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Autore: Shan_live_to_run    12/03/2015    0 recensioni
"Questo andava contro tutto ciò che mi avevano sempre insegnato in merito al 'non dar confidenza agli sconosciuti' però quell'uomo mi ispirava fiducia, e una qual certa tenerezza, e, per un motivo a me ancora ignoto mi sembrava un volto familiare"
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eravamo seduti sul muretto, gambe penzoloni sul mare a dondolarci come due bambini di cinque anni e guardavamo il panorama di luci sparse ovunque sulla costa; lui non aveva ancora detto una parola quando all'improvviso parlò, quasi facendomi trasalire: “Ti è mai capitato di rischiare di perdere tutto quello a cui tieni per colpa di qualcun altro?”

“Non saprei... Vale perdere il diritto di guardare la TV due giorni perchè mio fratello mi istigava e litigavamo sempre?”

Ma appena finii di parlare mi resi conto che non avrei potuto dire una cosa più stupida!

Lui fece un mezzo, anzi no, un quarto di sorriso, forse per l'ingenuità/stupidità della mia risposta “Ho scommesso tutto quello che avevo nel mio lavoro, non che i miei colleghi non lo abbiano fatto, ma ogni tanto mi pare di essere l'unico a cui veramente importa mantenere in piedi la baracca!”

Non avevo la più pallida idea di cosa stesse parlando, così come ancora non sapevo il suo nome, però era davvero preoccupato e mi dava fastidio non sapere come aiutarlo – eh si, sono la nuova Madre Teresa che deve a tutti i costi aiutare il prossimo per riuscire a dormire la notte - così cercai di consolarlo come meglio potevo

“Ne hai parlato con loro? Voglio dire.. ci sarà un motivo se si comportano così. Forse sono stressati..”

Rise con una certa amarezza “Non lo so.. davvero, pensavo di conoscerli, sono come la mia seconda famiglia eppure adesso non li capisco! Eppure...” si girò a guardarmi, ancora una volta come se cercasse chissà quale segreto scritto sul mio volto; poi il mio telefono squillò, era Penny:

- Mary ma dove sei?? ti ho cercata ovunque! Comunque sappi che sono riuscita a vederli! Non puoi capire sono troppo contenta!! E non puoi immaginare cosa è successo!!

- Ah, wow brava... Io sono sul lungo mare, ci vediamo al chiosco? Stai li ti raggiungo

 

In realtà al momento mi interessava sapere di più su quell'uomo: cosa si nascondeva dietro quel viso crucciato? Quale lavoro può portarti a vedere i tuoi colleghi come una famiglia?? Io non vedevo l'ora di uscire dal lavoro per non vedere più i miei colleghi! Stavo per rivolgergli una domanda quando un altro cellulare squillò, sta volta era il suo e lui rispose con un gesto, ma senza che parlasse sentii subito la voce dall'altro capo dire con tono alterato

- Ma dove sei Finito?! Ti ci metti anche tu a farmi andare fuori di testa adesso?!?-

l'altro alzò gli occhi al cielo e rispose semplicemente

- Arrivo, stai calmo –

ci alzammo entrambe, era chiaro che la chiacchierata era finita “ Grazie della passeggiata, non so se ti sono stata d'aiuto, ma spero che sistemerai tutti con i tuoi colleghi, sembra una cosa seria e mi dispiace...”

“No grazie a te, ogni tanto è bello parlare con qualcuno che non ti giudica a priori, bhe ci si vede! A presto Mary” mi fece un gran sorriso e se ne andò “ Si ciao, ci si vede...”

anche se in realtà non avevo ben capito delle sue ultime parole, avrei dovuto chiedere dei chiarimenti al nostro prossimo incontro. In quel momento però mi resi conto che mancava un dettaglio abbastanza fondamentale: non sapevo ancora il suo nome!

“ehy aspetta! Non mi hai detto come ti chiami!”

Si girò e mi urlò a sua volta “Ma come? Io sono Tomo” mi disse con la stessa espressione di prima, come se avessi fatto la domanda più stupida/ingenua che potessi fare, ma allo stesso tempo un sorriso bonario stampato.

Così se ne andò e io, a mia volta, piena di perplessità, raggiunsi Penny al chiosco.

Mentre tornavamo al nostro Hotel lei mi raccontò della sua serata: di come era riuscita a essere in prima fila tra la folla quando era arrivata il suv nero del gruppo, che però non era al completo a quanto pare, di come aveva funzionato la sua tattica canotta sancrata più capelli biondi, tanto è vero che Jared (quello per cui sbavava come il mio cane davanti al cibo) le aveva fatto l'occhiolino.

Avevo conosciuto Penny al pub più frequentato dai commessi dei negozi della via, così siamo diventate amiche, da più di un anno ormai; le volevo bene anche se ogni tanto aveva degli eccessi di esuberanza, era un tipo deciso e una brava persona: aveva insistito perchè la accompagnassi in Francia per farmi una vacanza benchè io non amassi viaggiare, ma non contenta di ciò mi aveva pure comprato un biglietto per il concerto che lei doveva andare a vedere e a cui io, di mia spontanea volontà, non sarei mai andata. Domani era quindi il grande giorno e non potevo non essere divertita da quel concentrato di eccitazione che era ormai la mia amica, ma io, dal mio canto, non riuscivo a pensare che a quegli occhi profondi, quello sguardo intenso, indagatore. Ma probabilmente non lo avrei mai più rivisto quindi era meglio archiviare subito quanto accaduto, perchè sapevo già, conoscendomi, che se fossi finita col pensarci troppo la cosa avrebbe preso una piega non buona visto che io riesco ad affezionarmi anche al primo paguro che trovo, se è un caso umano è sicuro che io mi ci affeziono!






Rieccomi! L'ispirazione, e il tempo ultimamente scarseggiano, però sto lavorando per voi! Spero non sia troppo malvagio questo capitolo.. al prossimo aggiornamento!
   
 
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