Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Gloria Bennet    11/03/2015    3 recensioni
«Luna!» fu il proprio nome pronunciato da lui a ridestarla dai suoi sogni a occhi chiusi e dai suoi incubi a occhi aperti.
Perché aveva sempre quell'effetto su di lei?
Non riusciva a non emozionarsi, sentendo quella voce.
Alzò lo sguardo su di lui.
Sperava che quello sguardo bastasse a trasmettergli tutta la sua delusione e amarezza.
«Mi dispiace così tanto.» esclamò lui, cercando di accarezzarle il viso.
[Questa storia partecipa al contest "L'amore nella nostra anima vince su tutto" di MistyEye]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luna Lovegood, Neville Paciock | Coppie: Luna/Neville
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tappeto di fragole

 

Fasci di luce penetravano attraverso le alte finestre trilobate del corridoio.

I raggi del sole attraversavano il vetro e andavano a colpire le pareti con gli arazzi e i quadri magici.
Una studentessa dai lunghi e lisci capelli biondi stava camminando, con espressione trasognata.
Indossava un completo nero dai risvolti blu e argento, colori della sua casa a Hogwarts, Corvonero.

In quel momento, Luna stava proprio per raggiungere la sala comune.

Era persa nei suoi pensieri e, forse, fu proprio per questo che andò a sbattere dritta contro un ragazzo.

«Neville.» esclamò, senza fiato e leggermente imbarazzata, non appena si rese conto di chi fosse.

Non che lui la imbarazzasse, ma non le era mai capitato di andare addosso a un ragazzo.

Certo, era sempre tra le nuvole, coi pensieri e le fantasie che le vorticavano nell'anima e nella mente e la colpivano, come facevano i raggi del sole contro i quadri della parete.

Neville le sorrise, senza dire nulla.

Forse, perché il fascio di luce lo stava illuminando o perché non l'aveva mai visto da così vicino, Luna si rese conto di quanto fossero verdi i suoi occhi.

Di quanto brillassero in modo quasi accecante dal tanto che erano luminosi.

Lo vide, per la prima volta.

Anche lui provò la stessa cosa.

Non aveva mai pensato a Luna come a una ragazza.

Insomma, lei era una ragazza, ma quando gli andò a sbattere, sentì uno strano calore nel punto in cui il suo corpo si scontrò con il proprio.

Non aveva mai notato che le fosse cresciuto il seno, ma l'aveva sentito in quell'attimo.

Per porre fine a quel momento che si stava rivelando molto imbarazzante per entrambi, Neville indietreggiò.

«Stavo per portare queste negli oggetti smarriti. Sai per caso a chi appartengono?»

Mentre diceva quelle parole, le mostrò un paio di Converse a quadretti color lilla con delle fragole rosse. Gli occhi di Luna si illuminarono, mentre il suo sguardo si posò su di esse.

Da quanto tempo le stava cercando?

Sapeva che tutti la prendevano in giro e si divertivano a nasconderle le scarpe, ma quando le avevano preso quelle Converse, il suo paio preferito, ci era rimasta molto male.

Le aveva cercate dappertutto, invano.

Adesso, Neville le stava tenendo in mano.

Gli sorrise, soffermandosi prima sulle scarpe e poi su di lui.

«Sono mie.»

Le prese dalle mani di Neville e, quando le sue dita sfiorarono inavvertitamente le proprie, si ritrovò ad arrossire.

Poteva giurare di avere le guance dello stesso colore delle fragole disegnate sulla stoffa delle All Star.

I fasci di luce andarono a posarsi sulle loro mani, unite per quel piccolo e prezioso istante.

Gli occhi diventarono trasparenti come i vetri delle finestre per lasciar vedere quello che custodivano dentro.

Tutto era diventato più luminoso, anche l'azzurro e il verde dei loro occhi.

I raggi sembrarono farsi più gialli e le fragole più rosse.


 

Tutto quello che Luna riusciva a vedere era rosso.

Il rosso delle fragole, tutte intorno a lei.

Era un tappeto di fragole.

Proprio per questo aveva scelto quel luogo.

Lei e Neville avrebbero festeggiato il loro primo anniversario insieme.

Voleva che quella serata fosse perfetta.

Era uscita prima dalla redazione del Cavillo e aveva raggiunto il parco di Hogsmeade.

C'era una distesa d'erba e fragole, vicino al ponte giapponese, sopra il corso d'acqua cristallina che scorreva, lento e sinuoso, fino a immettersi nel lago nero.

Si godeva di un panorama meraviglioso da lì.

Si vedeva persino il castello di Hogwarts, il luogo in cui si erano incontrati per la prima volta e, senza accorgersene, non si erano mai persi.

Luna si sedette sopra la coperta.

Aveva preparato dolci a volontà ed erano tutti a base di fragole.

Le fragole erano il frutto preferito di Neville ed era stato anche grazie a loro, se si erano innamorati. Il cielo rosa e azzurro del tramonto vegliava su di lei coi suoi colori vivaci e brillanti.

Quel cielo pittoresco e luminoso, però, si tramutò ben presto in un manto trapunto di stelle.

Neville non era ancora arrivato.

Luna sorrise. Era un sorriso nervoso e deluso.

Perché non era arrivato? Perché l'aveva lasciata sola per tutta la sera?

E soprattutto perché non l'aveva avvisata?

In quel momento, desiderò avere uno di quei telefoni babbani di cui parlava Harry, quando facevano delle uscite a quattro con lui e Ginny.

Luna prese una fragola tra le dita.

Aveva trascorso quelle ore, aspettando Neville, immaginandosi il momento in cui l'avrebbe visto e gli sarebbe corsa tra le braccia, l'avrebbe baciato e gli avrebbe offerto una fragola e poi un'altra ancora e ancora finché entrambi non fossero stati rossi.

Poi, poi avrebbero fatto l'amore sotto le stelle.

Invece, era rimasta sola e quelle erano rimaste solo delle fantasie inesaudite.


 

«Luna!» fu il proprio nome pronunciato da lui a ridestarla dai suoi sogni a occhi chiusi e dai suoi incubi a occhi aperti.

Perché aveva sempre quell'effetto su di lei?

Non riusciva a non emozionarsi, sentendo quella voce.

Alzò lo sguardo su di lui.

Sperava che quello sguardo bastasse a trasmettergli tutta la sua delusione e amarezza.

«Mi dispiace così tanto.» esclamò lui, cercando di accarezzarle il viso.

Lei si ritrasse.

«Suppongo che tu sia stato con la professoressa Sprite.»

Il suo tono di voce era particolarmente freddo.

Non esprimeva alcuna emozione e Luna, quando era arrabbiata, fingeva che andasse tutto bene, ma, in realtà, le scoppiava il cuore dentro.

«Sai che l'incarico che mi ha dato significa molto per me. Non voglio trascurare i miei doveri da apprendista.»

Luna si perse nei suoi splendidi occhi verdi.

Avrebbe voluto dirgli così tante cose, ma la prima che le venne in mente era quella che più la faceva stare male.

«Ti basta trascurare me.»

Dal suo sguardo, capì che aveva colpito nel segno.

Quando Neville capiva di averla fatta soffrire assumeva sempre quell'espressione.

«Non é così, lo sai. Ti avrei voluto avvisare, davvero. Ma la serra é stata contaminata da un gas tossico uscito dai germogli di un bubotubero e ho dovuto aiutare a sistemare.»

Luna guardò lui e poi il picnic che aveva preparato per lui.

Era ancora intatto, ma non era come previsto. Non c'era lui, seduto insieme a lei.

Si alzò in piedi e lo raggiunse.

«Posso capire quello che é successo, ma non capisco perché tu non ti sia materializzato qui per avvisarmi o abbia mandato un gufo. Oggi non é un giorno qualsiasi, é il nostro giorno.»

Non voleva che le lacrime le scorressero sul viso, ma era inevitabile.

Neville ne colse una.

«Lo so e per questo mi dispiace così tanto.»

Luna abbassò lo sguardo e pronunciò le parole più difficili da dire di tutta la sua giovane vita.

«Non voglio costringerti a scegliere tra me e il lavoro. Penso che sia meglio che tu ti dedichi solo al tuo lavoro adesso.»

«Che intendi dire?» chiese lui a voce più alta, come se non potesse credere a quello che aveva sentito.

«É meglio lasciarsi per il tuo bene e per il mio. Almeno finché non sarai in grado di capire quello che vuoi veramente e lottare per averlo, senza darlo per scontato.»

Neville la guardò, sconvolto. Luna si voltò, incapace di reggere, un altro momento, il suo sguardo. Camminò verso il fiume, la cui superficie rifletteva il cielo notturno, il suo stato d'animo.

Sentiva ancora il profumo delle fragole e il sapore di quella che aveva mangiato, senza Neville.

L'aveva lasciato, senza pensarci o, forse, ci aveva pensato troppo?

Voleva il suo bene e sapeva quanto fosse importante per lui diventare professore di Erbologia.

Non l'avrebbe ostacolato. Avrebbe sofferto, ma almeno lui sarebbe stato felice.

Avrebbe esaudito il suo desiderio.

Nella sua vita, aveva sempre dovuto lasciare andare le persone che amava, a partire da sua madre. Ma non avrebbe mai pensato di dover lasciare andare anche lui, il ragazzo che amava.

Le lacrime scorrevano, proprio come il fiume.

Ma lei non avrebbe raggiunto nessuna meta.

Poi, dopo un istante o forse dopo ore, sentì le braccia di Neville stringerla da dietro.

«Non ho intenzione di lasciarti andare, né oggi, né mai.» le sussurrò all'orecchio.

Luna non poté trattenersi dal sorridere. Si girò verso di lui e gli sorrise tra le lacrime.

«Non arrivare più in ritardo.»

Neville le sorrise e le porse una fragola. Luna ne addentò una metà e l'altra la lasciò a lui.

La gustarono insieme e poi, poi si baciarono, sotto la volta delle stelle, su un tappeto di fragole.


 

Qualche attimo dopo, su quel tappeto di fragole c'erano due corpi avvinghiati l'uno all'altro.

Corpi che si toccavano, che si accarezzavano, assaporandosi, saziandosi.

Anime che si intrecciavano, che si stringevano.

Cuori che si abbracciavano, che danzavano insieme.

Mentre il profumo delle fragole inebriava i loro sensi, le labbra di Neville assaggiarono ogni parte del corpo di Luna. La gustarono, l'amarono.

I suoi gemiti lo fecero sorridere mentre le mani della sua ragazza lo accarezzavano e lo stringevano a sé. Non l'avrebbe mai più trascurata.

L'avrebbe amata giorno per giorno, senza mai dare per scontata la sua presenza.

Le sue labbra incontrarono quelle di Luna, si schiusero, e i respiri si fusero.

Erano solo due ragazzi che si amavano.

Neville e Luna su un tappeto di fragole.

Luna sorrise mentre Neville entrò dentro di lei e la riempì del suo amore.

Le era entrato dentro dal momento in cui aveva raccolto le sue Converse con le fragole, da quando l'aveva guardata come nessuno, prima di lui.

Era riuscito a illuminarle la vita.


 

A/N

E' la prima storia su Neville e Luna che scrivo.
E' stata una piacevole sfida da affrontare e spero che il risultato sia gradito ;)
Per me è stato entusiasmante scriverla e mi sono accorta di quanto potenziale abbiano questi due personaggi insieme!
Ogni opinione è ben accetta (:
Dato che è la mia prima volta con questa ship, potrei aver scritto delle cavolate...
Grazie per l'attenzione e per la lettura,
Gloria

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Gloria Bennet