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Autore: lapoetastra    14/03/2015    3 recensioni
Pensavo che se fossi stato costretto a sorridere ed essere allegro per tutto il giorno, alla fine lo sarei stato per davvero.
Ma mi sbagliavo, come sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono a pezzi.
Sento il cuore venire disintegrato da quella morsa inallentabile che è il dolore in frammenti sempre più piccoli ed impossibili da ricongiungere.
Perché io sono un fallito, non valgo niente.
E la mia vita è sempre stata costellata unicamente da delusioni e porte chiuse in faccia.
Vorrei che le cose cambiassero, ma non faccio altro che tormentarmi nel mio stato di sofferenza assolutizzante.
Quando ho accettato questo lavoro ero convinto che qualcosa sarebbe migliorato, almeno solo un po’.
Pensavo che se fossi stato costretto a sorridere ed essere allegro per tutto il giorno, alla fine lo sarei stato per davvero.
Ma mi sbagliavo, come sempre.
Perché adesso sono qui, di fronte allo specchio del mio bagno, con l’anima lacerata.
Guardo il mio riflesso, e noto come è divertente il contrasto che si crea tra le lacrime che mi rigano il volto ed il sorriso dipinto sulle mie labbra.
Non mi viene da ridere, però.
Penso solo a quanto vorrei essere felice come i bambini che cerco di far divertire ogni giorno con il mio costume da clown.
Desidererei avere la loro spontaneità ed il loro modo ingenuo di approcciarsi alla vita.
O forse vorrei solo avere qualcuno che tenga a me davvero, che mi aiuti e mi stia accanto.
Un genitore, un amico, magari.
Ma non ho nessuno.
E così rimango qui, a fissare il mio volto truccato riflesso nel vetro appannato, con le lacrime che scendono lente ed inesorabili come ruscelli sulle mie guance, lavando via lo spesso strato di cerone bianco dalla mia pelle.
Osservo quel sorriso dipinto che mi dà un’aria perennemente gaia.
È rosso e scarlatto, come una ferita slabbrata.
Esattamente come i tagli profondi che mi dilaniano dall’interno.
Solo che quelli non sono ferite di felicità.
Ma di dolore e sofferenza.
E fanno male.
Tanto male.
 
 
   
 
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