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Autore: CerseitheChaos    15/03/2015    2 recensioni
Si avvicinò, a due centimetri dalla mia faccia. I nostri nasi addirittura si toccarono ripetutamente, quasi lui spingesse il suo contro il mio.
«Io posso averti quando mi pare » sussurrò, facendo spuntare un ghigno beffardo sul proprio viso.
Indietreggiai, istintivamente.
«Prendimi, allora» lo provocai.
Fece un mezzo sorriso.
«Non mi tentare» rispose secco, ed uscì dalla cella, dando questa volta un giro di chiave.
«Non finisce qui» mi puntò il dito contro e sparì.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kili, Legolas, Nuovo personaggio, Tauriel, Thranduil
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Chapter Twenty.
'this could be the end of everything'



 
Il sole stava sorgendo. 
Avevo sempre interpretato l' alba come un simbolo di rinascita, di redenzione. 
Ma sarebbe stata l' alba della rinascita o della distruzione? 
Osservai i banchi di nuvole che, solcati da una crescente luce giallastra, si diradavano. 
Una manciata di secondi e una porzione di cielo dietro la Montagna iniziò a schiarirsi. L' alba era vicina.
Tirai un sassolino nel piccolo dirupo che divideva Dale dai Nani. 
Non sentivo niente, non pensavo a niente.
Nemmeno a Legolas o alla mia vita.
C' era soltanto un vago pensiero di morte che incombeva nella mia mente da quando avevo appreso che sarei stata ciò che
avrebbe determinato le sorti di questa guerra.
Non mi interessava nemmeno sapere quando, come e se mi sarei attivata, in quanto 'Gioiello di Yavannah'. 
-Eowed- una voce mi riportò alla realtà. 
Gandalf, con la sua presenza imponente, si trovava alle mia spalle. 
-E' ora- Abbassai lo sguardo, per poi voltarmi nuovamente e tornare a guardare la Montagna. 
-Sai anche tu che Thorin non accetterà- dissi, con voce priva di qualsiasi sfumatura che denotasse emozione. 
Il rumore di qualche passo, e Gandalf fu accanto a me. 
-I nani sono cocciuti, lo so. Ma dobbiamo tentare. Se scoppierà una Guerra, tu sarai l' unica che potrà salvarci..o distruggerci- 
-Salvarvi da chi? Dai Nani? Dovrei uccidere loro, in ogni caso, se voglio salvare voi!- urlai. 
Gandalf non rispose, comprendendo la mia ira. 
Abbassò lo sguardo, e poi mi posò una mano sulla spalla. 
-E' tardi, Eowed, dobbiamo andare-
Ci rinunciai, e per la prima volta, andai incontro al mio destino senza replicare o fare qualcosa per cambiarlo. 


L' unico rumore che si poteva udire era l' incessante battere degli zoccoli dei cavalli. 
Incedevo in groppa al mio destriero priva di ogni espressione.
Accanto a me, c' erano Thranduil e Pà, l' unica cosa che mi faceva comprendere che tutto questo non era un semplice incubo, come quelli che ogni tanto avevo a casa, a Pontelagolungo.
Quelli in cui mi svegliavo, nel pieno della notte. Ogni volta volevo urlare, ma puntualmente, non lo facevo.
Ho sempre tenuto ogni cosa per me. 
Ma quello non era un sogno.
Era la realtà. 
Arrivammo davanti alla Montagna, già popolata dai Nani, che sembravano attenderci impassibili. 
L' esercito di Thranduil smise di marciare. 
Bloccai il mio cavallo, tirando le redini, per poi alzare gli occhi al cielo. 
Il sole ancora doveva sorgere, ma il cielo era dipinto dai mille colori dell' alba, che sarebbe arrivata a momenti.
 
Mi voltai verso Pà, che sorrise. Quel gesto mi scaldò il cuore. 
Thorin posò una freccia sull' arco che reggeva, e aspettò un poco, prima di tenderla e scagliarla contro la zampa dell' alce di Thranduil, che con i riflessi prontissimi, scansò senza alcun problema.
Io invece sussultai, chiudendo gli occhi. 
-La prossima volta ve la conficco negli occhi- i Nani esultarono al suono di quelle parole.
Tutti, tranne uno.
Fìli teneva gli occhi puntati sulla mia figura da quando eravamo arrivati.
Era inespressivo, mi guardava e basta, ma capii esattamente che cosa stesse provando in quel momento.
Era tutto ciò che sentivo anche io.
Paura. Stupore. Pentimento. Indecisione. Orgoglio. 
Un forte rumore, simile a musica da tanto era coordinato, mi riportò alla realtà 
Gli Elfi, con la loro precisione, puntavano arco e frecce verso i Nani. 
Pà lanciò un' occhiata di disappunto a Thranduil, che alzò la mano.
Gli Elfi deposero le loro armi. 
-Che stai facendo? Dobbiamo proteggerci!- sussurrai irritata a Thranduil, che non mi degnò di uno sguardo. 
Quella 'Forse- Guerra' iniziava già male. 
-Siamo venuti a dirvi che il pagamento del vostro debito è stato accettato- la voce di Thranduil tuonò. 
La farsa era iniziata. 
Un evidente sgomento si creò tra i Nani, che iniziarono a vociferare tra loro.
-Quale pagamento? io non vi ho dato nulla, non avete niente!- rispose Thorin, irritato. 
Thranduil spostò il suo vigile sguardo su Pà, che, con la solita calma, tirò fuori l' Archengemma dalla sua giacca ormai ridotta a brandelli.
-Ma abbiamo questa!- la alzò al cielo, e la pietra catturò tutti i colori dell' alba. 
Thorin, che non aveva smesso per un attimo di puntarci il suo arco contro, finalmente, lo abbassò. 
Quella volta lo sgomento fu molto più che evidente. 
Kìli disse qualcosa che non riuscii a sentire. Udii solo 'ladri!', e detto da lui fece piuttosto male. 
Era chiaro che, ormai, ogni rapporto di amicizia con i nani si era spezzato. 
Pà scrutò l' archengemma con un fare decisamente ironico. 
Era un ottimo attore, dovevo riconoscerlo. 
-E il Re può averla, con la nostra benevolenza!- esclamò, per poi far fare un balzo all' Archengemma e rimetterla nella tasca interna della malridotta giacca. 
I sussurri tra i Nani ricominciarono. 
Nell' attesa, continuai a guardarmi intorno, incerta su quale fosse il mio ruolo.
In mezzo a Pà e Thranduil mi sentivo totalmente inutile. Iniziavo addirittura a dubitare di avere una funzione, in tutta quella storia. 
-E' una lurida menzogna!- tuonò Thorin. - La pietra è in questa Montagna! E' un trucco!- 
-No...non è un trucco- la voce di Bilbo era flebile, ma la sentimmo benissimo.
Dal muretto spuntava solo un ciuffo dei suoi capelli castano chiaro. 
-La gemma è vera.. gliel' ho data io- 
Se prima il silenzio era già abbastanza penoso, ora era estenuante. 
Thorin si girò, lentamente. 
-Gettatelo già dal bastione!- urlò. 
Il cuore prese a battermi velocemente. 
Nessuno dei Nani reagì. 
Afferrò Fìli e provò a trascinarlo, ma oppose resistenza. 
Il mio cuore aumentò ancora. 
-Non mi avete sentito?- ancora nulla. - Allora lo farò da solo- e si avventò contro Bilbo. 
-Se non ti piace il mio scassinatore ti prego di non danneggiarlo!- Gli Elfi si spostarono coordinatamente e lasciarono passare Gandalf, che arrivò in fretta e furia.
Chiusi gli occhi e tirai un sospiro di sollievo.
-Restituiscilo a me! Non stai facendo una splendida figura, Re sotto la Montagna!- 
-Io non sto facendo una bella figura? Non farò mai più accordi con stregoni e vermi della Contea! Piuttosto voi state sfigurando, avete portato una ragazzina su un campo di Battaglia, di fianco a quelle...due insulse creature!- 
Capii che il mio momento era giunto. 
-Io non sono solo una ragazzina, Thorin- 
-Eowed- sussurrò Pà. Questa volta toccò a me ignorare qualcuno. 
Diedi un colpetto alle redini del cavallo, che fece qualche passo in avanti. 
-Io sono il Gioiello di Yavannah, colei che salverà o distruggerà questo mondo- lo dissi con così tanto orgoglio che per qualche istante convinsi anche me stessa di stare facendo la cosa giusta.
I Nani non dissero una parola. Non vociferarono nemmeno. 
Thorin sembrava confuso. 
-Non è possibile..- disse - Tu sei un' umana..- 
Scossi la testa con un mezzo sorriso. 
-Sbagliato, Re sotto la Montagna. La mia storia è complicata, mi sembrerebbe inadeguato perdere tempo a raccontartela, probabilmente ti addormenteresti pure- 
Giocavo sulla sicurezza. 
-Ma sappi che sono l' ultima dei Curunìr ed il Gioiello di Yavannah- 
-Il Gioiello di Yavannah deve anche sapere attivarsi, però- replicò prontamente, aggrappandosi all' ultima cosa che gli rimaneva. 
-Ho già scoperto come farlo- risposi senza neanche riflettere. 
-Per cui, le opzioni che ti propongo sono due, o accetti l' offerta che ti è stata proposta.. oppure perisci, insieme al tuo popolo- mi ero completamente trasformata.
Per calarmi nella parte che avrei dovuto recitare, ero diventata un' altra persona.
La freddezza del mio tono, la durezza della mia voce.. nulla di tutto ciò apparteneva a me.
Ma io in quel momento non ero Eowed. Ero il Gioiello di Yavannah. E, contemporaneamente, eravamo la stessa persona, ma anche due persone differenti. Uno strano dualismo. 
-Io..tu...noi ci conosciamo....- 
-Ti ho salvato la vita a Bosco Atro, e siamo stati rinchiusi nelle segrete di Thranduil- 
-Perchè fai questo?- domandò, irato. 
Una folata di vento sottolineò il silenzio che era calato ancora una volta davanti alla Montagna.
Lo ascoltai, e lasciai che catturasse i miei capelli, prima di rispondere.
-Perchè è giusto. Perchè tengo all' incolumità di tutti. Se tu sei una minaccia per l' intera Terra di Mezzo, io devo eliminarti, Thorin. Non importa chi sei. Devo farlo e basta, perchè questo è stato il compito che Yavannah mi ha affidato. Salvare questo mondo. Non so neanche se, attivandomi, ci rimetterò la vita, ma so che devo farlo. Non importa chi ci rimetterà, se io o qualcuno a cui voglio bene- spostai lo sguardo su Fìli, e poi su Kìli, che tenevano gli occhi puntati su di me.
- E' qualcosa di innato, lo sento quasi come se fosse un istinto. Devo farlo e basta- 
Thorin non rispose, e i Nani non si mossero. 
Ripensando al discorso che avevo appena fatto mi vennero i brividi.
Rimasi piantata lì, senza raggiungere Pà e Thranduil. 
Tuttavia, mi voltai a guardare Il Sovrano degli Elfi, che sembrava essere quasi toccato dalle mie parole.
-Abbiamo risolto? L' accordo è stato accettato?- 
Thorin alzò gli occhi al cielo, osservando il sole, che aveva ormai raggiunto il cielo. 
-Avrai pace, o avrai guerra- 
Fu il silenzio più lungo di tutta la mia vita. L' unica cosa che riuscivo a sentire era il battito del mio cuore. 
Poi un corvo andò a posarsi sul muro, davanti a Thorin. 
Chiuse gli occhi, per poi riaprirli nuovamente.
-Avrò guerra- 
Il verdetto era finalmente arrivato. Ci sarebbe stata la Guerra. 
Il lungo silenzio che stava per nascere fu bruscamente interrotto da un incessante rumore di zoccoli che battevano sul terreno. 
Era un suono sporco, grottesco.
Poi mi resi conto che avevo davanti un esercito di Nani. 
Gli Elfi si voltarono verso i Nani, Thranduil indietreggiò e le armate iniziarono a marciare.
Mi avvicinai a Pà. 
-Chi è quello?- domandai, senza smettere di guardare quell' orrido Nano.
-Lo scoprirai molto presto- rispose, stringendomi velocemente una mano.
Thranduil si accostò a noi, poi puntò le sue iridi blu, che mi ricordavano tanto quelle di Legolas, nelle mie. 
-Giuro che ti proteggerò fino alla fine- mi disse, facendo trapelare una piccola e breve emozione. 
-Ma proteggerò non solo il Gioiello di Yavannah, ma anche Eowed, la figlia della donna che ho amato quasi quanto colei che diede alla luce Legolas- 
Pà non disse nulla, ma era chiaramente irritato dal fatto che Thranduil avesse nominato la mamma. 
Tutto quello che fui in grado di dire fu -Grazie- 
-Stai indietro- mi disse Pà, mettendomi un braccio sul petto, mentre con l' altro sguainava la spada. 
Thranduil si allontanò, andando un po' più avanti, mentre io e Pà rimanevano 'incastrati' nell' esercito di Elfi. 
-Buongiorno! Come andiamo tutti?- il Nano arrivò su uno strano animale: a dirla tutta, provocava un certo disgusto la sua vista.
-Ho una piccola proposta...potete considerare...di andarvene tutti in malora? Uno ad uno?-
-Non reagite!- gridò pà, e notando che ero parecchio spaventata, mi cinse con il braccio che aveva libero una spalla.
-Non ti preoccupare Eowed, io sono qui- 
-Gandalf il Grigio, dì a questa marmaglia di ritirarsi, o annaffierò il terreno con il loro sangue!-
Gandalf, che prima non avevo notato, si fece spazio tra la folla di Elfi.
-Non c'è bisogno di una Guerra di Elfi, Uomini e Nani quando una legione di Orchi giace qua sopra!- 
-Non ho intenzione di ritirarmi davanti a questo Fallito dei Boschi! E se solo oserà mettersi tra me e la mia famiglia gli spaccherò quella sua testolina!- 
Lo osservai, disgustata. 
Avevo capito di chi si trattava. Dain Piedediferro. 
Thranduil sorrise ironicamente. -Un pazzo- disse, con la sua solita calma. 
-Ah, ma non sono qui solo per questo Orecchie a Punta Maledetto- continuò Dain - Ho sentito che avete il Gioiello di Yavannah- si guardò intorno, come se stesse recitando un monologo.
Poi posò lo sguardo su di me. 
-Eccolo, deve essere proprio quello!- urlò, puntandomi il dito contro.
-Beh è molto carino questo gioiello...diciamo che, se me lo cedete, io potrei anche considerare l' idea di non spargere tutto il vostro sangue su questo terr...- 
Non riuscì neanche a terminare la frase che gli Elfi gli puntarono subito contro le loro armi. 
-Non l' avrai mai- Thranduil scandì le parole una ad una, mentre la stretta di pà intorno a me si faceva sempre più vigorosa. 
-La proteggerò al costo della vita di tutti quanti. Nessuno la toccherà, compreso tu, sporco Nano- il tono fu così sprezzante da offendere chiunque, persino il meno permaloso della Terra di Mezzo. 
La rabbia ribolliva dentro Pà; potevo constatarlo dal pulsare della sua grande vena sul collo. 
- Il Gioiello di Yavannah non è qualcosa che si può possedere, Dain, e lo sai benissimo! Inoltre, lei è l' unica che può salvarci dalle legioni di Orchi che ormai ci circondano!- Gandalf cercò di usare tutta la diplomazia e calma che gli rimaneva. 
Dain lo ignorò completamente. 
-Non mi interessano le tue parole, Gandalf il grigio, Se Dain Piedediferro vuole qualcosa, se lo prende! Avete sentito? Dategli una bella batosta!- e puntò la spada al cielo.
Gli Elfi mi circondarono completamente, pronti per difendermi. Non ero mai stata così spaventata in tutta la mia vita.
Pà non mi lasciò un istante. 
Ma le sorprese erano appena iniziate: l' armata di orchi di cui parlava Gandalf giunse proprio davanti a noi.
Dain si voltò, e dopo essere rimasto per qualche istante a fissarli, dichiarò guerra agli orchi, facendo dirigere tutti i suoi Nani verso di loro.
L' esercito di Thranduil indietreggiò, tuttavia gli Elfi che mi circondavano non si mossero di un millimetro. 
Lo scontro tra i Nani di Dain e gli orchi era iniziato; le sorti della guerra erano cambiate. 
Ma a quanto sembrava, Thranduil e il suo esercito stavano indietreggiando. 
-Ma che cosa fa?- domandai urlando a Pà. 
-Thranduil! Questa è una pazzia!- gridò Gandalf.
Fortunatamente, fu soltanto un errore, il nostro: Gli Elfi balzarono da dietro i Nani, pronti a combattere.
I nemici erano ora gli Orchi, e se prima il Gioiello era costretto a scegliere tra Elfi, Uomini e Nani, ora avrebbe semplicemente dovuto proteggerli, e sì, sembrava più semplice.
Ma sembrava soltanto. 


Angolo Autrice:
Eccomi qua! Vi chiedo immensamente perdono per il ritardo, ma sono partita per un viaggio e le interrogazioni non accennano a frenare! Per cercare di rimediare, comunque, ho scritto un capitolo lunghissimo!

A presto!



















 
  
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