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Autore: lapoetastra    13/03/2015    3 recensioni
Due anziani, un uomo ed una donna, sono alla ricerca del loro grande amore conosciuto e perso durante la Seconda guerra mondiale.
Genere: Drammatico, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Sidney controllò che tutto ciò di cui avesse bisogno fosse stipato nella pesante e capiente valigia.
Sì.
Si sedette sul letto, in attesa del taxi che lo avrebbe condotto all’aeroporto.
Era emozionato, e non riusciva a nascondere l’agitazione che lo scuoteva all’interno come una tempesta, manifestata all’esterno mediante il tremore delle sue mani callose.
Non era più giovane, ed a volte si domandava come gli fosse venuto in mente di prenotare un viaggio e partire per Melbourne, lui che abitava a centinaia di miglia di distanza da quella città.
Eppure ogni singola volta trovava una risposta: lo faceva per lei.
Lei, l’unica donna che avesse mai amato e che se solo avesse conosciuto in un momento diverso – e non durante la Seconda guerra Mondiale – sarebbe rimasta accanto a lui per sempre.
Ma Sidney, una volta tornata la pace, non era ritornato da lei, come le aveva promesso.
Non si biasimava di questo, però.
La guerra lo aveva scavato profondamente dentro, lasciandogli un vuoto incolmabile al posto del cuore, ed anche una volta terminata, velocemente come era iniziata, lui non si sentiva più come prima.
Era come il fantasma di se stesso, sempre pronto a scattare al minimo rumore e terrorizzato dal buio, il quale gli faceva rimembrare l’orrore cui aveva assistito sul campo di battaglia.
Per tale motivo aveva preferito tornare a casa e vivere da solo con il proprio dolore e la propria rabbia nei confronti delle vite dei suoi commilitoni strappate crudelmente dal mondo a causa della furia dei nemici davanti a lui.
Non poteva dare a lei il peso di aver accanto una sincope, un guscio svuotato che era il suo corpo privo di anima, ed era convinto che con il trascorrere del tempo l’avrebbe dimenticata.
Ma erano passati sessanti anni, e ciò non era mai successo.
Lui la amava ancora come il giorno in cui aveva incrociato gli occhi neri di quella donna – Gwen, o Ginevre, non ricordava con precisione il suo nome – che gli faceva ardere di passione il sangue al solo pensiero del suo viso angelico.
Ed adesso sarebbe andato da lei.
Certo, sapeva che sicuramente l’avrebbe trovata sposata e con una splendida famiglia, ma il suo obiettivo non era quello di riconquistarla e diventare il suo compagno.
Voleva solo rivederla, almeno una volta, almeno prima della fine.
Poi sarebbe scomparso di nuovo dalla sua vita, come il fumo nel vento, e non le avrebbe più imposto la propria presenza.
Pensando al suo dolcissimo sguardo, Sidney strinse forte il  biglietto sgualcito sul quale lei aveva scritto il proprio indirizzo, tanti anni indietro, cosicché lui potesse andarla a trovare prima di ripartire per la guerra.
L’aveva sempre tenuto con sé, sapendo che gli sarebbe tornato nuovamente utile, un giorno.
Ed infatti era stato così.
Lo accarezzò delicatamente con le dita, quasi con paura di romperlo, e come tutte le volte non poté evitare alla propria mente di ritornare a quella notte, la più bella della sua vita.
 
 
Sidney guarda il biglietto ove lei ha scritto il suo indirizzo.
Il soldato non ha perso un secondo e, appena calata la sera, si è recato a casa della ragazza.
Ora è fermo sotto la sua finestra, timoroso e quasi vergognoso, indeciso se suonare il campanello o lanciare sassolini contro il vetro.
Lei però lo distoglie subito dai suoi dubbi e spalanca la finestra con un sorriso più brillante di tutte le stelle che ci sono nel cielo.
Gli fa cenno di salire, e Sidney, incoraggiato, si arrampica senza alcuna  fatica sul piccolo terrazzino ed entra nella sua stanza.
Si guarda intorno, riscaldato dal calore dell’ambiente e si rende conto che la camera è esattamente come se l’era aspettata: dolce, proprio come la ragazza che, al suo fianco, lo ammira con gli occhi lucidi e che è già diventata la persona più importante della sua vita.
Ma non c’è tempo per festeggiare, e Sidney lo sa bene.
< Devo ripartire per la guerra >, dice semplicemente, come se fosse la cosa più ovvia del mondo e non un colpo al cuore di entrambi.
Non la vede, ma sente la fanciulla trattenere il respiro, incredula.
Vorrebbe consolarla, abbracciarla, ma la disperazione lo ha invaso completamente con le sue spire assolutizzanti di dolore.
Sidney si volta piano, la guarda, e con sua estrema sorpresa nota che non sta piangendo.
È seria, ma non vi è traccia di lacrime sul suo viso di porcellana.
< Tornerai da me? >, domanda con voce flebile.
Sidney non sa cosa rispondere.
Forse però il suo vero problema è che ha la gola talmente secca che non riesce ad emettere alcuna parola di senso compiuto.
< Non so… non so quando finirà la guerra. Potrebbero volerci anni >, mormora infine.
Non accenna al fatto che molto probabilmente lui non uscirà mai vivo da quella battaglia senza fine in cui non crede e che ha già strappato la vita a centinaia di suoi compagni.
< Non importa >, sussurra la ragazza, ed adesso una nota di speranza vibra nella sua voce. < Io vivrò sempre qui, anche quando diventerò vecchia. I miei genitori hanno comprato questa casa con tanta fatica e tanti sacrifici, quindi non riuscirei mai a venderla quando loro… Resterò sempre qui, te lo prometto. >
Sidney la guarda: il suo viso da bambina è ora acceso di una nuova luce, che si riflette anche nei suoi occhi di notte facendoli brillare come due tizzoni ardenti.
Il soldato pensa che solo per quella vista valga la pena vivere e sa che affronterà la guerra e la vincerà unicamente per rivederla.
< Tornerò, lo giuro >, afferma allora solennemente, ed al sorriso felice che si apre sul volto della ragazza, come l’arcobaleno dopo una tempesta, non può più trattenersi e la bacia.
Con dolcezza, con passione.
Con amore.
Come se potesse ricavare dalle sue labbra morbide e zuccherine il nettare di cui ha bisogno per sopravvivere.
Come se volesse sugellare con le loro lingue che si intrecciano il loro giuramento.
La ragazza risponde teneramente al bacio e si abbandona completamente tra le braccia di Sidney, le quali non esitano a stringerla con forza e possesso.
La notte avvolge entrambi gli innamorati con la loro coperta di stelle, proteggendoli da tutto il dolore che li coglierà con il sorgere del Sole, a sole poche ore di distanza.
 
 
Sidney, ancora seduto sul letto, si passò una mano tra i capelli bianchi e radi e sospirò.
Quella ragazza, con il suo viso dolce e delicato, era stata l’unica donna che avesse mai amato, nonostante avessero trascorso insieme unicamente una singola notte.
Non era mai riuscito a dimenticarla, ed adesso finalmente era arrivato il momento che non avrebbe dovuto rimandare così a lungo.
Prese la valigia ed uscì.
Stava andando da lei, diretto a quella casa che ricordava ancora come fosse la propria, dove la ragazza gli aveva promesso che sarebbe sempre vissuta aspettando il suo ritorno.
Adesso era giunto il suo turno di rispettare il giuramento fattole – quello di tornare – e Sidney, a tale pensiero, si lasciò invadere da una gioia ed un senso di speranza assolutizzanti, sentimenti celestiali che per così tanti anni si erano negati al suo animo tormentato.
< Sto arrivando >, mormorò una volta accomodato sul morbido sedile del taxi, fermo sotto la finestra del suo piccolo appartamento.
E quando l’auto partì, un sorriso si fece strada sul volto dell’ex soldato.
 
 
   
 
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