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Autore: katyjolinar    12/03/2015    4 recensioni
Può un incidente far perdere le memorie di una vita, seppur giovane? Storia di una ragazza che ha perso sé stessa e deve ritrovare la sua strada
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso, Testa Bruta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza perdere tempo, Hiccup diede dei veloci ordini al resto della squadra, prese meglio Astrid e salì in sella a Sdentato, volando il più velocemente possibile verso la capanna di Gothi, per far controllare la salute della ragazza.
La vecchia druida ascoltò la spiegazione del ragazzo, infine decise di visitare la bionda.
Il giovane attese per parecchio, prima che la donna si decidesse a riferirgli la diagnosi.
"Sì, lo avevo capito che ha preso una botta in testa." disse Hiccup, dopo aver letto i graffiti comunicativi di Gothi "Quello che vorrei sapere è se la memoria le tornerà..." la donna fece spallucce e il giovane sospirò, frustrato "Va bene, ho capito, mi inventerò qualcosa. Posso portarla a casa, ora?" la vecchia scrisse la sua risposta sulla sabbia sparsa per terra e il ragazzo annuì "Okay, non ti preoccupare, non la lascerò mai sola."
Gothi annuì, lasciandolo libero di andare, così Hiccup prese Astrid, ancora priva di sensi, in braccio, e la portò a casa sua. Non se la sentiva di portarla nella casa dove lei viveva da sola, perché, vista la situazione, era meglio se c'era sempre qualcuno con lei, e lì avrebbe anche potuto chiedere un aiuto a suo padre.
Arrivato in camera, la adagiò sul letto, coprendola bene, facendo attenzione alle varie escoriazioni che aveva sulle braccia. Astrid aprì gli occhi proprio in quel momento, e Hiccup le sorrise.
"Ehi, ciao!" la salutò "Come ti senti?"
"Chi sei?" sussurrò la giovane, allontanandosi di scatto e accucciandosi vicino alla testiera del letto.
"Tranquilla, non ti faccio nulla." tentò di rassicurarla "Dimmi cosa ti ricordi."
La bionda guardò il vuoto davanti a sé, aggrottando la fronte nel tentativo di portare a galla qualche ricordo, ma ci rinunciò e scosse la testa. Hiccup sospirò, sedendosi sul letto.
"Ti chiami Astrid Hofferson." disse, calmo "Vivi a Berk, hai 19 anni e sei un'abile guerriera, e la migliore cavalcadraghi dopo di me."
"Ca... cavalcadraghi?" balbettò Astrid, confusa.
"Sì, da qualche anno qui a Berk cavalchiamo i draghi." spiegò il giovane "Ti ricordi come sono?"
"So... sono pericolosi..." disse lei, appiattendosi contro la testiera del letto.
"Oh, beh... se non sai come trattarli possono diventarlo, ma non ti preoccupare, qui non ti faranno nulla." la rassicurò "Comunque io sono Hiccup, figlio di Stoick, il nostro capotribù, e sono stato io a insegnare al nostro popolo come addestrare i draghi. Gestisco, assieme a te ed altri ragazzi, un'Accademia, dove ci alleniamo costantemente per migliorare le nostre abilità di Cavalieri, e tu sei il mio secondo, nonché la mia... la mia... la mia migliore amica..."
Esitò, cercando una definizione migliore per il loro rapporto, ma alla fine si arrese, riferendole ciò che era stato prima dei baci di quella mattina. Effettivamente, forse, erano qualcosa di più, ma non ne era completamente sicuro, e con Astrid in quelle condizioni voleva andarci cauto.
La ragazza annuì, pensierosa, e il castano le si avvicinò, prendendole la mano.
"Non temere, troveremo il modo di ridarti tutti i tuoi ricordi." disse, carezzandole delicatamente il polso con il pollice. Astrid ritirò di scatto la mano e, quasi in automatico, le partì un forte pugno, che andò a colpire il ragazzo sulla spalla "Ohuch! Però non ti sei dimenticata come si picchia..."
"Non mi toccare!" esclamò la ragazza, nel pieno di una crisi di panico "Per favore, non mi toccare!"
"D'accordo, non ti tocco." la rassicurò, portando le mani avanti "Ascolta, questa è casa mia. Starai qui finché almeno le ferite superficiali non saranno guarite, poi, magari, proviamo a tornare a casa tua. Il problema è che Gothi ha ordinato di non lasciarti mai sola, e lì lo saresti, quindi dovrò starti dietro per un po'."
"Gothi? Chi è Gothi?" chiese la bionda, confusa.
"È la nostra druida." spiegò Hiccup, con calma "Ti ho portato da lei, dopo che hai battuto la testa. Ora, comunque, riposa. Io sono di sotto con Sdentato, se hai bisogno." la ragazza lo fissò ancora, interrogativa, quindi il giovane continuò "È il mio drago, ma non ti farà nulla, non temere."
Si alzò, attese che Astrid si rimettesse a letto, e uscì, scendendo in cucina proprio quando Stoick faceva il suo ingresso in casa.
"Mi hanno detto dell'incidente, figliolo." disse l'uomo, andando subito al sodo.
"Oh... okay... papà, Astrid sembra aver perso la memoria..." riferì il castano, sedendosi al tavolo "Quando si è svegliata non si ricordava neanche il suo nome. Alcune cose sembra ricordarsele, tipo che i draghi sono pericolosi se non sai come trattarli, ma penso che questo sia istintivo, perché il resto non se lo ricorda. Ora è di sopra, sta riposando... non me la sono sentita di portarla a casa sua, perché Gothi mi ha raccomandato di non lasciarla sola."
"Hai fatto bene. Così possiamo tenerla sotto controllo, nel caso abbia bisogno." ammise Stoick "Però come farai con l'Accademia? Se devi seguire Astrid non avrai molto tempo."
"Non lo so, papà... vedrò cosa fare quando sarà il momento... spero solo che almeno si riprenda dallo shock, ma la vedo difficile..." confessò il giovane, demoralizzato.
"Va bene, non fa nulla. Ora non ci pensare." lo rassicurò l'altro, dandogli una pacca sulla spalla, prima di mettere a cuocere tre grossi salmoni, per la cena.
   
 
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