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Autore: Dark Gaara    14/03/2015    3 recensioni
A prima vista Shikadai sembrava una fotocopia in miniatura del padre; capelli neri arrangiati nel tipico codino caratteristico dei Nara, stesso modo di vestire, stessi tratti del viso già visibili nonostante i suoi quattro anni. Ma i suoi occhi, i suoi occhi color smeraldo, erano definitivamente un dono di sua madre.
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Sabaku no Gaara, Shikadai Nara, Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Casette rosse e mattoncini colorati

Tlac. Toc. Tac.
Erano questi i rumori provenienti dal salotti di casa Nara, accompagnati da leggeri passi di piedini che si spostavano intorno al tavolo. Il piccolo Shikadai infatti, aveva deciso di costruire con i suoi amati mattoncini una casa rossa, e ora stava ordinando minuziosamente i pezzi a sua disposizione in tante pile colorate. 

<< Zio Gaara, tu prendi i mattoncini blu e li metti in quella pila lì >> ordinò Shikadai, mentre col ditino indicava la pila di mattoncini blu nelle vicinanze dello zio che aveva deciso di collaborare nel progetto architettonico del nipote.

Prima di mettersi all’opera infatti, aveva deciso di smistare i mattoncini catalogandoli per colore; il blu l’aveva affidato allo zio, mentre lui stesso si era incaricato di smistare i mattoncini rossi e quelli gialli. Non potendo raggiungere pienamente le pile dei mattoncini per vie delle sue braccine, si spostava a piccoli passi intorno al tavolo fino a raggiungere la sua meta.

<< Vuoi che ti dia una mano anche a smistare quelli gialli? >>
<< Gnò. Compito mio. >>

Gaara osservò suo nipote e per un attimo gli sembrò di vedere la testardaggine di sua sorella maggiore. Se era anche un filino come sua madre, sapeva bene che sarebbe stato inutile opporsi alla decisione del piccolo. Gli sfuggì un sorriso mentre Shikadai, probabilmente già stufo di ordinare tutti i suoi mattoncini, lanciò gli ultimi in direzione delle rispettive pile di colore. Impazienza della madre o pigrizia ereditata dal padre?

<< Zio Gaara, ora pwossiamo costruire. >> esclamò felice il nipote, mentre spingeva un pò di mattoncini rossi nella sua direzione. Guardò nuovamente suo zio. << Però inizio io, va bene? >>

A prima vista Shikadai sembrava una fotocopia in miniatura del padre; capelli neri arrangiati nel tipico codino caratteristico dei Nara, stesso modo di vestire, stessi tratti del viso già visibili nonostante i suoi quattro anni. Ma i suoi occhi, i suoi occhi color smeraldo, erano definitivamente un dono di sua madre. 
Era in questi occhi che Gaara si stava specchiando, mentre suo nipote attendeva la sua risposta. Suo nipote, che aveva afferrato giocosamente il lembo della sua giacca per attirare la sua attenzione, che lo guardava senza alcuna paura, che gli sorrideva mettendo in mostra i buchi tra i suoi dentini da latte.

<< Certo. Sei tu il capo architetto. Io mi metterò all’opera non appena avrò tue indicazioni. >>

Suo nipote gli sorrise di nuovo e si mise comodo sulle sue ginocchia, iniziando a costruire la sua casa tanto programmata. Gaara si limitò ad osservarlo ,pensando che mai avrebbe anche solo osato immaginare di poter essere così felice un giorno.
Quasi a volergli ricordare che tutto ciò fosse effetivamente la realtà, Shikadai lo richiamò dai suoi pensieri:

<< Zio Gaara, lo sai pewchè la casa è rossa? La sto facendo per te. Rossa come i tuoi capelli! >>  
<< Signor capo architetto, per me è un grandissimo onore.>> rispose il Kazekage, regalando un sorriso a suo nipote che a sua volta si mise a ridere felice.

Il Kazekage amava, dopo una lunga giornata a compilare documenti, osservare i tramonti rosso fiamma di Suna, i muffin al cioccolato che Temari preparava nelle occasioni speciali, le serate ad osservare Kankuro giocare ad un videogioco e gli abbracci di Matsuri.
Alla lista delle sue cose amate ora si aggiungeva un nuovo elemento: i pomeriggi soleggiati di Konoha passati a costruire casette rosse con suo nipote, immersi nelle sue risate giocose e mattoncini colorati.


Nota autore: piccola fanfiction che mi è venuta in mente mentre non riuscivo a prendere sonno. Spero sia di vostro gradimento! 
Il mio italiano purtroppo si è un pò arrugginito, se notate errori non esitate a contattarmi :)



 
  
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