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Autore: Aliceandme    16/03/2015    0 recensioni
2010
"Alzo gli occhi da terra ed incontro i suoi, così difficili da evitare, spaventosamente belli, che scrutavano instancabilmente i miei."..
Da quel momento, nulla sarebbe stato uguale, e quello sguardo sarebbe rimasto incollato alla mia vita per molto tempo.
Innamorarsi è facile, avviene spontaneamente.
Quando però accade, tutto il mondo si trasforma.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Totale spaesamento.
Ecco cosa provavo quando mi guardava.
I giorni passavano, e dello sconosciuto dagli occhi di ghiaccio sapevo davvero poco.
Faceva l'ultimo anno, era l'unica informazione che mi era stato concesso conoscere.
                                                                              ***
Nella silenziosa cittadina in cui abitavo, pochi erano i modi per svagarsi, ed io, non li apprezzavo neanche troppo.
Così, decisa ad abbandonare per qualche ora la mia stanza, chiamai Chiara.
-"Oh, che ne dici di vederci oggi pomeriggio per una chiacchiera davanti ad un caffè?"
"Giulia vorrei davvero ma devo fare da baby sitter a mio nipote e i miei mi ammazzano se invito qualcuno."
"Nessun problema."
Riattaccai senza troppi convenevoli e, nonostante non sapessi assolutamente chi chiamare, avevo voglia di assaporare quel tiepido pomeriggio del 23 settembre.
Presi la mia bici e con una decina di euro in tasca mi diressi verso uno dei negozi di musica più vicini al centro.
Il palazzo cadeva a pezzi, la scelta musicale era notevolmente ridotta rispetto ad altri negozi e dentro c'era uno strano odore che mi ricordava tanto la colonia che mio nonno usava nei giorni speciali.
Però in quel negozio c'ero cresciuta, avevo i miei ricordi migliori e quasi tutto il mio repertorio musicale era appartenuto a quelle mura.
Il tiepido vento mi accarezzava le braccia nude, e le gambe toccavano leggere i pedali dell'unico mezzo in grado di trasportarmi ovunque volessi.
Mi sentivo libera e felice.
Poi scesi.
Il signor Michele, proprietario dell'abbattuto locale, mi salutava sempre accennando un sorriso malinconico, come se fossi l'unico volto che i suoi occhi erano abituati a vedere.
Non sapevo cosa prendere, l'indecisione era solo apparente, alla fine avrei acquistato qualcosa di molto simile a ciò che già possedevo.
Infatti eccolo lì, "The freewheelin'", il mio album preferito di Bob Dylan.
Era lì, in saldo, e in un'edizione che mi mancava.
Lo sfiorai, era mio.
Mi diressi verso la cassa, dove il signor Michele era intento a sfogliare il suo giornale vecchio di un paio di giorni perchè -"Non ce l'ho fatta a leggerlo prima".
Sento gridare il mio nome.
Era Antonio, un mio amico di infanzia con cui ero cresciuta e che da quattro anni aveva lasciato la nostra città per un impiego lavorativo di suo padre.
"Giulia!!"
"Antonio, cosa ci fai qui?"- ero felicemente sorpresa
"Sono tornato per restare, non sei felice?"
"Certo che lo sono, davvero tanto."
"Dai vieni con me, ti offro un caffè."
Annuii e pagai il mio cd.
Antonio era un ragazzo solare, i suoi ricci castani scendevano sul suo volto come una cornice mettendo in risalto il verde dei suoi occhi.
Il bar più vicino era anche il mio preferito, regalava una splendida vista sul mare e molte emozioni positive.
Eravamo lì io ed Antonio, e quel pomeriggio era per noi.
   
 
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