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Autore: EsseTi    14/12/2008    8 recensioni
Reneesme non ha mai creduto nell'imprinting, ma non mette in discussione il suo amore per Jacob. Almeno fino al ballo di Natale della scuola. Anzi no, non era la natura di mio padre la responsabile. Era l'imbranataggine che nonostante tutto avevo ereditato da mia madre! Ma quando apro la bocca per chiedere scusa, non ne esce alcun suono: e voglio bene a mia madre più di quanto non gliene abbia mai voluto. Forse questa storia a qualcuno non piacerà..ma io, un pochino pochino, Jacob lo odio..
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Mi dedico a un'altra long, questa volta con argomento Twilight post-brakin dawn. Così, tanto per friggermi un pò di neuroni!!Specifico che la prima parte è narrata in terza persona, dalla second aparte in poi tutta avverrà dal punto di vista di Reneesme.! Spero che la troverete interessante!kiss

Capitolo 1: il ballo della scuola

<  No Nessie, non andrai a quel ballo!! >.
< Ma Jake! E' il mio primo ballo di Natale! >
< Non mi importa, non ci andrai, è pericoloso!! >
< Non sei mio padre! >
< No, ma ti sto salvando da lui! Se te lo sentisse dire ti ucciderebbe!! >
< E io glielo chiedo lo stesso!! >.
Reneesme esce da casa di Jacob e sale sulla Ferrari. La Ferrari di sua madre, in realtà. era stata molto gentile a prestargliela, non che suo padre fosse particolarmente contento: lui avrebbe preferito che prendesse quella specie di carro armato blindato. Si, proprio per attirare un pò l'attenzione, come se ce ne fosse bisogno! Non c'era ragazzo in tutta Forks che non fosse innamorato di lei! Ma sua madre aveva ragione: suo padre sapeva essere terribilmente, irrimediabilmente iperprotettivo. La Ferrari corre per le strade cittadine, insinuandosi poi nelle stradine che l'avrebbero condotta a casa Cullen: sua madre sarebbe stata sicuramente lì. E anche suo padre. tornavano a casa loro solo per dormire. Reneesme chiude la macchina in garage e sale el scale: fa un respiro profondo e...diventa una bestia. C'era odore di licantropo.
< Jacob.... >, mormora tra i denti. cerca di calmarsi e sale le scale giungendo all'ingresso. E' sua zia Rose ad aprirle la porta, abbracciandola.
< Reneesme, gioia...vieni entra..hai invitato tu il cane? >, le chiede poi con uan smorfia di disgusto.
< Zia, ti prego...è il mio fidanzato... >, la riprende lei come si fa a un bambino che ha rubato nella scatola dei biscotti.
< il fatto che non lo sbatta fuori di casa non vuol dire che sie autorizzata a indicarmelo come il tuo...beh hai capito..entra! >, rispond elei con una smorfia, agitando i bellissimi capelli biondi al vento.
La diciottenne entra in casa, e in salotto trova la famigliola riunita.
< Nessie! >, la chiama lo zio Emmet alzandosi a braccia aperte. Sua amdre, Bella, sta per saltargli alla gola: non ha ancora digerito del tutto quel soprannome. E sincerament,e non piaceva neanche a lei: lo accettava da jake solo per fargli piacere. In casa non lo utilizzava nessuno: non con Bella nelle immediate vicinanze almeno.
< Non chiamarmi Nessie, zio! >, sbotta lei irritata, salvando Emmet da una lotta con Bella. La vampira si ferma, osservando sua figlia.
< Amore..c'è qualcosa che non va? >, le chiede. Edward, iperpreoccupato come al solito, si alza tendendole le bracccia, come s efoss euna bambina da consolare dopo che la tua bambola preferita è finita nel fango. Reneesme respira profondamente, cercando di calmarsi: ok,avere un apdre iperprotettivo come il suo non avrebbe aiutato per nulla. Vedeva la prospettiva dle ballo allontanarsi sempre di più. Si ritrai di frotne alle braccia di suo apdre, che la guarda interrogativo. Anzi no: la guarda preroccupato. Reneesme raccoglie tutta la sua forza di volontà per non sbuffare spazientita.
< Si, mamma c'è qualcosa che non va....per colpa del mio fidanzato...scusa zia Rose.. >, aggiunge la giovane sentendo il sospiro disgustato della bionda zia. < dicevo..per colpa sua....non posso andare al ballo di Natale della scuola! >, conclude la giovane, fissando i genitori. Sua madre la guarda, poi scoppia a ridere inclinando al testa indietro, poggiandola sulla spalla di suo padre, che la guarda divertito anche lui.
< Oh Edward! Questo qui è lavoro per te, io al mio ballo di fine anno non ci volevo nemmeno andare! >, dice al amrito senza riuscire a smettere di ridere. Reneesme fissa sua madre, a bocca aperta, e poi sua padre.
< Reneesme... >, inizia lui. Poi cambia idea e si rivolge a Jacob, cambiando il tono della voce. < Hai proibito a mia figlia di andare al ballo??? >, gli chiede con tono accusatorio. Jacob non può fare a meno di ritirarsi verso il muro, abbassando lo sguardo.Edward raccoglie tutto il suo autocontrollo, poi si rivolge dolcemente alla figlia.
< Reneesme....figlia mia.. >, ci tiene a sottolineare. Reneesme non può fare a meno di notare la leggera vena comica che stava prendendo la situazione. < venti anni fa, se non fosse stato per me e per l'ingegno di tua zia Alice, tua madre non ci sarebbe mai andata al ballo....potrei mai impedire alla mia uncia figlia di andarci? Naturalmente a due condizioni.. >, si affretta a precisare, vedendo il crescente entuasiasmo della figlia, che annuisce contenta. Edward sorride di fronte alal sua felicità. < Allora...prima condizione: devi portare quello che tu chiami "l'inutile carro armato blindato di mamma"... >. Fa una pausa. Reneesme ci pensa un pò su: pur di andare a quel ballo, avrebbe acconsentito anche ad andarci con una navetta della N.A.S.A. Annuisce convinta. < perfetto..seconda condizione: se riesci a resistere all'entusiasmo di tua zia Alice che ti farà provare tutti i vestiti della città prima di scegliere e ti terrà schiava per tre giorni..hai carta bianca! >, conclude il vampiro. Reneesme sorride alla zia: erano sempre andate d'accordo dal punto di vista della moda. E la cosa non poteva che irritare particolarmente sua madre. Reneesme corre ad abbracciare suo padre, cozzando contro il suo petto duro e scolpito. Si allontana e gli da una pAcca sul torace.
< Oh, stai messo ancora bene eh papà? >, gli dice in tono ironico.
< Si, piccola, si allena ogni notte con tua madre mentre tu dormi!! >, interviene Emmet divertito. Edward gli lancia uno sguardo truce e allo stesso tempo divertito.
< Inizia a correre grizzly! >, gli urla prima di iniziare a rincorrerlo per la casa e poi fuori in giardino. Bella guarda fuori verso i due, poi incrocia lo sguardo di Rosalie. Reneesme può giurare di avr visto entrambe articolare la parola "Impossibili". Sorride, passandosi le mani tra i capelli e poi sul viso, entusiasta.
< Tuo marito non capisce la pericolosità di questa cosa, Bells... >, interviene Jacob all'improvviso. Bella raddrizza la schiena, portandosi vicino a sua figlia.
< Mia figlia non è pericolosa, Jake..sono io sua madre ed Edward è suo padre, siamo noi che decidiamo..il fatto che diciotto anni fa non ti abbia azzannato per quella cosa dell'imprintig e che ti stiamo permettendo di vederla, non ti da nessuna autorità su di lei..mia figlia è indipendente e lo sarà per tutta la vita..quindi, per l'etenrità..discorso chiuso... >, sbotta Bella stringendo sua figlia a sè. Reneesme esulta internamente, ma con tanta foga che sicuramente sua padre da fuori riesce a percepirlo.

La scuola è decorata a festa, finalmente è Natale: scendo dall'auto. Anzi dal mio carro armato infrangibile. Mi specchio sulla sua superficie scura e sono felicissima che mio padre sia una creatura tanto divina da avermi fatto così bene: ok, sto diventando anche vanitosa. devo passare meno tempo con la zia Alice. Indosso un tubino corto nero, con su un coprispalle argentato abbinato alle scarpe; i capelli ramati sono sciolti, con solo una ciocca raccolta dietro al nuca con un elegante fermaglio argentato, i boccoli mi incorniciano il viso cadendo sulle spalle. Mi volto a cercare le mie due migliori amiche: essere uan emzza vampira non vuole certo dire che non dovrei avere delle migliori amiche! Certo, il fatto che mio nonno sembri il mio fratello maggior non aiuta per nulla.
< Ness!! >. Grazie al mio udito sensibile riconosco la voce di Jennifer, i suoi tacchi che rimbombano al rumore die suoi passi. Ma con lei c'è qualcuno, un'altra ragazza a giudicare dal rumore die tacchi. Sicuramente l'altro pezzo dle nostro mitico terzetto.
< Jenny! Bonnie! >, urlo sbracciandomi. Ok, quando sono sola con le mie amiche non sono questo mostro di raffinatezza. Pazienza!
Le osservo bene quando sono vicine a me. Bonnie è la mai migliore amica dall'asilo: bella di una bellezza invidiabile, lunghi capelli biondi, lisci e lucenti le incorniciano il viso dai lineamenti appena spigolosi, i piccoli occhi verdi, il nasino all'insù: se c'è una donna bionda più bella di lei, quella è mia zia Rosalie. Solare, espansiva, allegra e divertente, Bonnie è la mia antitesi, da tutti i punti di vista. Jenny invece è molto diversa da Bonnie, una sorta di via di mezzo tra l'espansività di lei e la riservatezza e l'eleganza che mi caratterizzano: un corto caschetto di lisci capelli neri fa da cornice a un viso caratterizzato da lineamenti morbidi, grandi occhi azzurri e labbra sottili: il caschetto sbarazzino è il taglio che più la rappresenta: pazza, estroversa, elegante.Ci completiamo a vicenda, e non a caso siamo il terzetto più corteggiato della scuola. Quando ci guardo insieme, in quel momento, mi viene da ridere: ancora una volta rappresentiamo le tre parti di una torta: tre vestiti corti lasciano scoperte le nostre gambe magre. Io in nero e argento, Bonnie in bianco e oro, Jenny in rosso e rame.
< Wow, girls..siamo fabulous! >, dico io ridendo. Quell'adolescenza accellerata voglio vivermela. Ho avuto ben poco tempo per  abituarmici: quello lì era solo il mio secodo anno al liceo. la mia crescita si era arrestata solo allora: anagraficamente, ho appena sei anni o poco più. Ma mi sento addosso tutto il peso della mia adolescenza. l'avrei vissuta per l'etenità, ma il primo anno era sicuramente il migliore.
< Allora Ness! entriamo o restiamo qui fino a notte fonda? Il tuo ragazzo ti ha dato al serata libera? >, mi chiede Bonnie dandomi una gomitata. Perfetto: l'oppressione del mio ragazzo era diventata la barzelletta del mese. Fantastico!
< A dir la verità se non fosse stato per mio padre non sarei qui! >, rispondo io.
< Oh beh..se fosse per mio padre, io adesso non ci sarei qui! sarei casa a dormire! tuo padre deve essere un mito Nes! >, mi dice Jennifer. Non avevo mai portato le mie migliori amiche a casa Cullen. come avrei giustificato l'aspetto florido di mio nonno? per non parlare poi di quello di mia madre. Siamo praticamente coetanee!! le avevo portate nella nostra piccola casetta, ma sempre quando i miei non c'erano, giustificandomi ogni volta che avevano improrogabili impegni. Ma d'altronde, a loro non importava.
Le prendo entrambe per le mani e percorriamo il parcheggio per entrare in sala. siamo sulla soglia, ci stringiamo le mani.
< E' ora.. >, bisbiglia Bonnie.
< Questa è la nostra notte.. >, mormoro io.
Ed entriamo. La musica è assordante ma quando entriamo sembra calare il silenzio: perfettamente coordinate, con morbide falcate attraversiamo la sala, tutte le teste attaccate a un sopro maschile si voltano a guardarci, spalancando gli occhi. ma noi eravamo irraggiungibili: non avevamo accettato l'invito di nessuno, volevamo essere semplicemente noi, desiderate irraggiungibili, solo donne. La sala sembra aprticolarmente ampia, più del solito: ancora una volta ringrazio mia madre per non avermi trasmesso tutta la sua imbranataggine. Scuoto i capelli per togliermi un ciuffo dal viso, e mi sento libera, finalmente non ho più il fiato di Jacob sul collo. Fermandoci a un tavolo, salutiamo con un gesto impercettibile i ragazzi che ci passano accanto sbracciandosi per attirare la nostra attenzione. Ma in fondo lo hanno capito che con me non c'è trippa per gatti: sono soltanto la ragazza bella, la ragazza "di quello figo di La Push". Ciò non impediva naturalmente loro di provarci spudoratamente quando Jacob non c'era, il che si ripeteva piuttosto spesso. Odio ripetermelo, ma Jacob ultimamente serviva soltanto per farmi saltare i nervi, proteggermi in ogni situazione,. Se mio padre era iperprotettivo, jacob era essenzialmente paranoico. Addirittura quando andavo in bango: credeva che lo spazzolone del gabinetto avrebbe potuto attaccarmi? E tra mio padre e Jacob, non so ancora come faccio a sopravvivere. Prendo un drink e vado a sedermi a un tavolo, accavallando el gambe e poggianso il mento sulal mano, con eleganza: passo ditrattamente un dito lungo il bordo del bicchiere davanti a me, muovendo un piede a tempo. Sposto lo sguardo sui due ragazzi poggiati alla parete poco lontano da me: tendo l'orecchio, stanno facendo degli apprezzamenti sul mio fondoschiena. Complimenti mamma, c'è qualcuno che apprezza il tuo lavoro indipendentemente dall'imprinting o meno. L'imprintig: ma che stronzata è? Beh, se lo dice lui. D'altrone, di chi potrei  innamorarmi se nopn di lui? Nessuno vivrebbe per l'eternità con me. E se provassi anche solo ad avvicinarmi allo zio emmet, zia Rose, in modo molto affettuoso....mi staccherebbe la testa.
Adesso i commenti di quei tipi laggiù iniziano ad infastidirmi: ho uno scato, un movimento troppo repentino per il bicchiere, che rotola cadendo per terra. No, non per terra: sulla sua strada trova i pantaloni di un elegante completo blu notte. Cazzo!
Alzo la testa, e mi lazo dle tutto dalla sedia, portandomi la mano davanti alla bocca aperta: sapevo che la mai natura vampiresca mi avrebbe causato qualche problema. Anzi no, non era lanatura di mio padre la responsabile. era l'imbranataggine che nonostante tutto avevo ereditato da mia madre!
Ma quando apro la bocca per chiedere scusa, non ne esce alcun suono: e voglio bene a mia madre più di quanto non gliene abbia mai voluto.


TA-NA-NA-NAAAA
incontro misterioso! chi sarà mai? Ehhhhhh!!
Al prossimo capitolo!XD





   
 
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