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Autore: huntress    15/03/2015    4 recensioni
Newtmas.
Thomas è un ragazzo curioso e, arrivato da poco in città, subito si caccerà nei guai. Newt è già lì, ad aiutarlo e a salvarlo. Thomas, Minho e Newt: la storia di un trio, di un'amicizia; il racconto di tre amici e le loro vite, fra i problemi di tutti i giorni e quelli, invece, un po' più seri. Perché la vita è una cosa seria, ma a volte può essere vissuta con leggerezza.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Minho, Newt, Thomas, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo cinque, pt. 2. My best friends.



Il secondo viaggio di Thomas verso la Radura fu più piacevole del precedente. Minho si era ripreso e non faceva altro che parlare e mettere in imbarazzo Newt e Thomas, ricordandogli la notte precedente senza risparmiarsi qualche battutina a cui il moro aveva messo fine subito, chiedendogli come mai quella mattina lo avese trovato molto più distratto del solito. Minho arossì e si zittì, mentre Newt ridacchiava e lanciava uno sguardo di gratitudine a Thomas che non potè non arrossire come aveva fato l'asiatico poco prima, sentendosi profondamente soddisfatto.
Camminarono per dieci minuti circa, prendendo una strada secondaria per non farsi notare da nessuno. Minho continuava a spostarsi da un albero ad un altro per non farsi beccare, come diceva lui; per giocare al ninja, come affermava Newt.
Sbucarono da un lato della Radura, quasi al limite del bosco. Videro pochi ragazzi agirarsi presso il focolare e i campi, affaccendati in qualche mansione. Il trio si sedette al centro della Radura, sull'erba, appoggiando gli zaini accanto a loro.
Quel giorno era particolarmente caldo, nonostante fine a qualche giorno prima avesse piovuto interrottamente. Newt guardava i riflessi del sole sui capelli castani di Thomas, che parlva con Minho della gara imminente.
<< Minho ti ha fatto la proposta, eh? >>
Thomas annuì e ammirò il sorriso furbetto che si formò sul volto del biondo, appena accennato.
<< Lo sapevi? >>
Il biondo rise, mentre l'asiatico borbottava qualcosa sugli amici, le "consulenze" e un periodo di tempo che comprendeva il "mai".
<< Certo, sono anni che la squadra dei Velocisti non vince e un certo capitano ogni volta deve ingoiare il suo enorme ego nell'essere sconfitto. >>
Si prese un attimo per fissare i propri occhi in quelli ambra del più piccolo. Newt non lo aveva notato prima, ma il sole faceva emergere delle pagliuzze dorate nei suoi occhi. Adorabili.
<< Non so se potrò essere d'aiuto. >> ammise.
<< Ti ho visto. Sei più bravo della maggior parte della squadra. >>
<> borbottò il capitano.
<< Eccetto te. >> concordò il biondo.
Thomas nella frenesia dei suoi pensieri che si susseguivano senza un certo trigore logico, riuscì a formulare due pensieri: il primo, Newt lo aveva visto mentre si allenava con Minho; il secondo, lo aveva trovato bravo e lui non poteva fare a meno di sentirsi lusingato e vagamente imbarazzato nel pensare a Newt che lo guardava, studiando ogni suo movimento con quegli occhi scuri ed enigmatici, schiudendo la bocca ammirato e sinceramente colpito dalla sua bravura.
<< Tommy? >>
In quel momento la suddetta bocca si schiuse nel pronunciare il suo nome.
<< Eh? >>
<< Ti sei incantato a fissare il vuoto. Cavolo, pive, hai una sploff di mania. >>
Thomas balbettò una scusa, essendo stato colto in fragrante, ma poi decise saggiamente per una ritirata strategica.
Minho ridacchio, da bravo amico qual era, beccandosi un'occhiataccia da parte di Thomas.
 Newt, non badando ai due amici, si stese sull'erba, sentendosi in pace.
Non gli capitava molto spesso, ma in quel momento gli sembrò che la sua vita non fosse così disastrosa e che, forse, tutti i nodi sarebbero venuti al pettine. Era un'illusione del momento, lo sapeva bene, ma aveva deciso di godersela. Aveva Minho e ora aveva Tommy. Lo stesso Tommy per cui provava qualcosa che non voleva approfondire, perché la  sua vita era già incasinata, senza aggiungere altri problemi.
Così, quando prese la mano di Thomas al suo fianco e la strinse era per comunicargli come si sentiva. Era felice che si fossero preoccupati per lui, che qualcuno lo avesse fatto. L'amico non poté non capirlo, lui che aveva passato tutta la vita ad occuparsi di Chuck, la sua unica preoccupazione.
 Strinse più forte la presa e Minho abbracciò i due, in un contatto che significava tutto, che prometteva mille cose, a cui i ragazzi, nel bene e nel male, si sarebbero attenuti.
Gally però non pensava che quel momento fosse degno di nota, visto che decise tranquillamente di interromperlo.
<< Ehi, teste di sploff, state facendo da babysitter al fagiolino? >>
Minho accennò una risata sarcastico, guardando con sufficienza il ragazzo che gli stava davanti. Newt incarnò il sopracciglio, in risposta alla provocazione e al ghigno  sprezzante di Gally.
<< E tu perché non porti la tua brutta faccia rincaspiata da qualche altra parte, dove forse, e dico forse, è più gradita? >>
Thomas rimase in silenzio, guardando il ghigno sparire dal volto di Gally, che decise che non era saggio provocare Minho più di tanto e battè in ritirata, nonostante continuasse a ridacchiare con il suo gruppo. A Thomas non importava, non quando c'erano i suoi amici pronti a difenderlo.
<< Lo butterei giù dalla scarpata a volte. >> mugugnò Newt, facendo sorridere Thomas.
Aveva le guance arrossate, probabilmente per la rabbia trattenuta, e la fronte corrucciata in un'espressione infastidita.
Thomas trovò piacevole la sensazione di calore che lo riscaldò più di quanto avesse fatto il sole fino ad allora. A volte il ragazzo non capiva cosa gli stesse succedendo, il suo corpo iniziava ad avere strane reazioni: le guance si arrossavano e sentiva le pulsazioni aumentare. Era avvolto in una bolla di nervosismo e pace, una vera contraddizione.
E tutto questo succedeva quando c'era Newt con lui. Spesso si perdeva ad ascoltare il calore nella sua voce mentre pronunciava il nomignolo che gli aveva affibiato così spontaneamente e non poteva far altro se non sorridere, felice come non lo era mai stato prima.
<< Ehi, pive. >>
Una voce femminile sfiorò l'udito dei tre, che si voltarono simultaneamente per fermarsi ad osservare la ragazza che stava arrivando.
Era alta, con folti capelli castani, lucenti al sole, tratti del viso gentili e un sorriso giocoso che appariva smagliante sul suo volto dalla carnagione abbastanza scura.*
Thomas ricordava di averla vista nei corridoi e in qualche corso, ma non riusciva a ricordare il suo nome.
La nuova arrivata prese posto tra Minho e Newt, di fronte Thomas, che le indirizzò un mezzo sorriso imbarazzato.
<< Tu devi essere il nuovo pive. Non ci siamo presentati prima, io sono Brenda. >>  si presentò.
Le sue guance si tinsero di di rosa e Thomas la trovò carina e decise che le stava simpatica.
Brenda, si ripetè in mente. Se lo sarebbe ricordato.
Passarono alcuni minuti parlando e presto a loro si aggiunsero gli altri ragazzi, usciti prima da scuola.  Jorge, un caro amico di Brenda, che però, a detta di Minho e della sua linguaccia, era più di un amico; Alby, che si posizionò subito al fianco di Newt, che lo accolse sorridendo, cosa che fece completamente sparire il buon umore dalla faccia del moro. A loro si unirono presto anche dei ragazzi della squadra dei velocisti, che appena videro il loro capitano, si affrettarono a raggiungerlo. Tutti si congratularono con Thomas, saltandogli addosso e dandogli poderose pacche sulle spalle. Alla fine, Thomas aveva la schiena dolorante, ma aveva recuperato un po' del suo buon umore.
Ma Newt continuava a ridere con Alby, arricciando il naso e mettendo in bella vista il suo sorriso
.
Alby era fantastico, il ragazzo biondo lo aveva sempre creduto. Lo conosceva da quando erano bambini, la loro era un'amicizia solida, che era durata negli anni, come quella tra Minho e Tommy.
Tranne per il fatto che Newt aveva avuto una cotta stratosferica per l'altro ragazzo, ovviamente non ricambiata. Ma lui c'era abituato e aveva resistito, restando in silenzio ogni volta che l'attenzione di Alby era richiamata da altre ragazze. Alla fine i suoi sentimenti erano spariti, o forse lui stesso aveva sviluppato una sorta di indifferenza nei loro confronti. Ma in quel momento, con  gli occhi di Tommy su Brenda, gli venne naturale stringersi di più al fianco dell'amico e volgere il capo completamente verso di lui, ma non prima di aver visto Thomas arricciare il suo naso alla francese, ridendo per una battuta di Brenda.
Lui e la ragazza avevano un buon rapporto di amicizia: ridevano, scherzavano e facevano parte di un gruppo eterogeneo, ma compatto; tuttavia in quel momento gli risultò terribilmente antipatica, con le sue moine e i suoi brillanti occhi nocciola fissi in quelli ambra del ragazzo.
Newt raccolse tutta la sua forza di volontà e cercò di ignorarli, maledicendo per l'ennesima volta il suo cuore per aver imboccato un vicolo cieco. Perché Newt non era stupido. Immaginava, anche se continuava a negarlo, cosa iniziava a provare per Thomas e vedeva chiaramente che non era ricambiato. Certo, come avrebbe potuto? Al posto dell'amico, lui non lo avrebbe fatto.
Si sentiva terribilmente stupido e arrabbiato, come se fosse stato umiliato. Si rese conto, distogliendo gli occhi dalle due figure per riportarli su Alby, che il ragazzo aveva smesso di parlare e lo guardava già da un po' in silenzio. Se c'era una cosa in cui lui era bravo, era osservare le altre persone e capirle. Proprio per questo decise che era ora di andare. Non aveva bisogno che nessun altro capisse cosa gli passava per la testa, specialmente se quella persona era Alby.
Si alzò di scatto e prese il suo zaino. Mormorò un 'devo andare' e, voltandosi, intravide Thomas, non più voltato verso Brenda, ma verso di lui.
<< Di già? Ti accompagno, se vuoi. >>
Newt, ancora girato, chiuse gli occhi per qualche secondo, cercando di non cedere, richiamando nella sua mente l'immagine di Thomas e Brenda e la rabbia che questa gli aveva preoccupato.
<< No, grazie. >> disse, questa volta ad alta voce, prima di iniziare a camminare.
Newt a volte lo sapeva di essere una grandissima testa di caspio.
Thomas, d'altro canto, non poté far a meno di sentirsi ferito dal comportamento del ragazzo. Si chiese cosa fosse successo. Un secondo prima ridevano e scherzavano insieme e dopo...Thomas non era riuscito a non notare come brillassero di collera gli occhi di Newt, non riuscendo però a capire a cosa fosse dovuto quel comportamente.
Guardò Minho, che scosse la testa e scrollò le spalle.
<< Lascialo andare. >>
Thomas annuì, tornando a parlare con Brenda, come se non fosse successo nulla. In realtà, la sua mente stava lavorando a mille per cercare di capirci qualcosa, senza però nessun risultato concreto.
L'unica cosa che gli parve certa era che decisamente non gli sembrava una buona idea lasciare Newt. Qualche volta anche Minho poteva sbagliare.




















Note: Hola, gente!
( Attenzione, ci potrebbe essere un piccolo grande spoiler per chi non ha letto i libri, quindi, se non l'avete fatto, saltate questa nota e andate direttamente a recensire, ahahahh! No, seriamente, fatelo.)
Eccoci qui, con la seconda parte del quinto capitolo...beh, cosa dire? Sono una persona orribile con un problema di doppia personalità, ne sono consapevole.
Ho illuso tutte quante voi con queste scene un po' troppo flufflose e poi...boom, Newt si incazza. Scrivendo questa scena, ho notato che, inconsciamente, ho voluto replicare in qualche modo distorto gli scatti d'ira improvvisi che ha nel libro quando...beh, quello. *inizia a piangere disperatamente in un angolino.*
Tutta colpa di Brenda. Devo ammettere che non mi è mai stata simpatica, come personaggio. Ho sempre preferito Theresa a lei (non mi uccidete) e Newt a tutti quanti, ahahahahah.
Anyway, mi scuso per essere stata così cattiva e mi dispiace che ci sia stato un calo delle recensioni, spero che la storia non vi inizi ad annoiare. Vorrei ringraziare come sempre LilyLuna Scamandro, che come sempre ha recensito e Sara_Cucciola che ha recensito il quarto capitolo. GrazieGrazieGrazie.
Inoltre, vorrei ringraziare tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite/ricordate/preferite, crescete di giorno in giorno!
Detto, questo, spero che il capitolo vi piaccia e se lasciate una piccola recensione, ne sarei felicissima.
Un bacio, Huntress.

* la descrizione di Brenda non è identica a quella del libro, perché, nonostante ciò, io l'ho sempre immaginata così e ho voluto descriverla in questo modo. Spero non vi dispiaccia.


  
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