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Autore: potterfanlalla17    16/03/2015    3 recensioni
Buongiorno a tutti...sono tornata con una nuova storia! Si basa sulla Big Damn Table e la protagonista è Ginevra Weasley...ma la maggior parte delle storie si incentra sul su rapporto con Harry in tutte le sue fasi. Spero vi piacerà!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Kiss me

 

 

Fandom: Harry Potter

Personaggio principale: Ginny Weasley

Prompt: 098. Dopo,  scelta libera

Rating: Verde

Disclaimer: Ginny Weasley e tutti i personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.

 

 

La luca argentea della luna illuminava con chiarezza il letto di Ginny e il suo volto candido si scontrava con il rosso comunque acceso dei suoi capelli. Non riusciva a prendere sonno quella sera…ma conosceva la causa della sua insonnia. Non voleva chiudere gli occhi e lasciare che quella giornata meravigliosa finisse! Harry…il suo Harry…al solo pensiero di quello che era accaduto Ginny arrossiva violentemente e nascondeva il volto ridendo sommessamente e alzando le coperte fino alla fronte per non farsi sentire.

Sentiva provenire delle chiacchiere dai letti vicini, probabilmente Romilda o qualche altra compagna che malignava su quanto successo. Un tempo si sarebbe alzata e avrebbe messo a tacere quelle pettegole, ma non quella sera. Non voleva rovinare lo stupendo ricordo di quella giornata. E poi per cosa doveva difendersi? Non aveva fatto nulla di male! E se Romilda non era d’accordo con lei…beh, non era un suo problema!

Ginny era sicura che si stessero chiedendo cosa avessero fatto lei ed Harry dopo quel bacio.

Si voltò nel letto sorridendo e si lasciò andare ai ricordi.

 

 

I primi passi nel corridoio furono per Ginny come imparare a camminare per la prima volta. Tutto le sembrava improvvisamente diverso, persino quelle mura che aveva visto migliaia di volte nella sua carriera scolastica. Davanti a lei, Harry la trascinava a grandi passi verso un luogo che ancora Ginny non conosceva. Ma non le importava: era Harry e si fidava ciecamente di lui. Qualsiasi cosa Harry avesse in mente, a Ginny stava bene.

Lui ogni tanto si voltava con un sorriso sul volto che Ginny non gli aveva mai visto e di nuovo la realtà intorno a lei si annebbiava.

Senza rendersi conto si ritrovò in cima alla Torre di Astronomia. Harry si guardò intorno e assicuratosi che Gazza non fosse nei paraggi aprì la porta chiusa davanti a lui con sicurezza.

-Avanti, vieni con me- disse Harry allungando le mani verso Ginny.

Ginny sorrise e si lasciò attirare da Harry dentro la stanza.

Rimasero senza dire nulla per molto tempo nella penombra mentre Harry se ne stava appoggiato alla ringhiera del balcone della stanza ad osservare il mondo che dormiva sotto di lui. Il panorama che si godeva da lì lasciava senza fiato: tutta la scuola e il parco erano visibili e lo sguardo si poteva perdere nell’infinto dell’orizzonte dove il sole stava già cominciando a nascondersi.

Ginny si era affiancata a lui tenendogli sempre la mano, senza il minimo timore. Passava il suo sguardo da Harry al vuoto ininterrottamente. Cosa avrebbe pagato per sapere cosa passava per la mente di Harry?

All’improvviso quel silenzio le sembrò carico di mille significati tutti contraddittori. Che Harry avesse cambiato idea? No, non Harry. Non era il tipo che si metteva a baciare la sorella del suo migliore amico davanti a tutti e poi se la filava a gambe levate. Per questo amava tanto Harry, perché lui le infondeva una sicurezza che normalmente in amore non c’è. La certezza che lui non le avrebbe mai mentito, che non le avrebbe mai tenuto nulla nascosto per non farla soffrire o preoccupare.

-Ti piace qui?- chiese poi Harry.

-E’ molto bello. Non avevo mai notato quanto fosse bello questo posto…Hogwarts, intendo…

-Già, siamo sempre distratti da troppi altri particolari…troppi altri problemi…per accorgerci della bellezza che ci sta sotto gli occhi!

Stava ancora parlando di Hogwarts e del paesaggio o invece parlava di Ginny? La ragazza decise di non indagare.

-Vieni spesso qui?

Harry si voltò verso Ginny sempre continuando a tenerle la mano.

-Ogni volta che ho bisogno di stare da solo, di pensare di chiarirmi le idee…praticamente ogni giorno nell’ultimo anno!

-Hermione non mi ha mai detto di questo posto.

-Né Hermione, né Ron sanno di questo posto. Tu sei la sola a cui l’ho mostrato.

Harry era arrossito ma non si preoccupava di nasconderlo. Era profondamente cambiato: Ginny stentava a riconoscere l’Harry anche solo di un anno prima. Ma anche Ginny non era più la bambina che Harry aveva conosciuto: stava diventando rapidamente una donna e sapere che Harry stava condividendo una informazione così personale con lei era più di quanto potesse sperare.

-Però ora io conosco il tuo segreto,

-So che è in buone mani e che farai un ottimo uso di questa informazione.

Restarono ancora in silenzio a guardarsi negli occhi.

-Era ora che tu mollassi quell’idiota di Dean! Sono mesi che aspetto!- disse Harry fingendo uno sguardo rientito che strappò a Ginny una risata.

-Sentilo! E io? Non ho dovuto sopportare la vista di quella piattola di Cho? Io sono anni che ti aspetto! Da quel giorno al binario…

Stranamente Ginny sentiva che confessare il suo immenso amore a Harry era l’inevitabile epilogo della loro lunga corsa che li aveva portati fino a lì. Non c’erano più barriere tra di loro. Non dovevano essercene più.

-Ti ho fatto soffrire molto, vero? Hermione mi ha raccontato…- la voce di Harry era così sinceramente dispiaciuta che Ginny non ebbe il coraggio di confessare tutto il dolore che aveva provato in quegli anni capendo che per lui era solo la sorella di Ron, ma non voleva nemmeno menirgli.

-Harry, posso dirti che non è stato facile vederti ogni giorno ed essere considerata solo la sorella di Ron.

-Beh, allora per fortuna che mi sono svegliato!

-Già. Posso chiederti quando…come hai capito…?

-E’ molto semplice in realtà. Quest’estate, quando tu hai trovato esattamente le parole giuste per consolarmi dopo la morte di Sirius. Era come se tu avessi sempre un contatto diretto con una partre di me, quella che non mostro a nessuno per paura di non essere capito, di essere ferito…ma tu eri lì, in un modo tutto particolare. Non lo so spiegare: ti ho sentita dentro di me e all’improvviso non eri più la sorella di Ron, ma Ginny. Solo Ginny.

Ginny ascoltava ogni parola con attenzione, ma anche con profonda commozione. Tutto quello che Harry diceva era per lei poesia. La ripagava di anni di attesa e di dolore.

-Perché sorridi?- chiese Harry che si aspettava una reazione di tipo diverso.

-E’ strano: ho immaginato centinaia, migliaia di volte questo momento, in cui mi dicevi che per te non ero solo la sorella di Ron e ogni volta persa nella mia illusione serntivo il cuore che andava a mille. Ma oggi che è successo veramente… beh, è ancora più meraviglioso di come lo avevo immaginato!

Harry le accarezzò una guancia con la mano aperta. Accompagnò una ciocca rosso fuoco dietro l’orecchio e Ginny seguì con un dolce movimento del collo il gesto di Harry. Si guardarono negli occhi per un tempo infinito. Non avevano potuto assaporare questo momento prima in sala comune…era stato tutto troppo veloce. Perfetto, ma troppo veloce.

Ora volevano godere di quel momento, ricordarsi ogni istante per sempre.

Harry le prese il viso tra le mani, come per potersi gettare meglio in quel mare di cioccolato caldo che erano gli occhi di Ginny. Le sorridevano, perché lei sentiva in quell’istante di essere perfettamente felice. Non le serviva nient’altro per esserlo.

Ginny vide gli occhi di Harry avvicinarsi ai suoi esattamente come le era accaduto durante quel pomeriggio d’estate alla Tana, verdi e luminosi come lo erano sempre stati. Non chiuse gli occhi subito, voleva vedere quel verde fino alla fine, fino a quando di nuovo le labbra di Harry si posarono sulle sue. Solo allora Ginny chiuse gli occhi. E sentì che Harry timidamente le chiedeva il permesso di approfondire quel bacio. Il loro primo vero bacio. Ginny rispose senza dubbi e dischiuse la bocca, lasciando che le sue labbra e quelle di Harry iniziassero una danza dolce e nuova. Senza rendersene conto Ginny aveva allacciato le sue braccia alla vita di Harry, sottile ma muscolosa e lasciò che le sue amni salissero attraverso la schiena su fino alla chioma corvina. La accarezzò piano all’inizio, quasi come se non le fosse concesso un simile privilegio. Ma poi si rese conto che lei era la ragazza di Harry, la sua ragazza, e finalmente quel piccolo gesto che aveva desiderato compiere per tanto tempo le era diventato possibile. Si strinse forte ad Harry facendo aderire il suo corpo a quello del ragazzo, come due pezzi perfetti di un puzzle.

Ginny sentì le mani di Harry compiere il percorso esattamente contrario a quello che aveva fatto lei. Scesero dal viso ai suoi finachi per stringerli forte. Si sentì totalmente sua. E invece che sentirsi fragile, come aveva sempr pensato, si sentì completa: aveva trovato quella parte di sé che le era mancata fino a quel momento.

Separarsi fu difficile, ma non ci fu bisogno di dire nulla. Si guardarono negli occhi e si sorrisero, convinti che quei momenti non sarebbero mai più mancati.

L’orologio battè le otto. Era arrivato il momento di rientrare, non potevano sparire per sempre dal mondo, da Hogwarts. Non potevano scappare da tutti per sempre: dovevano affrontare le conseguenze di quanto era successo. Gli sguardi di tuti puntati su di loro, soprattutto quello di Ron. Cosa avrebbe detto? Nulla. Sarebbe stato felice, come Ginny…più o meno…

Ancora pochi istanti insieme. Poi Harry la riprese per mani e la riportò nella realtà.

-Harry?- disse Ginny bloccandosi dopo pochi passi.

-Che c’è?

-Non mi hai chiesto nulla della partita…non vuoi sapere come è andata nei particolari?

-Gin, non dirlo a Katie, Ron e agli altri ma…in questo modo mi importa davvero poco della partita, del Quidditch..o di qualsiasi altra cosa che non riguardi noi due!

 

 

 

 

 

 

Angolo mio:

sono passati più di due anni dall’ultimo aggiornamento, lo so. So che molti di voi non ci speravano più e francamente nemmeno io: che posso dire…l’ispirazione e la voglia di scrivere è tornata. E spero non mi abbandoni di nuovo.

Ringrazio chiunque vorrà leggere…anche perché recuperare 41 capitoli non sarà una passeggiata.

Nel frattempo vi saluto e spero di ritrovarvi tutti al prossimo capitolo.

A presto.

Laura

 

001.

Inizio.

002.

Intermezzo.

003.

Fine.

004.

Interiorità.

005.

Esteriorità.

006.

Ore.

007.

Giorni.

008.

Settimane.

009.

Mesi.

010.

Anni.

011.

Rosso.

012.

Arancione.

013.

Giallo.

014.

Verde.

015.

Blu.

016.

Porpora.

017.

Marrone.

018.

Nero.

019.

Bianco.

020.

Senza Colori.

021.

Amici.

022.

Nemici.

023.

Amanti.

024.

Famiglia.

025.

Estranei.

026.

Compagni Di Squadra.

027.

Genitori.

028.

Figli.

029.

Nascita.

030.

Morte.

031.

Alba.

032.

Tramonto.

033.

Troppo.

034.

Troppo Poco.

035.

Sesto Senso.

036.

Olfatto.

037.

Udito.

038.

Tatto.

039.

Gusto.

040.

Vista.

041.

Forme.

042.

Triangolo.

043.

Diamante.

044.

Cerchio.

045.

Luna.

046.

Stelle.

047.

Cuori.

048.

Quadri.

049.

Fiori.

050.

Picche.

051.

Acqua.

052.

Fuoco.

053.

Terra.

054.

Aria.

055.

Spirito.

056.

Colazione.

057.

Pranzo.

058.

Cena.

059.

Cibo.

060.

Bibite.

061.

Inverno.

062.

Primavera.

063.

Estate.

064.

Autunno.

065.

Mezze Stagioni.

066.

Pioggia.

067.

Neve.

068.

Lampo.

069.

Tuono.

070.

Tempesta.

071.

Rotto.

072.

Riparato.

073.

Luce.

074.

Oscurità.

075.

Ombra.

076.

Chi?

077.

Cosa?

078.

Dove?

079.

Quando?

080.

Perché?

081.

Come?

082.

Se.

083.

E.

084.

Lui.

085.

Lei.

086.

Scelte.

087.

Vita.

088.

Scuola.

089.

Lavoro.

090.

Casa.

091.

Compleanno.

092.

Natale.

093.

Ringraziamento.

094.

Indipendenza.

095.

Capodanno.

096.

Cambiamento

097.

Tradimento

098.

Dopo

099.

Scelta Libera.

100.

Scelta Libera.

 

   
 
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