-He doesn't love me...-

Continua a piangere sul morbido letto dalle lenzuola appena lavate. Certo, lavate da lei.

Erano anni che non faceva altro che prendersi impegni su impegni, i quali non dovevano neanche spettare a lei. Spettavano al ranocchio.

Spazzare il pavimento della base, stendere il bucato degli Hinata, spolverare e a volte anche cucinare.

Tutto per far sì che il suo amato si accorga di quello che la giovane fa per lui.

Ma invano, perchè ciò che riceve in cambio è solo un “grazie”.

Dicono che anche una semplice parola vale molto.

Ma non sanno che, se detta senza il cuore, è solo una misera ed effimera scusa per non lasciarsi un peso sullo stomaco.

“Grazie”. E basta? Per tutto quello che la ragazza fa per te, ranocchio, dovrebbe meritarsi una statua d'oro, ma la verità è che tu sei troppo stupido per capire. Un'insensibile stupida rana.

-No, non è vero-

Ma non te ne rendi conto Mois? Lui ti usa, e basta. Per lui sei solo un robot tuttofare utile agli scansafatiche.

-No, non è vero...-

Ma come non è vero? Guardati le mani, il volto, non dormi da tanto, ti sciupi inutilmente. E poi dici che non è vero? Sei solo una povera illusa, una bambina mai cresciuta che crede ancora nelle favole. Il principe azzurro non esiste, fattene una ragione.

-No! NON E' VERO!-

Si porta le mani alla testa, cerca di zittire quella vocina impertinente che non fa altro che confonderla di più, nonostante l'indecisione l'abbia fatta già piangere.

Decide di avviarsi verso la camera di Natsumi, l'unica che forse la può consolare.

Bussa alla porta di legno e questa si apre subito mostrando la figura della rossa in pigiama.

-Natsumi, ti devo parlare di una cosa importante.-

Ha gli occhi lucidi, non riesce a mascherare il suo stato d'animo. L'amica, comprensiva, la fa entrare ed entrambe vanno a sedersi sul letto.

-Allora, dimmi, qual è il problema?-

La voce della rossa è così calma e materna, non sembra neanche quella di un'adolescente. La bionda è incapace di tenersi tutto dentro e incomincia a parlare.

Parla dei suoi sacrifici, della sua indecisione, ma soprattutto del ranocchio verde.

-Beh Mois, è semplice. Se conosco bene il brutto ranocchio non ci vorrà molto per mettere fine alle tue lacrime, devi solo aspettare. Prendi ad esempio me. Io sono innamorata di Saburo, ma lui mi ignora totalmente. Ma io so che mi ama, infatti aspetto che lui si dichiari.-

Angol Mois è stupita delle parole dell'amica e ha uno sguardo di rimprovero. Come può Natsumi non accorgersi che Saburo non è per niente innamorato di lei? Eppure le basterebbe solo guardare fuori dalla finestra per capirlo.

-Mi dispiace Natsumi, ma non posso seguire i consigli di una ragazza che mente a se stessa.-

Detto questo lascia la camera, sotto gli occhi allibiti della rossa. Certo, dire quelle cose non è da lei. Ma non poteva restare indifferente davanti alle illusioni di Natsumi.

Appena tornata in camera un biglietto e una rosa bianca lasciati da qualcuno sul comodino attirano la sua attenzione.

Le parole riportate sul foglio sono scritte con una grafia piuttosto disordinata.

Ciao Lady Angol Mois, volevo ringraziarti per tutto ciò che fai per me. So che non è molto, ma ti regalo questa rosa per farmi perdonare, sono così assente nella tua vita, non ti ringrazio mai come meriti. Mi dispiace tanto. Ti va se domani andiamo al luna park insieme? Così forse potrai perdonarmi.

Sergente Keroro

Sul volto della ragazza si dipinge un sorriso colmo di felicità. Sono solo poche righe, ma valgono tanto per lei.

Forse, dopotutto, non è soltanto una schiava.