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Autore: akiko    13/12/2008    2 recensioni
Mello e Near all’orfanotrofio, il loro cammino dall’infanzia all’età adulta, passando per l’adolescenza e le sue strane sensazioni con il supporto involontario di una ragazzina molto dotata. Cosa aspettarsi da questa fanfiction? Amore, confusione, passione e scelte, il tutto condito da una buona dose di ironia, come l’esperienza della vita ci impone! ps. Mi scuso da ora se Mello può risultare un tantino pazzo e lunatico...mi sono ispirata a me stessa!!
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri personaggi, Mello, Near
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Buondì! Ecco a voi il penultimo capitolo...giusto in tempo per il compleanno di Mello...auguri mellino bellinoooo!!! <3

Vado un po’ di fretta, quindi...godetevi la storia!

Prossimo ed ultimo aggiornamento il 18 dicembre, il giorno del mio (e anche di Elly!) compleanno...

Un bacio dalla vostra

Akki

 

 

miellita: uh ma che donna diretta...

 

Elly_Mello: ecco qui il giorno del compleanno di Mello, twin! *_* mi sa che però non è che lo festeggi proprio, in questo chappy...tieni pronti i fazzoletti!!

 

Enne01: figlia! Come faccio a farti provare pena per mellino bellino? Semplice...sono un genio...muahahah!! ...nono scherzo...in effetti fa pena pure a me che sono l’autrice (anche se in realtà è stata colpa di quel pazzo sclerato di Obata che l’ha fatto morire!!)...non piangiuereeeeeeeeeee!!!

 

 

 

17)

 

“Vieni con me”, le disse Mello guardandola intensamente.

Aveva aspettato tanto per sentire quelle parole, che quasi non vi credette.

Lo fissò negli occhi, prima di avvicinarsi al suo viso, per prenderlo con le mani e portare le labbra di lui contro le sue.

“Sarei venuta con te anche quella notte di sei anni fa”, disse con un soffio l’attimo prima di baciarlo.

Prepararono in fretta le valige, ridendo come due bambini che stavano per fare una marachella, tirandosi i vestiti e facendosi i dispetti.

Negli occhi di entrambi si poteva finalmente leggere, dopo così tanto tempo, un barlume di felicità che avrebbe scaldato anche il cuore più freddo.

 

          ***

 

Near lesse la mattina dopo la lunga lettera che Sami aveva scritto per lui, e, appena finito si concesse un sospiro.

Probabilmente il primo dopo lungo tempo.

Ma, invece di chiamare i fidi agenti per andare a riprendersi la socia nelle indagini, si sedette tranquillo sul divano.

In fondo era stata sua per ben sei anni...ora doveva lasciarla andare.

Anche se lo faceva con Mello.

Anche se lui avrebbe sofferto. Ma, nonostante il dolore, si è sempre felici se la persona che amiamo è felice...seppur non con noi.

 

          ***

 

Fu guardandosi negl’occhi che fecero l’amore, in quel monolocale preso in affitto, la cosa più dolce e bella che entrambi avessero mai potuto immaginare. Quando l’eccitazione era imminente Mello le aveva detto che l’amava. In quel momento, e solo allora, Sami capì di aver compiuto la scelta più giusta, perchè quel ragazzo le aveva donato la cosa che le serviva maggiormente per continuare a vivere.

Near la intrigava molto, con i suoi strani comportamenti e i cambi repentini d’umore, ma probabilmente non l’avrebbe mai resa felice tanto quanto il suo ragazzo biondo, mentre la baciava teneramente.

Finito tutto, Sami si addormentò abbracciata a Mello, che al contrario attese sveglio l’alba. Nonostante fosse felice, sentiva attorno a sé un’aria diversa.

Qualcosa stava per accadere.

 

          ***

 

Dopo una nottata passata a coccolarsi, Sami si alzò decisamente a malincuore.

Si accorse in fretta che c’era qualcosa che non andava sul volto di Mello, aveva strane ombre scure sotto gli occhi, così gli chiese quale fosse il problema.

“Nessun problema”, le rispose, “Davvero! Niente, credimi!”, si sentì in dovere di aggiungere lui con un sorriso, allo sguardo indagatore della ragazza.

“Sarà...”, liquidò lei, non volendo rovinarsi la giornata indagando troppo.

Ma in fondo di che aveva paura? Se Mello diceva ‘niente’, niente era!

Entrambi cambiarono in fretta argomento, si prepararono ed uscirono.

Il cielo era magnifico, mai visto un azzurro tanto intenso.

Camminarono mano nella mano, per una volta che era concesso loro di passare inosservati, trattati da tutti come persone normali, persino anonime. E fecero cose stupide, cose da fidanzati, come tirarsi l’acqua o baciarsi teneramente passeggiando.

 

Quando però rintoccarono i dodici colpi della campana cittadina, l’incanto finì: entrambi sapevano bene cosa sarebbero andati a fare.

Addio sogno idilliaco, la realtà aspettava impaziente dietro l’angolo il loro ritorno.

Sospirando profondamente arrivarono al luogo dove la sospettata Kiyomi Takada sarebbe passata, munita della solita scorta abbondante: in fondo era la portavoce ufficiale di Kira.

Il piano era semplice: sequestro.

Solo in questo modo sarebbero riusciti a carpire abbastanza informazioni per incastrare Light Yagami. Anche se all’inizio Sami non era d’accordo, in poco si era lasciata convincere dal suo ragazzo, così organizzarono tutto nei minimi dettagli.

Più o meno.

Infatti non calcolarono quanto fosse aumentato l’interesse di Near nei loro confronti, dalla fuga della ragazza.

Sospettava che Mello l’avrebbe convinta a fare qualcosa di molto pericoloso, e non voleva correre rischi.

Fu così che, dopo che il finto attentato era stato messo in atto, grazie ad un Matt improvvisatosi autista impazzito, e con la Takada che stava per salire in moto con Mello, mentre Sami arginava i tentativi di protesta della scorta, che i tre ragazzi si ritrovarono faccia a faccia con Near. E i suoi agenti.

Tutto accadde in un attimo.

La Takada che aveva approfittato del momento di stallo per allontanarsi dal veicolo, la scorta di questa che non veniva più tenuta a bada da nessuno, sguardi sorpresi e spaventati un po’ ovunque...fu come se tutto si muovesse a rallentatore.

Una voce lontana che intimava a Sami e Mello di abbassare le armi, il ragazzo che, stringendo la mano a lei, si voltava caparbio.

Uno scoppio.

 

Mello cadde a terra, colpito da un proiettile.

Nessuno si accorse di nulla fino a che il suo corpo non rovinò, senza forza per reggersi in piedi.

Sami  si voltò, sconvolta, e sperò, sperò intensamente fino all’ultimo che si fosse sbagliata, che quello che avevano sentito tutti non era stato un colpo da sparo...ma anche prima di girarsi, qualcosa si incrinò nel suo cuore. Sensazioni.

Ma quando vide chi temeva fosse stato colpito, il suo cuore andò direttamente in mille pezzi, corse verso Mello, ora al suolo, e lo avvicinò a sé, provando a sollevarlo dal petto per portarselo il più vicino possibile.

Voleva donargli il suo calore, anche la sua vita se fosse stato necessario...

Ma spesso, è una lezione di vita, nulla di ciò che vogliamo, progettiamo o desideriamo con tutti noi stessi, accade.

Il destino.

 

                                             *****

 

“NO!” urlò Sami, disperata, “non puoi farmi questo! Non mi puoi lasciare!”, le lacrime le scendevano copiose dagli occhi, ed andavano a bagnare le guance di Mello, steso sul suo grembo, svenuto.

“Sami...Sami!”, la richiamò Near, “lascialo andare, deve essere portato immediatamente in strutture adeguate...”, e detto questo la scansò dolcemente, per poter permettere ad uno dei poliziotti presenti di caricarlo, per condurlo in ospedale.

Lei lo fissò con lo sguardo vuoto, perso, lontano...uno sguardo che spaventò molto l’albino: era lo stesso che aveva quando Elle le aveva fatto visita, molti anni addietro, in una situazione per certi versi uguale a quella.

Aveva perso la persona che amava.

Di nuovo.

Il cuore di Sami perse un colpo, prima che i polmoni si contraessero insieme allo stomaco, e la ragazza rigettasse sangue misto a lacrime.

Il dolore era troppo forte, la sofferenza radicata ed acuta.

Near si chiese se stavolta la sua amica ce l’avrebbe fatta...la issò e la portò in ospedale: anche lei aveva bisogno di cure urgenti.

Si sarebbe occupato lui di Kira, giurò alla ragazza, prima di lasciarla andare in ambulanza, che avrebbe fatto Giustizia.

Vendetta.

Subito ordinò di prelevare colui che aveva sparato, poichè sarebbe stato giudicato da un tribunale internazionale. L’uomo urlò con tutto se stesso, intanto che veniva portato via, che Kira era l’arbitro supremo, e che i traditori della fede non sarebbero scampati al suo grande giudizio.

Lo guardò con disprezzo, mentre era spinto nell’auto.

Pazzi.

 

 

 

 

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mi stavo dimenticando....tanti auguri anche alla mia adorata figliola... Enne01 compie 15 anni!!!!!!!!!!!!!! :D

  
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