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Autore: Fakir    13/03/2015    2 recensioni
Che ne è stato dei valorosi Gold Saints sigillati nella statua del Tempio di Artemide? Athena dopo essere tornata al Santuario, riuscirà, da sola, a proteggere l'umanità nonostante abbia nuovamente emesso un ordine di non intervento per i suoi cinque Bronze Saints? perchè le difese del Santuario sono allertate nonostante sia tornata la pace? e suprattutto gli uomini sono solo giocattoli... nelle mani degli Dei? Questa storia è collacata temporalmente un anno dopo del Tenkai-hen e tiene conto dell'intera vicenda di Saint Seiya, dalla GW alla corsa alle 12 case, la battaglia ad Asgard, la guerra Santa contro Poseidon e Hades, lo scontro nell'Elisio, i 4 OAV, il manga Saint Seiya G, Shou ad alcune informazione tratte da LC. Non considera la serie Omega, LOS, romanzi, Side Story e, per ora, ND enon ancora conclusosi.
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Pegasus Seiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Le scale che stavo scendendo portavano all'Inferno e in cuor mio lo sapevo, avevo l'intensa sensazione di stare tornando a casa. Poi la scorsi, la ragazza vestita di nero, non so perché ma non potei evitare di chiamarla e quando si voltò ebbi la sensazione di rincontrare qualcuno che amavo e che non vedevo da secoli, lei rimase qualche istante con gli occhi violetti puntati su di me quasi anche lei fosse vittima del medesimo sentimento, poi si voltò proseguendo per la sua strada. Non potei trattenere l'impulso di seguirla, ma la voce di Seiya mi riportò alla realtà.

Chi è quella ragazza?” Non potevo fare a meno di chiedermelo.

La discesa agli inferi era stata per me come un ritorno in patria e la cosa mi lasciava turbato anche se non volevo che il mio compagno di viaggio se ne accorgesse e pareva che tutto sommato non avesse notato nulla

... nulla fino a quel momento...

in quel momento infatti mi stava rivolgendo uno sguardo sconvolto mentre mi chiamava con insistenza.

Io sapevo che si trattava di un mio caro amico e proprio in nome dell'affetto che mi legava a lui avevo deciso che dovesse subire una sorte degna del suo nome e il più possibile indolore, lo affidai quindi ad uno degli Specter che si trovavano al mio cospetto e andai a sedermi su quel trono che sapevo, da sempre, spettarmi di diritto.

Il trono degli inferi...

 

Spalancai gli occhi di colpo ansimando, avevo i capelli bagnati di sudore e sentivo il cuore martellarmi dolorosamente nel petto.

Mi mossi leggermente tentando di regolarizzare il respiro e riportare la mia mente confusa alla realtà presente guardandomi e intorno sbattendo gli occhi per mettre meglio a fuoco le immagini.

Mi trovavo nella cabina passeggeri di un aereo per i voli intercontinentali, era notte e le luci principali erano spente, solo quelle di cortesia illuminavano l'ambiente di un soffuso e rilassante color azzurro. Ero seduto nella poltroncina, leggermente reclinata, posizionata verso l'interno del corridoio mente il posto di fianco a me era vuoto e attraverso il vetro dell' oblò si scorgeva una notte scura e priva di stelle.

Vicino a me, dall'altra parte del corridoio erano seduti, fianco a fianco il mio amico Hyoga e il suo maestro Camus che teneva il volto, ancora pallido, appoggiato al vetro della finestra mentre i serici capelli gli scivolano leggermente scomposti sul volto e lungo le spalle.

Dal canto suo Hyoga, teneva la testa appoggiata alla spalla del redivivo Saint d'oro e notai che le dita della sua mano erano intrecciate con quelle di Camus.

Ti capisco, amico mio” , pensai con tenerezza, “hai paura di perderlo nuovamente...”

 

In quell'instante sentii anch'io una mano, morbida come velluto, posarsi con leggerezza sulla mia.

Mi voltai di scatto e sgranai gli occhi sconvolto.

Seduta, ora, di fianco a me vi era la fanciulla che avevo veduto in sogno...

 

Pandora!

La sorella maggiore del re degli Inferi.

 

Aprii la bocca per parlare, ma non ne uscì alcun suono mentre sentivo il sudure coprirmi, di uno strato gelido, la pelle.

 

Quella donna era... morta!
Perchè si trovava ora... qui? Più presente che mai?

Sentii la sua mano stingere la mia con più forza, mentre mi guardava con quei suoi occhi color ametista.

 

“Non temere...”, sussurrò indicandomi Hyoga, Camus e gli altri passaggeri dell'aereo, “non possono sentirci...”

 

Non so perchè ma quelle parole mi fecero stare più rilassato. Avevo compreso che stava accadendo qualcosa di veramente insolito ed ero curioso di conoscere il motivo della presenza di Pandora lì, apparsa improvvisamente al mio fianco, ma temevo un coinvolgimento delle persone innocenti che si trovavano nell'aereo. In questo modo lei mi garantiva che ciò non sarebbe avvenuto.

Mi misi più comodo gidandomi verso la ragazza. Ora pareva assorta in qualche pensiero e non mi stava più guardando mentre i suoi lunghissimi capelli neri come le piume di corvo le ombraggiavano il volto.

“Da dove arrivi?”

Le chiesi, un po' per stemperare lo strano silenzio che si era venuto a creare, ma soprattutto perchè non aveva certo l'aspetto di chi è appena uscito dall' Inferno.

Portava, infatti, i capelli lisci e ben pettinati, raccolti di lato da un fermaglio rosso scuro e non indossava il vestito, nero e lungo fino a terra, con cui la ricordavo ma portava un'abito rosso bourdeaux, aderente al corpo e corto fino al ginocchio, con un soprabito ed un paio di stivali scuri.

“Vengo da Tokyo”, rispose asciutta.

“Cosa?!” Dissi io sorpreso.

 

Solo allora si voltò nuovamente verso di me, appoggiando anche l'altra mano sulla mia e fissandomi dritto negli occhi.

“Sta succedendo qualcosa... Shun... qualcosa di molto pericoloso per l'intera umanità... qualcosa di mai accaduto prima, per questo sono stata inviata a Tokyo... cercavo te e invece ho incontrato tuo fratello Ikki!”

L'apprensione nella sua voce mi mise in allarme.

 

“Pe... perchè mi cercavi?”, chiesi con un filo di voce, “e chi ti ha mandato?”

 

Lei abbassò lo sguardo, prese dolcemente la mia mano fra le sue e iniziò a parlare.

 

“Ti racconterò tutto, una volta soltanto, ma tu devi promettermi di non interrompermi per fare domande e ascoltare ogni cosa con attenzione, molto dipende dalle scelte che farai in futuro...”
 

Io annuii, con il cuore che batteva all'impazzata.

“E' stata la divina Persefone, sposa di Hades e attuale regina degli Inferi”, iniziò lei, “a risvegliarmi dal sonno della morte quando, alcuni mesi fa, venne da me e mi informò di ciò che stava per accadere sulla Terra.

Devi sapere, Shun, che il Regno degli Inferi ora, che Athena ha sconfitto Hades, è rimasto senza una guida e questo ha dato l'opportunità ad alcuni Demoni, di provare ad aprire un varco per il nostro mondo...”

 

“Ma com'è possibile?”, dissi con veemenza.

Lei mi scoccò un sguardo tagliente ma mi lasciò proseguire.

“Gli Specter sono stati tutti sconfitti, non è forse così... non è forse così... Pandora...?”

 

Un lungo agghiacciante silenzio precedette il seguito del suo racconto. Quando parlò nuovamente la sua voce era poco più di un gelido sussurro e vibrava di tensione.

“Non sto parlando dei 108 Specter che riposavano nella torre sigillati da Athena, nell'ultima Guerra Sacra... no... io ti parlo dei Demoni che risiedono, sin dalla notte dei tempi, nel luogo più remoto e profondo del regno di Hades, quello che noi, abitanti degli Inferi abbiamo sempre conosciuto come, Sub Inferno.

Costoro sono stati relegati in questa prigione per volete divino al tempo del mito, non conosciamo nulla di loro né quali siano i loro reali poteri. Non hanno mai oltrepassato i confini del Sub Inferno, perchè obbedivano al Signore degli Inferi, ma ora che il trono dell' Inferno è vuoto, sono liberi di agire a loro piacimento. Hanno creato un sottile varco tra il loro mondo di tenebra e perversione e il mondo dei vivi... e lo hanno fatto a Tokyo!

Fin'ora ne sono sfuggiti pochi ed io e tuo fratello abbiamo arginato il problema, ma l'ultima volta assieme a loro è comparsa un'altra creatura in grado di asservire i Demoni al suo potere.”

 

Le rivolsi uno sguardo interrogativo.

“Era, Luxuria, uno dei sette Vitium umani, e i Demoni primordiali offrono i loro servigi a creature simili, ma non chiedermi chi l'abbia evocata e a quale scopo, perchè non ne ho idea.

Quando sono giunta sul luogo, alcuni Saint di Athena avevano allontanato Luxuria e i Demoni ed io mi sono occupata di tuo fratello Ikki”.

 

“Come sta ora?” le chiesi con apprensione

“Non temere, tuo fratello sta bene e anche Seiya, ma potrebbero verificarsi altri attacchi simili... sempre più potenti dai quali potreste non uscirne incolumi... Shun!”

Mi guardò seriamente negli occhi... sapevo ciò che stava per dirmi.

 

“Per far fronte a questa nuova minaccia, il Signore degli Inferi, deve tornare sul suo trono!”

“Ho capito...”, risposi abbassando lo sguardo.

 

Quando lo rialzai Pandora era sparita e fuori il cielo si stava tingendo dei colori perlacei dell'aurora, voltai lo sguardo alla mia sinistra e vidi Hyoga sospirare mentre affondava la guangia tra i capelli di seta del suo amato maestro.

Forse ho sognato tutto?”, pensai, anche se in cuor mio sapevo che non era così.

 

Guardai verso la poltroncina imbottita di colo blu avio, dove prima era seduta Pandora e raccolsi il ciondolo che vi splendeva. Una stella d'argento che arrecava una scritta in oro.

"...Your's ever..."

   
 
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