[...]Scappò un gemito roco, trattenuto e bastonato dalla confusione di Ariovisto, che ancora in gola sentiva vino, e sulla pelle i pizzichi bollenti della vergogna.
Furono spettatori gli arbusti bruni e l’aria umida del tentativo di Augusto di domare un animo tanto indocile quanto raro ed esotico; spaventato, invero, tanto che a fatica i gesti del romano guidavano quelli dell’altro, catturandone la bocca e la pelle liscia del collo, i capelli fini e le natiche sode.[...]
|Si tratta di un'AU creata più per sfizio, (...), e che essenzialmente tratta di un turbolento frammento della vita di ambi gli studenti, in coincidenza con una festa del Campus universitario.|