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Autore: TheWorthless    15/03/2015    2 recensioni
A cosa servono le chiavi? Ad aprire le porte, i lucchetti ecc... Ma qui, nel paese di Glacier le chiavi non servono solo a questo... Una in particolare, una chiave che può sembrare innocua nasconde invece un potenziale che, nelle mani sbagliate può portare il mondo alla rovina, anche se chi ha le più buone azioni può sbagliare e far finire tutto...
Riguardo al Rating di questa storia... Lo metto arancione per ogni evenienza
Genere: Azione, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PROLOGO

Era stato un incidente, un incidente... Ma se era un incidente perché mi incolpavano? Perché la colpa doveva essere mia? Perché loro avevano il diritto di piangere sulla sua tomba e io no? 
Mia madre mi aveva sempre odiato... Odiava il fatto che nonostante somigliassi così tanto a mia sorella gemella, Katherine, il mio carattere era completamente diverso, io ero troppo ribelle ed esibizionista mentre Katherine no, lei era dolce e calma, tutti preferivano lei a me.
Solo mio padre mi voleva bene, capiva i miei sentimenti e senza pensarci due volte si sarebbe buttato nel fiume pur di salvarmi... Come fece quella notte d'Aprile...
Quella notte, dove mia madre mi cacciò di casa nonostante fossi una bambina di soli 5 anni, dove espresse la sua rabbia nei miei confronti e l'odio di avermi dato una vita... 


12 ANNI DOPO, Municipio di Morik, Glacier



 -Congratulazioni Kate!- disse una donna sulla quarantina, un bicchiere di spumante in mano.
-Mamma! Se continuerai a bere ti ubriacherai!- la riprese una graziosa ragazza: gli occhi di un blu simile a quello del mare e i capelli di un colore castano/dorato che le ricadevano fino alle spalle creando un grazioso caschetto che le incorniciava il dolce volto.
-Ma oggi è un giorno speciale!-rispose cantilenando 
-Hai finalmente chiesto alla mia Katherine di sposarla!- riprese a parlare al ragazzo che gli stava vicino, ovviamente dopo aver bevuto un lungo sorso del liquido.
-Così mi fa diventare rosso, signora Shade- sorrise timidamente un ragazzo coi capelli neri e gli occhi color castagna.
-Eddai! Non essere così timido! Oggi alla riunione della città devi fare bella figura quando lo annuncerai a tutti!!- urlò a squarciagola mentre le guance del ragazzo diventavano sempre più rosse e Katherine sorrideva timidamente.
-Mancherebbe solo- sussurrò tristemente Kate prima di essere spinta e buttata a terra da qualcuno.
-Ahi ahi... Non mi fiderò mai più delle tue "scorciatoie"!- mugugnò arrabbiata una ragazza,
marcando il più possibile l'ultima parola.
-Sei tu quella che ha cambiato strada in modo così brusco, era ovvio che sarebbe successo qualcosa di simile- sospirò una voce, che si rivelò poi essere una strana creatura, simile a una volpe bianca ma con strani simboli neri disegnati su tutto il corpo.
-Scusa tanto se c'era un muro e ho dovuto cambiare all'ultimo momento direzione- tuonò la ragazza sempre più infastidita, a guardarla meglio aveva fattezze molto simili a quelle di Kate, ma i suoi occhi erano diversi, avevano sfumature ben marcate di oro e grigio sullo sfondo blu notte e aveva anche i capelli molto più lunghi che le ricadevano mossi sulla sua schiena. L'essere sospirò un'altra volta e la ragazza si volse verso Kate, pronta a chiederli scusa ma, dopo  un solo sguardo capì chi era la persona che aveva travolto, un misto di emozioni si fecero spazio nel suo cuore, che credeva essere gelido.
-A... A-aria? Sei tu Aria?- domandò con un filo di voce Kate, sorpresa.
Aria si soffermò ancora un secondo per vedere la loro incredibile somiglianza, dovuta al fatto di essere gemelle, e, dopo un tacito colpo al cuore, tornò a sorridere.
-Certamente! Cosa c'è? Sei così pallida!- Si tirò in piedi e, dopo essersi pulita dalla polvere il cappotto, tese una mano alla gemella che, ancora incerta se fosse o no la sua amata sorella persa ormai 12 anni orsono, tremò nell'afferrarla.
-Sei ancora viva...- le lacrime iniziarono a scendere frenetiche sulle guance.
 -Credevo che non ti avrei più rivisto...-poi, trattenendo il muco che gli stava per uscire dal naso, abbracciò forte la sorella, tirandosi finalmente in piedi dal corridoio, stracolmo di polvere.
-Mi sei mancata anche tu Kate- sorrise Aria. Poi rivolse un sorriso al ragazzo.
-Da quanto tempo, Edward- e poi passò alla signora Shade.
-Madre...- lo sguardo della giovane dopo un breve sorriso il suo volto divenne immediatamente lontano, risentendosi normale per non dover più sentire le sue emozioni.
-È stato... Un.. Piacere ma... Adesso... devo andare... Addio- e dopo un secondo girò l'angolo e si dileguò...
-Quella era... Aria? Quanto è cambi-- mormorò Edward con la bava alla bocca, fissando il punto in cuoi Aria sparì, quando la signora Shade prese la parola.
-Quindi quella smorfiosa è ancora viva!?- sembrava davvero infastidita dall'incontro con Aria...
-MAMMA!- la riprese in lacrime Kate, che stava ancora piangendo per la gioia di aver rivisto la storia.



Girò in vari incroci, nessuna meta in particolare, solo andarsene il prima possibile da quel corridoio, da quella persona...
-Come va?- domandò la piccola volpe.
-Toreen... Andiamo- la voce di Aria era ancora troppo monotona per i suoi standard e anche il suo sguardo era diverso, come se stesse cercando di reprimere qualcosa...
-Ok... Ma in cambio voglio dei muffin- rispose altezzoso la volpe.
-No, finisce che te ne mangi troppi e ti viene il mal di pancia-rispose Aria, ripensando all'ultima volta che aveva dato dei muffin a Toreen e al suo continuo lamento che lo portò a dichiarare di non mangiare mai più quegli "affari"; con un accenno di sorriso si stirò ancora un po' il cappotto e mise una mano dentro la tasca, dove c'era un qualcosa che creava un certo spessore.
-... Uffa, sei davvero crudele- mise il broncio Toreen.
-Disse lui- ribadì Aria volgendo lo sguardo al piccolo essere.
-Ehi! Guarda che sono stato bravo oggi!!- urlò Toreen, offeso.
-... E va bene... Ma solo uno- sospirò Aria per poi prendere dalla tasca del lungo cappotto rosso scuro un muffin ai mirtilli.
-E va bene, mi accontenterò- disse Toreen per poi azzannare il dolce e divorarselo con i suoi denti, sorprendentemente affilati.
 
Angolo dell'autrice: Grazie per aver letto il primo capitolo/prologo della mia prima storia su efp ^.^ Spero vi sia piaciuta, mandatemi tante recensioni e scusate gli errori... Non sono brava in italiano :P
   
 
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