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Autore: crazyfrog95    13/03/2015    9 recensioni
Naruto è partito con Jiraiya per il suo viaggio di apprendimento, e i due si dirigono alle rovine del Villaggio del Vortice, dove potranno scoprire il segreto dello sterminio del clan Uzumaki. Nel frattempo, Hinata e Sakura hanno continuato ad allenarsi per conto loro: mentre Tsunade addestra Sakura ad essere un ninja medico, Kakashi allena Hinata e la trasforma in una guerriera di prim'ordine. Cosa accadrà alle ragazze durante questo lungo addestramento? Quale straordinaria abilità svilupperà Hinata? E cosa sta succedendo, nel frattempo, a Sasuke, che ha seguito Orochimaru?
Scopritelo con me, nel sequel di "Rikudou Legacy - Fratelli Non di Sangue". Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Gaara/Matsuri, Hinata/Naruto, Jiraya/Tsunade, Sasuke/Sakura
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto prima serie, Naruto Shippuuden
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Rikudou Legacy - Gli Eredi delle Sei Vie'
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Bersaglio Abbattuto



Jiraiya li guardò in volto uno per uno, analizzando le condizioni in cui si trovavano. Malconci e feriti, affaticati dalla lunga battaglia, ma vivi. C'erano tutti, anche quel ragazzo che non conosceva e che sotto il suo sguardo chinò la testa in segno di rispetto. Jiraiya dedusse che appartenesse alla Radice, dati i suoi modi e il suo abbigliamento. 
Si portò al loro fianco, per poi dirigere lo sguardo verso l'avversario. Non sembrava felice di quell'interruzione. Senza voltarsi si rivolse a Kakashi.
«Da quello che vedo non ve la passate molto bene. Ho percepito i chakra di Sakura e Shikamaru nelle vicinanze. Cos'è successo?»
Altrettanto conciso, il ninja-copia fece un rapido riassunto della situazione al Sannin.
«Shikamaru era ferito, così Sakura lo ha portato via per curarlo. Ora abbiamo un problema più urgente: vedi l'uccello su cui quel tizio vola? Lì dentro c'è il corpo di Gaara. Non siamo arrivati in tempo per salvarlo, ma almeno stiamo cercando di recuperare il suo corpo. 
Lo abbiamo inseguito e ci ha portato fin qui, stiamo cercando di recuperarlo, ma come avrei capito non possiamo attaccare direttamente quell'affare. 
Il terreno su cui ci troviamo non offre grandi possibilità di movimento, avvantaggiando lui. Attacca usando piccole creature fatte di argilla esplosiva, ma sono fatte di chakra di tipo Terra, quindi la mia Arte del Fulmine può neutralizzale.»
La spiegazione fu rapida ed esauriente, e Jiraiya iniziò ad elaborare un piano d'attacco. Non era un genio come Shikamaru o suo padre Shikaku, ma lui e Kakashi insieme potevano annientare quell'idiota senza troppi sforzi. La chiave di tutto era semplice, ma bisognava coordinarsi alla perfezione.
«Dobbiamo fare in modo di separarlo da quella bestia volante e farlo atterrare. Se arrivi vicino, credi di riuscire a colpire quell'uccello senza danneggiare il corpo di Gaara?»
Il Sannin si rivolse al ninja-copia, che rifletté un attimo prima di dare la sua conferma.
«Direi di si, il mio Raikiri è preciso come sempre, il problema però è avvicinarsi. E poi, come ha fatto prima, può evocare un altro uccello e restare in volo.»
«Allora dovremo fare in modo di separarli e colpirlo subito, senza dargli la possibilità di restare in volo. Dalla ferita che ha sulla spalla, deduco che non sia molto abile nel corpo a corpo. Se lo rimettiamo con i piedi per terra, sarà facile sopraffarlo.»
Con il consenso generale, Jiraiya iniziò a spiegare il suo piano d'attacco.


Deidara era furibondo come non mai.
Già una volta il suo attacco più potente era stato fermato senza poter lasciare la sua firma, ora era accaduto una seconda volta!
Per giunta cominciava ad essere stanco, aveva consumato molto chakra, e l'avversario che ora si trovava davanti era nettamente superiore a lui. Se in uno scontro diretto con l'Hatake poteva spuntarla, con una buona dose di astuzia e fortuna, quando a lui si aggiungeva uno dei Ninja Leggendari le sue possibilità scendevano pericolosamente a zero.
“Non sono in grado di continuare, devo allontanarmi...”
Cercando di distrarli per potersela svignare senza problemi iniziò nuovamente a bombardarli, stavolta con proiettili molto più pericolosi: uccelli grossi come vere aquile si dirigevano contro di loro a tutta velocità, più grandi e semplici da colpire, ma con un potere esplosivo di gran lunga maggiore di prima.
Ma il gruppo non si fece trovare impreparato.
Tutti avevano compreso il piano di Jiraiya, e iniziarono ognuno a fare la sua parte, sparpagliandosi e agendo secondo le sue direttive.
Kiba iniziò a vorticare insieme ad Akamaru, e Yamato plasmò con il Mokuton una punta di legno da usare come scudo. In quel modo la loro tecnica delle Zanne Perforanti era molto più devastante, e poterono puntare senza rischi ai proiettili dell'avversario.
Di solito i due inseparabili compagni eseguivano quella combinazione sfruttando una punta di ghiaccio creata da Hinata, ma quella soluzione non era poi così diversa: anche se la durezza del legno era inferiore a quella del ghiaccio, quindi l'attacco risultava meno potente, lo scudo di legno era più leggero e permetteva loro di muoversi più rapidamente, e dovendo bersagliare i proiettili anziché l'avversario la situazione era tutta a loro vantaggio.
Con quella combinazione, i due spazzarono via tutti gli uccelli evocati da Deidara.
A quel punto fu il turno di Asuma.
«Arte del Fuoco: Ceneri Brucianti!»
La tecnica dl figlio del Sandaime fu molto più estesa del normale, la nuvola di ceneri si estese all'intera radura, ma il maestro del Vento non diede subito fuoco alle polveri, come invece Deidara si aspettava.

Il ninja volante fu colto di sorpresa da quella mossa: aveva virato con il suo uccello in modo che il corpo di quest'ultimo lo riparasse dall'esplosione imminente, ma così facendo aveva perso di vista i suoi avversari, che ne avevano approfittato sparpagliandosi e nascondendosi, sfruttando la momentanea impossibilità dell'avversario a vederli.
Kakashi e Jiraiya di erano posizionati ai due lati opposti della radura, a est e ovest, pronti ad agire. Choji era andato con Jiraiya e aveva ingrandito il suo braccio con la Tecnica dell'Espansione Corporea, in modo da avere abbastanza forza da lanciarlo quando Ino avrebbe dato il segnale.
La bionda era rimasta al centro del campo di battaglia, protetta da una cupola di legno creata da Yamato, e con le sue capacità sensoriali teneva in contatto le menti di tutti in modo da coordinarli, dato che il polverone impediva loro di vedere.
Deidara era spaventato, quella nuvola di polvere gli impediva di vedere i suoi avversari, perciò potevano attaccarlo in qualsiasi momento. Ma anche loro avevano lo stesso svantaggio, perciò lui poteva approfittarne per fuggire.
D'un tratto la nuvola di fumo prese fuoco, e la vampata di calore si diresse pericolosamente verso di lui. Alla fine il Sarutobi aveva attivato la seconda fase della sua tecnica, ma le dimensioni di quella nuvola erano eccessive perché prendesse fuoco tutta insieme, e la fiammata partì dalla parte più lontana da lui, da sud, quindi lui si diresse verso nord, dove il calore non lo avrebbe raggiunto.
Ma appena si mosse di pochi metri in quella direzione, fu costretto a fermarsi: un nugolo di frecce luminose sbucò dal polverone mirando a lui. Erano davvero tantissime, come se fosse stato un esercito a scagliarle, e lui non aveva modo di evitarle tutte.
Istintivamente indietreggiò, portando le braccia a difendersi. Ma il dolore che si aspettava non venne: le frecce gli passarono attraverso senza danneggiarlo, come fossero fantasmi.


Kurenai ghignò, nel vedere il suo attacco andare a segno. Quell'illusione non lo avrebbe danneggiato, ma lo avrebbe portato a rimanere fermo, nella linea di tiro stabilita da Kakashi e Jiraiya.
Ino percepì che tutto era andato come previsto, e diede il segnale al Sannin di proseguire con la fase successiva. Al comando della bionda, Choji lanciò in aria Jiraiya con tutta la sua forza, indirizzandolo verso l'Akatsuki.
Deidara, rendendosi conto di essere stato giocato, si guardò intorno spaesato. Per colpa di quell'attacco aveva perso il senso della direzione, e ora non sapeva più dove guardare.
Un rumore alla sua destra lo fece voltare, e dal polverone sbucò urlando Jiraiya, con nelle mani due grosse sfere di chakra vorticante.
«Doppio Rasengan!»
Il Sannin si avventò sull'avversario, che istintivamente indietreggiò con il suo volatile, schivando l'attacco e lasciando che il suo avversario cadesse verso terra nella nube di fumo. Ma nello stesso momento, sentì un peso posarsi sul suo uccello d'argilla, e si voltò per fronteggiare il suo avversario, con espressione scioccata.

Aveva funzionato alla grande, Jiraiya era stato un genio.
Grazie ai diversivi di Asuma e Kurenai Deidara era rimasto fermo nella loro linea di tiro, ed entrambi lo avevano attaccato contemporaneamente. Mentre il Sannin si era avventato su di lui urlando, per attirare la sua attenzione, Kakashi e Sai avevano sfruttato un nuovo uccello d'inchiostro per arrivare silenziosamente alle sue spalle. Jiraiya invece era atterrato senza problemi, attutendo la caduta con i due Rasengan.
L'attacco era stato perfetto, e Kakashi era atterrato sull'uccello di Deidara attaccandolo alle spalle.
Il biondo era rimasto sbalordito da quell'offensiva, e si abbassò appena in tempo per evitare un fendente di quell'arma enorme. Ma dopo averlo fatto, capì immediatamente di essere stato fregato di nuovo. Dietro al Kakashi che era atterrato davanti a lui, un suo clone, o forse l'originale, non riusciva a distinguerli, era atterrato sull'ala del suo volatile colpendola in pieno con un Raikiri, e tranciandola di netto.
L'uccello iniziò a precipitare con loro due sopra, ma Deidara aveva già messo mano ad una nuova dose di argilla per creare un nuovo volatile. Stava per farlo, quando il suo avversario lo colse di sorpresa: il Kakashi che aveva di fronte gettò dietro di sè la Mannaia Decapitatrice, che fu presa al volo dall'altro, si lanciò su di lui afferrandolo per le spalle ed esplose in una scarica elettrica di enorme potenza.
Era un Clone di Fulmini! Quell'attacco a sorpresa, grazie al chakra di tipo Fulmine, aveva inibito la sua capacità di animare l'argilla!
Senza che potesse fare nulla per evitarlo Deidara precipitò verso il suolo, mentre il vero Kakashi apriva il corpo inanimato del vecchio volatile e recuperava il corpo di Gaara.
Con il cadavere del Kazekage in braccio l'argenteo saltò nuovamente sull'uccello di inchiostro di Sai, che dopo qualche secondo atterrò sano e salvo al suolo.


Deidara colpì il suolo in modo estremamente violento, aveva almeno il braccio sinistro e quattro costole rotti, e quel braccio d'argilla che aveva provvisoriamente sostituito il suo originale destro, distrutto durante la battaglia contro il Kazekage, ormai era andato in pezzi.
A fatica si rialzò, tenendosi in piedi a stento. La nube di cenere infiammabile e fuliggine si era dissolta dopo l'esplosione, e ora tutti i suoi nove avversari lo circondavano lentamente, tagliandogli ogni via di fuga. Shino era rimasto in disparte in quel piano, dato che non aveva più insetti, ma ora anche lui partecipava a quell'accerchiamento minaccioso intorno a Deidara. Il nukenin si guardava intorno terrorizzato, mentre il cerchio si stringeva.
Resosi conto che non aveva più alcuna speranza, ferito e malconcio, odiandosi per questa decisione, per la prima volta in vita sua Deidara scelse di optare per la ritirata.
Con il braccio che gli era rimasto, anche se rotto, compose a fatica un sigillo con una mano sola, e attivò una Tecnica di Richiamo Inverso.
Kakashi lo vide alzare il braccio, e capì al volo cosa stava per fare. Era senza armi e aveva le braccia impegnate dal reggere il corpo di Gaara, c'era perciò un solo modo per colpirlo prima che fuggisse. L'azione anticipò il pensiero, e il ninja-copia attivò il Mangekyo Sharingan.
«Kamui!»

Una nuvoletta di fumo circondò Deidara, la cui immagine fu distorta per un attimo dalla spaccatura dimensionale generata da Kakashi, e poi scomparve nel nulla. 
Non ce l'aveva fatta, Deidara era riuscito a fuggire, ma era certo di averlo sentito urlare per un attimo, quindi forse era riuscito a colpirlo.
Kakashi barcollò per un attimo, improvvisamente esausto a causa dell'enorme dispendio di chakra che quella tecnica richiedeva, ma si rimise in piedi dopo pochi istanti. Anche i suoi occhi pareva che non fossero stati danneggiati.
Consapevoli che non c'era più nulla da fare, i nove ninja si limitarono a portare via il corpo di Gaara, dirigendosi verso il luogo dove si erano separati e cercando Sakura e Shikamaru lungo la strada. 



«Aaahhggh... Cazzo!!»
Deidara era appena riapparso nel bel mezzo della foresta.
Si guardò il braccio sinistro, la fonte più grande di dolore: era stato tranciato di netto a metà! Maledetto Hatake, era riuscito a colpirlo un attimo prima che sparisse!
E come ciliegina sulla torta quel colpo aveva anche interferito con la sua tecnica del Richiamo Inverso, ed era riapparso solo a metà strada verso il luogo dove voleva comparire.
Maledizione, quello si che era un problema...
A fatica, dato che non aveva più mani con cui aiutarsi, si rimise in piedi barcollante. A pochi metri di distanza da lui, con sollievo, notò il braccio che gli era stato appena staccato in condizioni relativamente buone.
Non senza una certa fatica, cercò di riprenderlo e di infilarselo tra la spalla e il moncherino tagliato. Avrebbe potuto chiedere a Kakuzu di riattaccarglielo, una volta tornato alla base.
«Qualcosa mi dice che ti serve una mano.»
All'udire quella voce, mai sentita prima di allora, si voltò. Davanti a lui c'era un tizio veramente strano. Indossava una corazza leggera di colore scuro, con una sciarpa verde intorno al collo. I capelli erano spettinati e di colore scuro, ma del volto non si intravedeva nulla, poiché era coperto da una maschera arancione a spirale, con un solo buco sull'occhio destro.
«Chi cazzo sei tu, e che vuoi da me?!»
Deidara si rivolse con astio a quel personaggio così strano. Non era in giornata, e se quel tipo voleva prenderlo in giro lo avrebbe fatto fuori senza pensarci due volte, anche senza braccia avrebbe trovato il modo.
«Calmati, Deidara.»
Una seconda voce, più conosciuta, attirò nuovamente la sua attenzione. Dietro al tizio mascherato, era spuntato da sottoterra una creatura vestita con il suo stesso mantello a nuvole rosse.
Due grosse foglie di aloe circondavano la sua testa, che era colorata esattamente in due metà, una bianca e una nera.
«Zetsu! Che diavolo ci fai qui, e chi è questo tizio?!»
Quello chiamato Zetsu non si scompose, e gli rispose tranquillo.
«Sono stato mandato a cercarti, il capo ha detto che eri in difficoltà, e vedo che aveva ragione, ti hanno ridotto piuttosto male. Questo che vedi accanto a me è un nuovo membro di Akatsuki.»
A quel punto il tipo mascherato si fece avanti.
«Piacere, io sono Tobi, Tobi è un bravo ragazzo!»
Con tono da bambino troppo cresciuto, Tobi si avvicinò a lui, e raccolse il suo braccio da terra.
«Tobi ti aiuterà, Tobi è un bravo ragazzo!»
Deidara fissò incredulo quel tizio, ancora indeciso se ucciderlo o ridere di lui.
Beh, alla fine lo stava aiutando, quindi forse avrebbe anche potuto sopportarlo, per un po'...
«Va bene, Tobi, o come ti chiami... Torniamo al rifugio...»
Con aria umiliata ed esausta, Deidara si incamminò lentamente verso la base, accompagnato da quei due.




   
 
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