Film > Iron Man
Segui la storia  |       
Autore: Silvia_sic    15/03/2015    0 recensioni
"C'è una cosa che la maggior parte delle persone nel mondo adora. Questa cosa sono quei cinque minuti passati a crogiolarsi nel letto prima di alzarsi e affrontare la giornata. Quei cinque minuti che vorrebbero diventare dieci o addirittura venti, in cui si è in una fase di dormiveglia, sotto il tepore delle coperte nella stanza oscurata.
Tony è una di quelle persone che adorano “quei cinque minuti”, anzi li predilige! Aprì gli occhi lentamente constatando che fosse già mattina poiché si sentiva parecchio riposato, ma nonostante quest'ipotesi non poteva esserne fermamente certo, perchè la stanza era completamente buia.
Non mosse un muscolo, stando disteso a pancia in giù per godersi quell'attimo di pace... Pace che di lì a poco si sarebbe completamente estinta... [...]"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Iron Future'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2:

 

Scappare. Era l'unica soluzione.

 

In sole due ore stava per varcare la soglia della pazzia, il suo povero e al contempo geniale cervello stava andando in tilt! E, per l'appunto, l'unica via di scampo era la fuga.

 

Rintanarsi nel laboratorio e bloccare tutte le porte fu in quel momento la scelta migliore da adottare. Il punto era che a mandarlo in tilt non erano stati calcoli algebrici o progetti tecnologici di ultima generazione, bensì Pepper!

 

Si abbandonò sulla poltrona, reclinando il capo all'indietro e gustandosi appieno quella meritata e paradisiaca quiete. Se c'era una cosa che non era mai riuscito a capire era proprio il carattere delle donne, non sapeva mai cosa aspettarsi! Era una sfida continua!

 

In quelle due ore, da quando si era destato dal suo riposo, la moglie aveva cominciato a riempirlo, anzi sommergerlo, di impegni e cose da fare! L'assurdo, colpevole anche di quel fastidioso mal di testa che lo attanagliava, era il repentino cambio di umore della donna! Superava davvero i limiti del possibile: da tranquilla ad agitata, da dolce a furibonda, da felice a triste... E tutti questi stati d'animo cambiavano alla velocità della luce l'uno dall'altro senza un minimo di preavviso o una giusta causa.

 

Dalle scale un suono di passi si fece sempre più vicino. Tony si destò leggermente facendo finta di essere impegnato al computer, mentre Pepper armeggiava con la porta d'ingresso del laboratorio.

 

Digitò la solita password con nonchalance, ma questa volta il computer segnalò errore; corrucciò lo sguardo confusa per poi ridigitare il codice con più attenzione. Ma... Niente non voleva aprirsi!

 

D'un tratto capì tutto. -Tony, apri subito questa porta e fammi entrare!-

 

-Accesso negato.- proferì lui sotto sotto divertito.

 

-Dai... per favore! Mi servono dei documenti e poi dobbiamo lavorare sul discorso.- disse con voce dolce, cercando di convincerlo. -Se non apri subito questa dannata porta, giuro che ti faccio dormire sul divano per una settimana! Muoviti!- gridò autoritaria neanche due secondi dopo.

 

Erano proprio quelli i famosi cambi d'umore. Tony, atterrito da tale maestria nel mutare stato d'animo e assolutamente non intenzionato a passare le future notti a giacere su un divano, diede il comando per l'apertura della porta.

 

Pepper entrò, avvicinandosi a lui con passo spedito. -Grazie!- esclamò dolcemente, stampandogli un bacio sulla guancia.

 

Tony, d'altra parte, restando in un muto silenzio, non riusciva assolutamente a capire cosa prendesse alla giovane ragazza. Si rilassò sulla poltrona, fissando ogni mossa della compagna che prendeva qualcosa da uno degli archivi dove solitamente teneva i suoi documenti.

 

Pepper si avvicinò nuovamente a lui, per poi mettergli sotto il naso un foglio di carta e una penna. Lui sbatté le palpebre perplesso, afferrando con cautela la penna che gli porgeva la rossa.

 

Tony esitò nel chiedere cosa ci dovesse fare, in fine azzardò altrimenti sarebbe stato lì ore senza saper come uscirne. -Che ci devo fare?-

 

-Firmarlo ovviamente!- rispose lei, guardandolo dritto negli occhi.

 

Lui posò gli occhi di nuovo sul foglio. Firmare dove? Visto che quel pezzo di carta, era semplicemente un pezzo di carta bianco?!? Lo girò per controllare se sul retro ci fosse quantomeno una parola o una traccia d'inchiostro, ma nulla.

 

-Pepper... è bianco!- enunciò, muovendolo nell'aria.

 

-Certo che è bianco! Di che colore dovrebbe essere un foglio?-

 

-Nel senso che non c'è nulla da firmare! Non ci sono scritte! Che senso ha firmare un foglio bianco?!-

 

Pepper roteò gli occhi al cielo, emettendo un suono evidentemente seccato. -Te l'ho detto prima! Devi fare una firma così che io possa riportarla su quelle cartoline con la tua foto in armatura.-

 

Tony sgranò gli occhi incredulo, non capendo assolutamente a cosa si stesse riferendo. -Cartoline? Foto? Ma che cosa stai dicendo?-

 

-Tony, te l'ho detto prima!- Ora il suo tono sembrava leggermente più aggressivo, manifestando quella sua nuova capacità di mutare stato d'animo. -Quella ditta di giochi con cui hai aperto il contratto per i giocattoli di Iron Man, ha chiesto degli autografi!-

 

-Ok! Ok!- disse velocemente, mettendo una firma su quel foglio bianco e porgendoglielo. -Comunque non me l'hai detto...-

 

-Sì che te l'ho detto, sei tu che non mi ascolti!- affermò lei, non ammettendo alcuna replica.

 

-Ma se non ne sapevo niente! E poi, quando ho aperto questo contratto, se non ho firmato nulla?- Pepper non rispose, mentre sul suo viso si dipingeva l'espressione tipica di quando qualcuno si ricorda improvvisamente una cosa importante.

 

-Hai ragione!- disse, sorridendo dolcemente. -Rimediamo subito! Posso?- domandò, indicando il computer.

 

-Certamente!- affermò lui, andando indietro di qualche centimetro con la poltrona per lasciarle spazio.

 

Inaspettatamente Pepper si sedette sulle sue gambe e cominciò a cercare qualcosa tra i file del computer. Tony, da l'altra parte, non se ne dispiacque affatto e, fingendo di interessarsi alle scritte sullo schermo, si avvicinò di più a lei poggiando il mento sulla sua delicata spalla e cingendole i fianchi con entrambe le braccia.

 

-Ecco qua il contratto!- enunciò la ragazza come illuminata. Prese la penna a funzione virtuale sulla scrivania, dandola a Tony e girandosi verso di lui.

 

-E dovrei firmare senza leggere niente?- chiese lui con un sorriso ad un centimetro dalle sue labbra.

 

-Non ha mai letto in vita sua neanche un contratto... perchè cominciare proprio ora, Signor Stark? Non si fida più di me?- rispose, sorridendo e tornando a quel “Lei” che usavano quando erano ancora solo capo e segretaria.

 

Tony senza dire una parola di più firmò il documento virtuale, sempre non togliendo gli occhi da quelli cerulei della compagna. -Al contrario... mi fido fin troppo ciecamente. E se ora provassi a baciarla?-

 

-Bhè... non saprei... Mio marito è geloso, chissà cosa penserebbe se mi trovasse insieme al mio capo. Sarebbe completamente inopportuno...- sussurrò lei con fare malizioso e passandogli un braccio dietro la nuca.

 

-Penserebbe che sono l'uomo più fortunato della terra e poi mi prenderebbe a cazzotti.- disse, cominciando a divertirsi per quel giochino leggermente ambiguo.

 

-Allora è meglio non rischiare. Non potrei sopportare la vista di un occhio nero sul suo viso.- dichiarò, lasciandogli una carezza sulla guancia.

 

-Davvero? Allora cercherò di non farmi colpire... Ma vale la pena rischiare.- E con quelle parole le loro labbra si congiunsero e si fusero come se non dovessero mai più dividersi in un bacio dolce e ardentemente desiderato.

 

-Potrei invitarla a cena e poi...- disse lui maliziosamente, lasciandole una scia di baci lungo il collo.

 

Alla parola cena Pepper strabuzzò gli occhi e si alzò come colpita da una scarica elettrica. -La cena! La cena!- cominciò ad urlare, mettendosi le mani tra i capelli.

 

Tony si passò una mano davanti agli occhi, completamente disperato. Proprio ora che si stava divertendo, Pepper ne usciva con un altro stato umorale.

 

-Quale cena?- chiese lui, avendo perso ormai ogni speranza. Si alzò per andare accanto alla compagna e tranquillizzarla un po', visto che era visibilmente sull'orlo di una crisi isterica.

 

-Mio fratello! L'avevo invitato qui stasera a cena e me ne sono completamente dimenticata! E adesso come faccio?!- disse quasi con le lacrime agli occhi.

 

-Non preoccuparti ce la farai!- affermò Tony con fare rassicurante.

 

-No, che non ce la farò! Devo ancora preparare quelle cavolo di foto per il contratto, chiamare l'ufficio per far spostare tutti i miei appuntamenti la prossima settimana e chiedere le “ferie” e poi dobbiamo ancora iniziare a scrivere quel discorso per domani! Come faccio a preparare anche una cena in mezzo?! È impossibile!- disse una parola dietro l'altra quasi gridando, sotto gli occhi atterriti di Tony.

 

-Ma si può sapere che ti prende?! È agghiacciante questo tuo modo di cambiare umore ad ogni battito di ciglia! Che hai? Il ciclo?!- Questa volta anche la voce di Tony era alta, non ce la faceva davvero più!

 

A quelle parole Pepper rimase in silenzio, fissandolo dritto negli occhi per poi abbassare lo sguardo a terra, assumendo un'espressione tipica di chi pensasse. Rimasero così, fermi e in silenzio per un paio di secondi, finché Pepper, senza proferir parola, si girò e se ne andò al piano superiore.

 

Tony la guardò andar via, poi si mise le mani tra i capelli, sentendosi un vero deficiente! Non doveva risponderle in quel modo... tirò un calcio alla scrivania, arrabbiato come non mai con se stesso; lei era solamente stanca dal troppo lavoro che doveva fare lui! Si sedette sulla poltrona. Era ora di prendersi le proprie responsabilità, avrebbe finito tutti quei lavori e poi sarebbe andato a chiederle scusa, poiché credeva di averla ferita con quella reazione.

 

Tony Stark si mise al lavoro.

 

*******************************************************************************

 

Al contrario Pepper non era per niente turbata per la reazione brusca del marito, piuttosto sembrava preoccupata per la sua ultima domanda.

 

Camminava lentamente lungo i corridoi della casa per raggiungere la camera da letto, tenendo il conto di qualcosa aiutandosi con le dita.

 

-20 o 28 Luglio? E Agosto? Settembre....- borbottava qualche data senza esserne totalmente convinta, arrivò in camera e si sedette sul bordo del letto ancora disfatto, prendendo la sua agenda dal comodino.

 

-Oggi siamo il 3 Settembre... quindi...- cominciò a sfogliare le pagine indietro, controllando ogni pagina di Agosto. -9...8...7...6...5...4...3...2...1...- si interruppe, volgendo all'agenda uno sguardo perplesso. Ripercorse con molta cura e attenzione tutti i giorni del mese di Agosto.

 

-Non è possibile...- disse dopo averlo ricontrollato per altre due volte. Si mise a sfogliare anche le pagine di Luglio, finché non trovò quello che cercava. -18 Luglio.- In cima a quella pagina si trovava un pallino rosa. Fino lì tutto era normale; la cosa che più la preoccupava era non vedere lo stesso puntino colorato nel mese di Agosto!

 

-18... 31... più tre...- proferì facendo un paio di conti. -16?!? O mio Dio! Ma non è possibile che non me ne sia accorta prima! Magari è un ritardo causato dalla stanchezza...- disse, cercando di auto-convincersi. La cosa però non riuscì a tranquillizzarla neanche per un momento.

 

Si alzò velocemente, lasciando l'agenda sul letto e andando subito in bagno, dove cominciò a cercare qualcosa nell'armadietto che stava sopra il lavandino. Dopo averlo svuotato quasi interamente, trovò l'ambita scatolina: un test di gravidanza. Ne teneva sempre uno, per qualsiasi emergenza... proprio come in quel caso.

 

Per avere una risposta certa doveva fare quel test!

 

*******************************************************************************

 

Pepper continuava a camminare nervosamente avanti e indietro nella camera da letto, mentre aveva lasciato il test sul lavandino del bagno ed erano già passati 10 minuti da quando l'aveva fatto!

 

Afferrò la scatolina vuota e lesse quanti minuti dovessero passare: 2-3 minuti. La ributtò sul letto, guardando la porta del bagno; ora il gioco era fatto! Ma le mancava il coraggio di varcare la soglia di quella stanza e leggere infine l'esito decisivo.

 

Rallentò il passo, fermandosi davanti alla porta del bagno, forse decisa ad entrare, ma fatto un passo avanti ne fece bel altri tre indietro. Le mancava davvero il coraggio. Un esito positivo sarebbe stata la cosa più bella del mondo, ma allo stesso tempo aveva abbastanza punti a suo svantaggio; sarebbe stato sconvolgente visto che non l'avevano per niente pianificato... E temeva che un esito negativo potesse in qualche modo deluderla.

 

Non sapeva proprio come avrebbe agito in entrambi i casi! Si sedette ai piedi del letto di fronte alla porta del bagno. Doveva prendere coraggio e guardare l'esito! Non poteva starsene lì per ore a pensare e ripensare alle stesse cose, avrebbe dovuto affrontare la verità!

 

E prima o poi sarebbe arrivato Tony a cercarla e di sicuro non poteva dirgli di andare a controllare anche perchè ne sarebbe rimasto sconvolto alla sola richiesta!

 

-Avanti, Pepper, non puoi mica farti fermare da un semplice test!- esclamò parlando ad alta voce tra sé. -...anche se...- disse un po' titubante. -Basta! Vado!- e con questo auto-incoraggiamento si alzò, entrò in bagno e, afferrando il test, lesse l'esito.


Continua...

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Iron Man / Vai alla pagina dell'autore: Silvia_sic