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Autore: GRACE_WHITE    13/03/2015    5 recensioni
|Dal testo|
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-Dovresti allenarti a combattere ancora un po’, allora.- commenta. Il suo viso è vicino al mio e sento il suo respiro sulle guance. Mi mordo il labbro e abbasso lo sguardo.
-Lasciami andare, per favore.- dico a bassa voce. Lui fa come dico, lo ammetto, mi è piaciuto questo contatto con lui. Lo fisso negli occhi, sono così ipnotici- Assomigli tanto a papà.-
Percy trasale e si guarda i piedi- E tu sei bellissima.-
-Mi metti in imbarazzo così.- dico, arrossendo.
-Te lo dovevo dire.- confessa- E' quasi un dispiacere averti come sorella.-
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Spero vi abbia incuriosito, questa è la mia seconda fanfiction su Percy Jackson!
Grace :)
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incest, Spoiler!, Triangolo
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Iperprotettivo
 
 
-Ti ricordi cosa ti avevo detto sull’essere invadente?- chiedo, non appena entriamo nella nostra cabina e chiudo forte la porta dopo essere entrata dopo Percy.
Lui sospira e si passa una mano tra i capelli e quel gesto mi fa avvampare, non so perché- Scusa è che Luke non è esattamente il ragazzo a cui affidare tua sorella.-
Sgrano gli occhi e rido- Stai scherzando? Perché non dovrei frequentare Luke? Sembra un ragazzo in gamba.-
-Lo hai conosciuto oggi.- spiega.
-E ho conosciuto te ieri,- ribatto, piazzando le mani sui fianchi- perché dovrei fidarmi più di te che di lui?-
-Sono tuo fratello…-
-Fratellastro.- lo correggo.

-… e mi preoccupo per te.-
Scuoto la testa mi chino per allacciarmi gli scarponcini- Percy, ti ringrazio ma so badare a me stessa, ora non mi serve nessuno che sia iperprotettivo nei miei confronti. So combattere abbastanza bene, credo e non ho bisogno di aiuto.- quando mi rialzo Percy mi viene incontro e mi afferra le braccia. Non faccio in tempo a capire quello che succede che subito mi ritrovo con il petto attaccato a quello di mio fratello e le sue mani che mi bloccano i movimenti della braccia, tenendomele dietro la schiena.
-Dovresti allenarti a combattere ancora un po’, allora.- commenta. Il suo viso è vicino al mio e sento il suo respiro sulle guance. Mi mordo il labbro e abbasso lo sguardo sulla sua collanina.
-Lasciami andare, per favore.- dico a bassa voce. Lui fa come dico, lo ammetto, mi è piaciuto questo contatto con lui. Lo fisso negli occhi, sono così ipnotici- Assomigli tanto a papà.-

Lui trasale e si guarda i piedi- E tu sei bellissima.-
-Mi metti in imbarazzo così.- dico. Se me lo dice Luke non mi sento strana, se me lo dice Percy divento nervosa.
-Te lo dovevo dire.- confessa. Allunga una mano e mi sfiora i capelli, levandomene una ciocca dalla fronte, io mi scanso e incrocio le braccia.
-Posso uscire con Luke? Per favore!- insisto, cercando di cambiare discorso. Lui sospira e alza le spalle.
-Fai come vuoi, se non hai bisogno di un fratello che ti protegge allora escici pure domani. Non mi interessa più di tanto.- risponde, acido.
-Okay, allora ci vediamo sta sera a cena.- dico e vado verso la porta, la apro.
-Bene- dice Percy.
-Bene!- ripeto io.
-Bene!!- grida lui, arrabbiato. E me ne vado, sbattendo la porta alle mie spalle. Sbuffo, frustrata e pesto il piede a terra e impreco in greco antico.

Voglio andare via da questo posto. penso, Non sono felice qui.

Devo parlare con papà e pregarlo di farmi tornare al castello, devo mandargli un Messaggio Iride, ma la fontana con cui potevo inviarlo è accanto al pontile collegato alla cabina di Poseidone e non intendo rientrarci ora. Forse alla Casa Grande ne hanno una, ma non credo che Chirone mi permetterà di usarla.
Potrei chiedere a Luke se può in qualche modo contattare mio padre, dopo tutto è il figlio di Ermes: il messaggero degli dei. Sono certa che mi aiuterà, il problema è che non so dove sia la sua cabina, visto che non sono tutte attaccate le capanne.
Mi guardo attorno per cercare qualcuno a cui chiedere informazioni. La ragazza bionda dell’arena è seduta sotto un albero, con un computer sulle gambe. Vado verso di lei- Ehm, ciao Annabeth.- ti prego, dimmi che ti chiami così.
Alza lo sguardo dal computer e sorride- Ciao Elizabeth. Come sta?- chiede, educatamente, alzandosi in piedi, con il computer tra il braccio e il fianco.

-Bene, grazie. Senti, per caso sai dov’è la cabina di Ermes?-
-Si, guarda è praticamente l’ultima, laggiù.- dice, indicando una delle cabine più grandi- Quella grigia con il tetto azzurro.-
-Grazie mille, Annabeth.-
Lei mi da una pacca sul braccio e sorride- Oh, non preoccuparti. Chiamami Annie, se vuoi.-
-Va bene, ci vediamo dopo.- dico, salutandola con la mano e lei contraccambia il saluto. Non la chiamerò mai Annie, odio dare i nomignoli alle persone e odio i nomignoli che le persone danno  a me. Per esempio Liz, Percy mi ha chiamato Liz. Che rabbia.
Raggiungo la cabina di Ermes e busso sulla porta. Dopo qualche secondo mi vengono ad aprire due ragazzi identici, gemelli probabilmente, e vestiti uguali- Ciao!- dicono all’unisono- Io sono Travis.- si presenta quello a sinistra, distinguibile solo da un neo sotto l’occhio- E io sono Connor.- dice l’altro.

-Io sono Elizabeth, figlia di Poseidone.- appena lo dico loro sgranano gli occhi- Si, sono la sorella di Percy Jackson. Sto cercando Luke, c’è?-
-Si si.- risponde Travis e entrambi si scostano per lasciarmi passare. La capanna è deserta, vedo di sfuggita un ragazzo e una ragazza, probabilmente figli di Ermes, uscire di corsa con delle armi in mano- Ermes non ha molti figli.- commento, pensando ai semidei delle altre divinità.
-Oh, eccome se li ha.- risponde Connor toccando più volte con il gomito il braccio del fratello, ridacchiando- E’ solo che stanno andando tutti all’happy hour nella capanna dei figli di Afrodite.-
-E perché ci vanno armati?- chiedo, alzando un sopracciglio.
-Di solito dopo queste festicciole ci sono sempre tornei o sfide amichevoli.- interviene Travis. Poi si volta verso una porta che probabilmente è quella del bagno e grida:- Luke, c’è Elizabeth! Noi andiamo alla cabina di Afrodite! Ci vediamo domani mattina!- poi entrambi mi guardano e sorridono- E’ stato un piacere, Elizabeth.- dicono, di nuovo insieme e poi escono con legate alla cintura due spade.

-Ehi.- sento una voce dietro da me e mi giro, Luke è appena uscito dal bagno. Indossa una maglietta nera sopra dei bermuda verdi, ai piedi ha delle infradito- Volevi parlarmi?-
Io sorrido quando viene verso di me- Ciao. Si, volevo chiederti se potresti contattare una persona.- ha un asciugamano sulle spalle e i capelli sono bagnati, forse ha fatto da poco una doccia.
Lui aggrotta le sopracciglia- Mmh, con chi devi parlare? Non dirmi che devi contattare il tuo ragazzo!- esclama, fingendosi spaventato. Io scuoto la testa e gli do un leggero pugno sul braccio.
-No, scemo. Non ho un ragazzo.- dico e lui sembra essere sollevato.
-Meno male, altrimenti sarei stato costretto a non provarci con te.- confessa, annuendo. Io arrossisco violentemente e faccio una risata sforzata.

-Ehm… co-cosa dove dire?- balbetto, mentre mi fissa alzando su e giù le sopracciglia- Ah giusto. Devo parlare con mio padre.-
Lui torna serio- Contattare una divinità, eh? Mmh, questa la vedo dura. Tu non immagini neanche quante chiamate o Messaggi Iride ricevono gli dei.-
Oh, lo immagino eccome! Penso, visto che mio padre non ha passato mai molto tempo con me. Mi vuole bene, ovvio, ma non ha mai dimostrato l’affetto che prova per me- Però potrei provare a sentire Ermes e dirgli se può contattarti il più presto possibile.-
Io sorrido felice- Davvero?-
-Ma…- alza il dito indice a mezz’aria- ad una condizione.-
Io incrocio le braccia e storco la bocca- Che condizione?-
-Il quattro luglio, come ogni anno, ci sarà lo spettacolo dei fuochi d’artificio, giù in spiaggia. E ci si va a coppie, di solito.- aggiunge e io inizio a sorridere maliziosamente, molto divertita da quello che immagino mi stia per chiedere- E vorrei che tu venissi con me.-

Scoppio a ridere, contenta - Certo!- esclamo. Lui mi prende le mani e mi da un bacio sulla guancia, mi ritiro subito indietro per l’azione che ha appena fatto, mi sfioro il punto dove mi ha baciata e lo guardo. Lui abbassa lo sguardo- Scusa, ci conosciamo da pochissimo, non avrei dovuto farlo...-
Infatti mi ha messo un po’ a disagio questo bacetto- Mmh… no, no tranquillo.-
Luke sorride e fa cenno con il mento verso la porta- Andiamo a cena?-
Io esito un attimo ma poi annuisco- Si, andiamo!- provo a mostrarmi entusiasta, ma non so perché sto pensando a Percy.

Nota d'autrice: Sera genteee!
Vi è piaciuto questo capitolo? Che ne pensate della coppia Elizabeth/Luke, vi piace? O preferite un'altra *sguardo complice* ^^
Mi piacerebbe ricevere più recensioni, dai ragazzi/e lasciatemene una per uno, non chiedo tanto! A noi scrittori fa piacere ricevere tante critiche positive e negative :D
Grazie per quelli che hanno recensito fino ad ora, vi stimo troppo :*
Grace <3 <3 <3
   
 
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