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Autore: Arya Rossa    13/03/2015    3 recensioni
Direi che è abbastanza difficile usare solamente 200 parole per descrivere una storia di vari capitoli ed interessare il lettore ma... proverò
premettendo che non ho letto l'ultimo libro, ho immaginato una realtà in cui Arya Stark è arrivata a diciassette anni, ha vissuto fino ad ora nella Casa del Bianco e Del nero, è diventata a tutti gli effetti un'assassina e sembra aver dimenticato il suo passato, anche se ora si fa chiamare Sansa e continua a sognare Nymeria.
Cambierà tutto quanto però quando l'Uomo Gentile le dirà che il Dio dai Mille Volti vuole un'altra vita e che toccherà a lei esaudire i suoi desideri uccidendo il Lord Comandante dei guardiani della notte: Jon Snow
Genere: Avventura, Azione, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Gendry Waters, Jon Snow, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Alla fine decisero di partire per Approdo del Re dopo un paio i giorni. Arya era davvero sul punto di disperarsi, ma si limitò ad abbracciare (tre o quattro volte) il fratello, per poi salire sul cavallo senza voltarsi indietro con Gendry a pochi metri di distanza.
Per chi lo volesse sapere inoltre Nymeria era ricomparsa, la padrona ci aveva messo ore a spazzolarla considerando tutto il fango che aveva addosso. Secondo Arya era anche un po’ ingrassata, ma solo lei lo aveva notato. Inoltre Gendry aveva davvero scritto a Sansa e al resto della famiglia della proposta e loro non avevano neppure risposto! La ragazza avrebbe ricevuto una bella strigliata.
Però sarebbe stato positivo considerando che Arya si sarebbe distratta dal pensiero di Jon che già le mancava.
Infatti nel momento in cui misero piede in città ad accoglierli c’erano, quasi in agguato, Sansa, Tyrion e Rickon. Scesero entrambi dai cavalli cedendoli ad uno scudiere e Tyrion, dopo aver cortesemente salutato la ragazza, si rivolse al re, mentre i restanti due si rivolgevano alla sorella.
Più precisamente Rickon si avvicinò per assalirla. “Alla battaglia contro Daenerys Targaryen mi hai fatto addormentare e di questa non sapevo neppure niente. All’improvviso ti sei messa a fare la sorella maggiore Arya?”
“Puoi scommetterci, comunque, come l’ultima volta che ci siamo divisi, mi sei mancato anche tu”
“Rickon” si intromise Sansa particolarmente alta per colpa della strana acconciatura e con un sorriso un po’ troppo largo, nonché inquietante, sulla faccia. “potrai lottare, discutere o anche uccidere nostra sorella più tardi. Ora le devo parlare”
La ragazza sgranò gli occhi. Non distolse lo sguardo, ma non si rivolse più alla sorella. “Gendry, ti imploro, aiutami. Ti prego”
Lui trattenne un sorriso e guardò Tyrion. “Milady, faccende reali, al momento non posso venire. Mi dispiace”
“Guarda che prima o poi lei prenderà da parte pure te ed io non ci sarò ad aiutarti razza di stronzo!” non riuscì ad insultarlo di più perché la sorella l’aveva già afferrata per un braccio per trascinarla per tutto il castello fino alla sua stanza. Poi aveva cacciato un foglietto di carta su cui, Arya intuì, c’era scritto il messaggio in cui Gendry lo informava della sua proposta.
Sigillò gli occhi maledicendo quel ragazzo mentalmente e pensando a dove avrebbe dovuto infilargli Ago, o una freccia, o comunque qualcosa di doloroso.
“Arya, cosa vuol dire?” la distrasse la sorella.
“Cosa vuol dire? Direi che vuol dire che quei capelli ti stanno una favola” tentò di andarsene, ma Sansa la trattenne, naturalmente.
“Non scherzare”
“Hai capito che mentivo? Sei migliorata, ma comunque era facile da intuire. Andiamo, con quei capelli sei davvero ridicola, ma quanto ci hai messo a conciarteli così?”
“Ha parlato quella che come acconciatura si getta il fango in testa”
“L’ho fatto solo una volta, avevo sette anni e volevo spaventare un moccioso, mi chiamava Arya faccia da cavallo, dopo quello scherzo ha smesso però”
“Anche io lo facevo”
“Devo ricordarti il giochino della pecora?”
“Mi mettevi escrementi di pecora nel letto, me ne ricordo benissimo”
“Sappi che una volta con quella roba ti ho macchiato anche un vestito, hai creduto per anni che fosse stato solo fango”
“Non è questo il punto! Anche se ne riparleremo. Cosa vuol dire che diventerai la regina di Gendry? State insieme da neppure un mese”
“Tu volevi sposare persone che neppure conoscevi!”
“Smettila di parlare di me. Vuoi diventare regina?”
Arya sospirò e poi continuò con estrema calma. “Voglio rimanere insieme a Gendry Sansa. Perché ti da fastidio? È un ragazzo fantastico, forse tropo, insomma riesce a sopportare me” sorrise sdrammatizzando.
“Non mi da fastidio… un ragazzo fantastico? Arya hai fatto un complimento a qualcuno?”
“Era una constatazione. Comunque tu non lo conosci affatto quindi non puoi saperlo”
“Già, tu invece lo conosci perché ti ha aiutata quando un ciccione voleva attaccarti o sbaglio? Così vi siete conosciuti, com’è che lo chiamavi allora?”
“Lo chiamavamo Toro, comunque si, qualcosa del genere, comunque non ho intenzione di parlare…”
“Del tuo ragazzo/promesso sposo?”
“Non chiamarlo così” non si era neppure accorta del secondo nomignolo.
“Preferisci che lo chiami milord?” iniziò a sfottere, ma Arya le si avvicinò con rabbia. “Non chiamarlo mai più così, solo io posso, nessun altro”
Sansa trattenne un sorriso e dopo pochi minuti ritornò serie. “Il punto Arya è che… non capisco perché non me lo hai detto”
“Ehm… volevo evitare questo?”
“Per i Sette Dei. Mia sorella si sposerà prima di me”
Arya all’improvviso la fissò. “Aspetta che?”
“Che hai adesso?”
“Beh, non ho mai considerato l’idea di sposarmi ad essere sincera”
“Cosa pensavi che volesse dire diventare regina? Non puoi senza sposare il re. Oddio non vedo l’ora! Ti porterò io all’altare, sia chiaro e…”
“Sansa, dammi un minuto per concepire l’idea che dovrò sposarmi”
“Dov’è il problema?”
“Non so se sono pronta ad essere sincera” Arya si sedette sgranando gli occhi. “il che è strano considerando che le persone si sposano a quattordici anni al massimo”
Sansa si mise vicino a lei. “Arya, hai detto tu stessa che vuoi rimanere insieme a lui”
“Si, ma non l’ho mai vista in questo modo. Sansa. Non dovrò mettermi un vestito vero?”
“Beh…”
“No ti prego no!”
Si mise a ridere. “Eh già, ti dico anche un’altra cosa. Non potrai portare ago”
“Cazzo. Non c’è mai fine al peggio. Vado da lui, comunque se decidessi di sposarmi e ripeto, se, sarebbe Jon ad accompagnarmi all’al… tu sai dove” corse via per evitare le sfuriate.
Arya Stark sposata nonché regina, avrebbe deluso parecchie persone nei sette regni probabilmente. Troppe cose strane in quel periodo, non andava bene.
Non sapeva dove trovare Gendry, ma, considerando che era il re appena tornato in città, suppose che fosse nella sala del trono e, per fortuna, ce lo trovò, insieme al concilio ristretto.
Iniziarono tutti a fissarla quando spalancò la porta, ma Gendry le fece cenno di avvicinarsi e lei riuscì a sorridere, ma si limitò a fare un passo avanti. Dopo di che Tyrion continuò. “Dicevo, il popolo sembra essersi ripreso dalla guerra, ma è infastidito dl fatto che sei andato alla barriera, quindi dovresti essere più presente, per farli sentire meglio”
“Beh, non credo ci siano altre guerre in programma” continuò un altro del concilio che Arya non conosceva.
“Si, infatti” disse Gendry. “c’è altro?”
“Tutti i popoli che prima erano sottomessi ai Lannister ora si sono sottomessi a noi, eccezion fatta per Nido dell’Aquila e Grande inverno che, a quanto ho capito sono nostri alleati”
“Infatti, se non c’è altro potete andare, Tyrion, occupati di quella cosa, mi fido”
“Non preoccuparti, vi lascio soli” uscirono tutti e Gendry guardò la ragazza, ancora ferma vicino alla porta. “Tutto bene milady?”
“Una meraviglia, che hai chiesto a Tyrion?”
“Gli ho chiesto di aiutare le persone del Fondo delle Pulci, quando ci vivevo io volevo che qualcuno mi aiutasse quindi ho pensato di aiutarli” disse con nonchalance.
“Per i Sette Dei, sembri il ragazzo perfetto, ma non contare troppo che io te lo dica” Lui si mise a ridere e le si avvicinò. “lo hai detto anche a loro milord? Della… proposta?”
“Sembra quasi che te ne vergogni, quando ne parli sembri a disagio”
Arya gli diede uno schiaffo sul braccio. “Non dire mai più una cosa del genere, più che altro dubito che approverebbero, ricorda che sono Arya Stark, mi sono finta morta, ho ammazzato gente, iniziato guerre, ucciso Cersei Lannister, quindi potrei benissimo tradire anche te…”
“Problemi loro direi se la pensano così, non ti conoscono come me”
“Gendry, ti devo chiedere una cosa” okay, stava arrivando l’imbarazzo. “quando… quando mi hai chiesto quella cosa”
“Lo sai, sembra anche che tu non riesca a dirlo”
“Si, non mi ci vedo molto in effetti come… regina, quella è sempre stata Sansa. Il punto è che, quando me lo hai chiesto, in pratica, volevi che io… ti sposassi?”
Gendry rimase in silenzio per qualche secondo. “Ci hai ripensato per caso?”
Lei sgranò gli occhi. “Cosa? No! No, certo che no, come ti saltano in mente queste idee? Il potere ti ha dato alla testa Gendry! Solo non l’avevo capito, tutto qui”
”C’è qualche problema Arya?”
Arya incrociò i suoi occhi azzurri e sorrise. “Uno c’è, io non voglio vestirmi come… vorrebbero tutti” all’improvviso sorrise e si mise ad urlare “Ho un’idea geniale, io mi vesto con pantaloni e spada e tu metti il vestito, è geniale!”
Gendry la fissò. “Arya, non capisco se stai scherzando o no ma mi sto sinceramente preoccupando”
“E fai bene, vado a proporlo a scriverlo a Jon”
“Arya!”
“Va bene, scherzavo, ma eri divertente”
“Stavi per uccidermi”
“Sai che novità”
“Arya,posso dire un ultima cosa prima della mia morte?”
“Se mi farà contenta si, altrimenti riposa in pace e tanto piacere”
“Non so se ti farà piacere ma volevo che tu mi promettessi una cosa”
“Chiedi”
“Devi promettermi che, quando sarai regina, non cambierai solo per far piacere al popolo o a tua sorella. Non devi venire ai concili ristretti, so che li odi, non devi metterti i vestiti alle feste su ordine di Sansa e, soprattutto, se non vuoi staccarti da ago, non devi farlo”
Arya sorrise come non aveva mai fatto e poi gli mise le braccia attorno al collo. “Beh, se è il momento delle promesse sdolcinate o cose del genere ti dico subito che questa milord, è una promessa che posso senza dubbio fare, se tu mi prometti che da regina potrò obbligare mia sorella a mettere il pantalone e andare a cavallo non all’amazzone”
“O mi uccidi tu perché non te lo prometto o mi uccide tua sorella perché la obbligherò a far questo quindi, preferisco essere ucciso da lei”
Arya si mise di nuovo a ridere, per una delle poche volte in vita sua poteva considerarsi felice per davvero. Aveva una sorella impicciona e rompiscatole, un fratellino piccolo in grado di fare il culo a mezzo mondo, uno un po’ più grande storpio ma intelligentissimo, un fratellastro impossibile da descrivere a parole e il ragazzo perfetto. Ma, naturalmente, non avrebbe mai detto a nessuno tutte queste cose, era pur sempre una Stark.

*Angolo autroce*
*le scende una lacrimuccia* Dio, amo questi due (grazie, la storia è mia) , comunque sono contenta di essere riuscita a rendere… molto alla me quelle che dovrebbero essere scene sdolcinate o comunque Arya/Gendry, mi ritengo soddisfatta, yeeee
Comunque, vi dico subito che dopo questo capitolo manca solo l’epilogo e poi metterò ufficialmente la parola fina a questa storia, ma non illudetevi, non vi libererete di me. Credo che ne scriverò un’altra, non so se ambientarla nel modo reale o fare un crossover con un’altra saga (ve la immaginate Arya a Hogwarts che gioca a Quidditch? Io si, ed è una visuale bellissima *__*), che poi se avete dei consigli fatevi avanti e mi sarete d’aiuto più di quanto immaginiate :*
Okay, mi sto dilungando, come al solito vi saluto, vi ringrazio per aver letto e… ci vediamo all’epilogo u.u
Byby CasaStark

  
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