Kiss me
Fandom: Harry Potter
Personaggio principale: Ginny Weasley
Prompt:
098. Dopo, scelta libera
Rating:
Verde
Disclaimer:
Ginny Weasley e tutti i
personaggi citati in questa storia appartengono a J.K. Rowling.
La luca argentea della luna illuminava con chiarezza il letto di Ginny e il suo volto candido si scontrava con il rosso
comunque acceso dei suoi capelli. Non riusciva a prendere sonno quella sera…ma
conosceva la causa della sua insonnia. Non voleva chiudere gli occhi e lasciare
che quella giornata meravigliosa finisse! Harry…il suo Harry…al solo pensiero
di quello che era accaduto Ginny arrossiva
violentemente e nascondeva il volto ridendo sommessamente e alzando le coperte
fino alla fronte per non farsi sentire.
Sentiva provenire delle chiacchiere dai letti vicini, probabilmente
Romilda o qualche altra compagna che malignava su quanto successo. Un tempo si
sarebbe alzata e avrebbe messo a tacere quelle pettegole, ma non quella sera.
Non voleva rovinare lo stupendo ricordo di quella giornata. E poi per cosa
doveva difendersi? Non aveva fatto nulla di male! E se Romilda non era
d’accordo con lei…beh, non era un suo problema!
Ginny era sicura che si stessero
chiedendo cosa avessero fatto lei ed Harry dopo quel bacio.
Si voltò nel letto sorridendo e si lasciò andare ai ricordi.
I primi passi nel corridoio furono per Ginny
come imparare a camminare per la prima volta. Tutto le sembrava improvvisamente
diverso, persino quelle mura che aveva visto migliaia di volte nella sua
carriera scolastica. Davanti a lei, Harry la trascinava a grandi passi verso un
luogo che ancora Ginny non conosceva. Ma non le
importava: era Harry e si fidava ciecamente di lui. Qualsiasi cosa Harry avesse
in mente, a Ginny stava bene.
Lui ogni tanto si voltava con un sorriso sul volto che Ginny non gli aveva mai visto e di nuovo la realtà intorno
a lei si annebbiava.
Senza rendersi conto si ritrovò in cima alla Torre di Astronomia. Harry
si guardò intorno e assicuratosi che Gazza non fosse nei paraggi aprì la porta
chiusa davanti a lui con sicurezza.
-Avanti, vieni con me- disse Harry allungando le mani verso Ginny.
Ginny sorrise e si lasciò attirare da
Harry dentro la stanza.
Rimasero senza dire nulla per molto tempo nella penombra mentre Harry se
ne stava appoggiato alla ringhiera del balcone della stanza ad osservare il
mondo che dormiva sotto di lui. Il panorama che si godeva da lì lasciava senza
fiato: tutta la scuola e il parco erano visibili e lo sguardo si poteva perdere
nell’infinto dell’orizzonte dove il sole stava già cominciando a nascondersi.
Ginny si era affiancata a lui
tenendogli sempre la mano, senza il minimo timore. Passava il suo sguardo da
Harry al vuoto ininterrottamente. Cosa avrebbe pagato per sapere cosa passava
per la mente di Harry?
All’improvviso quel silenzio le sembrò carico di mille significati tutti
contraddittori. Che Harry avesse cambiato idea? No, non Harry. Non era il tipo
che si metteva a baciare la sorella del suo migliore amico davanti a tutti e
poi se la filava a gambe levate. Per questo amava tanto Harry, perché lui le
infondeva una sicurezza che normalmente in amore non c’è. La certezza che lui
non le avrebbe mai mentito, che non le avrebbe mai tenuto nulla nascosto per
non farla soffrire o preoccupare.
-Ti piace qui?- chiese poi Harry.
-E’ molto bello. Non avevo mai notato quanto fosse bello questo posto…Hogwarts, intendo…
-Già, siamo sempre distratti da troppi altri particolari…troppi altri
problemi…per accorgerci della bellezza che ci sta sotto gli occhi!
Stava ancora parlando di Hogwarts e del
paesaggio o invece parlava di Ginny? La ragazza
decise di non indagare.
-Vieni spesso qui?
Harry si voltò verso Ginny sempre continuando
a tenerle la mano.
-Ogni volta che ho bisogno di stare da solo, di pensare di chiarirmi le
idee…praticamente ogni giorno nell’ultimo anno!
-Hermione non mi ha mai detto di questo posto.
-Né Hermione, né Ron
sanno di questo posto. Tu sei la sola a cui l’ho mostrato.
Harry era arrossito ma non si preoccupava di nasconderlo. Era profondamente
cambiato: Ginny stentava a riconoscere l’Harry anche
solo di un anno prima. Ma anche Ginny non era più la
bambina che Harry aveva conosciuto: stava diventando rapidamente una donna e
sapere che Harry stava condividendo una informazione così personale con lei era
più di quanto potesse sperare.
-Però ora io conosco il tuo segreto,
-So che è in buone mani e che farai un ottimo uso di questa
informazione.
Restarono ancora in silenzio a guardarsi negli occhi.
-Era ora che tu mollassi quell’idiota di Dean! Sono mesi che aspetto!-
disse Harry fingendo uno sguardo rientito che strappò
a Ginny una risata.
-Sentilo! E io? Non ho dovuto sopportare la vista di quella piattola di Cho? Io sono anni che ti aspetto! Da quel giorno al
binario…
Stranamente Ginny sentiva che confessare il
suo immenso amore a Harry era l’inevitabile epilogo della loro lunga corsa che
li aveva portati fino a lì. Non c’erano più barriere tra di loro. Non dovevano
essercene più.
-Ti ho fatto soffrire molto, vero? Hermione mi
ha raccontato…- la voce di Harry era così sinceramente dispiaciuta che Ginny non ebbe il coraggio di confessare tutto il dolore
che aveva provato in quegli anni capendo che per lui era solo la sorella di Ron, ma non voleva nemmeno menirgli.
-Harry, posso dirti che non è stato facile vederti ogni giorno ed essere
considerata solo la sorella di Ron.
-Beh, allora per fortuna che mi sono svegliato!
-Già. Posso chiederti quando…come hai capito…?
-E’ molto semplice in realtà. Quest’estate, quando tu hai trovato
esattamente le parole giuste per consolarmi dopo la morte di Sirius. Era come se tu avessi sempre un contatto diretto
con una partre di me, quella che non mostro a nessuno
per paura di non essere capito, di essere ferito…ma tu eri lì, in un modo tutto
particolare. Non lo so spiegare: ti ho sentita dentro di me e all’improvviso
non eri più la sorella di Ron, ma Ginny.
Solo Ginny.
Ginny ascoltava ogni parola con
attenzione, ma anche con profonda commozione. Tutto quello che Harry diceva era
per lei poesia. La ripagava di anni di attesa e di dolore.
-Perché sorridi?- chiese Harry che si aspettava una reazione di tipo
diverso.
-E’ strano: ho immaginato centinaia, migliaia di volte questo momento,
in cui mi dicevi che per te non ero solo la sorella di Ron
e ogni volta persa nella mia illusione serntivo il
cuore che andava a mille. Ma oggi che è successo veramente… beh, è ancora più
meraviglioso di come lo avevo immaginato!
Harry le accarezzò una guancia con la mano aperta. Accompagnò una ciocca
rosso fuoco dietro l’orecchio e Ginny seguì con un
dolce movimento del collo il gesto di Harry. Si guardarono negli occhi per un
tempo infinito. Non avevano potuto assaporare questo momento prima in sala
comune…era stato tutto troppo veloce. Perfetto, ma troppo veloce.
Ora volevano godere di quel momento, ricordarsi ogni istante per sempre.
Harry le prese il viso tra le mani, come per potersi gettare meglio in
quel mare di cioccolato caldo che erano gli occhi di Ginny.
Le sorridevano, perché lei sentiva in quell’istante di essere perfettamente
felice. Non le serviva nient’altro per esserlo.
Ginny vide gli occhi di Harry
avvicinarsi ai suoi esattamente come le era accaduto durante quel pomeriggio
d’estate alla Tana, verdi e luminosi come lo erano sempre stati. Non chiuse gli
occhi subito, voleva vedere quel verde fino alla fine, fino a quando di nuovo
le labbra di Harry si posarono sulle sue. Solo allora Ginny
chiuse gli occhi. E sentì che Harry timidamente le chiedeva il permesso di
approfondire quel bacio. Il loro primo vero bacio. Ginny
rispose senza dubbi e dischiuse la bocca, lasciando che le sue labbra e quelle
di Harry iniziassero una danza dolce e nuova. Senza rendersene conto Ginny aveva allacciato le sue braccia alla vita di Harry,
sottile ma muscolosa e lasciò che le sue amni salissero attraverso la schiena
su fino alla chioma corvina. La accarezzò piano all’inizio, quasi come se non
le fosse concesso un simile privilegio. Ma poi si rese conto che lei era la
ragazza di Harry, la sua ragazza, e finalmente quel piccolo gesto che aveva
desiderato compiere per tanto tempo le era diventato possibile. Si strinse
forte ad Harry facendo aderire il suo corpo a quello del ragazzo, come due
pezzi perfetti di un puzzle.
Ginny sentì le mani di Harry compiere
il percorso esattamente contrario a quello che aveva fatto lei. Scesero dal
viso ai suoi finachi per stringerli forte. Si sentì
totalmente sua. E invece che sentirsi fragile, come aveva sempr
pensato, si sentì completa: aveva trovato quella parte di sé che le era mancata
fino a quel momento.
Separarsi fu difficile, ma non ci fu bisogno di dire nulla. Si
guardarono negli occhi e si sorrisero, convinti che quei momenti non sarebbero
mai più mancati.
L’orologio battè le otto. Era arrivato il
momento di rientrare, non potevano sparire per sempre dal mondo, da Hogwarts. Non potevano scappare da tutti per sempre:
dovevano affrontare le conseguenze di quanto era successo. Gli sguardi di tuti
puntati su di loro, soprattutto quello di Ron. Cosa
avrebbe detto? Nulla. Sarebbe stato felice, come Ginny…più
o meno…
Ancora pochi istanti insieme. Poi Harry la riprese per mani e la riportò
nella realtà.
-Harry?- disse Ginny bloccandosi dopo pochi
passi.
-Che c’è?
-Non mi hai chiesto nulla della partita…non vuoi sapere come è andata
nei particolari?
-Gin, non dirlo a Katie, Ron e agli altri
ma…in questo modo mi importa davvero poco della partita, del Quidditch..o di qualsiasi altra cosa che non riguardi noi
due!
Angolo mio:
sono passati più di due anni
dall’ultimo aggiornamento, lo so. So che molti di voi non ci speravano più e
francamente nemmeno io: che posso dire…l’ispirazione e la voglia di scrivere è
tornata. E spero non mi abbandoni di nuovo.
Ringrazio chiunque vorrà leggere…anche
perché recuperare 41 capitoli non sarà una passeggiata.
Nel frattempo vi saluto e spero di
ritrovarvi tutti al prossimo capitolo.
A presto.
Laura
001. |
Inizio. |
002. |
Intermezzo. |
003. |
Fine. |
004. |
Interiorità. |
005. |
Esteriorità. |
006. |
Ore. |
007. |
Giorni. |
008. |
Settimane. |
009. |
Mesi. |
010. |
Anni. |
011. |
012. |
Arancione. |
013. |
Giallo. |
014. |
Verde. |
015. |
Blu. |
|
016. |
Porpora. |
017. |
Marrone. |
018. |
Nero. |
019. |
Bianco. |
020. |
Senza Colori. |
021. |
Amici. |
022. |
Nemici. |
023. |
Amanti. |
024. |
Famiglia. |
025. |
Estranei. |
026. |
Compagni Di Squadra. |
027. |
028. |
Figli. |
029. |
Nascita. |
030. |
Morte. |
|
031. |
Alba. |
032. |
Tramonto. |
033. |
034. |
Troppo Poco. |
035. |
Sesto Senso. |
|
036. |
Olfatto. |
037. |
Udito. |
038. |
Tatto. |
039. |
Gusto. |
040. |
|
041. |
Forme. |
042. |
Triangolo. |
043. |
Diamante. |
044. |
Cerchio. |
045. |
Luna. |
046. |
Stelle. |
047. |
Cuori. |
048. |
Quadri. |
049. |
050. |
Picche. |
|
051. |
052. |
Fuoco. |
053. |
Terra. |
054. |
Aria. |
055. |
Spirito. |
|
056. |
Colazione. |
057. |
Pranzo. |
058. |
Cena. |
059. |
Cibo. |
060. |
Bibite. |
061. |
Inverno. |
062. |
Primavera. |
063. |
Estate. |
064. |
Autunno. |
065. |
Mezze Stagioni. |
066. |
Pioggia. |
067. |
Neve. |
068. |
Lampo. |
069. |
Tuono. |
070. |
Tempesta. |
071. |
Rotto. |
072. |
Riparato. |
073. |
Luce. |
074. |
Oscurità. |
075. |
Ombra. |
076. |
Chi? |
077. |
Cosa? |
078. |
Dove? |
079. |
Quando? |
080. |
Perché? |
081. |
Come? |
082. |
Se. |
083. |
E. |
084. |
Lui. |
085. |
Lei. |
086. |
Scelte. |
087. |
Vita. |
088. |
Scuola. |
089. |
Lavoro. |
090. |
Casa. |
091. |
Compleanno. |
092. |
Natale. |
093. |
Ringraziamento. |
094. |
Indipendenza. |
095. |
Capodanno. |
096. |
Cambiamento |
097. |
Tradimento |
098. |
Dopo |
099. |
Scelta Libera. |
100. |
Scelta Libera. |