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Autore: Soly_D    16/03/2015    5 recensioni
#01. Zoro/Robin ♥ «Io ti accompagno in biblioteca, ma poi cerchiamo un bar ‘che ho voglia di sakè, capito?».
#02. Rufy/Hancock ♥ “L’amore vi sta rendendo una persona di gran lunga migliore, imperatrice Boa Hancock”.
#03. Sanji/Nami ♥ «Sanji-kun, ti avviso, questa cosa non ha nessunissimo doppio fine, capito?».
#04. Usop/Kaya ♥ «Capitan Usop! Pensavamo che non saresti più tornato, ora che sei diventato importante!».
#05. Smoker/Tashigi ♥ «Ronoroa di qua, Ronoroa di là... Questo spadaccino desta particolarmente il tuo interesse, eh?».
[Raccolta multipairing partecipante alla challenge "SCEGLI IL PAIRING, SCEGLI L’IMMAGINE" indetta da Nami93]
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaya, Smoker, Tashiji, Usop, Z | Coppie: Rufy/Nami, Sanji/Nami
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction partecipa alla challenge SCEGLI IL PAIRING, SCEGLI L’IMMAGINE indetta da Nami93 sul forum di EFP.


Under the same sky, above the same sea

#01. Zoro/Robin − Damn [irresistible] woman!

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Erano ben poche le cose in grado di distrarre Ronoroa Zoro dai suoi allenamenti: una bottiglia di sakè, il profumo del pranzo, il bisogno di dormire e l’arrivo del nemico contro cui mettere in pratica i frutti del suo duro lavoro. E Nico Robin non rientrava di certo tra quelle cose, o almeno era ciò che Zoro si ripeteva di continuo, cercando di auto convincersi. Ma sentire quei dannati occhi glaciali fissi sulla sua schiena mentre si allenava nella palestra della nave era quanto di più frustrante avesse mai provato in vita sua.
Lo spadaccino si lasciò sfuggire un ringhio di esasperazione mentre riprendeva a pompare più veloce di prima i muscoli del braccio con un grosso manubrio stretto nella mano. «Robin, so benissimo che sei lì», disse senza voltarsi, preferendo continuare a guardare il muro davanti a sé, il braccio teso in movimento e le vene ben visibili a causa dello sforzo. Si compiacque di se stesso: l’aveva colta sul fatto mentre lo spiava, si era mostrato per la prima volta più furbo, più matur
o di lei.
«Non mi stavo nascondendo», rispose l’interpellata, ferma sulla soglia della porta.
Zoro sbuffò contrariato: anche quando aveva la situazione in pugno, anche quando la fortuna sembrava girare a suo favore, quella donna riusciva sempre ad abbattere tutte le sue certezze, mostrandosi un gradino al di sopra di lui.
«Mi chiedevo solo per quanto ancora hai intenzione di rimanere chiuso qui dentro», disse Robin con la solita calma.
Zoro piegò le labbra in una smorfia. «Finché non cadrò per terra esausto».
A quel punto avvertì i passi lenti e cadenzati di Robin che attraversava la palestra, sorpassando elegantemente i manubri poggiati per terra. Quando la donna lo raggiunse da dietro, fermandosi ad un passo da lui, un panno morbido e asciutto si posò sul suo collo e un buon profumo di fiori gli invase le narici. Si voltò di scatto incrociando le iridi cerulee della donna: stava per incastrarlo un’altra volta, se lo sentiva.
«Sai, vorrei andare nella biblioteca del paese», cominciò Robin, e con la mano spostò il panno dalla nuca alle spalle di Zoro. «Nami è scesa dalla nave con il capitano e gli altri sono tutti impegnati. Mi chiedevo se tu...». Con lentezza disarmante, gli asciugò il sudore che ricopriva la pelle nuda e accaldata. «...mi chiedevo se ti andasse di venire con me».
Zoro boccheggiò per qualche secondo, completamente rapito dallo sguardo provocante di lei e da quei movimenti sensuali, poi si riscosse all’improvviso, assumendo il cipiglio più severo del suo repertorio.
«Come puoi ben vedere, ho da fare anche io», rispose indicando i manubri posati per terra.
«Peccato». Fu poco più di un sussurro, ma a Zoro non sfuggì.
Robin gli passò il panno sulla fronte, asciugando le ultime gocce di sudore, poi gli sorrise gentile. «Se cambi idea, sai dove trovarmi».
Infine si chinò a baciargli una guancia, pericolosamente vicino alle labbra, e Zoro sgranò impercettibilmente gli occhi per poi voltare lo sguardo, sentendosi arrossire come un bambino. Insomma, Robin credeva davvero che un bacetto avrebbe fatto la differenza? Be’, si sbagliava di grosso! Non poteva mica interrompere gli allenamenti solo per accompagnarla in una stupidissima biblioteca! Se voleva raggiungere il suo sogno, ogni minuto era prezioso per diventare più forte. Non poteva farsi battere da quel damerino del cuoco, e poi doveva essere uno spadaccino degno del suo capitano, e poi l’aveva promesso a Kuina e... e... e... E Robin gli aveva lasciato sulle spalle il panno con cui lo aveva asciugato, eppure l’odore di sudore non era riuscito a sopraffare il profumo di fiori. Quello era ancora lì, delicato, piacevole, irresistibile.
Zoro, semplicemente, non ce la fece. Se quella era una mattinata da passare da solo con Robin, allora non se la sarebbe lasciata sfuggire per nulla al mondo. Gli allenamenti potevano aspettare, lei no.
Con uno scatto fulmineo si sollevò in piedi e raggiunse a grandi falcate l’uscita della palestra. «Ohi, Robin!».
La donna, bloccandosi in mezzo al corridoio, si voltò nella direzione dello spadaccino, tutt’altro che sorpresa. A Zoro non rimaneva che rassegnarsi: Robin aveva tutta una sua strategia per convincerlo a fare ciò che voleva e, inutile negarlo, funzionava dannatamente bene.
«Io ti accompagno in biblioteca, ma poi cerchiamo un bar ‘che ho voglia di sakè, capito?».
Robin inarcò un sopracciglio, sorridendo in modo enigmatico.
Forse la proposta di Zoro gli era parsa più un invito a bere qualcosa insieme. Forse lo era davvero.
«Sarà meglio sbrigarsi allora».
O forse Zoro non l’avrebbe mai capita a pieno, Robin.
“Ah, dannata donna!”
Ma in fondo gli andava benissimo così.











Note dell'autrice:
Comincio una nuova raccolta multipairing nonostante quelle già in corso semplicemente perchè sto amando One Piece, sia grazie a queste bellissime challenges sia grazie al vostro sostegno. Ringrazio tutti coloro che mi seguono e che commentano le mie storie, spero che anche questa raccolta possa piacervi ♥
Chi mi conosce, dovrebbe già sapere quali coppie si succederanno nel corso dei capitoli, ma non vi nascondo che tenterò di cimentarmi con coppie nuove. Il titolo fa riferimento al fatto che tutte le coppie di One Piece, in un modo o nell'altro, sono legate allo stesso cielo (come Usop e Kaya, che vivono lontani) o allo stesso mare (come Rufy e Nami, o Zoro e Robin, che vivono su una nave). Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate. Grazie ancora e alla prossima! :)

Soly Dea
  
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