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Autore: Dany Art 99    16/03/2015    3 recensioni
[JackxSally]
Giorno a tutti popolo di EFP:) Eccomi tornata con una storia romantica su Jack e Sally in versione umana:) In questa scrittura entrambi i due protagonisti hanno di segreti che nessuno sa, e non riescono a sopportarsi ma qualche volta l'odio è l'anticamera dell'amore.. riusciranno a dirsi tutto?
S volete scoprirlo dovete leggere.
*Dal testo "-Skellington e Doll- disse con voce annoiata il professore seguendo l'ordine che si era appuntata sul foglio che aveva davanti.
-Cosa?- chiese d'istinto Sally guardando ad occhi sbarrati il professore, -signorina Doll lei è in coppia con Skellington per il lavoro di gruppo- ripetè sempre più annoiato il professore.
No.. in una classe di venti persone.. proprio lui! Che diavolo! Pensò Sally cominciando a stringere fra le dita la matita fino quasi a spezzarla; proprio lui!"
Vi lascio alla storia, un bacio :) e buona lettura e ricordatevi RECENSITE :)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bau Bau, Jack Skeletron, Sally
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi tornata (*cerca di non morire per l'infliuenza*); con l'ottavo capitolo di questa Jack&Sally, ringrazio sempre i miei due abbonati (Eleos99 e Benvenuti ad Anggbad) che sono sempre gentili e a cui voglio un mondo di bene:)
Ricordatevi di leggere e recensire;
Buona lettura...
[Revisionato]



A scuola non c'era.
Il suo banco era vuoto e non si fece vedere per tutta la giornata.
I soldi nella sua borsa pesavano, voleva toglierseli o solo usarli come pretesto per vederlo?
Mentre camminava pensava a come potesse affrontare la situazione, a cosa gli avrebbe detto ma era cosciente che appena l'avrebbe visto, appena se lo sarebbe trovato davanti sarebbe crollato tutto.
Tutto quanto.
Arrivò davanti a villa Skelligton e rimase qualche momento lì davanti, fece un respiro profondo e suonò il campanello.
Niente.
Suonò un'altra volta.
Nulla ancora.
Suonò per circa cinque minuti ma nessuno venne ad aprirla né in cancello si aprì.
Guardò il muretto, non era troppo alto ed aveva dei rampicanti che lo percorrevano.
Senza pensarci accorciò la bretella della borsa e cominciò ad arrampicarsi sperando che i rampicanti fossero abbastanza resistenti.
Riuscì ad arrivare alla cima e guardò giù... i rampicanti in quel punto erano un po' meno robusti ma non poteva di certo rimanere lì in alto.
Si calò velocemente ma, come aveva visto prima, non erano molto robusti. Alcuni si ruppero sotto il suo peso e per tenersi con le mani a quei pochi che rimanevano ma scivolò e si graffiò tutti i palmi delle mani.
Cadde di sedere e se lo massaggiò leggermente, -ahia...- sussurrò alzandosi, “beh almeno era entrata” pensò avvicinandosi alla porta.
La trovò leggermente aperta.. strano; il cancello chiuso e la porta aperta?
Non ci pensò un momento ed entrò, tutte le luci della casa erano spente ed era immersa in un silenzio spettrale.
Non c'era nessuno.
O almeno così sembrava.
Sally si mosse leggermente nella casa, chiuse la porta ed accese la luce del salotto.
Prese la borsa e mise la busta dei soldi di Jack sul tavolo, stava per andarsene ma un rumore la distrasse.
Come un oggetto che colpiva qualcosa di morbido.
E il rumore continuava...
Sally si mosse verso il rumore ed oltrepassò il salotto e la cucina; veniva da una porta leggermente socchiusa e il rumore si stava intensificando.
Aprì la porta e ci si infilò dentro, si tolse la borsa e la appoggiò sul pomello, poi cominciò a scendere le scale che portavano ad un piano sotto la casa.
La temperatura si stava abbassando ad ogni gradino, poi arrivò ad un altra porta, l'unica porta che si poteva scegliere e il rumore era chiaramente dietro la porta.
Poi un altro rumore l'accompagnò, qualcosa di vetro che veniva calpestato e rotto a terra.
Come di bottiglie vuote.
Aprì la porta e vide Jack che indossava solamente un paio di pantaloni lunghi da ginnastica; era a piedi nudi sulla fredda pietra del seminterrato e aveva delle fasce che gli avvolgevano le mani.
Davanti a lui un sacco da box.
Ai suoi piedi bottiglie vuote di super-alcolici.
-Jack...- sussurrò la ragazza poggiando una mano sull'uscio della porta, lui continuava a colpire il sacco e la ragazza notò che le fasce intorno alle mani erano rosse, per via del sangue,e si chiese da quanto tempo fosse lì.
Si avvicinò e lo chiamò di nuovo, ma lui sembrava troppo ubriaco anche solo per sentirla.
Arrivò dove si trovava il ragazzo e gli appoggiò una mano sulla sua schiena, era bollente e sudata, ma  anche a quel contatto il ragazzo non smise di colpire il sacco.
-Jack, basta- disse la ragazza ma lui non l'ascoltò, i capelli gli ricadevano sul viso sopra gli occhi completamente attaccati alla fronte per via del sudore.
Allora fece quello che le passò per la testa, si mise davanti al sacco ed aspettò di venir colpita, forse in quel modo l'avrebbe vista.
Il pugno non arrivò, Sally aprì il viso e vide che il ragazzo era chino su di lei, il respiro affannoso, le braccia che cadevano molli sui fianchi, il viso rigato dalle lacrime..
-Jack..- sussurrò lei e gli appoggiò le mani sulle guance, erano bollenti; gli tirò su i capelli e vide che gli occhi erano rossi come se avesse pianto per delle ore.
-Sally..?-la chiamò lui uscendo qualche momento da quella nebbia provocata dall'alcool che lo stava avvolgendo.
Due occhi preoccupati blu scuro che lo stavano osservando.
-Sì..sono qui, ma smettila di colpire questo sacco- sussurrò il suo angelo dai capelli rossi; lui annuì e si lasciò cadere a terra.
Sally lo prese al volo e ricadde sul pavimento sulla stessa botta di prima, soffocò il gemito di dolore e lo afferrò prima che sbattesse la testa a terra.
Gliela posò invece sulle sue gambe e gli accarezzò i capelli, -perchè stai facendo questo?- gli chiese guardandolo, lui si girò verso di lei e disse -perchè sei venuta qui?-, lei lo guardò, -non si risponde ad una domanda con un'altra domanda... io sono venuta per darti la tua parte di soldi e per parlarti- disse la ragazza continuando ad accarezzargli i capelli all'indietro.
-Lo faccio.. lo faccio, per cercare di dimenticarlo.. non lo voglio più sognare- disse il ragazzo ricominciando a piangere, -dimenticare chi?- chiese Sally.
-Mio fratello.. Jules- sussurrò il ragazzo, la cameretta.. il braccialetto.. ecco perchè era vuota e sembrava disabitata.
Sally rimase in silenzio e continuò ad accarezzargli i capelli; -è stata tutta colpa mia se è morto- disse il ragazzo.
Sembrava così indifeso in quella situazione, Sally lo guardò con dolcezza e capì.. lo aveva sempre trovato intrattabile e senza cuore solo per il fatto che lui lo nascondeva per proteggerlo da altri traumi.
Senza che lei glielo chiedesse Jack cominciò a raccontare, sempre scosso dai singhiozzi, di com'era morto suo fratello.
-Era un giorno di pioggia..di tre anni fa... papà e mamma.. ci volevano, ci volevano portare a fare un giro.. era uno di quei pochi giorni in cui eravamo tutti e quattro assieme.. adorava quei giorni Jules... i nostri erano sempre a lavoro ma era lui che gli portava a casa... era lui la luce che ci faceva sorridere.
Era un giorno di pioggia e ... e lui voleva salire davanti, era il posto peggiore per star in macchina... ed io lo sapevo.
Gli avevo detto di andare dietro ma poi non avevo insistito; facemmo un incidente e .. e il posto davanti fu l'unico colpito.
I medici ci dissero che non aveva sofferto.. il colpo lo aveva ucciso.. quasi non se n'era accorto ma io l'ho sentito..ho sentito il suo urlo, l'ho tenuto fra le braccia per tutto il tempo in cui sono arrivati i medici.. c'era tanto sangue e i suoi occhi luminosi .. erano chiusi e non si aprivano.. non si aprivano.. l'ho scosso, l'ho chiamato ma niente. Me lo hanno strappato mentre i miei piangevano dietro di me, mia mamma urlava come se gli avessero strappato il cuore, mio padre tremava... io ero in silenzio.. lo fissavo, lo scuotevo.. doveva svegliarsi, dovevano andare a divertirci quel giorno.
Quando mi dissero.. mi dissero che era..era morto ho preso a pugni il medico, mi dovettero tenere in tre per non ucciderlo di botte... Jules.... mi dispiace- disse in preda ai singhiozzi.
Sally pianse con lui.. si era commossa... si asciugò in fretta le lacrime con la manica e lo fece alzare.
Doveva essere lei quella forte in quel momento.
-Alzati- disse al ragazzo che la guardò e si alzò seppur traballante, lei lo prese e lo sorresse anche se pesava molto, piegò bene le ginocchia e si alzò anche lei.
Salirono fino al salotto dove lei lo fece appoggiare sul divano coprendolo con una coperta, preparò delle tisane e dei biscotti secchi.
Non voleva di certo che vomitasse tutto.
Glieli portò e lui si rifiutò di mangiare, -se mangi e bevi e magari riposi, risponderò alla tua domanda su quello che è successo- disse la ragazza.
Lo sapeva che era una cosa che voleva sapere Jack ma per la prima volta voleva dirlo anche lei.
E non da sbronza.
Lui sgranò gli occhi e sussurrò, -davvero?- chiese, -davvero, però ora bevi, mangi e dormi- disse la ragazza portandogli la tazza alle labbra.
Lui la bevve seppur con qualche smorfia di disgusto e mangiò due biscotti, Sally lo fece distendere e prese una bacinella d'acqua, lo coprì con una leggera coperta facendogli lasciare fuori le mani.
Mentre lui sonnecchiava, gli tolse le bende dalle mani e gli pulì le ferite in carne viva e rossa finchè non tolse tutto il sangue.
Poi gliele rifasciò ed aspettò lì seduta per qualche momento.. a guardarlo, a toglierli i capelli che gli ricadevano sugli occhi a sistemargli al colperta...
Poi sentì le mani pizzicare e le guardò, i palmi erano completamente percorsi da croste leggere e da graffi profondi.. si alzò e se le lavò, erano prese quasi come quelle del ragazzo.
Trovò un po' di acqua ossigenata e se la mise, un gemito di dolore le sfuggì dalle sue labbra mentre la schiuma bianca le usciva dai palmi.
-Hey... stai bene?- chiese Jack alzandosi, -sì.. è solo l'acqua ossigenata- disse lei stringendo i denti.
-Fai vedere- disse il ragazzo facendo qualche passo; -non serve, Jack tu riposa, eri piuttosto sbronzo prima- disse la ragazza aspettando che la schiuma finisse.
-Reggo bene l'acool Doll.. se non sarei riuscito a raccontarti di ..mio fratello  e non mi sarei ricordato della tua promessa-
La ragazza sbuffò leggermente e Jack avvicinandosele prese un po' di cotone e cominciò a tamponare i palmi della ragazza che si irrigidì leggermente nonostante il tocco del ragazzo fosse gentile e dolce.
-Volevo ringraziarti- sussurrò lui continuando sullo stesso palmo, -poche persone sarebbero rimaste con me e si sarebbero prese cura di me- aggiunse dopo guardando negli occhi la ragazza.
Lei ci pensò su.. le era sembrato spontaneo, aiutarlo e prendersi cura di lui.
E si chiese.. in fondo l'amore non è mettere la felicità dell'altro davanti alla propria?
-Perchè te ne sei andato ieri?- chiese lei, -perchè non posso permettermi di soffrire ancora.. potrei morire, e so che non sono abbastanza per te- disse il ragazzo abbassando lo sguardo e la voce.
-Tu sei esattamente quello che voglio- sussurrò lei prima che potesse fermare le proprie labbra.
Jack la guardò alzando lo sguardo, -anche dopo quello che ti ho fatto? Come mi son comportato?- chiese lui, -sì- rispose seccamente lei.
-Dimmi che cosa ti è successo- disse il ragazzo; Sally abbassò lo sguardo e chinò la testa.
-È successo due anni fa... avevo accompagnato Rachel alla fermata e stavo tornando a casa a piedi.. cosa che ancora adesso faccio piussto fatica a fare.
Lei voleva accompagnarmi ma io ...io avevo detto che non serviva.. lei si da la colpa perchè non ha insistito.. ecco perchè non le ho voluto dire di Nelson...
Comunque stavo camminando, avevo la mia bella cartella, i codini ai capelli, ero giovane, Maria mi diceva di stare attenta ai vicoli ma finchè non ti succede non ci conti molto... stavo camminando e sentii che c'era qualcuno vicino a me. Mi girai, e c'era un uomo che camminava.. non ricordo il viso, ricordo solo che aveva i vestiti neri e i guanti.
Aumentai il passo e sentii che lui cominciava a correre, volevo urlare e lo stavo facendo ma due mani guantate mi tapparono la bocca.
Poi mi alzò di peso e mi sbattè a terra, la botta in testa mi stordì e non capii più niente, mi strappò i vestiti e ... ed ... insomma, lo ha fatto, credo di essere svenuta un paio di volte mentre mi... mi stuprava.
Mi trovò un vecchio e mi portò in ospedale, dove raccontai tutto.. o almeno quello che mi ricordavo.
Adesso penso che sono fortunata a non essere incinta, mi trovarono una costola rotta e in un lago di sangue, non so perchè ma probabilmente non era contento perchè mi ha fatto questo- disse Sally sollevando la maglietta fino a circa il reggiseno.
Una cicatrice le percorreva da sotto il seno fino all'ombelico; era bianca ma non sbiadita e si vedeva molto bene.
Jack avvicinò la mano e la sfiorò, Sally rabbrividì ma lo lasciò fare mentre tracciava una scia bollente sulla sua pelle.
-Non lo hanno preso se è questo che ti chiedi- aggiunse dopo guardando il ragazzo; -mi chiedevo spesso quando ci saremo rivelati questi segreti.. direi che ora siamo vicini, come dicevi tu- disse il ragazzo riabbassando la maglia di Sally.
Lei lo guardò e rialzò la mano, lui finì il lavoro e le fasciò le mani, -grazie..- sussurrò lei riabbassando le mani.
-Ti ho messo lì i soldi- disse lei dopo qualche momento di silenzio; -non li voglio quei soldi, tienili tu- disse il ragazzo guardandola negli occhi.
-Ma..ma, non è giusto.. insomma hai fatto anche tu il lavoro- disse lei, lui le si avvicinò e le posò una mano sui fianchi, -Doll mi puoi fare un favore?- chiese lui.
Sally annuì, -non dire niente per cinque minuti e baciami- disse il ragazzo, lei sorrise e si avvicinò a lui tenendogli le mani sulle guance.
Le labbra della ragazza trovarono presto quelle di Jack che sorrise mentre la baciava.
Le mani vagarono sulla schiena e tornarono su, facendo il percorso svariate volte mentre lei schiudeva le labbra meno timidamente dell'ultima volta.
Quando però stavano per andare ancora avanti e la lingua di Jack aveva appena sfiorato quella di Sally, il telefono di quest'ultima cominciò a squillare.
-Oh no..- rispose Jack guardandola e scoppiando a ridere, anche lei rise e rispose, -ciao Rachy- disse con la voce un po' rotta Rachy se ne accorse e disse – ho interrotto qualcosa?-.
-Qualcosina.. quindi fai presto che succede?- disse Sally sorridendo, -wowowowowow siiiii!!!! comunque cosa ti ha dato il professore? Così so finalmente se andiamo o no a questo benedetto viaggio!- disse tutta eccitata la bionda,-ah... ho preso,9- disse Sally guardando il vuoto ad occhi spalancati.
-Perfetto! Quindi il viaggio si fa..- disse Rachel, -sì- disse solamente la ragazza.
Un viaggio.. adesso? Guardò Jack che l'osservava, non voleva lasciarlo lì, adesso che lo aveva trovato.
-Va bene, dai , un giorno vengo lì e scegliamo dove andare... adesso vi lascio.. e Sally non fare niente che io non farei- disse Rachy chiudendo la chiamata.
Sally si sedette sul bancone con il cellulare fra le mani e la testa china, -a che pensi?- chiese il ragazzo appoggiandole le mani sulle gambe.
-Al viaggio... questo voto era importante per me perchè se avessi preso un voto alto e quindi avrei avuto un buona media, mio zio mi avrebbe pagato un biglietto e un soggiorno per qualche giorno in Europa- disse la ragazza.
-Beh e non sei contenta?- chiese lui sorridendole, -sì, certo .. ho sempre voluto viaggiare ma..- cominciò lei, -ma?- chiese lui appoggiandosi alle sue gambe, -ma non voglio lasciarti adesso che ti... ti ho trovato- sussurrò lei guardandolo.
Lui rise leggermente, -devi andarci- disse lui, lei lo guardò e sollevò le sopracciglia, -sì,vacci .. insomma l'amore non è mettere la felicità dell'altro davanti alla propria?- disse sorridendole.




Awww.. adoro questo capitolo,no so perchè ma mi piace :)
 come anticipavo prima, sono sotto antibiotico e con un febbrone atroce quindi scusate se non pubbliherò con la stessa velocità perchè anche solo scrivere queste frasi mi costano uno sforzo mentale che non vi immaginate:(
Comunque al prossimo capitolo,
un bacio, Dany
   
 
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