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Autore: Kurosmind    12/03/2015    4 recensioni
Raccolta di traduzioni di one-shots di diversi autori, tutte incentrate su Bilbo e Thorin. Ci saranno diversi rating/situazioni/generi, e sarà tutto segnalato nell'indice e all'inizio di ogni capitolo!
Sommario dell'ultima shot pubblicata: I vecchi del prato, di TheBookshelfDweller

È la storia di un giorno di aprile, e di quanto sono fortunati di essere arrivati così lontano, di aver vissuto abbastanza da vedere i capelli l'uno dell'altro diventare bianchi, nel caso di Bilbo, e argentati, in quello di Thorin.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Raccolta, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A King at Rest

by Fidix
traduzione di KuroCyou

Rating: Giallo
Genere: Angst, Triste
Note: Major Character Death, Leggera Canon Divergence
Introduzione:

Bilbo ordina che l'Arkengemma venga seppellita con lui. Nessuno osa discutere. Hanno visto cosa può fare, la distruzione che provoca. Riposerà per sempre nelle mani dell'unico re che non è mai riuscita veramente ad assoggettare.
Bilbo preme un unico bacio sulle labbra di Thorin prima di andarsene.

Storia originale qui

 

Bilbo siede sul terreno freddo, sopraffatto. C'é sangue sulle sue dita - umido, appiccicoso, caldo, di Thorin - ma se ne accorge a malapena con il roboare nella sua testa. O forse non è nella sua testa; forse è lui che grida la sua rabbia al resto del mondo.

Sente gli altri arrivare, il calore innaturale dei nani che permea l'aria intorno a lui.

I passi di uno sono più leggeri degli altri; l'elfa, Tauriel. Tra le sue braccia c'è Kili. Porta la stessa espressione che Bilbo sa essere presente sul suo viso. É triste. É ferita. É arrabbiata.

Non è un aspetto adatto ad un elfo, tanto meno ad uno hobbit. Ricorda le parole che Gandalf gli aveva detto prima della partenza; non sarai più lo stesso.

E non lo é. É indurito dalla battaglia e sfregiato dall'amore. Ha provato il dolore della morte e il taglio della spada. Ha scoperto com'è vivere da re. Ora deve imparare a vivere senza uno.

Della compagnia con cui è partito ne rimangono dieci. Distantamente, é contento di vederli vivi, ma il dolore per la morte di Thorin riprende il sopravvento velocemente.

Una chioma bionda spunta da sopra il gomito di Dwalin, e si accorge che tiene in braccio Fili.

La compagnia ha portato le arieti di montagna, realizza Bilbo. Sente le lacrime scorrere copiose sul suo viso, ma si alza in piedi, risoluto. Bilbo raddrizza le spalle, alza il mento, e affila lo sguardo. Se Thorin deve essere deposto nel luogo del suo ultimo riposo, sarà Bilbo a mettercelo.

Non sopporta il pensiero che chiunque altro lo faccia. Non sarebbe giusto. Per loro, Thorin era il loro re. Per Bilbo...

Non può pensarci ora. Deve fare questo per Thorin, essere forte per Thorin, proteggere Thorin.

Non é riuscito a farlo in vita, quindi lo farà nella morte.

E così monta sull'ariete, abbastanza arrabbiato da riuscire a saltare tanto in alto da poter agganciare il piede sul bordo della sella e lanciare l'altra gamba dall'altro lato al primo tentativo.

Gli depongono Thorin tra le braccia.

Bilbo gli sfiora una guancia con il pollice, un minuscolo singhiozzo gli sfugge quando ricorda il sangue sulle sue mani che ora ha lasciato un segno sul viso immobile di Thorin.

Ringhia, piano all'inizio, poi sempre più forte finché è un grido di battaglia che avrebbe fatto vergognare il più potente dei nani.

L'ariete coglie l'invito, e comincia la discesa giù da Collecorvo. Sente i passi ticchettanti delle altre arieti dietro di sé, ma tutto ciò su cui è concentra sono le sue braccia intorno a Thorin, tenendolo saldo sul suo grembo.

Non nasconde le lacrime. Non sono un segno della sua debolezza; sono un segno della sua ferocia. Un avvertimento a qualunque nemico rimasto che non è saggio attaccare; che chiunque osi avvicinarsi verrà massacrato per quanto gli hanno tolto.

E poi sono a terra e lui praticamente arde di rabbia, può sentirla emanarsi dal suo corpo in ondate come cerchi sull'acqua.

Questa è la sua montagna. É la montagna di Thorin, e chiunque osi mancare di rispetto al re cercando di impedire il suo trapasso pacifico se ne pentirà.

"Nostra" aveva detto Thorin.

"Nostra" sussurra Bilbo.

E cavalca dentro.

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Ha fiducia che le arieti sappiano dove stanno andando, e lo sanno. Impiega molto tempo per raggiungere la tomba dove Thorin verrà deposto; abbastanza per far si che la sua pelle perda calore e il sangue si secchi dove prima pulsava intorno alle dita di Bilbo.

Non importa ora.

Bilbo é comunque troppo stordito per sentirlo.

Qualcuno - Balin, pensa - prova a toccare Thorin, a pulire il sangue.  Bilbo gli ringhia, un suono del tutto estraneo ad un hobbit, del tutto non rispettabile.

Ma non é più ciò che é. Non c'è vita per lui nella Contea.

Nessuna vita in cui non c'è Thorin.

Così prende il panno da Balin e strofina via il sangue dal viso di Thorin il più delicatamente possibile. Pulisce anche le sue ferite, anche se gli provoca i conati. La sua vista è offuscata, ma non riesce a placare le lacrime che gli scorrono ancora sulle guance.

Bilbo non sa dire perché, ma lo squarcio attraverso il piede di Thorin é ciò che lo fa singhiozzare di più. Si piega in due, rantolando e piangendo e incapace di smettere, perché non e riuscito a salvarlo e perché, perché c'é uno squarcio attraverso il piede di Thorin?

Infine, Thorin é avvolto nelle vesti più belle che sono riusciti a trovare. Non c'è sangue; non si direbbe neanche che ci sono due ferite aperte sul suo petto.

Ma Bilbo lo sa. Ricorda la loro sensazione sotto le sue dita. Se lo ricorderà per il resto della vita.

Bilbo ordina che l'Arkengemma venga seppellita con lui. Nessuno osa discutere. Hanno visto cosa può fare, la distruzione che provoca. Riposerà per sempre nelle mani dell'unico re che non è mai riuscita veramente ad assoggettare.

Bilbo preme un unico bacio sulle labbra di Thorin prima di andarsene.

L'ariete lo riporta su, cosa di cui è immensamente grato. Sa che non avrebbe la forza di andare sulle sue gambe.

Viene depositato alla porta delle stanze di Thorin. Bilbo si chiede se l'ariete può leggergli il pensiero, ma non gli importa abbastanza da indagare.

Invece si chiude nella stanza del re.

Si seppellisce nel letto di Thorin. É freddo, ma c'è il suo odore.

Piange fino ad addormentarsi.

--------------------

Qualche settimana dopo, Bilbo reclama la montagna.

Persino lui non sa dire come ci riesce, ma lo fa. Ricorda la ferocia con cui ha parlato, e con quanta grazia ha messo a tacere quelli che provavano a discutere.

Era sua. Era di Thorin.

Mentre Thorin giace nelle profondità, vicino al cuore della montagna, Bilbo si assicurerà che tutto ciò per cui ha lavorato sia lasciato nelle mani di coloro che sono stati al suo fianco.

E quando arriverà il momento, lui riposerà insieme al suo re, sapendo di aver mantenuto la sua promessa di riprendere Erebor.

Fine


Note della Traduttrice
Dopo due crack fic, pensavate che vi avrei risparmiate?
Alla prossima!
-Kuro
   
 
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