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Autore: Madworld916    15/03/2015    5 recensioni
Sono passati diversi anni dalla scomparsa di naraku e Rin , ormai cresciuta , trascorre una vita semplice e tranquilla ma caratterizzata dalla costante presenza del suo amato signor Sesshomaru. Ma una nuova minaccia incombe sulle vite di inuyasha e dei suoi amici , che ancora una volta si troveranno riuniti per uno scopo comune : riconquistare la propria libertà.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Mi soffermai qualche secondo ad osservare quel corpo marotriato: kagura riportava diversi tagli lungo entrambe le gambe e braccia , e una ferita profonda all’altezza del fianco destro.
Il mio sguardo si posò sulla lunga scia di sangue alle loro spalle.
Se non avessi agito prontamente avrei rischiato.
Avrebbe rischiato.
Corsi alle loro spalle come una furia , agguantai la sacca contenente le erbe medicinali e gli svariati prodotti che mi ero portata dietro nella speranza di farne un buon uso.

:”Miroku , Inuyasha , dobbiamo portarla al fiume e lavarle via il sangue infetto , la ferita è profonda””

Il mezzo demone e il monaco si scambiarono uno sguardo preoccupato , ma reagirono istintivamente e accolsero ben volentieri la mia richiesta.

:”Sango , Kagome , avrò bisogno anche del vostro aiuto”

Senza perdere nemmeno un momento, ci precipitammo tutti al fiume nel minor tempo possibile.
Le mie gambe si muovevano ritmicamente , spinte da un’emozione sconosciuta e pericolosa.
Con il fiato corto , e un’agitazione palpabile , squarciai in due il kimono di Kagura , lasciando intravedere le curve morbide e prosperose.
Non pensai a quanto potesse essere invidiabile quel corpo , e mi concentrai sulla lacerazione: si estendeva dal basso ventre fino alla spalla destra , attraversando in pieno il fianco.
Il panico mi investì: l’escoriazione aveva tutta l’aria di essere infetta , sebbene non irreparabilmente.
Estrassi dalla sacca il necessario , tra cui un mazzetto di erbe medicinali che lo stesso Ginengi mi aveva raccomandato di utilizzare nel caso avessi mai avuto a che fare con una ferita già contaminata e rovinata.

:”Kagura , so che puoi sentirmi , non devi muoverti mi hai capito ?”

Non ci pensai due volte di più e inserii all’interno del taglio il rimedio curativo.
Il corpo di Kagura sussultò in preda al dolore sotto le mie mani tremanti.
Il suo dolore e la sua frustrazione mi travolsero di colpo , trascinandomi con lei in quel giogo così doloroso.
Fui tentata di alleviarne le pene , ma se avessi ceduto lei sarebbe morta dissanguata.
Dalla sacca , sotto lo sguardo impensierito dei miei compagni , compreso Jaken che ci aveva da poco raggiunti , estrassi l’olio che Kaede aveva ricreato in casa.
Si trattava di una soluzione molto particolare , in grado di diminuire in minima parte le sofferenze del paziente e capace di rimarginare le ferite più brevemente.
Mi unsi le mani e ne spalmai una buona parte sulla palle devastata di kagura.
Lei , in risposta a quel contatto , imprecò contro di me.

“resisti ti prego”

Lanciai uno sguardo a Kagome e capì: se avessi voluto davvero evitarle qualsiasi tipo di problema , sarebbe stato necessario richiudere la ferita.
Presi l’ago dall’attrezzatura , e iniziai a ricucire con premura la lacerazione.
Kagura urlò così forte che mi spaventai .
Kagome le tappò una bocca di slancio , Sango le afferrò i polsi , immobilizzandola , mentre la mezzo demone , con gli occhi sbarrati e sofferenti mi osservava in uno sguardo ricco di rabbia e angoscia.
Non le diedi troppe attenzioni , e mi focalizzai sull’ultimo punto .
Estrassi senza troppa fatica l’ago dalla pelle ancora arrossata della donna.

:”brava Rin , hai fatto un ottimo lavoro”

Alzai lo sguardo in direzione di kagome .
In quel momento mi ricordò molto la figura di Kaede , materna e orgogliosa.
Le sorrisi compiaciuta e sollevata di aver superato quell’ennesima prova.
Mi chinai sul corpo di Kagura e la spogliai completamente .
Mentre inuyasha , Jaken e Miroku sorvegliavano voltati la zona , insieme a Sango lavai i residui di pelle e sangue ancora presenti sul corpo della mezzo demone .

:”mi dispiace per ieri…non volevo ferirti…”

Focalizzai su di lei la mia attenzione: non pensavo avrei mai sentito quelle parole fuoriuscire dalle labbra di una creatura che avevo sempre considerato forte e orgogliosa.
Le sue scuse mi arrivarono inaspettate.
Spostai il mio sguardo sul suo volto triste e affranto.
In quel momento , capii la sofferenza di chi non può amare colui che desidera.
La sofferenza di chi sente un cuore incompleto nel petto , di chi è costretto a fare i conti con una realtà che lo imprigiona , che lo tiene talmente stretto da non lasciarlo respirare.
Gli occhi di kagura , che avevo sempre immaginato duri e inflessibili ,adesso erano vuoti , nostalgici, colmi di una tristezza che mi consumò dall’interno.

:”pensa a riposare , ne parleremo al tuo risveglio”

:”devi dire a Sesshomaru che mi dispiace”

Le sue labbra si contrassero in una smorfia di dolore.

:”glielo dirai tu Kagura , appena tornerà gliene parlerai , te lo prometto”

Provai a rassicurarla di un qualcosa che nemmeno io conoscevo con certezza.
Sesshomaru avrebbe respinto la sua richiesta?
E come avrebbe reagito il suo cuore freddo di fronte a quella dimostrazione?

:”Rin?”

:”dimmi”

:”avresti dovuto vedere la sua espressione una volta capito che ti trovavi in pericolo”.

Un amaro sorriso le increspò le labbra , poi il suo sguardò vacillò e cadde in un profondo sonno.
Non disse niente più che quelle parole.
Sapevo che io e lei non saremmo mai state amiche , o alleate o non avremmo intrattenuto qualsiasi altro tipo di relazione.
Ma il rispetto , avrebbe potuto sancire accordi anche tra due nemici , e questo non lo avrei mai dimenticato.
Sango che intanto aveva assistito , non mi fece troppe domande , ma si limitò ad aiutarmi.
Afferrai il kimono ormai slabbrato e sporco di Kagura , e lo sostituii con uno di quelli di Kagome che lo aveva gentilmente messo a disposizione.
La rivestii con attenzione , evitando di invidiarle nuovamente quel corpo così completo e pieno di forme di cui ero totalmente sprovvista.

:”Miroku , potresti portarla se non ti dispiace? Immagino che vogliate parlare con Sesshomaru. Tra poco dovrebbe fare ritorno”

Jaken mi affiancò durante il cammino

:”Rin , padron Sesshomaru non ne sarà affatto contento lo sai!”

:”Cosa devo fare allora? Non potevo e ne volevo lasciarla morente sul ciglio della strada”

:”scommetto che se la prenderà a morte con me”

Alzai gli occhi al cielo , vinta dal carattere testardo e ostinato del piccolo demone.
Quando ci fermammo in attesa dell’arrivo di Sesshomaru , Kagura dormiva già da svariate ore , e il cielo era plumbeo e sgombro da nuvole , increspato dalle sfumature rosee del sole appena calato.
Un’altra giornata si era conclusa , e noi non avevamo ancora finito di vivere.
I miei amici non fiatarono , sopraffatti dall’inaspettatezza di quegli avvenimenti.
Pensai istintivamente a Sehssomaru , forse lontano , a controllare terre desolate , a miglia e miglia da tutti noi.
Il mio cure , il mio corpo , le mie mani , ritornarono al nostro bacio , quel contatto così violento , inatteso , ma allo stesso tempo voluto , da me , da lui , che non avremmo mai smesso di ricercarci.
IO non avrei mai smesso di arrossire sotto il suo sguardo , di rimanere intimorita dal suono della sua voce , di vergognarmi di ogni mia singola parola , con la paura di dire qualcosa di sbagliato o inappropriato.
Non avrei smesso di provare emozioni con il rischio di sembrare una sciocca ragazzina.

:”Rin , ieri sera Shakenda vi ha attccati , non è  così?”

Tutti ci voltammo in direzione di Inuyasha , che solo adesso dopo così tante ore aveva finalmente deciso di parlare.
I suoi occhi mi scrutavano attenti

:”Uno dei suoi alleati , ma sto bene non devi preoccuparti davvero…”

Non disse niente in risposta alle mie deboli affermazioni , si limitò solo a serrare i pugni e la mascella con violenza in un ghigno di disgusto e collera.
Kagome si avvicinò delicatamente al corpo del mezzo demone e posò una mano sulle sue , nel tentativo di placare e sminuire quell’ira funesta.
E ci riuscì.
Strabuzzai gli occhi sorpresa
Kagome aveva affievolito con un solo tocco la rabbia di Inuyasha.
Sorrisi estasiata e sconvolta , ripensando a quanto riuscissero a completarsi.
Inuyasha la guardò dritto negli occhi , ringraziandola del suo intervento.
Invidiai il loro rapporto così intimo e personale , indissolubile.
Dopo qualche tempo però mi sistemai ai piedi di un albero , vinta ormai dalla stanchezza.
Erano passate diverse ore , e di Sesshomaru non v’era alcuna traccia.
Che fosse stato arrabbiato ? ma per quale motivo avrebbe dovuto? Dopo il nostro contatto , non mi aveva dato quella impressione , al contrario , mi era sembrato lo stesso di sempre.
Lo stesso di sempre.
Ma certo.
Un demone glaciale e inflessibile , che riservava un odio acerbo e primordiale contro la razza umana , si era lasciato travolgere da sensazioni sconosciute con una donna.
E a maggior ragione nel caso di Sesshomaru , che non era mai stato un essere avvezzo dal provare sentimenti .
Un rumore di passi mi riportò alla realtà.
Kagome procedeva silenziosamente , e si accoccolò accanto a me.
Anche gli altri si stavano preparando per riposare: miroku e sango era distesi l’uno di fianco all’altra , mentre Inuyasha era in piedi in mezzo alla radura , impegnato a scrutare il cielo e a cercare di riconoscere tra milioni di aromi , quello di Sesshomaru.
Anche Jaken e Ah Uhn dormivano profondamente ormai da qualche minuto , e la stessa kagura non aveva dato segno di volersi destare dal proprio riposo.

:”posso stare un po’ con te?”

Kagome mi rivolse uno dei suoi caldi e affettuosi sorrisi , e io le risposi di rimando, conquistata dalla sua bontà.

:”ma certo , basta che non fai gli occhi da cerbiatta”

Sorrise divertita.

:”gli occhi da cerbiatta? Che storia è questa?”

Scoppiai a ridere per la prima volta in quella giornata.
Al villaggio mi avevano sempre ricordata come l’anima allegra tra gli abitanti.
E invece in quel viaggio , dopo poche settimane , ne avevamo passate di tutti i colori , e in particolare io avevo iniziato a conoscere diversi lati di me stessa , e a confrontarmi con prove emotive non di poco conto.

:”che hai Rin?”

Kagome interpretò il mio viso incupito.

:”pensavo , che questo viaggio mi sta cambiando. Dopo così poco tempo , qualcosa dentro di me sta mutando, e mi fa paura da un lato.
Ci sono aspetti della mia personalità che mi spaventano.”

Mi strinsi le ginocchia al petto , mentre Kagome rimase qualche minuto in silenzio , ad osservarmi.
Poi , posò una mano sulla mia.

:” è normale. Come credi che mi sia sentita io alla tua età, catapultata in un mondo che non conoscevo ,in compagnia soltanto di
Inuyasha che non mi sopportava tra l’altro? M quell’esperienza mi ha fatta crescere , e anche io ho iniziato a cambiare. Ma non è la tua personalità o il tuo carattere a risentirne, bensì il tuo modo di guardare le cose.”

Si fermò un attimo , e una sfumatura rosata le colorò le guance.

:”però è questo il bello , il momento in cui sai di essere qualcuno , e di essere importante per qualcosa. Se non avessi mai vissuto quell’esperienza , non avrei mai incontrato Inuyasha , e non me ne sarei mai innamorata. O non avrei mai potuto conoscere Sango e Miroku , che sono diventati come fratelli per me. Vedi Rin , la vita cambia continuamente , conoscerai tante persone , e visiterai tanti luoghi , ma la persona che vive dentro di te , beh lei non cambierà mai.”

Ascoltai tutto d’un fiato il consiglio di Kagome , e le lacrime inumidirono i miei occhi.
La abbracciai di slancio , e lei restituì quel gesto , cingendomi le spalle.

:”posso piangere vero? Anche se sono una donna?”

Kagome reclinò il volto , in modo da poter guardare il mio , e sorrise .

:”ma certo che puoi , nessuna lacrima è un male”

Rimanemmo strette qualche momento , e poi decisi in cuor mio , che forse avrei avuto bisogno di aprirmi , di sfogarmi.

:”Kagome , posso farti una domanda?”

:”certo , chiedi pure”

Titubai qualche momento , un po’ imbarazzata.

:” ecco vedi…sai…io volevo chiederti…beh come si fa a sapere se sei davvero innamorato di qualcuno?”

Abbassai violentemente lo sguardo , imbarazzata.
Kagome strabuzzò gli occhi , incredula.

:”Cosa vuoi dire Rin? È succ-successo qualcosa?”

Deglutii a fatica .
Cavolo , mi ha scoperta!

:”Ma n-no cosa dici , n-niente”

:”Rin avanti , sputa il rospo…Sesshomaru h-ha fatto qualcosa?”

Sospirai , ormai vinta dalla sua insistenza.

:”si , ecco , lui mi ha baciata. O meglio io l’ho fatto , ma lui ha risposto ben volentieri al mio gesto , o almeno così credevo , solo che non è ancora ritornato , e questo mi fa capire che forse di me non gliene importa assolutamente nulla. Io non so cosa pensare, e… Kagome! Ti avevo chiesto di non farmi gli occhi da cerbiatta!”

La ragazza di fianco a me scoppiò a ridere , e anche io mi lasciai coinvolgere dalla semplicità della sua allegria.

Kagome sospirò a lungo e dopo mi restituì uno sguardo ricco della consapevolezza che forse ero ormai cresciuta.

:”Io lo sapevo”

Spalancai la bocca.

:”cosa? E come facevi a saperlo io…”

:”Vedi Rin , fin da quando eri piccola , seppi per certo che un giorno Sesshomaru avrebbe aperto il suo cuore , ma solo conte. Lui ti scelse ancor prima che tu entrasti nella sua vita , e questo è stato un bene. Prima di te , nessuno aveva mai provato a scalfire quella dura corazza , ma sotto di essa allo stesso tempo vi era un cuore , che forse oggi , dopo tanto tempo , sta ritrovando il coraggio di vivere emozioni. E le sta scoprendo insieme a te.”

Nella mia mente , Sesshomaru era sempre stato un demone dall’aria inflessibile e rigida, che fosse stato vero ciò che Kagome difendeva?

:”avrà bisogno di tempo solo con se stesso per metabolizzare la propria scelta. Abbi pazienza, e fidati di me”

Mi lasciai cullare dall’inconsapevolezza che forse tutto quello fosse stato vero , e decisi che sarebbe tornato.
Biascicai un grazie stentato , ma anche la ragazza era già profondamente addormentata.
Focalizzai il volto del demone nella mia mente , e pregai.
 
 
 



Un bacio.
Un gesto semplice , profondo , che palesa un rapporto intimo tra due persone.
Ma questo Sesshomaru non riusciva a riconoscerlo.
A miglia e miglia di distanza dalla radura , si era lasciato travolgere da interrogativi e dubbi che lo avevano tormentato fin dal momento stesso della sua unione con la ragazza.
In volo , lontano dallo sguardo del mondo , aveva cercato di scavare dentro se stesso , nella speranza di cogliere qualcosa.
Ma non era riuscito a riconoscere nient’altro che un freddo glaciale e arido .
Ripensò a quel momento , e al contatto tra le loro labbra , quelle di Rin calde e inesperte , le sue distanti e combattute dalle emozioni contrastanti estese lungo tutta la sua essenza.
Si passò un paio di dita sulle labbra , e percepì ancora il sapore delicato e fragile della giovane.
Rin si era abbandonata a dei sentimenti così profondi e solenni , che lo stesso Sesshomaru , dall’alto della sua esperienza , non avrebbe mai compreso.
Aveva intrattenuto spesso rapporti con donne , ma solo per il bisogno primordiale di soddisfare le proprie necessità personali , in quanto uomo.
Ma con lei , l’istino di predatore aveva fatto un passo indietro , e una figura sconosciuta si era fatta padrone di una situazione a lui del tutto oscura.
L’amore, che cosa era?
Sesshomaru non trovò risposte dentro di se, ma l’immagine di Rin , allegra e spensierata lo riscaldò , avvolgendolo nella stretta di un’emozione mai vissuta prima.
Se lei non avesse più fatto parte della sua vita , lui come avrebbe reagito?
L’eventualità non era programmata , eppure…
Un odore.
Il demone percepì un’essenza familiare , a pochi passi da lui.
Sollevò lo sguardo , e riconobbe la figura slanciata e formosa di una donna .
Lunghi capelli aregentei , raccolti in un morbido chignon , due zanne violacee lungo le guance e una mezzaluna blu , in pieno volto.
Sua madre lo squadrò dalla testa ai piedi , una smorfia beffarda sul volto.

:”Sesshomaru , che sorpresa”.

Il grande demone non si lasciò scalfire dalla falsità di quelle parole.

:”che cosa fate qui?”

La donna sorrise maliziosa.

:”Oh avanti Sesshomaru , dopo tanto tempo è questo il modo in cui accogli tua madre? Ne sono profondamente offesa”.

L’ostentata enfasi espressiva non lo ingannò.

:”smettetela con questi giochi infantili. Vi ho fatto una domanda!”

La demone cane non si scompose di fronte all’avversità del figlio, limitandosi ad una smorfia di disappunto.

:”ti accontenterò. Ho percepito il tuo odore carico di una sensazione che non ti avevo mai visto provare. Sembrava simile a rabbia e frustrazione , e questo mi ha spinto a cercarti, perché come madre ho il diritto di farti consiglio, non trovi?”

Le labbra del demone si curvarono in un’espressione di disgusto .

:”La falsità nelle tue parole è vergognosa , pensi davvero che io possa crederti?”

Sesshomaru si voltò , intendo ad andarsene e convinto che la loro conversazione potesse terminare.

:”Aspetta Sesshomaru! Non osare dare le spalle a tua madre! Ciò  che ti dissi qualche anno fa si sta verificando. Tu sei come tuo padre , e non potrai sottrarti dal nutrire emozioni , che queste siano rabbia o amore. Proverai sulla tua pelle il dolore e la paura , ma dovrai anche essere in grado di affrontarle e di subirne le conseguenze. Pensi che non sappia che ti accompagni alla stessa umana che un tempo incontrai quando non era altro che una bambina? Mi fai davvero così ingenua? Io , so molte più cose di quante tu non possa immaginare , e ti conosco anche da molto più tempo.”

Sesshomaru fece per andarsene.

:”Io ti osservo”

Furono le ultime parole che riuscì a captare , poi si dissolse come vento.
 
 
 




I giorni trascorsero monotoni , e l’assenza di Sesshomaru iniziò a pesare sul gruppo.
Cercai di non pensarvi , tenendomi occupata nelle diverse attività collettive.
Mi preoccupavo di andare a caccia con Miroku e Inuyasha , e cucinavo insieme a Sango e Kagome.
Ero anche molto presa dalle cure di Kagura : la ferita era in via di guarigione , e si era quasi del tutto rimarginata.
La mezzo demone ed io non parlammo molto , ma fu visibilmente più be disposta ad accettare la mia presenza.
Quel giorno avevamo deciso che la fasciatura non fosse più così necessaria, e sotto la mia supervisione , Kagome era intenta a scioglierla.
Un pensiero mi aveva tormentata tutto il giorno , perché non avevo la benche minima idea di dove sarebbe andata Kagura.

:”ascolta Kagura , io volevo chiederti…insomma cosa farai adesso?”

La mezzo demone sollevò il volto , rivolgendomi un’occhiata breve ma piuttosto intensa.

:”ho deciso che proseguirò da sola il viaggio. Credo sia meglio così , in fondo sono stata d’intralcio per troppo tempo. “

Sgranai gli occhi.

:”ma cosa dici! Tu mi hai salvata , e dopo tutto senza di te non sappiamo dove si trova il castello di Shakenda , abbiamo bisogno del tuo aiuto, adesso più che mai!”

Kagura sussultò , sorpresa dalle mie parole.
Effettivamente anche io ne rimasi stranamente sorpresa , ma era la verità.
Kagome aveva ragione : quel viaggio mi stava aiutando a variare la mia prospettiva , e a rendermi conto che forse , i nemici sono amici il più delle volte.

:”T-ti rngrazio. Ma è la mia decisione , e poi , Sesshomaru è perfettamente in grado di guidarvi. Ora è meglio che vada”

Detto ciò si mise in piedi , inizialmente barcollando.
Era rimasta stesa a lungo , per più di tre giorni da quando l’avevo curata.

:”kagura , ne sei veramente sicura?”

Kagome sembrò vivere la mia stessa incredulità.
La mezzo demone si limitò ad annuire affermativa , poi senza aggiungere parola , si alzò in volo  , allontanandosi dai nostri sguardi.
Rimasi ad osservare il cielo , pregando qualcuno che restasse in vita.

:”vieni Rin , andiamo”

Anche quella giornata terminò esattamente come le altre , ma il mio cuore in tumulto , non mi lasciò stare.
Troppi pensieri si accavallavano nella mia testa , e il volto di Sesshomaru andava orai sbiadendo , sommerso da dubbi e incertezze.
Ormai , nemmeno le parole potevano più consolare e trattenere il dolore che si stava annidando con ferocia tra le profondità del mio animo già consumato dalla tristezza.
La sua assenza divenne come un vuoto.
Trascorse una settimana , ma ancora niente.
Quella mattina mi svegliai molto presto , ma Kagome e gli altri non erano accanto a me.
Jaken dormiva profondamente , e un vociare insistente non lontano attirò la mia attenzione.
Dietro ad un albero , Inuyasha e gli altri erano presi da una discussione .

:”Inuyasha ,in quanti erano?”

Dal mio nascondiglio, intravidi lo sguardo preoccupato del monaco , e dello stesso Inuyasha.

:”quindici , forse anche di più. Miroku , se dovessero arrivare non so per quanto tempo sarò in grado di trattenerli. Dobbiamo partire al più presto!”

Provai a fare qualche passo in avanti per cercare di sentire meglio, ma calpestai un ramo , e il suono dello scricchiolio mi tradì.
Gli altri si girarono nella mia direzione , preoccupati che avessi potuto ascoltare qualcosa di troppo.

:”dobbiamo partire giusto?”

il tremolio nella mia voce palesò le mie paure.
Sango si protese a differenza degli altri verso di me , anticipando le mie mosse.

:”Rin purtroppo non lontano da qui gli alleati di Shakenda si stanno organizzando per un’imboscata ma inuyasha è riuscito a intercettarli . Se oggi partissimo, forse potremmo evitare uno scontro di massa”.

Sospirai sommessamente.

:”Ma sesshomaru…lui tornerà io lo so…”

Inuyasha mi cinse le spalle in un gesto fraterno.

:”Rin , so che vorresti aspettarlo ma vedi…”

Il mezzo demone sollevò lo sguardo , distaccandosi gentilmente dal nostro contatto.
Lo guardai interrogativa , ma la sua attenzione era focalizzata al di là della radura.
Osservai i muscoli tesi , lo sguardo affinato in direzione di un qualcosa che noi non saremmo riusciti a percepire.
Kagome si fece avanti .

:”Inuyasha , qualcosa non va?”

Una nota stridula nella sua intonazione mi fece capire quanto fosse preoccupata.

:”qualcuno ci sta osservando”

Poi un rumore di passi attirò anche le nostre attenzioni.
Subito dopo una lancia fu scagliata dal nulla contro lo stesso Inuyasha.
Il mezzo demone si spostò senza troppo sforzo e la evito prontamente.

:”Presto , Sango , Rin , Kagome nascondetevi oltre la radura , non c’è un minuto da perdere!”

:”e voi cosa farete? Sono troppi, non riuscirete a respingerli tutti quanti!”

Il mezzo demone rivolse uno sguardo assorto alla compagna.

:”Non lo so”

Afferrai kagome per il lembo del Kimono , strappandola dalla voce di Inuyasha.
Non si oppose più di tanto , e insieme a Sango ci precipitammo a sistemare i beni di maggiore occorrenza.
Svegliai Jaken di soprassalto.

:”Jaken presto svegliati , ci stanno attaccando , dobbiamo andare via!”

Il piccolo demone mi osservò ancora assonnato e confuso.

:”ma cosa faremo con il  padron Sesshomaru?”

Mi bloccai un momento , sopraffatta dall’effetto che quel nome instillava dentro di me.

:”Lui non tornerà”

Dissi poche parole , ma sembravano descrivere una realtà non solo per Jaken , ma soprattutto per me.

:”Prepara Ah Uhn presto!”

Sistemai le ultime cose, e buttai frettolosamente le erbe medicinali nella sacca.
Sarei morta pur di salvarle.

:”Rin muoviti dobbiamo andarcene”

Kagome mi richiamò , preoccupata ed ansiosa di fuggire il prima possibile da quel luogo.
Anuii , ed affrettammo una corsa antica come il tempo , dando forza e comandando alle nostre gambe di non fermarsi.
Se avessimo indugiato troppo , i demoni ci avrebbero raggiunte.
Al di là della radura , percepimmo le urla di battaglia di Inuyasha , e la potenza distruttiva di Tessaiga: lo scontro si stava svolgendo.
Nel mezzo della corsa inciampai contro una roccia , Sango mi afferrò prontamente , aiutandomi a rialzarmi.
Poi , una freccia la colpì alla gamba destra , trapassandola da parte a parte.
Il sangue iniziò a sgorgare copioso dalla ferita fresca.

:”SANGO!”

Il volto della sterminatrice di demoni fu un contorcersi dal dolore.
Kagome si precipitò senza pensarci un minuto di più.

:”sto bene , non preoccupatevi , dobbiamo andarcene forza”

:”In queste condizioni non vai da nessuna parte. Jaken aiutami , la carichiamo su Ah Uhn.”

Ma non feci in tempo nemmeno a parlare.
Una risata compiaciuta e beffarda proruppe alle nostre spalle.
Mi fece accapponare la pelle
Io e Kagome ci voltammo , tenendo saldamente stretta Sango.
Una figura  esattamente dietro di noi si era improvvisamente materializzata.
Aveva tutta l’aria di sembrare un demone , ma di certo non al suo stato naturale.
Era un uomo , numerosi capelli rossi , un volto pressochè anonimo , non fosse stato per un paio di zanne sporgenti.
Portava un kimono classico , di colore rosso acesso e una fantasia spenta.
Sulla vita era stretta una cintura , dalla quale pendevano un paio di spade affilate.

:”tu chi sei?”

Pronunciai inorridita quella domanda, sapendo per certo che non sarebbe stato facile evitare lo scontro.

:”AHAHAHAHA”

Scoppiò in una successiva e fragorosa risata.
Kagome intervenne al posto mio .

:”che hai da ridere insolente! Sei un alleato di Shakenda per caso?”

Il demone ci guardò con disgusto , poi , senza nemmeno rendermene conto , con uno scatto fulmineo si materializzò esattamente di fronte noi , a pochi centimetri dal corpo di Kagome.
Con una mano accarezzò una ciocca di capelli dei suoi capelli, e per tutta risposta gli riservò un sonoro schiaffo .
La mossa non generò alcuna minima reazione nel demone , questo si limitò solo a sorridere soddisfatto e a scaraventarla con un violento colpo nel ventre a diversa distanza tra noi.

:”KAGOME!!”

Urlai a pieni polmoni , e mi fiondai istintivamente contro quell’essere rivoltante.

:”Rin!”

Questa volta era stato Jaken a strepitare impaurito , mentre Sango si era accasciata con impotenza su se stessa, conquistata dal dolore.
Il piccolo demone tentò di frapporsi tra di no.

:”fermo”

L’essere pronunciò quella minaccia , e con uno sguardo immobilizzò temporaneamente Jaken.
Il kappa tentò di ribellarsi , ma un sortilegio lo strinse.
Il demone ora rivolse tutte le sue attenzioni esclusivamente a me.
Si avvicinò pericolosamente , e con una mano iniziò ad accarezzarmi la guancia con fare possessivo.

:”finalmente soli , mia cara Rin”

Tentai di oppormi , ma  afferrò con entrambe le mani i polsi , costringendomi a guardarlo.

:” Sei sola adesso , arrenditi a me , e non te ne pentirai”

Avvicinò il volto all’incavo del mio collo , tastando con le labbra la pelle delicata.
Un mugugno di terrore e protesta mi fuoriuscirono dalle labbra serrate per il pianto.

:”shh, non renderlo così doloroso”

Fshh.

Un fruscio quasi impercettibile mi destò.
Un rumore di passi alternato e regolare, accompagnato da un odore familiare.

:”lasciala andare”

Il suono di quella voce roca e profonda.

:”Sei qui finalmente. E dimmi , perché mai dovrei lasciarla andare ?”

:”perché stai toccando qualcosa che mi appartiene”

Spalancai gli occhi , il volto ancora immobilizzato dal tocco prepotente e sfacciato del demone.

Sesshomru era tornato.







NOTA DELL'AUTORE:
Finalmente sono ritornata ragazzi! allora non vi nascondo che scrivere questo capitolo non è stato proprio facile.
Le idee si accavallavano l'una sull'altra , e mi sono ritrovata a cancellare innumerevoli bozze. 
Spero di aver pubblicato quella giusta ahah , sinceramente è l'unica che mi abbia convinto un minimo , e quindi spero vi possa piacere!
Fatemi sapere cosa ne pensate e le vostre teorie riguardo questo misterioso personaggio!
A presto!!



 
   
 
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