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Autore: ReVeNgE NiNeTAlEs    16/03/2015    1 recensioni
*Contenuti forti dal 23 esimo capitolo in poi*
*
ATTENZIONE! Human!PokèMoN
*
Questa è una storia di affetto materno, di amore coniugale, di pericoli e di demoni.
Questa è una storia drammatica raccontata in chiave comica nei primi 20 capitoli.
Questa è una storia di una Kitsune abbandonata a sé stessa, che riesce a sopravvivere solo grazie all'aiuto dei suoi amici PokéMoN e di alcuni umani, ma che poi tornerà nel suo mondo.
Questa è la storia che racconta come solo l'amore di una ragazza può salvare il Mondo dei PokéMoN.
Questa è la storia che spiega le conseguenze.
Questa è una storia di Rivoluzione.
Questa storia ha un inizio e una fine.
Questa storia si chiama Battle World New Revolution.
ReVvY
Genere: Drammatico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Kyouhei, N, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Anime, Videogioco
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Beatriz e i due gemellini passavano la maggior parte del tempo assieme.

Il piccolo Eevee era quello che preferiva,era un cosino sì dolce e tenero.

Invece Vulpix le ricordava lei da piccola.

Tremenda,vendicatrice e dispettosa.

Quel giorno aveva le tinte dolci del mattino anche di pomeriggio.

Un cielo azzurro come gli occhi di Umbreon e il manto verde dell’erba che tagliava il paesaggio.

Nate li aveva accompagnati durante tutto il tempo,come se fosse stato l’angelo custode dei tre amici,e in un certo senso lo era.

Per un capriccio di Beatriz si erano ritrovati davanti ad una grotta dal tetto sporgente,dentro alla quale non si riusciva a scorgere nemmeno la minima mossa delle pietre che,rotolando,cadevano giù dal soffitto.

-Vogliamo entrare?- chiese piena di speranza la giovane kitsune bianca,tirando la manica al suo fidanzatino,che tremava al solo pensiero di quel che avrebbero potuto incontrare nell’oscura caverna che si apriva davanti ai loro occhi.

-Eh…ma i tuoi protetti?- cercò di salvarsi il moro,che continuava a sbattere i denti.

-Mizze,come sei pauroso! Allora io entrerò da sola,ciao!- e gli voltò le spalle.

Nate non aveva altra scelta.

Non riusciva a capire come facesse,ma la sua adorata fidanzata riusciva sempre a convincerlo a seguirla in ogni attività spaventosa o pericolosa che le passava per la mente.

-Ah…- sospirò rassegnato –aspettami,vendo anch’io….- e s’incamminò dietro a Beatriz,fiacco fiacco come un cane bastonato, tenendo per mano i due piccoli gemellini,che gemevano a loro volta con le loro “dolci vocine”.

***

-Allora,abbiamo visitato tutta la grotta…torniamo a casa adesso?!?- chiese Nate,dopo essersi aggrappato al braccio di lei con tutta la sua forza…se di forza si può parlare.

-Sì,aspetta un attimo…- gli rispose la ragazza,avanzando a passo svelto verso una parete che sembrava una porta scorrevole.

-Hei! Ma questa è una porta segreta!- esclamò contenta,facendo sbucare fuori la coda da volpe e facendola ondeggiare a destra e a sinistra –e dà sul bosco!-.

Lui si alzò da una pietra su cui si era seduto per riposare,sempre tenendo le manine dei due.

-N…non vorrai entrare,…spero.- le mormorò all’orecchio,con i denti che tremavano ancora.

Lei fece un gesto di disprezzo,per finta.

-E perchè no? Chi sei tu,una Ghotorita? Uh…ragazzi,nonn fate questo,ragazzi non baciatevi quì davanti,uh non fate se…- ma lui la bloccò sull’ultima parola.

-Non davanti ai piccoli!-.

-Ecco! Vedi cosa intendevo?-.

-EEEEEEEEEEEEVVVVVEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!- cominciò a strilare Eevee.

La giovane si diresse in direzione del buco,poi cambiò idea all’improvviso e prese tra le braccia il piccolo, che stava ancora strillando vivacemente.

                                                                              ***  NEL BOSCO ***

 

La vegetazione era fitta e densa e non si scorgevano altro che alberi altissimi dalle folte chiome smeraldine.

Ogni tanto qualche rara apparizione di un paio di Pokèmon faceva sobbalzare i quattro visitatori.

Camminando camminando,si ritrovarono in una specie di spiazzo erboso, nel quale stava raccogliendo dei funghi un omiciattolo dalle dimensioni minute,anziano,piuttosto malandato.

Nonappena sentì i passi dei nostri “eroi”,si levò con la schiena storta e le mani doloranti, e andò loro incontro.

-Cosa ci fanno dei giovani come voi in un bosco orribile e maledetto come questo?- chiese con la sua vocetta da rana, ammiccando con gli occhi vitrei,senza vita.

-Noi…ci siamo trovati qui per sbaglio…- cercò di giustificare la loro presenza Nate.

-Ma è stata lei a voler entrare da quella porta!- disse ancora,indicando la fidanzata, che lo stava fulminando.

-Grazie amore,tu sì che hai un cuore grande!- esclamò lei a denti stretti, per poi passare in una frazione di secondo nemmeno a fissare i suoi occhi color del tramonto sul volto cadaverico dello spaventoso vecchietto.

-E poi,non credo che questo bosco sia di proprietà privata,mio caro signore!-.

L’uomo fece uno strano verso,come se gli fosse andato qualcosa di traverso,poi tornò a ridere,non calcolando nemmeno minimamente le reazioni dei due piccoli gemellini che li stavano seguendo, impauriti.

-Questo bosco…ah…è maledetto. E’ protetto da una creatura crudele a dir poco,un mostro orribile che vive in un tempio situato nel…ah…nel centro della foresta…ah…- diceva il vecchio pazzo,respirando faticosamente di tanto in tanto.

-Tant’è vero che…ah…lo chiamano…ah…IL SANTUARIO DEL SANGUE…AHHH! Andate via! Andate via! Andate via! Via da qui, Via da qui! E non tornate più,mai più…- fece eco,andandosene.

-Ah…credo che dovremmo tornare indietro,Bea… ti prego!- la supplicò il fidanzato,in ginocchio,con le manine dei cuccioli tre le sue.

-Ok,se vuoi tu puoi portare i cuccioli a casa e restare con loro,io voglio vedere questo mostro.- gli rispose la giovane kitsune dai capelli bicolore.

L’aveva rifatto.

Ci era riuscita ancora una volta.

L’aveva convinto a restarle accanto anche senza guardarlo.

Il ragazzo aveva l’impressione che,se lei gli avesse chiesto di scavare una buca a mani nude,lui l’avrebbe fatto senza fiatare.

Avanzarono nella radura,inoltrandosi ancora di più nel fitto, e alla fine lo videro.

-Guardate. Questo dev’essere il il santuario del sangue. Nate andiamo avanti,voglio vedere!- lo esortò la giovane.

-No ti prego…-.

-Dai piccolo,non ti ho mica chiesto di toglerti i pantaloni!- ironizzò.

All’improvviso si udì un rumore di combattimento,come delle persone che si picchiavano.

Dal nulla sbucarono dei Pokèmon dall’aria sinistra, che però non si accorsero della presenza dei quattro,perché erano impegnati in una lotta a dir poco feroce.

Erano uno Shiftry e un Ambipom,ai quali si unirono presto dei Trubbish,qualche Cacturne e anche degli altri Pokèmon che si trovavano nelle vicinanze e avevano voglia di lottare.

-A…aiuto Bea!- cominciava a sussurrare Nate,stringendo il braccio della ragazza con tutte le sue forze.

-Sh! Zitto! Cosa vuoi che faccia io?- lo ammonì la ragazza.

Proprio nel mentre della discussion, un ruggito si levò alto nel cielo,squarciando l’aria.

Un ruggito potente.

Un ruggito rabbioso.

Un ruggito degno di un mostro…

E del mostro si trattava.

-RRRRRRRRRRRRROOOOOOOOAAAAAAAAAAAARRRRRR!!!- ululò ancora,lanciandosi contro i due contendenti con tutta la furia possibile e immaginabile.

Con un potentissimo Lavasbuffo li mise K.O. senza tanta esitazione,facendo fuggire anche gli altri che avevano stretto un cerchio attorno ai Pokèmon che ora giacevano a terra,là,morti.

-Che razza di creatura è questa…?- si chiese il moro,portandosi una mano alla bocca.

Poi,quando fu possibile distinguere più chiaramente i tratti fisici del mostro…

Lunga pelliccia color panna,occhi rossi e crudeli,capelli biondi e infine…

Nove code.

Era un Ninetales.

-Ah!- esclamò la ragazza,avanzando verso il Pokèmon.

-Bea,non andare!- la supplicò Nate,implorante.

Beatriz non gli diede retta e la seguì fino a dietro al piccolo tempio.

-Th th th,su vieni qui…ma dov’è?- si chiese lei,dopo aver constatato che la volpe non era più lì….o almeno,lei non la vedeva…quando…

-MHHHHHMM!!!- qualcuno le tappò la bocca con una mano.

-Sono qui. E non avresti mai dovuto seguirmi. Tu non avresti mai dovuto nascere,DISGRAZIATA!- le mormorò all’orecchi una voce femminile,bloccandole anche le mani dietro la schiena,dando particolare rilevanza alla parola “disgraziata”.

-Mh,mh….mh…?! Mh…mhn…mh…mh…mh!?- con questo intendeva dire “Chi sei? Che cosa vuoi da me?”,agitandosi.

-Io sono colei che porrà fine alla vita del tuo caro Nate,e se non vuoi vederlo morire qui davanti ai tuoi occhi,devi seguirmi senza tante storie.-.

Aveva altra scelta?

No.

Perciò la seguì all’interno del piccolo tempio,rabbrividendo quando vide che aveva davanti…

Sé stessa.

La creatura che era lei,o che le assomigliava in maniera mostruosa,le strinse le mani in una morsa micidiale con delle corde e le tappò la bocca con un pezzo di stoffa,lasciandola stesa lì per terra.

-E ora…-.

 

 

*** COMMENTI DELL’AUTRICE ***

Salve,come avrete notato questo capitolo tocca molto il tema soprannaturale\horror (o almeno io ci ho provato…) ed è un po una specie di collegamento per quello che dovrò scrivere successivamente.

Il prossimo passo è pieno di “sangue”,quindi se non ve la sentite di leggere saltate delle righe,mi raccomando! ;)

P.S.: Ho cambiato la trama in prima pagina e le caratteristiche della storia e ho aggiunto “soprannaturale” perché mi sembrava adatto. Ricordatevi di votare per  Ninetales e di recensire,alla prossima!

White D.N.

   
 
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