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Autore: elybetta    16/03/2015    10 recensioni
Immaginate che Mika non sia la superstar che è ora, ma solo Michael, un ragazzo normale, con tutta un'altra storia alle spalle, altre esperienze e tutt'altre ambizioni.
E poi immaginate Daphne, una ragazza di venticinque anni che si trasferisce a Milano per inseguire il suo sogno di diventare giornalista.
Cosa accadrà quando i due s'incontreranno?
Una storia ricca di emozioni e sfaccettature, una storia che insegna che non si giudica mai un libro dalla copertina.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: Lemon, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Una sua mano accarezza il mio braccio facendo su e giù dolcemente, rabbrividisco appena stringendo le spalle e rintanandomi ancora di più sotto le coperte. La sua mano va più giù sui miei fianchi, ed io sorrido facendo finta di dormire. Lunedì finalmente mi hanno assunta al giornale, ora faccio ufficialmente parte della squadra, anche se, ho ancora molto da imparare, sempre da Michael ovviamente, ed averlo al mio fianco anche sul lavoro non mi dispiace affatto. Ieri finito il turno siamo andati a festeggiare in un locale con Fede, Sabri e Marco. Ho bevuto tantissimo, e pure Michael, ridevamo come due cretini.
 
"I wanna swiiiim frooom the chandeliiieeer..." urla Michael a squarcia gola, è stonato come una campana e mi fa talmente ridere che mi sento male!
"Michael smettila, sono le due di notte!" dico ridacchiando e saltando su di lui per cercare di tappargli la bocca. Lui comincia a ridere e poi prende a baciare la mia mano. 
"I want you" dice poi abbassandosi su di me, ma la mia testa gira troppo veloce per ragionare anche in inglese.
"Cos'hai detto?" faccio io con una nota acuta e buffa nella voce che lo fa ridere, di nuovo.
"Sei ubriaca" fa indicandomi mentre saliamo i pochi scalini che precedono il portoncino di casa sua. 
"Senti chi parla!" rispondo io ridendo, non faccio altro che ridere, anche quando perdo l'equilibrio ed inciampo come una povera cretina. Michael mi aiuta ad alzarmi tirandomi per le braccia. Mi aggrappo a lui che mi stringe al suo corpo e mi tiene per i fianchi.
"You're ok?" blatera fra le risa.
"Michael per favore vuoi parlare in italiano?" faccio quasi isterica scuotendolo.
"Ho deto, stai bene?" ripete mezzo barcollante infilando una mano fra i miei capelli. Mi sporgo verso di lui alzandomi sulle punte e lo bacio, non lo so il perchè, ho solo voglia delle sue labbra.
"Eih, adeso dobbiamo entrare, e cerca di esere più normale posibile!" mi dice quando mi separo da lui. È vero, c'è Carlo in casa, ha tenuto la bambina mentre noi eravamo fuori.
"Ok" rispondo. Lui scuote la testa e fa un grosso respiro, poi infila a fatica la chiave nella toppa e fa due giri. Entriamo e subito ci troviamo davanti Carlo che ci guarda serio a braccia conserte.
"Bentornati" ci dice continuando a guardarci.
"Cia-ciao, noi siamo tornati...ehm, grazie" dice Michael prima di prendermi per mano.
"Si, si vi ho sentito benissimo, Michael sei proprio un bravo cantante, e tu, Daphne...stai facendo bene la normale" dice tutto in un colpo, poi prende la giacca e la la indossa. Dio mio che figuraccia! Dopo alcuni secondi scoppia a ridere scuotendo la testa velocemente.
"La bambina dorme, ci vediamo domani" dice prima di aprire la porta e andarsene.

 
 
Che figura di merda, penso di nuovo. Michael si avvicina e bacia la mia spalla, salendo fino al collo. Non si arrende proprio, la sua mano sfiora la mia pancia e poi va più su stringendo un mio seno nudo. Faccio un piccolo saltino sul letto ed un sospiro esce dalla mia bocca.
"Lo sapevo che non stavi dormendo" sussurra nel mio orecchio. Mi arrendo, e mi giro verso di lui che subito mi illumina col suo sorriso.
"Certo, mi hai svegliata" dico facendo l'indifferente.
"Taci ubriacona" mi dice per poi ridere. Rido anche io ma poi gli sferro un bel pugno sul braccio. 
"Aia! Stronzetta!" fa per poi mordermi un fianco scostando di scatto le coperte. Caccio un piccolo urlo che lui soffoca con le sue labbra premute sulle mie. Lo spingo via e mi metto seduta.
"Tu sei pazzo!" dico contrariata mentre esamino il segno che mi ha lasciato, ci passo sopra un dito e sento dolore. Dovrebbe imparare a dosare la sua forza con me, lui è un uomo ed io sono una ragazza. Smette di ridere e mi guarda.
"Ti ho fato male?" poi mi chiede improvvisamente serio.
"Si, mi hai fatto male, sei uno scemo!" gli dico un po' arrabbiata. Lui si alza e si mette nella mia stessa posizione. Si avvicina a me ma io mi scanso, e così per un paio di volte finché non sbuffa rumorosamente.
"Let me see!" dice prima di afferrare i miei polsi e bloccarli con una sola mano. Ci passa sopra un dito proprio come avevo fatto io prima e non so perchè mi sale un brivido non appena la sua mano sfiora il mio corpo. Lui se ne accorge e fa un piccolo sorriso per poi mordersi i labbro.
"Scusami carotina" dice poi alzando lo sguardo su di me, ma in pochi secondi i suoi occhi cadono sui miei seni.
"N-non vo-volevo farti male" dice balbettando come un'idiota. Trattengo una risata, poi tiro su le coperte ricoprendo le mie nudità. Mi sdraio di nuovo e subito lui mi segue avvolgendomi con le sue braccia. Restiamo in silenzio per un po' ed io mentre giocherello con un suo piccolo boccolo penso a Francesca.
"Cos'hai?" mi chiede dopo qualche secondo. Possibile che riesca sempre a decifrare le mie espressioni?
"Stavo pensando a Francesca, non mi risponde al telefono. Comincio a pensare di arrendermi ormai" dico sconsolata, non riesco a credere che si stia comportando così con me. Lui accarezza una mia guancia per poi avvicinare le nostre fronti.
"Scrivile una letera" dice all'improvviso. 
"Una lettera? Michael non siamo mica nel medioevo" rispondo spiritosa.
"Ma secondo me è una buona idea! Così dovrebe legerla per forza!" dice tutto sorridente. Sorrido anche io, s'impegna così tanto per una cosa in cui non c'entra nulla. Mi avvicino un po'di più e lo bacio spingendo la sua testa verso di me.
"Potrebbe buttarla via!" dico praticamente sulle sue labbra. Lui sembra pensarci su.
"Per me no... Io sarei tropo curioso, chi scriverebbe mai una letera?" dice dopo facendomi riflettere. In effetti, forse è l'unico modo. Lo stringo fortissimo, poi porto una gamba intorno al suo bacino.
"Mi fai vedere una cosa?" mi chiede dopo qualche secondo.
"Cosa?" gli chiedo un po' confusa. La sua mano prende la coperta e la tira giù scoprendomi fino ai fianchi. I suoi occhi sembrano scintillare.
"Shit!" esclama mentre continua a guardare tutto di me, eccetto il mio viso.
"Michael tu sei un maniaco" dico un po' imbarazzata mentre cerco di tirare su la coperta, ma lui ovviamente me lo impedisce.
"Si è vero" risponde soltanto per poi posizionarsi sopra il mio corpo. Si abbassa su di me e mi bacia con foga lasciandomi completamente senza fiato. La sua bocca scende più giù sul mio seno, ed io comincio a sospirare più forte perchè lui è capace di farmi impazzire in così pochi secondi. Si schiaccia contro il mio corpo, sento che è eccitato e la mia testa va a farsi fottere.
"Michael..." senza nemmeno accorgermene sospiro il suo nome e lui in risposta comincia a muoversi sopra di me facendo sfiorare i nostri bacini coperti solo dall'intimo. Passa le sue labbra sul mio collo, si muove sinuoso e le sue mani vagano un po' dappertutto. Allaccio le gambe dietro la sua schiena e decido di lasciarmi andare alle sue carezze, come se poi avessi avuto altra scelta, non potrei mai averne abbastanza di lui, mai.
"Papà!" la voce di Abbie mi fa quasi venire un'infarto. Spingo via Penniman e mi fiondo sotto le coperte alla velocità della luce e lo stesso fa Michael. O Dio!
"A-amore sei sveglia?" dice Michael a fatica mentre io mi copro anche la testa.
"Si! Non avevo più sonno" risponde allegra, sento i suoi passi leggeri avvicinarsi, che situazione del cavolo, mi sento morire.
"Perchè Daphne si è nascosta?" domanda ingenua la piccola. Sento Michael ridacchiare, ma che cosa ride? 
"Ehm...non si sta nascondendo, è che, ha molto fredo" spiega Michael, mentre io faccio spuntare la mia faccia fino al naso.
"Era per quello che stavi su di lei prima?" ecco un'altra domanda, una più imbarazzante dell'altra. Michael si strozza con la sua stessa saliva e comincia a tossire.
"No, n-noi sta-stavamo solo giocando" s'inventa lui. La piccola ride e poco dopo salta sul letto. Michael l'afferra al volo tenendola stretta a se, prima che scopra anche il fatto che io sia mezza nuda.
"Anche io voglio giocare!" urla agitandosi come una matta, poi mi vede e mi guarda in modo strano.
"Ciao Daphne!" fa la bambina guardandomi sorridente. Mi sforzo al massimo per sorriderle, poi faccio sbucare una mano da sotto e la sventolo per salutarla, i suoi grandi occhi azzurri mi fissano, ed io vorrei che queste lenzuola fossero molto più spesse.
"Hai proprio tanto freddo tu" dice pensierosa, io mi limito ad annuire imbarazzata come mai, se potessi mi sotterrerei a cento metri.
"Ok, ora tu vai di la, noi arriviamo" le ordina Michael mettendola giù dal letto.
"Ma io volevo giocare con voi!" si lamenta la piccola, fra poco esplodo e comincio a urlare come una pazza.
"Se ci aspetti di la, domani ti compro una cosa bella!" fa Michael esasperato. Lei risponde affermativamente e corre di là. Finalmente è andata via, mio dio che imbarazzo!
"Oh cazzo" dice Michael mettendosi le mani in faccia. 
"Dio Michael!" esclamo mettendomi seduta. Lui mi guarda poi ride.
"Dai calmati" dice prendendomi fra le sue braccia.
"Calmati? Ti rendi conto che ci ha visti? Nudi e, e in quella posizione con te che..." mi fermo facendo un verso stridulo e coprendomi la faccia sul suo petto. 
"Si lo so, e mi piaceva fare quello che ti stavo facendo" dice tranquillo e un po' malizioso. Lo guardo esterrefatta e nello stesso tempo turbata dal suo modo di fare.
"Ma, tu non capisci? Ci ha visti..."
"Ha solo cinque anni, non può capire certe cose" m'interrompe passando le mani sulla mia schiena e arrivando al sedere, mi guarda languido e fa per baciarmi. Ma è impazzito per caso?
"Metti a posto quelle mani!" dico per poi divincolarmi dalle sue braccia, non è colpa sua ma, la bambina ci ha visti! Dio che situazione, e lui bello tranquillo, ma come fa? Mi alzo e mi infilo una sua maglietta, poi i pantaloni. Lui sbuffa, si alza e si riveste. Lo osservo e noto che cerca di abbassare la t-shirt bianca tirandola all'estremità.
"Ma che stai facendo?" gli chiedo. Lui s'infila una mano fra i capelli un po' imbarazzato.
"Cerco di nascondere l'efetto che mi fai tu!" dice tutto ad un fiato. Guardo in basso e capisco la sua situazione, mi copro gli occhi con le mani e scuoto la testa, in efetti anche io mi sento abbastanza frustrata, con la differenza che io posso nasconderlo facilmente, ma lui...beh... 
Non riesco a non ridere come una pazza, ha una faccia così buffa, e poi mi fa tenerezza! Gli corro incontro e lo abbraccio come se fosse un'orsacchiotto, ma lui mi respinge quasi subito. 
"Così non mi aiuti" dice secco per poi fare un grosso respiro, guardando ancora in basso e scuotendo la testa.
"Dai, non esagerare" dico io cominciando a camminare e non riuscendo a trattenere le risa. Lui sbuffa rumorosamente.
"Che ne sai tu! Tu non puoi capire!" esclama infastidito. Io non faccio altro che ridere, anche se molto probabilmente ha ragione. Arrivo in soggiorno e trovo Abigayle seduta a gambe incrociate sul pavimento che gioca con dei mattoncini LEGO.
"Daphne hai ancora freddo?" mi chiede Abbie non appena mi vede. Io arrossisco violentemente, lo so perchè sento le guance andare a fuoco.
"Il papà ti riscalda se vuoi" continua imperterrita lei.
"È quello che avrei voluto fare prima, guasta feste" fa Michael prima di buttarsi sul divano, poi afferra un cuscino e se lo mette in grembo per coprire il suo piccolo problemino. Io vorrei fuggire, troppo, troppo imbarazzante tutto ciò. La bambina lo raggiunge e lui subito la sbaciucchia dolcemente e le scompiglia i capelli.
"Perchè guasta feste?" chiede poi la bimba al suo papá.
"Perchè se non venivi a disturbare, io l'avrei scaldata per bene" fa spiritoso.
"Michael!" lo riprendo io mettendomi le mani in faccia. Ma gli sembrano cose da dire ad una bambina piccola? Vado verso di loro e la prendo in braccio.
"Andiamo a far colazione, e non ascoltare quello che ti dice tuo padre!" dico alla bambina che mi guarda perplessa.
 
 
[Pov Michael]
Entro a scuola quasi correndo, superando banchi di mezzi metri urlanti che schizzano di qua e di la fra le mie gambe, sono un po' in ritardo. Mi affaccio all'interno della classe ormai vuota, con solo tre bimbi fra cui la mia.
"Ciao Michael, ti posso parlare?" mi dice la morettina davanti a me, sbattendo i suoi occhi azzurri come un cerbiatto, se crede ancora che possa sedurmi è proprio un'illusa.
"Di cosa?" chiedo un po' arrogante. Non so perchè non la sopporto, forse perchè mi ricorda il tipo che ero poco tempo fa, quando la adulavo soltanto per una squallida scopata.
"Di Abigayle" risponde un tantino stizzita. Di Abbie? Immediatamente mi preoccupo, dimenticando tutto quanto.
"Cosa è successo?" chiedo in fretta mentre la guardo giocare con una bambola.
"No, non preoccuparti, lei sta benissimo" mi tranquillizza avvicinandosi ancora di più.
"In questi giorni, abbiamo studiato la famiglia e...la mamma, così abbiamo fatto una piccola filastrocca da imparare a memoria" comincia il discorso lei. Vorrei urlare, ogni anno la stessa storia, ma non è ancora la dannata festa della mamma. Da quando è tornata a casa piangendo ho chiesto di non fargliela fare la solita stupida poesia da recitare, perchè farla soffrire inutilmente? Per un attimo mi si stringe lo stomaco, sto già per incazzarmi ma la voce della maestra mi ferma.
"Il fatto è che lei non ha fatto i soliti capricci, anzi, ha voluto fare anche lei quello che facevano gli altri bambini" mi dice poi sorridendo.
"Davvero?" faccio spontaneo.
"Forse sta superando la cosa piano piano, è un bel progresso" continua accarezzando il mio braccio. Sono contento, la guardo sorridere ed il mio cuore si scioglie. La sua mano va sempre più su arrivando sulla mia spalla per poi scendere sulla schiena. So bene che sta cercando di fare. Mi scanso gentilmente, distogliendo lo sguardo da quegli occhi ammaliatori. Lei sembra stupita dal mio comportamento, e come biasimarla se fino a pochi mesi fa bastava un suo cenno, o di qualsiasi altra ragazza di mio piacimento per avere la mia totale attenzione.
"Sei sexy oggi, con i capelli così" dice sorridendo e guardandomi dal basso all'alto percorrendo tutta la mia figura. Rido, non so nemmeno perchè.
"Si, grazie...se abiamo finito io andrei" dico deciso senza nemmeno degnarla di uno sguardo.
"Volevo chiederti una cosa, vedi ancora quella buffa ragazza con le lentiggini?" mi chiede, non arrendendosi dopo qualche secondo. Il suo modo di fare mi ha proprio stancato!
"La ragazza buffa con le lentiggini, come la chiami tu, è la mia ragazza, si chiama Daphne e si, la vedo ancora e ho intenzione di vederla ancora per molto" rispondo nervoso, non so perchè ma quando qualcuno parla di lei in un modo che non ritengo giusto divento pazzo, potrei uccidere qualcuno. La sua espressione cambia, è disorientata, ma dopo qualche secondo torna a sorridere.
"E ti fa divertire come facevo io?" dice sensuale avvicinandosi lentamente. Una volta il mio ego avrebbe adorato questa situazione, probabilmente me le sarei fatte entrambi, ma ora, non provo più questi sentimenti, penso sempre e solo a lei in ogni momento, mi basta la sua vicinanza per stare bene, non sento il bisogno di altro, e poi con lei mi diverto molto di più che in una notte passata con una qualsiasi troietta. 
"No..." rispondo, lei sorride e sinuosa comincia a spruzzare i suoi ferormoni.
"Lei mi fa divertire mooolto di più" continuo poi godendo della sua faccia delusa. Oltretutto è vero, quando faccio l'amore con lei è speciale, sento il cuore esplodere ed ogni volta è sempre meglio, penso prima a lei che a me. A dire la verità questi sentimenti mi spaventano, mi sento indebolito e vulnerabile, e l'ultima volta che mi sono sentito così tutto è andato storto. Cerco di non pensare a queste cose e vado a prendere Abbie, lasciandomi alle spalle la sua maestrina.
 
 
[Pov Daphne]
Rido, rido come una forsennata nel guardare il mio Penniman.
"Very funny! Isn't it?" fa nervoso senza nemmeno guardarmi, ed io ADORO quando parla in inglese, con quel suo accento così particolare.
"Yes Daddy, it's great fun!" fa la piccolina lasciandomi sbalordita ancora una volta per la sua capacità di parlare due lingue come se nulla fosse. La guardo, cercando di trattenere le risa, mentre spazzola i riccioli di Michael e gli applica l'ennesima mollettina rosa glitterata.
"Amore mio, non credi sia abbastanza?" fa lui con un tono dolce ma allo stesso tempo stufo di quello che gli sta combinando la bambina.
"No! Adesso ti trucchiamo!" esclama lei ed io rido ancora più forte.
"What?" fa Penniman sgranando gli occhi, ed io devo tenermi la pancia per i crampi!
"Daphne mi aiuti?" mi chiede Abbie con alla mano una piccola truss delle principesse Disney.
"Non ci provare!" mi minaccia Michael.
"Ma certo!" rispondo io divertita come non mai. Mi avvicino a lei e prendo un piccolo pennellino, lo strofino sul colore rosa shocking e mi sporgo verso il viso del mio ragazzo, che in questo momento sembra più una drag queen!
"Chiudi gli occhi" gli ordino. Lui dopo uno sguardo leggermente omicida obbedisce.
"Questa me la paghi!" fa mentre stendo l'ombretto sulla sua palpebra.
"Shhhh..." lo zittisco io facendolo ancora più innervosire. Si morde il labbro poi salta su se stesso quando Abbie mette alle sue orecchie degli orecchini con le clip. Io scoppio di nuovo, è la cosa più ridicola che io abbia mai visto nella mia vita lo potrei giurare! Gli faccio due bei pomelli rosa e poi recupero uno specchio.
"Abbie, direi che adesso è perfetto che ne dici?" chiedo alla piccola. Lei lo guarda ed annuisce.
"Guardati papà!" gli dice la piccola peste, lui prende lo specchio in mano. La sua faccia è qualcosa di indescrivibile!
"Oh my god!" fa disperato portandosi una mano alla tempia. Noi femmine ridiamo entrambe come matte, quanto lo amo. È così tenero, farebbe di tutto per far sorridere sua figlia. Mi butto fra le sue braccia e lo bacio.
"Sei una stronza" mi sussurra all'orecchio mentre restituisce il mio affetto.
"Sei bellissimo" lo prendo in giro di nuovo. Lui assesta una piccola sberla sul mio sedere.
"Sembro un trans" afferma ridacchiando e facendomi ridere, di nuovo.
"Ma io ti bacio lo stesso, vedi come sono brava?" dico ironica stampandogli un'altro piccolo bacio sulle labbra.
"Ho fame" dice la piccola biondina accanto a me, interrompendo il nostro scambio di battute. In effetti anche io ho molta fame.
"Anche io ho fame" fa Michael guardandomi con due occhi grandi, peggio di sua figlia.
"E va bene, preparo qualcosa" dico rassegnata. Vado in cucina e faccio semplicemente pane e nutella per tutti, alla bambina piace da matti e anche a me, ma a chi non piace la nutella? Mentre taglio il pane a metà ed immergo il coltello in questa specie di oro nero sento la voce di Abbie dire qualcosa. Raddrizzo per bene le orecchie ma non riesco a capire bene. Sembra una specie di cantilena che si ripete, che strano. Prendo del succo e metto tutto su un vassoio, poi, cercando di non fare cadere nulla mi dirigo verso i due affamati. Michael si è tolto quasi tutte le mollettine  ed ora si sta passando una salviettina sulla faccia. Porto tutto al tavolo e mi siedo, non vedo l'ora di spazzolare questo bel panino.
"Buona la nutellaaaa!" urla Abbie sedendosi a tavola ed addentando il panino come se non ci fosse un domani. La sua bocca ora è tutta sporca di cioccolato ma, poco gliene importa. Mangiamo tutti insieme poi Carlo viene a prendere la bimba per portarla a fare un giretto.
"Ho mangiato tropa nutella" fa Michael alzandosi la maglietta e massaggiandosi l'addome.
"Infatti ti sta venendo la panza" dico per scherzare io, godendomi la sua faccia scandalizzata.
"Ma vaffanculo!" dice facendomi ridere di gusto, mamma mia quanto è vanitoso, io mi strafogo senza problemi e lui sta attento alla linea! All'improvviso mi torna in mente una cosa.
"Ma cosa canticchiava Abbie prima?" gli chiedo curiosa avvicinando la sedia alla sua e stendendo una gamba sulle sue. Lui prende ad accarezzarla pensieroso.
"Prima quando?" fa poi vago. Credo che stia facendo finta di non capire.
"Mentre io ero in cucina a preparare la merenda, sembrava recitasse qualcosa" specifico e lui fa un piccolo sospiro.
"Ah...si, era una poesia sula mamma, gliel'hanno data all'asilo" risponde, e la sua faccia si fa un po' triste, ed io quasi mi pento di aver fatto questa domanda, odio vedere quell'espressione sul suo viso. Istintivamente lo abbraccio, e lui si lascia fare, senza però restituire il gesto.
"L'anno scorso è tornata a casa disperata, piangeva perchè lei non aveva nessuna mamma a cui recitare la poesia alla festa della mamma. Così io ho chiesto alle maestre a scuola di evitare la prosima volta. Ma l'altro giorno mi han deto che stanno studiando la famiglia e hanno fato questa poesia, e lei ha voluto studiarla anche lei a tuti i costi, proprio come tuti gli altri bambini, e devi vedere come si impegna" dice alla fine sorridendo. Quando si confida con me, mi sento felicissima, mi piace che mi renda partecipe della sua vita. Però nello stesso tempo questi racconti mi rendono triste.
"Beh, è una cosa positiva" dico cercando di tirargli su il morale. Finalmente mi sorride, poi passa una mano sulla mia guancia accarezzandomi dolcemente.
"Si, spero solo che non stia male" dice poi buttandosi fra le mie braccia, come un bambino. Accarezzo i suoi capelli cercando di tranquillizzarlo.
"Non preoccuparti Michael" dico poi prendendo il suo viso fra le mani. 
"No, io...sto bene" dice sorridendo, per poi posare un piccolo bacio sulle mie labbra.
Passo la serata da lui, e poco dopo la cena Michael decide di mettere a letto Abigayle.
"Andiamo a dormire signorina?" le dice sorridendo le amorevolmente, ed io statei ore ed ore ad ammirarli.
"Aspetta papà, prima devo fare una cosa per Daphne! Una sorpresa!" dice allegra, poi corre verso camera sua. Io guardo Michael sospettosa ma lui ride e fa spallucce.
"Non ne sapevo niente" mi dice mentre la bambina è di ritorno. Mi porge una coroncina di carta e poi me la fa indossare.
"Per te" dice subito dopo. Non faccio nemmeno in tempo a dire nulla che mi ferma, si schiarisce la voce e si sistema la frangetta spostandosela dagli occhi. Poi comincia a dondolare a destra e sinistra mentre recita una piccola filastrocca.
"Con le mie mani seppur piccoline, tantissime cose io posso fare. Le posso battere..." col sorriso sulle labbra prende a battere le manine giocosa.
"...le posso guardare, delle dolci carezze io posso dare" si avvicina e passa il suo piccolo palmo sulla mia guancia. 
"E oggi le mie manine ti voglio donare, così le porto al mio cuore, per dimostrarti il mio grande amore" continua a recitare appoggiando le sue mani sul petto.
"E con le mani ti mando un bacino" schiocca le labbra sul palmo e poi soffia verso di me.
"Mamma, stringimi forte e stammi vicino!" quasi urla per poi tuffarmisi addosso e stringermi con le sue piccole braccia. Il mio cuore batte all'impazzata. Questa è la cosa più dolce e tenera che mi sia mai successa nella vita. Avvolgo il suo corpicino e sento le lacrime scendermi sulle guance. Mi giro verso Michael e...lui sembra pietrificato, ci guarda entrambe con una strana espressione persa. Abbie si stacca da me e mi guarda preoccupata.
"Perchè piangi?" mi chiede inarcando le sopracciglia e facendo sporgere il labbro inferiore. Cerco di ricompormi in fretta ma, mi ha chiamata mamma? Io ho capito bene? 
"Non l'ho detta bene?" mi chiede ed io subito scuoto la testa.
"Sei stata bravissima!" strillo euforica battendo le mani, e lei subito sorride di nuovo dondolandosi a destra e sinistra con un ditino fra i denti. Mi sento talmente strana, non riesco a dire nulla, nemmeno a pensare, nella testa mi frulla in mente la sua dolce vocina che mi dice: "Mamma, stringimi forte e stammi vicino" ...quasi vorrei essere davvero la sua mamma, ma io non sono nessuno per lei, ma sento di volergli così tanto bene da stare male, e solo ora me ne rendo così conto.
"Amore adeso andiamo a dormire" Michael ha una voce strana, alzo lo sguardo su di lui ma lui non mi guarda, sembra turbato. La piccola mi da un bacio e poi segue il papà. Oh Dio, io non so cosa pensare, questa cosa mi fa sentire così strana, mi fa piacere, mi fa piacere che mi abbia detto quella poesia e che mi abbia chiamata mamma? Io mi devo essere proprio rimbecillita del tutto. Abbie ha già una mamma, e poi, si insomma, io non sono nessuno, amo Michael, ma stiamo insieme da pochi mesi, e se avessi creato confusione nella sua testa? E se Michael si spaventasse di questa cosa e mi lasciasse? Metto le mani in faccia e cerco di riordinare i pensieri, ma non c riesco, sono così confusa, tutte queste emozioni insieme sono troppe per me. Un tonfo di fianco a me sul divano mi fa spaventare, è Michael e l'ansia si fa ancora più forte. Non mi guarda, guarda un punto nel vuoto, ed io se non dice qualcosa entro due secondi sto male lo giuro!
"Michael" lo chiamo piano, accarezzando il suo braccio e finalmente mi guarda, ma non parla, mi guarda fisso senza dire nulla.
"Io, non so che dire...forse è confusa o...non so, forse è meglio che io non la veda più così spesso, per non crearle problemi" dico sconclusionata, esternando non quello che penso realmente, ma ciò che ho paura pensi lui, come se questo servisse ad esorcizzare la cosa.
"No, che dici? Lei non lo soporterebbe..." dice tranquillo, sembra pensieroso, e non capire cosa pensa mi sta facendo impazzire!
"Ma, ma io non sono sua madre, io..." mi prende il panico e quando mi prende il panico  comincio a gesticolare come una povera scema. Lui mi osserva, poi ferma le mie mani e sorride, ed immediatamente mi calmo, almeno un po'.
"Non devi aver paura" mi dice, poi mi abbraccia. Che vuole dire? Io non capisco! Paura? Non credo sia paura, o almeno spero.
"Non ti chiedo di farle da mamma, non sentirti costretta in qualcosa..."
"No Michael, il fatto è che ciò che ha appena fatto tua figlia mi ha fatta sentir bene, anche troppo bene ma, non voglio che lei stia male o, che sia confusa...le voglio così bene..." non finisco nemmeno la frase, lui prende il mio viso fra le mani e mi bacia, mi bacia con disperazione. Ora mi guarda, dritto negli occhi ed io sono completamente incatenata a lui.
"Io non ho mai visto la mia bambina così serena, tu...tu sei proorio ciò di cui avevamo bisogno" fa lui portando la mia testa sul suo petto. Sembra quasi l'abbia scoperto in questo momento, nello stesso istante in cui l'ha detto. Il mio cuore sembra esplodere e le parole si formano nella mia testa, ma non riesco a fare uscire nulla dalla mia bocca. Sto quasi per dire qualcosa, ma le sue labbra racchiudono le mie prima che io potessi parlare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ciao! :)
Eccomi quaaaa....dai c'ho messo un po' di meno questa volta vero? E poi mi escono capitoli lunghissimi!!! Meglio dai...
Come potete vedere il loro rapporto cresce sempre di più, anche il legame con la bambina ed entrambi i personaggi stanno cambiando in meglio...
Spero non vi abbia deluso con il capitolo, e comunque non pensate che andrà sempre così bene è, no giusto per farvi capire che non mancheranno le grane! Non so a volte ho paura che la storia annoi....vabbè ma io sono una paranoica perfezionista (per esempio, avrei dovuto pubblicare almeno 4 GG fa, ma rileggendo il cap. Non mi convinceva, così ho migliorato e aggiunto parti fino a 10 min fa, ma vi assicuro che così è molto più bello!!!) per cui la smetto!!! XD
Ovviamente vi ringrazio tutte, TUTTE, non so come spiegarci o farvi capire quanto vi amo, ma davvero ogni volta che leggo le recensioni e che chiacchiero con voi bho...diciamolo...se non era per voi avrei certamente abbandonato la storia, ed era un gran peccato!!!! <3 <3
Ok dopo la sviolinata vi saluto e vi bacio...
Alla prossimaaaa...
ely
PS perdonate se c'è qualche errore di ortografia ma ho caricato il cap in frettissima che sono in ritardo per uscireee
  
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