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Autore: StormLight94    16/03/2015    4 recensioni
Fanfiction AU.
Pasadena, California.
Sheldon ha ventidue anni, è molto affascinante e all'università non passa inosservato. Ha una fila di ragazze che gli cadono ai piedi e che morirebbero pur di avere la sua attenzione. Nonostante ciò non ha nessuna intenzione di avere relazioni serie, anzi preferisce divertirsi e passare da una festa all'altra con i suoi migliori amici Leonard, Howard e Raj. È un genio, ma prende tutto troppo superficialmente.
Amy si è trasferita da lontano per iniziare l'università e insieme alla sua migliore amica, Penny, dovrà ambientarsi in quella città nuova. È introversa e preferisce un buon libro a una festa sfrenata. Il suo unico interesse è quello di studiare e prendere buoni voti.
Ma cosa succederebbe se due persone così diverse si incontrassero? E se iniziassero a passare molto tempo insieme? Potrebbe andare bene o sarebbe un disastro?
Dal primo capitolo:
"« Tu?! » dissero all'unisono Amy, con un'espressione sconvolta e Sheldon con un'aria sorpresa e leggermente divertita.
Doveva essere un incubo, o una specie di scherzo.
Il tizio più irritante che avesse conosciuto era il vicino di casa della sua migliore amica."
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amy Farrah Fowler, Sheldon Cooper, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo X.
With Or Without You



"Io di amico ne ho tradito uno
e per questo errore tiro ancora pugni contro il muro."
FEDEZ







S
heldon si passò una mano sul viso stancamente. Non aveva dormito molto bene quella sera. Si sentiva in colpa per aver lasciato che Penny lo baciasse e, sopratutto, per aver ricambiato in un primo momento. Anche se poi si era reso conto di quello che stava facendo, portando perciò all'immediata interruzione del bacio e a lasciare l'appartamento, questo suo gesto non bastò minimamente ad affievolire il senso di colpa che provava.

Quella mattina avrebbe voluto studiare un po', ma il mal di testa causato dalla serata precedente non lo lasciava in pace. Però doveva portarsi avanti perciò decise di ignorare il dolore e aprì lo zaino in cerca del libro di fisica applicata senza tuttavia trovarlo. Dove diamine era finito quello stupido libro? Spostò malamente i libri riposti sullo scaffale, ma di quel tomo nemmeno l'ombra. Con uno sbuffo stizzito si arrese. Non importa, avrebbe fatto a meno. Tanto non aveva alcuna voglia di studiare quella mattina.
Raggiunse il salotto e vide Leonard che, con un gomito appoggiato sul bancone della cucina e mezzo seduto sullo sgabello, stava messaggiando con il cellulare.
« Sai dov'è il mio libro di fisica applicata? »
« Sì, l'ho preso io perché mi serviva. È in camera mia sulla scrivania. » disse senza alzare lo sguardo.
« No, fa niente. Non mi serve. » non aveva nessuna intenzione di ritornare indietro e di mettersi a cercare nel disordine in cui Leonard amava stare. Leonard era l'opposto di Sheldon in quell'aspetto. Gettava le cose senza curarsi minimamente di dare un senso di ordine e qualunque cosa finisse in camera sua poi misteriosamente spariva. Una volta gli aveva prestato un suo vecchio CD dei Metallica e Leonard glielo aveva restituito dopo sei mesi perché si era dimenticato dove l'aveva messo e non lo trovava più.
« Ieri Mike ha fatto a botte, guarda come l'hanno conciato. » disse girando il telefono verso di lui per fargli vedere una foto. « Gli sta bene a quell'idiota. »
Sheldon grugnì una specie di sì.
« È successo qualcosa? » domandò Leonard senza alzare lo sguardo dopo essersi accorto del tono nervoso con cui gli aveva risposto prima. Continuò a messaggiare mentre il silenzio calò sopra di loro, ma solo Sheldon lo avvertiva incredibilmente pesante.
« No, è tutto a posto. » mormorò infine osservandogli la schiena.
«D'accordo, allora ci vediamo a pranzo. » mise il cellulare in tasca e prese lo zaino abbandonato ai suoi piedi.
« Dove vai? »
« Vado in biblioteca a fare un paio di ricerche. Così almeno mi evito i tuoi spaccamenti di palle della mattina post-sbornia. »
Voleva lasciarlo andare, ma sapeva benissimo che non poteva farlo. Non poteva tenerlo all'oscuro perché era suo amico e doveva informarlo della grandissima stupidata che aveva fatto. Inoltre non era capace di tenere a lungo i segreti e prima che lo venisse a sapere per vie traverse era molto meglio se lo avesse sentito direttamente da lui. Forse si sarebbe arrabbiato di meno.
« Aspetta Leonard....» bloccò l'amico il quale si fermò e lo guardò impaziente. « C'è una cosa che devo dirti. » Indugiò qualche secondo prima di proseguire. Era molto più difficile di quanto pensasse. Apriva la bocca, ma da essa non usciva alcun suono.
« Allora? » lo incalzò ad andare avanti. Era strano quel suo comportamento la mattina così presto. Di solito a quell'ora non poteva spiccicare una mezza parola che riceveva subito degli insulti da parte di Sheldon. Con lui vigeva la regola che prima delle nove nessuno doveva rivolgergli la parola perciò era alquanto strano che fosse proprio lui in vena di conversare.
Sheldon prese un grosso respiro e decise di dirgli tutto quanto in colpo solo, senza girarci attorno. « Ho...ho baciato Penny. » soffiò in un tono appena udibile. Forse nemmeno aveva sentito.
Leonard batté gli occhi un paio di volte. « Tu...cosa? » mormorò restando immobile. Aveva un'espressione completamente sbigottita in volto e nella voce una velata minaccia.
Sheldon abbassò lo sguardo istintivamente. Leonard si avvicinò di qualche passo.
« Tu hai baciato Penny?! » gridò completamente incredulo. Sul viso immediatamente si dipinse una smorfia di rabbia.
« Mi dispiace. »
« Ti dispiace?! Vieni qui a dirmi che ti sei fatto la ragazza che mi piace e tutto quello che riesci a dire è "mi dispiace"?! » alzò ancora di più la voce e Sheldon temette che potesse sentirlo la diretta interessata da fuori la porta.
« Lo so, ma ho bevuto e—»
« Non voglio sentire le tue stramaledettissime scuse, cazzo. » gettò lo zaino per terra dato che gli stava dando fastidio e, con tutta la rabbia che provava, non voleva avere niente di intralcio.
« Avevi promesso che saresti stato lontano da lei, che non ci avresti provato. » sibilò tra i denti assottigliando lo sguardo.
Sheldon si ricordava molto bene di quella promessa. Appena Penny si trasferì davanti a loro fu immediatamente adocchiata da entrambi. Leonard non era mai stato uno che si interessava particolarmente alle ragazze. Certo, aveva avuto alcune fidanzate, ma le aveva lasciate dopo poco perché si annoiava. Nessuna l'aveva attratto come aveva fatto Penny. Ne era rimasto completamente affascinato. Dal modo in cui era andata a salutarli, con quel sorriso grande e caloroso, da quei lunghi capelli che le ricadevano dolcemente lungo la schiena e a quegli occhi verdi che trovava bellissimi. Era stato un vero colpo di fulmine e quando Sheldon gli fece notare che era rimasto a fissarla come un pesce lesso capì che avrebbe fatto di tutto per conquistarla. E la prima cosa da fare era mettere fuori gioco il suo amico. Senza di lui come rivale sarebbe stato tutto molto più semplice. Era bastata una promessa, nulla di più, e Sheldon aveva fatto il suo dovere standole a debita distanza. Ma ora che aveva scoperto che non aveva mantenuto la parola sentiva che non poteva davvero fidarsi di lui nonostante si conoscessero da tantissimo tempo. Lo aveva ferito come un vero amico non dovrebbe mai fare.
« Infatti è così! È stata lei a iniziare. » cercò di giustificarsi, ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile.
Leonard lo guardò storto non credendogli affatto. Lo conosceva bene e in genere era sempre lui ad iniziare.
« Io sono andato da lei ieri sera perché avevo visto che c'era qualcosa che non andava, abbiamo parlato un po' e poi, quando stavo per andarmene, lei mi ha baciato. » continuò cercando di mostrarsi il più convincente possibile, ma Leonard non sembrava credergli molto.
« Invece di andare da lei dovevi farti gli affari tuoi, dannazione. »
« Lo so, ma mi dispiaceva lasciarla lì. E poi stava bevendo Jack Daniel's, sai che ho un debole per quello. » abbozzò un mezzo sorriso sperando di sdrammatizzare un po', ma Leonard si infuriò ancora di più.
« Giusto, mettiti a bere con lei così quando si ubriaca completamente puoi fartela senza alcun problema! »
Sheldon sospirò esasperato. « Ammetto di aver ricambiato all'inizio, ma mi sono fermato prima che potessi andare oltre. » Quando vide lo sguardo che Leonard gli aveva appena lanciato capì che aveva fatto malissimo a dire quell'ultima cosa.
« "Potessi andare oltre"?! » gridò furioso come non mai. « Non dirmi che hai pensato anche a quello, Sheldon. » disse a denti stretti mentre a stento si tratteneva dal tirargli dietro lo zaino con tutti i libri. E c'era un libro di seicento pagine piuttosto pesante che sperò potesse fargli male sul serio.
Lui si mosse incerto sul posto mentre con lo sguardo fuggiva altrove.
« Non ci posso credere. » mormorò sconvolto.
« Leonard...»
« No, stammi lontano. » sbottò uscendo e sbattendo la porta.
Sheldon tirò un calcio a uno degli sgabelli della cucina per la rabbia e senza nemmeno prendere il giubbino uscì anche lui, ma appena aprì la porta andò quasi a sbattere contro una Penny in procinto di bussare.    
« E tu che cosa vuoi adesso? » sbottò in modo glaciale tant'è che Penny rimase spiazzata di fronte a quell'atteggiamento.
« Io...io volevo solo chiederti scusa per ieri. » disse indietreggiando di un paio di passi. « Mi dispiace non volevo e...»
« Lascia stare. » la interruppe. « È successo un gran casino e non ho voglia di star qui a discutere con te adesso. »
Penny lo guardò confusa. Di quale casino stava parlando?
Scese le scale velocemente e lei lo seguì con lo sguardo fino a quando non riuscì a vederlo. Non aveva avuto il coraggio di chiedergli di cosa si trattasse. L'aveva trattata malissimo e in fin dei conti era giustificato, dato che era stata colpa sua. Ma infondo doveva essere abituato a questo genere di cose. Non era lui quello che andava sempre con ragazze diverse? Era stato un semplice bacio tra due ragazzi ubriachi perché prendersela così tanto?
Sospirò pensando che non avrebbe ricevuto alcuna risposta. Tornò in casa e iniziò a vestirsi. Un po' di sano shopping l'avrebbe aiutata a distrarsi.

Dato che passare tutto il pomeriggio da sola per negozi era una cosa che le metteva una tristezza incredibile chiamò Amy in modo che potesse unirsi a lei. In un primo momento pensava che chiedere anche a Bernadette sarebbe stata una pessima scelta vista la poca confidenza che c'era tra di loro, ma poi si rese conto che era arrivato il momento di iniziare ad approfondire la loro amicizia. Aveva appurato che era simpatica da quelle pochissime volte che si erano viste e cosa c'era di meglio nell'aggiornarsi dei vari gossip tra una prova d'abito e l'altra?
Mandò un breve messaggio all'amica e quest'ultima le rispose nel giro di un paio di minuti affermando di essere libera e che le sarebbe piaciuto molto unirsi a loro. Si diedero appuntamento davanti ad una pasticceria del centro molto grande dove Penny passava sempre in parte per raggiungere l'università.
Scese le scale velocemente e, poco prima di scendere gli ultimi quattro gradini, si imbatté in Leonard e Sheldon che, fermi al centro del pianerottolo che dava all'ingresso del condominio, si guardavano con astio. La ragazza fu piuttosto sorpresa nel vedere il modo teso con cui Sheldon spostava il peso da una gamba all'altra e dalle sopracciglia di Leonard corrugate in un'espressione che indicava rancore e fastidio. Si appoggiò alla parete e cercò di non fare il minimo rumore in modo che i due ragazzi non la sentissero.
« Non mi interessa, Sheldon! E ora lasciami stare, dannazione! » esclamò esasperato avviandosi verso l'uscita.
« Ma...! » non ebbe tempo di ribattere che Leonard uscì facendo sbattere la porta per il gesto stizzito con cui aveva aperto. Una signora che stava prendendo la posta li aveva fissati per tutto il tempo con gli occhi sbarrati, domandandosi perché, fra tutti i momenti che c'erano, doveva prendere la posta nell'esatto momento in cui i due ragazzi erano nel bel mezzo di un litigio. Penny vide Sheldon sospirare e poi uscire anche lui andando nella direzione opposta. La signora scosse la testa e borbottando qualche lamentela rivolta alla gioventù di adesso salì le scale a passò in parte alla bionda senza prestarle la benché minima attenzione.
Penny rimase immobile per altri tre secondi prima di scendere lentamente gli ultimi quattro gradini rimasti, chiedendosi quale potesse essere il motivo per cui avessero litigato. Da quando li conosceva era certa che quella era la prima volta che vedeva Leonard così arrabbiato e Sheldon così teso e nervoso. In un primo momento nella mente le balenò l'idea che potesse essere lei la causa di tutto per colpa del bacio avvenuto la sera precedente, poi però si chiese perché mai avrebbero dovuto litigare per questo. Lei non aveva tradito nessuno visto che con Zack si era lasciata e lo stesso valeva per Sheldon visto che non aveva nessuna fidanzata. Leonard non aveva nessun motivo per arrabbiarsi, no? Si diede della sciocca mentalmente pensando che a Leonard potesse importare qualcosa e se stavano litigando era sicuramente per qualcosa di cui lei non era affatto a conoscenza. Cercò le chiavi della macchina e buttò un occhio sul riflesso sul finestrino. Sicuramente doveva essere così.
Ma allora perché non ne era affatto convinta?



Howard osservò gli amici seduti al tavolino del bar con aria interrogativa. Leonard, di fronte a lui, aveva le braccia incrociate e con sguardo torvo fissava il suo drink analcolico pensieroso. Sheldon, in parte a lui, rigirava il bicchiere di birra con fare svogliato e non ne aveva assaggiato ancora un sorso nonostante fossero lì da una buona mezzora.
Raj, seduto al proprio fianco invece, aveva lasciato il suo dolce mezzo mangiato sul piattino di fronte a sé e fissava Sheldon in cagnesco.
« Sentite, se volete stare qui a mugugnare qualche parola e a guardavi male tra di voi io me ne vado. » sbottò Howard vedendo il modo fiacco con cui parlavano quella sera e le occhiatacce che si riservavano l'un l'altro.
Tutti e tre sospirarono all'unisono.
Howard aprì le braccia sbigottito. « Mi volete dire che diamine è successo o no? »
« Perché non lo chiedi all'idiota che ho qui in parte? » disse acido Leonard mentre alzava lo sguardo sull'amico seduto di fronte.
« Già, chiedi a lui. » aggiunse Raj sempre riservando a Sheldon uno sguardo di biasimo.
Howard si rivolse verso il soggetto in questione, ma quest'ultimo si limitò a dargli un'occhiata veloce per poi riabbassarla di nuovo sul bicchiere.
« Ti ho già detto che mi dispiace quante volte te lo devo dire? » disse infine Sheldon dopo qualche secondo rivolto a Leonard.
« Questa volta non te la caverai con delle semplici scuse. » Leonard aveva distolto l'attenzione dal drink per rivolgerla all'amico.
« Vuoi che mi metta a supplicare in ginocchio il tuo perdono? » disse sarcastico alzando un sopracciglio.
Leonard si girò verso di lui appoggiando il gomito sul tavolino. « Voglio che tu stia lontano da Penny, va bene? Non devi nemmeno sfiorarla. »
« Ti ho già detto per la millesima volta che non volevo fare niente con lei, d'accordo? È stato solo uno stupido errore. »
Howard inarcò le sopracciglia quando finalmente capì cosa fosse successo. Anche se detestava ammetterlo, era piuttosto sicuro che prima o poi sarebbe accaduto qualcosa con Penny. Lei era una bella ragazza, Sheldon uno che non si faceva problemi di moralità e, con due bicchieri di troppo si finiva per fare qualcosa che non si sarebbe dovuto fare. Aveva inoltre sospettato che ci fosse dell'interesse da parte di Leonard verso la bionda e adesso ne aveva la conferma, come dimostrava la rabbia che provava per il suo migliore amico. Ora bisognava solo capire la gravità della situazione.
« Quindi...» Howard deglutì. « Significa che con Penny hai fatto ses—»
« Ci siamo solo baciati. » lo interruppe Sheldon. « Non abbiamo fatto nient'altro. »
Leonard arricciò le labbra e sospirò a lungo per calmarsi. L'ultima cosa che voleva era fare una scenata davanti a tutta quella gente.
« Certo, questo è quello che dici tu. Chissà come sono andate le cose veramente. » sbottò.
« Leonard non ti sto mentendo. » disse serio fissandolo intensamente.
Leonard ritornò davanti al suo drink non sapendo se fidarsi di lui o no. Lo conosceva da un sacco di tempo, ormai pensava di sapere chi era, ma ora non ne era più tanto sicuro. Chi diceva che in realtà stesse solo mentendo?  E se stesse solo aspettando il momento giusto per conquistare Penny e portarla via da lui?
No, quello era un ragionamento volutamente esagerato. Sheldon non si sarebbe mai comportato in quel modo, non con lui almeno. Sapeva quanto ci tenesse alla sua amicizia e che non avrebbe lasciato che questa cosa li allontanasse.
« Senti, quando la sera viene a mangiare io me ne vado, okay? Non la saluterò neanche più se ti dà così fastidio. »
Leonard sospirò. Magari le cose potessero sistemarsi con così poco. Il fatto era che la sua fiducia era appena stata tradita dal suo migliore amico e ci sarebbe voluto del tempo prima che lui riuscisse a riconquistarla nuovamente.
« E magari fai così anche con Amy, cosa ne dici? » si intromise Raj con tono tagliente e glaciale lasciando per un attimo perplesso Sheldon.
« Si può sapere tu che cos'hai adesso? È da stamattina che mi eviti e mi guardi male. » Sheldon si stava innervosendo. Non solo Leonard ma anche Raj aveva iniziato ad mostrarsi adirato verso di lui.
Raj aprì leggermente la bocca stupito. « Non hai capito cos'è successo? »
Sheldon sospirò esasperato. « No, cosa? Cos'è che ho fatto ancora? »
Raj si protese verso di lui. « Le parole "Amy" e "festa" non ti dicono nulla? »
Lo sguardo di Sheldon non mutò, segno che non capiva a cosa l'amico si stesse riferendo e Raj si arrabbiò ancora di più.
« Diamine, Sheldon, ti sei intromesso nel mio appuntamento con Amy e me l'hai portata via! » esclamò aprendo le braccia.
« Io non mi sono intromesso proprio da nessuna parte se vuoi saperlo e poi, sei stato tu a lasciarla da sola, no? Inoltre sbaglio o hai baciato Lucy?  » disse assottigliando lo sguardo.
Raj rimase per un attimo spiazzato, ma si riprese in fretta. « Quello che ho fatto con Lucy non sono affari tuoi. Sta di fatto che quando sono ritornato Amy non c'era più. L'ho cercata dappertutto, ma non riuscivo a trovarla finché non l'ho vista sbucare magicamente in mezzo alla folla con te dietro e al mio cenno lei si è girata dall'altra parte. Cosa le hai detto? Avete fatto qualcosa, vero? » disse minaccioso.
« Non abbiamo fatto proprio un bel niente. Non c'è stato nulla tra di noi. » disse a denti stretti. Stava cominciando ad averne abbastanza.
« E allora perché eri alla festa!? » Raj alzò la voce.
« Perché non sono affari tuoi dove vado! » rispose con lo stesso noto Sheldon battendo una mano sul tavolo e facendo traballare i bicchieri sopra.
« Ehi ragazzi, calmatevi... » si intromise Howard cercando di abbassare i toni. Ci mancava che scoppiasse una lite all'interno del bar.
« Howard non ti intromettere. » lo rimbeccò l'indiano seccato.
« Esatto, stanne fuori. » disse Sheldon guardandolo malissimo. Howard serrò le labbra e si ripromise che non si sarebbe più messo in mezzo.
« Vuoi sapere come è andata in realtà? » continuò rivolto a Raj. « Amy ti ha visto mentre baciavi Lucy e sai cosa le ho detto? Le ho detto che sei un idiota perché io se fossi stato al tuo posto non l'avrei mai lasciata da sola. »
Raj schiuse la bocca sorpreso. Non sapeva che Amy l'avesse visto e sapeva molto bene di essersi comportato da vero idiota. Avrebbe dovuto chiederle scusa il prima possibile.
Sheldon tornò ad appoggiarsi allo schienale con le braccia incrociate mentre girava la testa dall'altra parte.
Restarono in silenzio per qualche minuto poi Raj continuò. Anche se era successo tutto quello Sheldon doveva avere le cose ben chiare su come stavano le cose tra lui ed Amy.
« Avevamo fatto un patto tempo fa ricordi? »
Certo che se lo ricordava. L'avevano fatto in quello stesso bar poco tempo dopo che avevano iniziato ad uscire insieme.
« "Stare lontani dalle ragazze dei tuoi amici". » scandì bene Raj.
Sheldon sembrò vacillare un attimo.
« E tu non solo non ti sei tenuto a debita distanza da Penny e Amy, ma hai bellamente ignorato il nostro patto provandoci con entrambe praticamente nello stesso momento! »
Howard faceva guizzare lo sguardo prima su uno poi sull'altro come se stesse seguendo una partita di tennis. Se si fosse intromesso per difendere uno dei due l'altro ce l'avrebbe avuta a morte con lui quindi stette zitto a seguire quello strano quanto insolito scambio di battute. Erano ormai quattro anni che si conoscevano e uscivano insieme e non avevano mai litigato seriamente. Ogni tanto c'erano stati degli attriti, ma erano sempre stati risolti nel giro di poco con una bella bevuta al solito bar e tutto veniva prontamente accantonato e dimenticato. Ma quando si trattava di donne sapeva che non sarebbe bastato così poco per rimettere tutte le cose a posto.
Sheldon appoggiò il gomito sul tavolo e gli puntò l'indice contro. « Ti ripeto per la centesima volta che con Amy non ci ho fatto un beneamato cazzo e con Penny...» questa volta lo puntò verso Leonard al suo fianco. « È stato per colpa dell'alcol. So che ti piace, Cristo, pensi davvero che mi approfitterei di lei?! Pensi che voglia farti un dispetto? Infastidirti?! » alzò la voce per il nervoso. Dannazione, ma cos'avevano oggi? Perché continuavano ad incolparlo per qualcosa che uno non aveva fatto -perché con Amy è stato così, lui non aveva fatto proprio un bel niente- e con Penny era stata tutta colpa sua e del Jack Daniel's?
« Non lo so, magari le altre ragazze non ti bastano e vuoi provarci anche con loro. » disse con estrema tranquillità Leonard sostenendo con aria di sfida il suo sguardo.
« O forse vuole farci vedere che lui può ottenere tutte le donne che vuole solo perché è figo e sa di esserlo. » aggiunse Raj con le braccia incrociate e la testa leggermente inclinata di lato.
« Oddio...» Howard si passò una mano sul volto e sospirò. Sheldon era molto meglio non provocarlo perché se si arrabbiava sul serio c'era da avere paura. Soltanto una volta l'aveva visto veramente incazzato e si augurò che non sarebbe mai stato lui la sfortunata vittima della sua furia.
Sheldon si alzò di scatto ormai al limite. Guardò i due amici nel modo più ostile possibile, ma nessuno dei due sembrava intimidito dalle suo occhiatacce.
« Ne ho abbastanza di voi due e delle vostre stronzate. Me ne vado. » sbottò trattenendo a fatica la sua rabbia.
« Continui a scappare dai problemi invece di affrontarli. Ma d'altronde è l'unica cosa che sai fare, no? » Leonard disse quelle parole in modo quasi sprezzante e Sheldon si bloccò per un paio di secondi a fissarlo.
« Che cosa intendi dire? » mormorò assottigliando lo sguardo assumendo un'aria ancora più minacciosa di prima.
Leonard abbandonò quell'aria tesa quando si accorse di aver detto quelle cose di sproposito.
« Niente, lascia perdere. » era arrabbiato, ma si pentì lo stesso di quello che aveva detto.
Sheldon si avvicinò di più a lui e abbassò la voce quasi non volesse farsi sentire dagli altri due.
« Non sono mai scappato, Leonard. Nemmeno quando sono andato via di casa stavo scappando, ricordatelo bene. »
Detto questo non lasciò nemmeno all'amico il tempo di replicare. Se ne andò sbattendo la porta con forza, lasciando la cameriera basita per il suo comportamento.
Percorse qualche metro a piedi con i colletto della giacca alzato e le mani infilate in tasca mentre sentiva la rabbia ribollire nelle vene. Era stato accusato ingiustamente per due cose che non aveva assolutamente fatto e ora non solo Leonard, ma anche Raj ce l'aveva con lui. In un solo colpo aveva perso due degli amici più importanti che aveva.
« Ehi, aspetta! »
Si fermò sentendo un inconfondibile accento indiano e il rumore di passi dietro di sé. Parli del diavolo...
« Che cosa vuoi ancora? » disse seccato senza nemmeno voltarsi. Raj rallentò il passo mentre teneva gli occhi puntati sulla sua schiena.
« Sei scappato via prima che potessimo finire...» si avvicinò fino a mettersi davanti a lui per poterlo fissare negli occhi con aria di sfida. « Il patto vale ancora lo sai questo vero? »
« Sì lo so. » mormorò sostenendo lo sguardo pungente dell'amico con leggera difficoltà.
« Allora...» si avvicinò di un altro passo. «...saprai anche che Amy sta uscendo con me adesso. Non mi interessa che cosa fai con Penny, ma con Amy devi starle lontano. Anche se ho baciato Lucy è stato solo un errore, non ho nessuna intenzione di rimettermi insieme a lei, sappilo. A me interessa soltanto Amy e non lascerò che me la porti via. »
 Sheldon si lasciò andare in una risata. « Pensi che voglia portartela via? Sei ridicolo. Sai che non mi interessa avere relazioni durature. Con Amy poi? Assurdo. Non è nemmeno lontanamente paragonabile al tipo di ragazza con cui vorrei stare. » ghignò  divertito, ma dopo aver pronunciato quelle parole sentì una morsa allo stomaco. Non pensava davvero a quello che aveva detto.
Raj non sembrava credergli. « Hai detto di non voler passare troppo tempo con la stessa ragazza, ma con Amy fai un'eccezione. Provi qualcosa per lei? »
Sheldon lasciò che il sorrisetto beffardo si spegnesse poco alla volta fino a lasciarlo con un'espressione indecifrabile in volto tant'è che Raj parve allarmarsi un poco.
Ci mise qualche secondo prima di rispondere.
« No. Non provo assolutamente niente per lei come non ho mai provato nulla per qualsiasi altra ragazza con cui sono stato insieme. »
Raj sembrò convincersi delle sue parole. Forse si stava preoccupando troppo. Infondo Sheldon non aveva mai provato niente per nessuna ragazza e non avrebbe certo cominciato con Amy, no?
« D'accordo. » terminò così la conversazione facendo immediatamente dietrofront per ritornare dagli amici lasciati al bar.
Sheldon guardò la sua schiena finché non lo vide rientrare. Amy usciva con Raj e lo sapeva bene, inoltre l'interesse era sicuramente reciproco a giudicare dal racconto dell'amico fatto qualche giorno prima in cui il loro appuntamento terminò con un bacio tra i due. La colpa era stata dell'alcol che gli aveva offuscato la mente altrimenti non l'avrebbe portata lontano da occhi indiscreti cercando di ottenere un bacio da lei. Non gli importava di Amy come non gli era mai importato di nessun altra e non gli fregava niente se si sarebbe messa insieme a Raj.
Ma se non gli interessava allora perché ci stava rimanendo così male?
Cosa gli stava facendo quella ragazza?
Oltretutto Raj aveva ragione, loro due stavano uscendo insieme e doveva smetterla di mettersi sempre in mezzo.
Aveva bisogno di tempo per riflettere e per farlo doveva stare lontano da Amy.



~°~






Come tutte le mattine Amy andò al solito bar a fare colazione, ma stranamente non vide Sheldon ad aspettarla. Guardò l'ora, ma era in perfetto orario. Si sedette al tavolino pensando che forse era semplicemente in ritardo e perciò decise di mandargli un messaggio per sapere se stesse arrivando o meno. Dopo un quarto d'ora non ricevette alcuna risposta.
Strano. In genere dopo appena un paio di minuti le rispondeva sempre.
Chiese a Penny se per caso stesse male o se non avesse sentito la sveglia, ma lei le assicurò che non c'era nessuno in casa.
Oltretutto Penny iniziava un'ora dopo e Leonard aveva deciso di prendersi la mattina libera dalle lezioni per recuperare un po' di studio arretrato quindi era completamente sola.
Bevve il suo cappuccino di fretta scottandosi pure la lingua e velocemente uscì per raggiungere l'università.
Passò per i corridoi cercando con lo sguardo Sheldon a lungo finché non lo vide in fondo al corridoio che sembrava stesse aspettando qualcuno. Si avvicinò a lui passando di striscio i ragazzi che venivano dalla direzione opposta, ma improvvisamente si fermò di colpo.
Lo vide mentre una ragazza gli si avvicinava con un sorriso smagliante e dopo che le diede un bacio sulla guancia le appoggiò una mano sulla schiena e l'accompagnò dentro l'aula.
Ecco perché non c'era al bar stamattina.  
Si sentiva una stupida, l'aveva aspettato per niente.
Girò i tacchi e si allontanò il più possibile.
Per fortuna non avevano lezione di matematica insieme.


La mensa era gremita di gente come sempre. Amy si alzò sulle punte per riuscire a scorgere qualche dettaglio familiare in mezzo a tutta quella calca e quando riuscì a riconoscere la chioma bionda dell'amica immediatamente si avvicinò al tavolo con passo svelto.
« Ehi ragazzi come va? » disse sorridendo.
Leonard e Penny alzarono lo sguardo come se fossero stati ridestati dai loro pensieri e borbottarono un semplice "bene".
Amy non ci fece caso più di tanto e iniziò a prendere il cibo dal piatto aspettando che uno dei due iniziasse la conversazione raccontando qualcosa.
Guardò il posto libero accanto a sé. Strano che Sheldon non ci fosse ancora, poi però le venne in mente quello che aveva visto nel corridoio soltanto poche ore prima e capì perché non c'era. Infilzò la forchetta con un gesto stizzito nella pasta portandosi i maccheroni alla bocca.
Penny si massaggiò la fronte a causa di alcune fitte di dolore. Avrebbe fatto meglio a rimanere a casa quella mattina. Non aveva ascoltato una sola parola di quello che avevano detto i suoi professori, troppo presa a rimuginare su quello che era successo con Sheldon.
« Mi dispiace per quello che è successo con Zack...» Leonard cercò di mostrarsi il più dispiaciuto possibile anche se non fu facile perché, anche se non gli piaceva affatto vedere Penny soffrire così, almeno era sicuro che tra loro due adesso era definitivamente finita. Zack si era comportato da vero vigliacco e se lo avesse incontrato lo avrebbe costretto a chiederle scusa sia con le buone che con le cattive.
Erano passati due giorni e solo ora aveva trovato il tempo di stare con lei. Tra le varie uscite con gli amici durante tutto il week end non aveva quasi praticamente visto la vicina di casa.
Voleva sapere del bacio con Sheldon, ma non poteva di certo mostrarsi inutilmente geloso o peggio ficcanaso. L'ultima cosa che voleva era peggiorare le cose.
Penny alzò le spalle. « Avevi ragione tu, è un idiota. Spero solo di non trovarmelo davanti o potrei fargli molto male. » disse in tono minaccioso.
« Se vuoi posso darti una mano. » si offrì Leonard.
« Un aiuto potrebbe farmi comodo. »
Mangiarono in silenzio per diversi minuti, tutti e tre immersi nei loro pensieri.
« Quindi adesso...cosa deciderai di fare? » domandò titubante il ragazzo dopo un po' mentre giocherellava con l'insalata.
Penny capì immediatamente a cosa si stava riferendo. « Basta non ne voglio più sapere di ragazzi! Sono solo un branco di idioti senza cervello! Senza offesa Leonard...»
Leonard fece un cenno con la testa dicendole che non faceva niente.
« Voglio solo laurearmi, trovare un lavoro decente e poi forse finalmente riuscirò a trovare quello giusto...» disse abbassando la voce non del tutto convinta di quello che stava dicendo. Avrebbe aspettato così tanto prima di trovare l'amore della sua vita?
« Non tutti i ragazzi sono come li descrivi tu Penny. » affermò Leonard. Voleva che cambiasse idea altrimenti come avrebbe fatto a farle capire quello che stava provando per lei da settimane?
« Purtroppo quelli che ho incontrato io sono tutti così. » continuò lei decisa puntando lo sguardo nel suo.
« Allora dovresti guardarti attorno con più attenzione. Il ragazzo giusto per te potrebbe essere molto più vicino di quanto pensi. »
Penny si irrigidì e anche Amy smise di prestare attenzione alla pasta per rivolgerla all'amico. Iniziò inaspettatamente a riflettere su quelle parole. Nel suo caso potevano riferirsi tranquillamente a Raj o, perché no, anche a Sheldon.
« Se fosse così allora perché non me ne sono ancora accorta? » rispose Penny dando voce ai suoi stessi pensieri.
Leonard abbozzò un sorriso mentre prendeva una patatina fritta. « Perché non l'hai ancora visto. »
Penny rimase piuttosto sorpresa ed Amy si chiese se lo stesso poteva dirsi di lei. Forse anche lei avrebbe dovuto guardarsi attorno con più attenzione.   
Mentre Penny stava per replicare Amy vide Sheldon avvicinarsi verso di loro con in mano un vassoio. Quando lo vide da solo sorrise ed immediatamente alzò un braccio per fargli vedere dove erano seduti.
« Ehi, siamo...»
Sheldon però proseguì dritto dando solo una breve occhiata ad Amy per poi sedersi ad alcuni tavoli più in là insieme ad altre persone tra cui la famosa Ramona la quale immediatamente si appiccicò a lui mentre gli occhi le brillavano per l'emozione. Sembrava che tutto quello che fosse successo poche settimane prima fosse stato immediatamente dimenticato non appena Sheldon le rivolse un mezzo sorriso.
«...qui. » mormorò abbassando lentamente il braccio e constatando che Sheldon non aveva intenzione di sedersi con loro, ma che anzi preferiva la compagnia di ben altra gente.
« Forse non ci ha visti...» disse Penny guardando in direzione dell'amica.
« Certo che ci ha visti, mi ha guardata! » replicò lei senza togliere gli occhi da Sheldon e la sua amichetta.
« Lascia stare Amy. Sheldon è strano, non farci caso. » disse frettolosamente Leonard con uno sbuffo annoiato.
« Ma...»
« Evidentemente preferisce stare con quel branco di oche. » tagliò corto Penny senza dare ad Amy il modo di replicare nuovamente.
Dopo che ebbe finito di mangiare diede nuovamente un'occhiata furtiva al ragazzo pensando di non essere vista, ma si sbagliava perché Sheldon aveva lo sguardo puntato nella sua direzione.
E la stava fissando
.



Eccoci qua con il decimo capitolo^^
Sheldon ha preferito dire tutto a Leonard piuttosto che tenerlo all'oscuro e questo ovviamente l'ha portato a litigare con il suo migliore amico e, come se non bastasse, anche Raj si è arrabbiato con lui affermando che deve stare lontano da Amy.
Penny non ha capito che la causa è lei perché non sa ancora della cotta di Leonard, ma chissà quando Leonard deciderà di farsi avanti! <.<
Vi ringrazio infinitamente per aver letto e recensito i precedenti capitoli^^
Al prossimo aggiornamento^^

  
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