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Autore: PersephoneAm    16/03/2015    1 recensioni
La luce dell'astro notturno illuminava il cortile del palazzo, mentre Nitocris vi passeggiava. Un rumore sinistro catturò la sua attenzione, ma non riuscì a chiamare le guardie ché una mano le si posò sulla bocca, impedendole di urlare. Il ladro la fece voltare e ciò che Nitocris vide le riempì il cuore di gioia: quegli occhi neri, così scuri e misteriosi appartenevano a una sola persona nel regno.
La mano abbandonò le sue labbra e con l'oscurità che la nascondeva sorrise. Era finalmente tornato. Ora poteva finalmente deliziarsi nel vederlo cavalcare con sicurezza il suo stallone nero dalla terrazza del palazzo, poteva vederlo allenarsi nel cortile insieme ai soldati, mentre le goccioline di sudore scivolavano sulla sua schiena scoperta e abbronzata dall'astro di Ra.
-Ramses?-chiese lei, per cercare conferma dei suoi sospetti.
-Si, sono io Nitocris!-rispose lui.
Il cuore prese a batterle furiosamente nel petto: il principe era finalmente tornato!
Genere: Fantasy, Guerra, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Storico
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Il rito nuziale si svolse con grandi sfarzi e grandi feste. Per volere degli sposi il giorno delle nozze era stato tenuto all'oscuro, fino alla notte precedente. Nitocris e Ramses avevano voluto unirsi in matrimonio nei mesi di piena del fiume Nilo, come a richiedere buon auspicio e fortuna per la coppia agli dei.
Fu il gran sacerdote a unire i due giovani, che si sorridevano felici. Era stata offerta birra e miele a ogni suddito d'Egitto, dai più alti funzionari al piccolo contadino, a tutti era stato permesso di festeggiare per l'unione tanto voluta da entrambi i padri degli sposi.
-Mi raccomando!-esordì il Re, guardandoli felice,-Non fatemi attendere troppo tempo per dei nipotini!-.
Nitocris arrossì a quella richiesta, mentre Ramses rimaneva impassibile e studiava attentamente una fanciulla, che continuava a fissarlo. Dei servi entrarono nella Sala Grande in quel momento, con un dolce fatto di datteri e miele.
-Da un commerciante di Luxor, mio faraone!-disse uno di loro, senza incontrare lo sguardo del Re.
Nitocris si avvicinò al dolce con un sorriso, riconoscente di quel dono, ma il primo boccone era destinato al faraone, quindi si impose di aspettare che suo suocero tagliasse il dolce e lo facesse provare prima allo schiavo, onde evitare che fosse avvelenato. Lo schiavo si leccò le labbra, assaporando il dolce sapore del miele, senza avere alcun sintomo di nessun avvelenamento, perciò il faraone prese con le dita un pezzo del dolce e lo portò alla bocca, gustandolo appieno. Qualche secondo dopo lo schiavo che aveva provato il primo boccone stramazzò al suolo e il faraone si guardò attorno, spaesato e impaurito, iniziando visibilmente a tremare, mentre i presenti iniziavano a urlare e guardarsi intorno.
Nitocris gli fu subito di fianco e gli consigliò di infilare due dita nella bocca, fino alla gola, per riuscire a sputare il dolce e il faraone non se lo fece ripetere due volte, vomitando tutto quello che aveva mangiato fino ad allora.
-Portatemi del latte, presto!-disse Nitocris, sfiorando la spalla del Re, che la guardò come se fosse un'apparizione divina.
-Tu sei stata mandata dagli dèi, mia dolce Nitocris!-balbettò il Re, bevendo il latte nella sua coppa,-Mi duole lo stomaco!-.
-È normale, mio signore!-mormorò Nitocris, toccando la fronte del faraone e sentendola scottare,-Il veleno stava quasi per fare effetto. Dovreste riposare!-.
-Venite, padre!-si fece avanti Akhenator,-Vi porto nelle vostre stanze!-.
Il faraone uscì dalla sala con il figlio minore, mentre Ramses abbracciava stretta a sé sua moglie.-Ti sarò grato per l'eternità, Nitocris!-.
-Tuo padre è sempre stato come un secondo genitore, per me! L'avrei fatto mille altre volte!-.
Ramses annuì e diede ordine alle guardie di andare a scovare subito il commerciante che aveva mandato il dolce, mentre gli invitati riprendevano a mangiare con una certa diffidenza le pietanze nei loro piatti.
Khafra si avvicinò alla sorella, ora sua futura regina, con un largo sorriso sulle labbra. Nitocris si irrigidì e strinse la mano a Ramses, che la guardò come per farle forza.
-Sorella!-la salutò lui,-Finalmente ci rivediamo!-.
-Vi lascio soli, scusami amico mio!-disse Ramses, posando una mano sulla spalla di Khafra, che annuì.
La principessa guardò suo fratello per qualche istante, poi una lacrima corse sul suo viso e le sue labbra di incurvarono in un sorriso.-Scusami, fratello adorato. Scusami davvero tanto!-.
-Perché piangi, Nitocris?-le chiese Khafra, carezzandole una guancia e guardandola preoccupato.
-Per essermi comportata da stupida incosciente!-singhiozzò lei,-Pensavo che mi odiaste per aver deluso nostra madre!-.
-Nitocris!-la richiamò dolcemente Khafra,-Non pensarci nemmeno! Io, Amenophis e Hamabi non abbiamo mai pensato a una cosa del genere. Se ti abbiamo tenuta lontana è perché sappiamo che i dolori li passi da sola, rimuginando sulle cose!-.
-Mi conoscete più di quanto io conosca me stessa!-sorrise la fanciulla.
-Solo gli dei ci conoscono veramente!-disse Khafra, posando un bacio sulla fronte della sorella,-E ora non farci attendere molto un futuro principe!-.
Nitocris arrossì e ammutolì, abbassando lo sguardo e vedendo il fratello sghignazzare per il suo imbarazzo.
-Vado da nostro padre e ti lascio a tuo marito, mia bella e dolce principessa!-disse Khafra, indietreggiando in un inchino e tornando al suo posto, al fianco di Amenophis e di Hamabi, che guardarono la ragazza sorridenti.
Quella sera, quando il Gran Sacerdote e la prima Regina accompagnarono nelle loro stanze i Principi Ereditari, Ramses si sedette sul letto e avvicinò a sé Nitocris, scrutandola attentamente.-Cosa ti ha detto oggi tuo fratello per farti ammutolire così tanto?-.
-Perché vuoi saperlo?-chiese lei, con fare guardingo.
-Perché almeno, quando litigheremo, saprò come zittirti!-disse lui, ridacchiando.
Nitocris gli tirò uno schiaffo sulla nuca rasata, ma non riusci a trattenere un sorriso.-In realtà non te lo aspetteresti mai: mi ha detto di non fargli attendere troppo un piccolo principe!-.
-Ha detto la stessa cosa a me!-rise il principe,-Ha aggiunto che non vede l'ora di poter avere un nipotino da viziare!-.
-Khafra dovrebbe sposarsi, così non infastidirebbe più nessuno!-esclamò imbronciata la principessa.
-Io invece direi di metterci subito a lavoro!-scherzò Ramses, avvicinando le loro bocche e dando a Nitocris un bacio da farle girare la testa,-Voglio vederti portare in grembo mio figlio. Nostro figlio!-.
Nitocris rabbrividì a quella frase e si lasciò spogliare dal principe, cercando il contatto con la sua pelle calda.-E io sono impaziente di darti questo figlio!-.
Non capiva da dove venisse quel coraggio nel dire cose così esplicite, ma Nitocris si abbandonò a suo marito. Ramses le era sopra e lei lo fissava in volto, carezzandogli la guancia, poi avvicinò la bocca all'orecchio dell'uomo.-Prendimi, ti prego!-.
Ramses non riuscì a resistere a quel mugolio e la fece sua. Quando si unirono in un solo corpo al principe sembrò di volare tra gli astri notturni e scese con il viso a baciare la bella bocca di Nitocris, che gli sorrise. L'orgasmo li travolse insieme e li lasciò senza fiato, tanto che in un primo momento a Ramses sembrò di non riuscire più a respirare. Le si stese a fianco e la attirò a sé, posandole un bacio sul collo lungo ed elegante della sua sposa.
-Ti amo, Ramses!-disse lei, addormentandosi al suo fianco, mentre il marito la guardava dolcemente dormire.
   
 
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