donna sognò quella sera di gennaio in cui aveva fatto l’amore con Harry per la prima volta.
 
Non aveva mai sentito Harry piangere, erano passati più di otto mesi ormai dalla fine della guerra, dalla fine di quel giorno che con sé aveva portato la vittoria e la morte di molti, di troppi tra maghi e streghe..
Harry Potter non si era mai scoperto con lei, non aveva ancora rivelato il suo lato debole e sensibile, mai una parola inclinata mai un’espressione troppo affranta, mai… ma quella sera Ginny aveva fatto una sorpresa al Prescelto, raggiungendolo nel suo appartamento a Grammauld Place ed entrando aveva subito percepito dei sospiri e dei lamenti. Salendo le scale e avvicinando l’orecchio alla porta di quella che un tempo era stata la camera di Sirius Black, la ragazza potè chiaramente distinguere qualcuno piangere.
La Weasley entrò piano, quasi volando, non voleva farsi notare e non voleva che Harry si sentisse in imbarazzo di fronte a lei. Lo trovò ai piedi del letto, con gli occhiali bagnati, che si asciugava con la mano destra le lacrime che ricadevano copiose, mentre con la sinistra impugnava una serie di foto. Ginny riconobbe Lily e James Potter, poi un Sirius giovanissimo, senza barba e con meno rughe, vide Lupin sorridente e vicino a lui un ragazzo grassoccio che salutava affabile. Sul pavimento riconobbe istantanee che ritraevano anche Fred e Silente. Il cuore della ragazza si strinse in una morsa a quella vista e le lacrime le salirono agli occhi, ma si trattenne.
“Harry” sussurrò dolcemente, mentre si abbassava per sedersi vicino al ragazzo.
“Cosa ci fai qui?” il moro alzò lo sguardo su quello della rossa e le sorrise leggermente, come sollevato.
“Volevo vederti…” disse lei asciugandogli con il pollice una lacrima.
“Posso?” chiese indicando le numerose foto che Harry ancora stringeva in mano, lui annuì e gliene porse alcune.
“Tua madre è bellissima… hai i suoi occhi”.
“Lo so…”
Ginny gli tolse gli occhiali e si rispecchiò nello sguardo del ragazzo, aveva smesso di piangere ma gli occhi erano ancora rossi e gonfi. Gli baciò le palpebre, percependo il sapore salato delle lacrime, lui le sfiorò le labbra piene poi scese a soffiarle sul collo candido come neve.
“Oggi sarebbe stato il suo compleanno…” non la guardò mentre pronunciava la frase.
“Di Lily, oggi è il compleanno di Lily?”la ragazza sorrise con le lacrime agli occhi e abbracciò forte Harry, come se dal quel contatto ne dipendesse la loro vita.
“Oggi allora è anche il nostro compleanno… loro sono quello che siamo”.
Il ragazzo si sciolse dall’abbraccio e baciò a fior di labbra Ginny, commosso.
“Ti amo” le sussurrò all’orecchio.
“Ti amo anch’io”.
Le mani di Harry cominciarono a vagare sul corpo di Ginny, da prima curiose, poi con desiderio, mentre le loro labbra si incontrarono cominciando a danzare sempre più veloci. L’esigenza cresceva nel ventre di entrambi e le loro carezze miravano a conoscersi sempre più a fondo…
“Ginny… io… non ho mai, ecco noi…”
“Neanch’io Harry, tranquillo”. Gli sorrise prima di sfilarsi il maglione per scoprire i piccoli  seni. Harry restituì il sorriso e si tolse la maglietta a sua volta, i loro volti imbarazzati si scontrarono, le loro lingue ricominciarono prima lente e poi sempre più decise a saggiarsi.
I due si spostarono sul letto e Ginny vide l’eccitazione di Harry diventare più evidente.
Nelle ore trascorse in quel letto, i cuori dei due giovani batterono all’unisono, e quando i loro corpi si fusero, Ginny potè sentire le loro anime amalgamarsi in una sola, in  quell’unione di carne, gemiti e saliva, la ragazza perse un frammento di cuore che si andò ad annidare in quello di Harry. Tra baci e sospiri, si lasciò completamente andare, si donò al ragazzo in maniera totale, conscia del fatto che il loro amore sarebbe durato per sempre.
 
Lo sbattere della porta la riportò alla realtà, si era smarrita in un ricordo. Vide Harry entrare in camera silenzioso, quando si accorse che fosse sveglia le sfiorò le labbra in un tenero bacio.
“Preparati a un terzo Potter” disse sottovoce cogliendo il moro di sorpresa, un sorriso colorò il volto di Harry di pura gioia. Affondò il viso tra i soffici capelli della moglie e il ricordo divenne realtà ancora una volta.
 
 
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