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Autore: katyjolinar    11/03/2015    4 recensioni
Può un incidente far perdere le memorie di una vita, seppur giovane? Storia di una ragazza che ha perso sé stessa e deve ritrovare la sua strada
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astrid, Hiccup Horrendous Haddock III, Moccicoso, Testa Bruta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era stata una settimana intensa, come al solito, quando a Berk sono in programma i Giochi del Disgelo.
Come al solito, Moccicoso aveva passato tutto il tempo a vantarsi delle medaglie vinte in passato, schernendo Hiccup, il quale, come ormai succedeva da quattro anni, cioè da quando erano stati introdotti i draghi nelle prove dei Giochi, lo faceva sempre vincere di proposito nella gara decisiva.
Sì, perché l'ormai diciannovenne figlio del capo di Berk aveva preso l'abitudine di lasciar vincere il cugino, perché aveva imparato che esisteva qualcosa di più importante della vittoria ad una competizione. E ogni volta riceveva un premio migliore di una medaglia, anche se quella volta ancora non lo aveva ancora recapitato, nonostante i Giochi fossero finiti il giorno prima e Hiccup si stava apprestando a riprendere la vita di sempre, all'Accademia, tra allenamenti con i draghi e discussioni con i vari membri della squadra.
Il ragazzo camminava verso l'Arena, affiancato dal fido Sdentato, ripassando a mente il programma di allenamenti giornaliero, quando Astrid lo raggiunse di corsa, rallentando appena arrivò accanto a lui.
"Oh... buongiorno, milady." la salutò, sorridendo.
La giovane sorrise, ma immediatamente gli tirò un forte pugno sul bicipite, obbligandolo a fermarsi per massaggiarsi il braccio dolorante.
"Ahia... ma perché?" si lamento Hiccup.
"Perché sei uno stupido baro!" lo rimproverò la bionda "Ieri hai perso di proposito!"
"Ancora?" protestò il giovane, seguendola, mentre lei si allontanava verso il retro di una capanna, tenendo il broncio all'amico "Tutti gli anni la stessa storia! Io non ho barato, semplicemente Moccicoso è più bravo di m..."
Non riuscì a finire la frase, perché Astrid lo prese violentemente per il colletto, si alzò sulle punte e gli posò un dolce, quanto autoritario, bacio sulle labbra.
Il castano ricambiò. Ormai quel veloce bacio era la routine del dopo-Giochi, ma non riusciva ad abituarsi, non perché non gli piacesse, ma perché si era sempre considerato troppo poco all'altezza per quelle manifestazioni d'affetto, seppur molto sporadiche, di Astrid.
Si allontanarono di qualche centimetro, guardandosi negli occhi, ma senza muoversi.
"Questo è perché hai barato a fin di bene." spiegò la giovane, sorridendo.
"Io non ho barato..." cercò ancora di obiettare Hiccup, ma la ragazza gli posò un dito sulle labbra, zittendolo, prima di baciarlo di nuovo.
Questa volta la sorpresa del ragazzo fu anche maggiore: la bionda non lo aveva mai baciato due volte consecutive, spesso tra un bacio e l'altro passavano settimane, se non anche mesi. Questa novità non gli dispiacque affatto, anche perché non era il solito bacio, durò molto più a lungo e fu molto più intimo.
Senza pensarci, ricambiò, prendendo il volto della giovane tra le mani, per poter assaporare meglio quel momento di intimità con la sua migliore amica, di cui era follemente innamorato da quando erano bambini. Furono riluttanti a separarsi, ma dovettero farlo, per prendere fiato.
"E questo per cos'era?" chiese Hiccup, ancora un po' frastornato, seppur piacevolmente, dalla novità.
"Questo potrebbe essere un anticipo per il futuro." ammise Astrid "Per una possibile evoluzione della nostra amicizia. Ma ne parliamo dopo gli allenamenti, ora dobbiamo concentrarci."
"Aspetta, stai dicendo che tu... che noi..." balbettò il giovane, che non riusciva a credere alle sue orecchie.
"Le spiegazioni dopo, Hiccup." lo fermò la bionda "Ora concentrati, okay?"
Il ragazzo annuì, tornando sulla strada e camminando verso l'Accademia, con la bionda al suo fianco.
Arrivati all'Arena, vennero raggiunti dal resto del gruppo, e poterono cominciare gli allenamenti.
Hiccup spiegò il programma, infine assegnò a Moccicoso il compito di "inseguitore", da cui gli altri non dovevano farsi prendere, poi l'allenamento, finalmente, ebbe inizio.
Inizialmente sembrò andare tutto bene, almeno finché Zannacurva non diede in escandescenze, a seguito di un ordine del suo Cavaliere, e quasi investì Tempestosa, la quale si agitò, disarcionando Astrid, che cadde nel vuoto, verso il bosco sottostante.
Hiccup virò per raggiungerla prima che toccasse il suolo, ma non fu abbastanza veloce, così che la bionda colpì alcuni rami di una grossa conifera, che la fecero rallentare nella caduta, ma la giovane, appena toccò il suolo, aveva perso i sensi.
Quando gli altri la raggiunsero, la ragazza aveva il volto e le braccia piene di escoriazioni, e si poteva anche scorgere un rivolo di sangue scendere dalla tempia, sotto la treccia, disfatta dalla rovinosa caduta. Hiccup si inginocchiò accanto a lei, scuotendola delicatamente, per cercare di svegliarla, finché Astrid non aprì, finalmente, gli occhi.
" Ehi, Astrid... " disse, prendendole delicatamente la mano "Come ti senti? Stai bene?"
La giovane lo fissò, con gli occhi spalancati, e allontanò la mano, mettendosi seduta e arretrando. Hiccup si allarmò: qualcosa non andava, quindi cercò ancora di avvicinarsi, ma la giovane scattò in piedi, facendo un altro balzo indietro.
"Chi siete?" domandò, con voce tremante "Chi è Astrid? Dove mi trovo? Chi... chi sono io?"
Cercò di fare altre domande, ma sembrò avere un'improvvisa fitta alla testa, quindi si portò le mani alla fronte e perse i sensi, mentre il castano la prendeva al volo, impedendole di cadere nuovamente a terra.
   
 
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