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Autore: Angelauri    15/03/2015    10 recensioni
A Miami è una splendida giornata estiva. Fa molto caldo e il team Austin e Ally si deve riunire. Il programma sarebbe quello di andare in spiaggia dopo aver discusso del nuovo video di Austin. Ma purtroppo succede qualcosa di inaspettato che trasformerà una bella giornata di sole e divertimento in un incubo per Austin, Ally, Trish e Dez. Come reagiranno i nostri protagonisti?
Dal testo:
"Pensai che al mondo ci sono diversi tipi di persone.
I simili, che vivono cercandosi a vicenda.
Gli opposti, che si attraggono come calamite.
Le anime gemelle, che si trovano sempre, anche se lontane.
E, infine, le persone come me ed Ally, che si cercano, si attraggono e si trovano nello stesso momento. Che sono simili, ma che sono anche agli opposti.
Quelle persone che sono complementari, fondamentali, indispensabili l'uno per l'altra.
Che da sole sono forti, ma che insieme sono indistruttibili, eccezionali.
E non importava se Ally non mi amava come l'amavo io, perché noi due eravamo quell'ultimo genere di persone.
Ci appartenevamo e nessuno avrebbe mai potuto cambiare questo."
Spero di avervi incuriosito e che leggiate questa mia prima fanfiction :-D
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ally Dawson, Austin Moon, Dez, Trish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ti amo

Ally

- Mi sa che siamo usciti dalla porta sbagliata... - notò Austin con un sorriso, guardandosi intorno - Vieni, bisogna andare di qua per raggiungere la macchina. -

- Okay. - dissi seguendolo.

Il sole era alto nel cielo, luminoso e caldo come solo in Agosto poteva essere, e il venticello di qualche ora prima era molto più debole. La stradina che stavamo percorrendo, però, era al fresco, grazie a una serie di palazzi che facevano ombra.
Camminavo accanto ad Austin, ma la mia mente era sulle nuvole. Era successo tutto in poco tempo ed io non avevo ancora avuto tempo per pensare bene a quello che era successo.
Ormai eravamo quasi arrivati all'auto ed io non sapevo cosa fare, cosa dire.
Era già successo, la volta precedente, che quel che provavamo ci mettesse in una situazione di continuo imbarazzo, ma c'era qualcosa di diverso quella volta : avevo come la sensazione che mancasse qualcosa, la verità. Non sapevo perché, ma ne ero sicura... Austin era il mio migliore amico e mi avrebbe sicuramente parlato dei suoi sentimenti per Kira; ma non avrebbe mai ricambiato il bacio se non avesse provato qualcosa anche per me, e questo mi creava solo più confusione.

- Hey, tutto okay? - mi chiese, notando il mio silenzio.

- Sì sì, andiamo. - risposi, pronta ad aprire la portiera.

- In realtà - continuò, mettendosi di fronte a me, evitando di farmi entrare nella macchina - io devo dirti una cosa. -

Ecco, c'eravamo, mi avrebbe confessato i suoi sentimenti per Kira.

- Austin, io... - lo fermai. Non ce la facevo ad ascoltarlo.

- No Ally, è importante, riguarda il bacio. - aggiunse con un sorriso.

- Scusami, è stato solo uno sbaglio. Non succederà più. - ribattei - Non volevo... -

- Uno sbaglio? Perché? - ribatté.

- Perché ho capito di non provare nulla per te. - mentii.

E così, mi voltai e, a testa bassa, cominciai a camminare il più velocemente possibile, allontanandomi da lui. La bugia era stata più dolorosa di quello che pensavo, ma avevo dovuto farlo : sarebbe stato l'unico modo per evitare ulteriori problemi con lui e Kira. Se lui credeva che io non l'amassi, avrebbe potuto essere felice con lei.
Ma Austin mi rincorse.

- Aspetta, dove vai? - mi bloccò, prendendomi per mano.

Alzai lo sguardo verso di lui. Aveva un'espressione confusa : come me, non capiva cosa stava succedendo. Perché, diciamocelo, anche io stavo agendo senza pensare.
Volevo solo scappare, andare via, e stare da sola.
Perché faceva troppo male toccare il cielo con un dito, per poi ritrovarsi a precipitare verso terra.

- Ally, io... - continuò.

Sentivo gli occhi bruciare, ma non volevo piangere. Non lì, non in quel momento.

- Senti Austin, so quel che provi e so che non lo provi per me. E quindi, penso sia meglio fare finta che non sia successo nulla. Dimentichiamoci di tutto questo, okay? - proposi.

- Come posso dimenticare? Come puoi chiedermi di far finta di nulla? - mi chiese.

Avrei voluto dirgli che neanche io lo sapevo, che se fosse stato per me non avrei mai voluto scordare quelle emozioni che avevo provato. Ma dovevo farlo.

- Scusa, devo andare. - ripetei.

E corsi via, senza una meta precisa, lasciandolo lì, solo, in quel parcheggio solitario, mentre continuava a chiamarmi.
Perché, a volte, l'opzione più facile e veloce è semplicemente scappare, fuggire. In fondo, è quello che facciamo nella maggior parte dei casi : raggirare i problemi senza affrontarli.
È, o almeno sembra, la scelta meno dolorosa, che ci permette di prendere tempo, tempo per pensare ad un piano B. Purtroppo, non è quasi mai la decisione più giusta.
E ce ne accorgiamo in ritardo di aver sbagliato a scegliere; solo quando analizziamo quello che è successo, capiamo che forse sviare i problemi è controproducente, perché poi saranno anche più complicati da risolvere, e che è la via più difficile e lunga da affrontare. E, se ci ripenso, sono sempre più convinta che se fossi restata lì, a parlare con lui, forse si sarebbe risolto tutto più facilmente.
Ma, si sa, la strada più breve si impara al ritorno.
Ed io, in quel momento, avevo solo voglia di andare via, e di piangere.
Tanto che sembrava quasi che anche la città si fosse scurita, come per condividere quello che provavo, come per farmi sentire un po' meno sola. Era solo una mia impressione, è vero, ma capita a volte di vedere tutto da un diverso punto di vista. Come quando si è felici e tutto sembra più luminoso, in quel momento tutto sembrava più cupo.
 

Austin

- Ally! - urlai di nuovo.

Ma non c'era stato niente da fare : era corsa via, senza neanche voltarsi. Velocemente, era scomparsa alla mia vista, girando a destra verso un'altra strada.
Non avevo idea di cosa fosse successo... Avevo detto o fatto qualcosa di sbagliato?
Avrei potuto rincorrerla, seguirla e chiederle di spiegarmi, ma se avevo capito qualcosa era che anche lei era confusa e che le serviva tempo.
Mi aveva baciato, sorprendendomi, e soprattutto rendendomi il ragazzo più felice della Terra, e poi era andata via. Aveva detto che era stato tutto uno sbaglio, ma quello che avevo sentito, con le sue labbra sulle mie, non mi faceva credere alle sue parole.
Davvero non provava nulla per me?
Speravo con tutto il cuore di no, perché ero sicuro che sarebbe potuta funzionare tra noi, quella volta : eravamo entrambi cresciuti, maturati abbastanza per riuscire a stare insieme senza trovarci continuamente in imbarazzo.
Non potevo crederle, semplicemente non ci riuscivo...
Ma soprattutto non riuscivo a capire di cosa stesse parlando : “So quel che provi e so che non lo provi per me” aveva detto, ma non aveva senso.
Ero innamorato di lei, perdutamente.
E, per questo, non potevo accettare di mollare così. Decisi che non mi sarei arreso e che avrei fatto qualsiasi cosa per capire e risolvere quella situazione.
Salii in macchina, diretto da Mini's, dove io, Trish e Dez ci saremmo dovuti incontrare dopo l'appuntamento con Ally.
Arrivai a destinazione in poco tempo, dato che a quell'ora non c'era molto traffico in strada, e raggiunsi il piccolo ristorante dove Dez stava mangiando, seduto vicino al bancone, un mini hot-dog; Trish non c'era.

- Hey Austin! - mi salutò, vedendomi - Allora? -

Mi sedetti accanto a lui.

- L'appuntamento è stato fantastico : Ally era davvero stupita dell'idea del teatro e ... - cominciai, convinto che mi stesse chiedendo di quel che era successo.

- Sì, ma la pizza com'era? Buona, vero? - mi interruppe - Ho detto a Steve, il pizzaiolo, di fare la pizza metà funghi e metà salsicce più buona di sempre! -

Mi venne da ridere, ma, con quello che era successo, non ce la facevo. Dovevo pensare a cosa fare adesso.

- Allora? - continuò lui.

- Era buona, tranquillo. - risposi - Ma Trish dov'è? -

- È stranamente in ritardo. - disse con sarcasmo, poi si voltò e aggiunse - Anzi, sta arrivando e sembra anche un po' arrabbiata. -

In effetti, si stava avvicinando a noi e non sembrava molto felice.

- Hey Trish. - la salutammo.

- Tu! - esclamò indicandomi - Cosa è successo con Ally? -

La guardai confuso, così lei mi spiegò : - L'ho chiamata poco fa e stava piangendo, ma non mi ha spiegato perché. E, poiché stamani era con te, tu centri sicuramente qualcosa. -

Il suo ragionamento non avrebbe fatto una piega, se non fosse stato che io non avevo fatto niente!

- Trish, non lo so nemmeno io che cosa ha. - ribattei.

- Ma è successo qualcosa? - domandò Dez.

- Ovvio che è successo qualcosa! - commentò lei, per poi rivolgersi a me - Raccontaci. -

Raccontai loro tutto quanto : il teatro, la canzone, il bacio e anche la fuga di Ally; e mentre Dez mi ascoltava con aria sognante, quella che ha di solito quando guarda uno di quei film romantici che gli piacciono tanto, chiedendomi anche di ripetere le parti più emozionanti, Trish, soprattutto alla fine, sembrò molto confusa. Menomale, pensavo di essere l'unico.

- Awww, che dolci! - commentò Dez per l'ennesima volta - Vi siete baciati! -

- Sì, ma... - cominciai.

- E quindi ora siete ufficialmente fidanzati? - continuò - Sapevo che avrei fatto bene a non buttare le t-shirt “Team Ally”! -

- No, non hai capito. -

- Ma come? Siete innamorati, mettetevi insieme no? -

- Dez, lei ha detto che non mi ama. Non hai sentito l'ultima parte della storia? - chiesi.

- Beeeeh... Lo sai che mi distraggo facilmente. -

Trish alzò gli occhi al cielo, sbuffando.

- Tu zitto mai, eh? - borbottò - Comunque, tutto questo non ha senso. -

- Lo so. Io pensavo fosse innamorata di me, soprattutto dopo il bacio. - commentai.

- Lei è innamorata di te! Per questo non capisco quel che ha fatto. - aggiunse.

Restammo in silenzio per un po', in attesa che qualcuno ne capisse qualcosa di più.

- Aspetta, non ho capito una cosa. - cominciò Dez - Sei innamorato di un'altra? -

- No, lo sai. - risposi.

- Però lei crede di sì. - mi fece notare.

- Ma certo! - esclamò Trish, come se, d'un tratto, si fosse ricordata qualcosa - Lei pensa che tu ami Kira, me l'ha detto stamani. -

- E perché dovrebbe pensarlo? - domandai - Io e Kira ci vediamo di rado alla Star Record e, comunque, siamo solo amici. -

- Sì, ma lei vi ha sentito, ieri, al parco, quando non vi trovavamo più. - spiegò - Stavate parlando di una sorpresa speciale, per Kira. -

- Impossibile! Non abbiamo parlato per niente di lei. - rammentò il rosso.

- Forse solo una volta, mi pare, perché in quel momento lei stava passando lì vicino e Dez... - mi interruppi - Dez! -

- Che c'è? - domandò lui.

- L'hai salutata mentre parlavamo ed Ally deve aver capito male. - gli dissi.

- Ma, allora, devi assolutamente dirle tutto! - esclamò Trish.

- Sì, ma lei ha detto di non provare nulla... - ribattei.

- Ti ha mentito, ormai l'ho capito anche io. - disse Dez - Anche se non so perché. -

- Beh, lo devi scoprire! - continuò lei - Ma, soprattutto, devi chiarire con lei. -

- Sì, e così vivrete per sempre felici e contenti, come nei film! - concluse lui.

Risi, mentre la riccia ruotava di nuovo gli occhi. Ormai lo sapeva anche lei come era fatto il nostro amico, ma in fondo era bello sapere che nonostante gli anni, era rimasto sempre lo stesso.
Penso che tutti vorremmo restare bambini, almeno nel cuore, perché si continua a credere; non a Babbo Natale, al topolino dei denti, o quelle cose lì, ma nell'amore, nell'amicizia.
Provate a ricordare : quando eravamo più piccoli, non era forse più facile fare amicizia? Non era più facile innamorarsi e pensare ai “per sempre”? Si era curiosi, ostinati, energici. Ci si fidava di tutti, incondizionatamente, e se anche qualcuno ci stava poco simpatico o se succedeva qualcosa di brutto, niente sembrava poi così difficile da affrontare. Quel periodo in cui ci sentivamo liberi, indistruttibili, tanto che se il mondo ci fosse cascato addosso, ci sarebbe bastato spostarci.
E adesso, invece, sembra tutto più complicato, almeno secondo me. Si dubita di tutti, ci si deprime e ci si lamenta per problemi futili, si rinuncia a ciò che non ci riesce. Chiamatela crisi adolescenziale, o come volete, ma tutto il mondo sembra contro di noi.
E noi, in risposta, ci arrabbiamo con questo mondo, che non ci ascolta, che se ne frega di noi.
Insomma, avete capito no? Quel periodo che è sì o no, che è bianco o nero, senza vie di mezzo.
Ecco, vedete, Dez sembrava esserne immune.

- Devi combattere per quello che provi, per quello che senti. - mi disse infine - Che senso ha tutto questo, senza l'amore? -

Annuii, sorridendo.

- Wow, hai detto qualcosa di profondo, complimenti! - commentò Trish.

- Ah ah, simpatica. - ribatté.

E sarebbe inutile descrivervi il lungo battibecco che ne seguì, poiché potete immaginarvelo benissimo da soli, ma sappiate che, alla fine, il mini-cupcake che il cameriere portò al nostro tavolino, finì in faccia a Dez.
 

Ally

Erano circa le tre quando, quel pomeriggio, tornai a casa, dove ovviamente non c'era nessuno, poiché mio padre era ancora in negozio. Poco dopo esser scappata dal teatro, Trish mi aveva chiamata al telefono e, allarmata dal mio stato d'animo, aveva cominciato a farmi una marea di domande, ma io avevo semplicemente risposto che andava tutto bene e che volevo stare da sola per un po'. Una volta arrivata in camera mia, mi tolsi le scarpe e lanciai la borsa per terra, per poi stendermi sul letto. Dovevo ancora iniziare la nuova canzone, ma era già capitato di ritrovarmi a dover comporre in poche ore e contavo di potercela fare anche quella volta.
Presi una delle coperte, appoggiate ordinatamente ai miei piedi, e mi ci avvolsi; rannicchiata nel mio letto, tutti i problemi sembravano lontani, sbiaditi come un ricordo. Ma bastava guardarmi intorno, osservare qualche foto, qualche oggetto particolare, che tutto ricompariva vivo nella mente, doloroso e pungente. Tutto mi ricordava Austin, la nostra amicizia, le nostre canzoni, i nostri sentimenti : era entrato nella mia vita come un uragano, stravolgendo tutte le mie convinzioni sin dall'inizio, e non ne sarebbe uscito mai. Era diventato una parte fondamentale di me e non potevo semplicemente accettare di perderlo, o anche solo di poter rovinare quello che c'era tra noi.
Sospirai, provando a chiudere gli occhi, sperando che il sonno mi portasse davvero consiglio.

L'incubo tornò, puntuale come sempre, ma qualcosa era cambiato nuovamente.
Non c'erano più né creature, né urla, né lacrime e il terreno era solido, non più fango. Il cielo era azzurro, senza nuvole, e un sole caldo illuminava tutta quella verde radura.
Feci qualche passo, titubante, per assicurarmi che non mi sarei ritrovata sommersa nel terreno, ma tutto sembrava straordinariamente normale e tranquillo. Sorrisi, sollevata : quell'incubo, che a lungo mi aveva tormentata, era forse scomparso?
Mi sentivo finalmente bene : ero piena di forze, viva come non mai.
E cominciai a correre, ridendo, facendo lo slalom tra gli alberi, che erano normalissime piante, rigogliose e verdi.
Raggiunsi una zona con meno arbusti e con un grande prato, ricoperto di fiori, mi sdraiai supina sull'erba, con il viso rivolto al sole, e chiusi gli occhi.
Non un rumore giungeva alle mie orecchie, la pace e la tranquillità regnavano incontrastate.
Inspirai ed espirai, non per l'asma, ma per far entrare nei polmoni quell'aria fresca.

- Salvami. - bisbigliai.

Non avevo bisogno di essere salvata, ma volevo solo provare una cosa : forse, se lo dicevo, quel personaggio misterioso, che faceva spesso capolino nei miei incubi, sarebbe ritornato.
Aspettai qualche secondo, ma non successe nulla.
Stavo per aprire gli occhi, convinta che nessuno sarebbe arrivato, quando sentii una mano stringere la mia. Sorrisi di nuovo, sapevo che era lui, ma non aprii gli occhi, nonostante volessi sapere chi fosse.

- Ti sei salvata da sola. - mi disse.

- Non è vero, è grazie a te se questo posto è cambiato così tanto. - ribattei.

Lo sentii ridere.

- Cosa ho detto di sbagliato? - chiesi.

- Credi davvero che sia stato io a fare tutto questo? - domandò - Io non centro nulla. -

- Ma, allora, cosa è successo? - continuai.

- Sei stata tu, Ally. - rispose.

- Io? -

- Sì, tu. - ripeté - Non hai idea di quello che puoi fare, se vuoi. -

- Non capisco... Io non ho fatto nulla. -

- Hai raccontato ai tuoi amici quello che ti tormentava, hai avuto coraggio. - spiegò - Ti sembra poco? -

Rimasi in silenzio.

- Sei straordinaria. - aggiunse.

- Non è vero, sono solo una ragazzina. - dissi.

- In te c'è molto più di quello che credi, solo che non te ne rendi conto. -

- Continuo a causare problemi, non lo sai? - ribattei - Penso di aver perso il mio migliore amico. -

- Io non credo. -

- Invece sì, sono un disastro vivente. -

- Tutti facciamo errori, più o meno gravi, tutti cadiamo. Ma sai che ti dico? - continuò - Quello che conta davvero è come agirai adesso, come ti rialzerai. -

- Mi ricordi proprio il mio amico... - sussurrai - Se non fosse impossibile, giurerei che siete la stessa persona. -

Rise di nuovo.

- Ora devo andare. - disse.

- Tornerai? -

- No, ormai non hai più bisogno di me. -

- Aspetta, io... - cercai di fermarlo.

- Addio Ally. -

Non feci in tempo a fare nulla che tutto scomparve.

Aprii gli occhi e mi ritrovai di nuovo nella mia camera.
Era tutto come prima, solo io mi sentivo diversa. Sì, diversa, perché forse, per una volta, la testa e il cuore si trovavano d'accordo : sapevo finalmente cosa fare.
Ma una marea di pensieri mi frullavano per la testa e una canzone aspettava di essere scritta. Decisi di cominciare a buttare giù qualche verso, poiché la base l'avevo già composta qualche settimana prima ma, non riuscendo a scriverci sopra un testo, l'avevo abbandonata nel mio quaderno. Afferrai dal comodino il mio diario e cominciai a cercare quel che mi serviva, quando una foto, lasciata tra le pagine, cadde sulla coperta. Era una foto davvero importante per me, un ricordo speciale che tenevo all'oscuro da occhi indiscreti : ritraeva me ed Austin, al Sonic Boom, quando stavamo ancora insieme. Era una foto fatta di nascosto, da Trish, che me l'aveva poi regalata; anche se c'eravamo lasciati, avevo conservato quella foto come un tesoro, perché era stato uno dei periodi più belli della mia vita. Ricordo ancora quel momento : io ero alla cassa e avevo appena finito di servire un cliente ed Austin era appena entrato in negozio, ma io non me ne ero accorta; lui si era poi avvicinato a me, mi aveva stretta in vita con le sue braccia, stampandomi un bacio dolce sulla guancia. Io avevo subito sorriso, guardandolo, e in quel momento era stata scattata la foto da una ragazza riccia seduta su uno dei piccoli divani del negozio.
Osservai attentamente quell'immagine, mentre il ricordo ancora vivo di quello che i baci di Austin mi facevano provare tornava alla mente, e sorrisi.
Ora sapevo cosa scrivere, sapevo cosa avrei detto ad Austin.
Presi una penna, cominciai a scrivere e le parole mi vennero spontanee.
 

Austin

- Siamo quasi arrivati. - mi comunicò Dez.

Lui e Trish avevano insistito molto per accompagnarmi, e così ci eravamo ritrovati in auto, con meta casa Dawson. Erano quasi le sei, eppure la città era ancora piena di energie, tra mare, sole e spiaggia. Vi starete chiedendo come mai ci mettemmo così tanto ad andare da Ally... Beh, come sapete non è facile mettere d'accordo quei due : Trish credeva fosse meglio che parlasse prima lei con Ally, che vedesse come stava e che le spiegasse tutto; Dez invece aveva pensato in grande, come al solito, convinto che la cosa migliore da fare fosse chiamare una banda e dei ballerini professionisti, per fare in modo che ci fossero dichiarazioni col “boom”. Alla fine, avevo scelto io cosa fare.

- Amico, se cambi idea, siamo ancora in tempo a chiamare la banda. - ripeté il rosso, seduto accanto a me.

Risi, mentre svoltavo per l'ultima volta a sinistra.

- Va bene così, grazie. - risposi.

Arrivammo a destinazione e parcheggiai l'auto; le luci del vialetto erano spente, così come quelle delle varie stanze della casa. Solo una lucina illuminava una stanza al secondo piano, la camera di Ally, e si udiva una lieve melodia provenire dalla finestra aperta : probabilmente Ally stava componendo la canzone per il giorno dopo.

- Che aspetti? Fai qualcosa. - mi incoraggiò Dez, che quando si trattava di storie d'amore diventava impaziente e si emozionava.

- Okay. - dissi - Voi però nascondetevi là dietro, devo parlarle da solo. -

E così lui e Trish si andarono a mettere dietro a delle piante cespugliose, cercando di non farsi vedere. Io, invece, presi coraggio e suonai il campanello : la melodia si interruppe, segno che Ally mi aveva sentito, ma nessuno venne ad aprire. Notai però che la tendina della finestra era stata leggermente spostata e che qualcuno, lei, sbirciava di nascosto, per vedere chi fosse arrivato; appena i suoi occhi incontrarono i miei, lei si scostò subito dalla finestra. Aspettai ancora qualche minuto, suonando il campanello due-tre volte, ma la situazione non cambiò.

- Non mi apre. - bisbigliai in direzione dei cespugli.

- Tu prova a chiamarla, allora. - ribatté Trish.

Annuii e presi il telefono dalla tasca, composi il numero di Ally, che conoscevo a memoria, e attesi una sua risposta. Ma come potete immaginare, l'unica cosa che sentii furono degli squilli e poi la segreteria telefonica.
Guardai di nuovo la finestra, ma nessuno ricambiò di nascosto il mio sguardo; se Ally non mi voleva parlare, questo significava che stava soffrendo, e molto, a causa mia. Non sapevo cosa fare, se non continuare a insistere.
E tra chiamate e citofonate, continuavo a pensare alla frase di Dez : Che senso ha tutto questo, senza l'amore?”. E aveva ragione, perché qualsiasi cosa non sarebbe stata la stessa : la musica, la nostra amicizia, quello che ci legava...

- Qualche idea? - chiesi a Trish e Dez.

- Possiamo andare a prendere una scala. - propose Dez - Così puoi andare tu da lei. -

Ci pensai su un attimo, ma poi escludemmo l'idea, anche perché non sapevamo proprio dove andare a prendere una scala.
Rimaneva una sola cosa da fare.
 

Ally

- E ora cosa faccio? - ripetei tra me e me - Non posso lasciarlo lì... -

Non pensavo che Austin sarebbe venuto a casa mia, così mi ero ritrovata impreparata e avevo finito per nascondermi sotto la finestra, con il diario stretto tra le mani
Il telefono continuava a squillare, ma non riuscivo a rispondere : cosa gli avrei potuto dire?
Sicuramente aveva parlato con Trish, e forse lei gli aveva già rivelato quello che avevo sentito al parco. Ero immersa nei miei pensieri, quando sentii qualcuno urlare il mio nome.

- Ally! -

Era la voce di Austin.

- Ally! Ti devo parlare. -

Sapeva perfettamente che i miei vicini erano molto infastiditi dalle urla, dalla musica alta, dai lavori in casa... Insomma, da tutto quello che fa rumore.

- Ally! -

Difatti la loro reazione non tardò ad arrivare.

- Si può sapere chi fa tutto questo rumore? - borbottò con lo stesso tono di voce il signor Fincher.

- Scusatemi signori Fincher, ma sto aspettando Ally e lei non scende. - rispose Austin.

Lo stava facendo apposta! Sapeva quanto i vicini diventassero ingestibili se infastiditi.

- Smettila di urlare. - esclamai, affacciandomi alla finestra.

- Solo se scendi. - ribatté lui, con il sorriso compiaciuto di chi ha ottenuto quel che voleva.

Presi il mio diario e scesi di fretta le scale, mentre Austin continuava a chiamarmi.

- Shhh! - dissi, aprendo la porta.

Austin mi venne incontro.

- Lo sai che non sopportano la confusione - continuai riferendomi ai vicini.

- Mi hai costretto! - si giustificò lui - Non scendevi e non rispondevi alle mie chiamate. -

Rimasi in silenzio, poiché aveva ragione, lo guardai e basta : i capelli biondi scompigliati dal vento, gli occhi dolci e comprensivi... Mi sorrise, contagiando anche me. Strinsi il diario al petto, abbassando la testa, cercando di nascondere il sorriso.

- Allora? Non mi devi qualche spiegazione? - disse.

- Io? - ribattei alzando la testa di scatto - Sei tu che sei venuto qui a urlare. -

- E tu sei scappata dopo avermi baciato, ricordi? - continuò.

Non risposi. Le parole, in fondo, non ci erano mai servite.
Ci bastava uno sguardo, un sorriso, un abbraccio.
No, a noi non servivano le parole per capirci.
E così lo guardai, e lui capì.

- Non pensavo quello che ho detto, prima, fuori dal teatro. - gli dissi - Non penso assolutamente che quel bacio sia stato uno sbaglio. -

Lui sorrise di nuovo, prendendomi per mano; ma io glie la lasciai.

- Lo sai cosa provo per te. Io ti amo, ma non voglio che nessuno dei due soffra. - cominciai, con ormai gli occhi lucidi - E non ti capisco : prima dici che ti piace Kira, poi ricambi il bacio. Io... -

Mi interruppi. O meglio, fui interrotta.
Austin mi baciò, stringendomi in vita con le sue braccia.
Ed ecco che, di nuovo, una marea di emozioni mi pervase da capo a piedi, mentre quel bacio pieno d'amore mi faceva sorridere inconsapevolmente, trasportandomi su un altro pianeta. Posai le mani sul suo petto, facendo cadere il diario per terra.

- Anche io ti amo - disse poi lui, staccandosi.

Lo guardai stupita. Dopo tutto quel succedersi di eventi, non sapevo più cosa pensare.

- Ma, al parco, ho sentito che tu e Dez parlavate di Kira... - continuai.

- Stavamo parlando di te, Ally. Solo che in quel momento stava passando lei e Dez l'ha salutata... - sussurrò - Io amo e ho sempre amato solo te. -

Sorrisi : ero così felice, non potevo credere alle mie orecchie.
Fui io poi a baciarlo di nuovo, con un bacio veloce, ma dolce.
Austin notò il quaderno per terra e lo raccolse : era di nuovo caduta la foto di noi due.

- Me lo ricordo questo momento. - disse osservandola, con un sorriso dolce - Come fai ad averla? -

- Tutto merito di Trish. - risposi.

- Questa volta sarà tutto perfetto, ne sono sicuro. - mi sussurrò.

Eravamo di nuovo abbracciati, con i corpi che si incastravano perfettamente tra loro.

Poi, mi venne in mente una cosa.

- Ho fatto di nuovo l'incubo. - gli rivelai.

- Davvero? -

Notai che si era leggermente incupito.

- Sì, ma questa volta era un sogno. - chiarii e lui subito ne sembrò sollevato - Era tutto bellissimo e tranquillo, nessun mostro o fulmine. -

- Pensi che sia finalmente cambiato? - chiese.

- Sì. - risposi - Ricordi quella voce misteriosa? -

Lui annuì.

- Non ho visto a chi apparteneva, ma mi ha detto che non tornerà più. Penso che non farò più quell'incubo... - aggiunsi sorridendo.

Mi guardò dolcemente, felice della notizia, pronto a riposare le sue labbra sulle mie, quando sentimmo dei singhiozzi provenire da uno dei cespugli lì vicino.

- Fa silenzio! - udimmo poi.

- Lo hai sentito anche tu? - domandai.

- Emh... -

- Sono Trish e Dez, vero? - indovinai ridendo.

- Sì, ci tenevano ad essere qui. - rispose.

Guardai in direzione delle piante.

- Potete uscire ora! - dissi ad alta voce.

I nostri due amici uscirono allo scoperto : Dez piangeva, mentre Trish rideva.

- Si è commosso. - ci spiegò la riccia.

- È che siete così dolci! - esclamò lui - L'avevo detto io che l'amore trionfa sempre! -

Ridemmo, stringendoci in uno dei nostri abbracci di gruppo.
 

Austin

- Venite dentro? - chiese Ally - Vorrei farvi sentire la canzone che sto componendo. -

- Certo. - rispose Trish.

E mentre lei e Dez si avviavano dentro casa, io ed Ally rimanemmo indietro di qualche passo.

- Quindi... - bisbigliai avvicinandomi - Ora cosa siamo? -

Lei mi guardò sorridendo.

- Cioè, siamo fidanzati? - mi spiegai.

Lei si fermò e mi baciò di nuovo. Non riesco neanche a spiegarvi come mi sento quando la bacio : è semplicemente un'emozione straordinaria.
Ally si staccò delicatamente, mentre un sorriso beato compariva sul mio viso.

- Sì, siamo fidanzati. - disse.

E ci sorridemmo di nuovo, prendendoci per mano.
Si era risolto tutto, finalmente.
A pensarci bene era stata una giornata movimentata : baci, fughe, mini-cupcake in faccia...
Ma avrei ripetuto ogni singolo secondo.
Perché l'amore è così, come un giro sulle montagne russe : ci sono alti e bassi, ma basta un momento bello a farti scordare tutti quelli brutti. Può fare paura a volte, è vero, e si può soffrire...
Ma, per Ally, ne valeva la pena.
Per l'Amore vero, ne vale sempre la pena.
 

Angolo Autrice

Ciao a tutti cari lettori! Come va?
Non sapete quanto mi dispiace del ritardo, sono davvero dispiaciuta, ma mi si è rotto il computer!
Ho provato anche a scrivere sul telefono, ma ho dovuto aspettare che mi aggiustassero il portatile per pubblicare il capitolo.
Nonostante il grande ritardo, però, eccomi qui con il diciannovesimo capitolo della storia!
Ho cercato di essere il più dolce possibile e spero che vi piaccia :D !
Ormai, manca un solo capitolo alla fine della storia... *sigh*
Ci tengo moltissimo a ringraziare, come sempre, tutti i lettori e le lettrici, coloro che recensiscono e anche chi ha messo la storia tra le preferite, le ricordate e\o le seguite. E vi ringrazio per aver aspettato tutto questo tempo.
Grazie mille a tutti!
Vi voglio bene!!!
Baciii
 

   
 
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