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Autore: Giulietta    14/02/2005    0 recensioni
questa è la storia di tre sorelle di londra. sono belle,simpatiche intelligenti e la loro voce le porterà lontano...
Genere: Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN DONO DAL CIELO

-a gift from above-

 

Capitolo 1

Ricominciamo

1342 High Street,Londra. Villa Evans. È una tranquilla mattina d’estate. Sarah sta facendo colazione, quando si vede un corpo indefinito sfrecciare giù per le scale alla velocità della luce.

“Sandie?”

“SONO IN RITARDO!!!”urlò Sandie dalle scale.

“si,sai che novità”borbottò Sarah tra sé.

“Clark mi uccide!”

Mentre Sandie si precipita di sopra,il telefono squilla.

“Sarah Evans.”

“ce la posso ancora fare…”

“si,un momento. Sandie è per te.”

“cosa? A quest’ora? E chi è?”

“Clark”

“che cosa? Oh mio Dio”

“non mi è sembrato tanto calmo…”

“si,pronto? Sono io. Che cosa? CHE COSA?!?”

Clark riattacca e Sandie rimane con il telefono in mano a bocca aperta.

“ehm…è successo qualcosa?”

“mi ha…licenziata”

“oh””no,dico. Ti rendi conto? Mi ha L-I-C-E-N-Z-I-A-T-A!!”

“Direi che te lo meriti”

“che cosa? Ma da che parte stai?”

“oh,Sandie. Lo sai che sono sempre dalla tua parte,ma stavolta non potevo proprio darti ragione”

“mi ha licenziata. E solo per un piccolo ritardo”

“su quel piccolo avrei qualcosa da ridire:avresti dovuto essere al lavoro più di un’ora fa”

“può capitare a tutti”

“a te in modo particolare,visto che ti succede sempre”

“la svegli non ha suonato”

“non l’hai proprio programmata”

“credevo l’avessi già fatto tu”

“io?!? E ti pare che con tutti i problemi che ci sono sarei dovuta venire pure a programmarti la sveglia?”

Tra le due sorelle scese il silenzio,e intanto Sandie assumeva un’aria teatrale.

“e ora che faccio?”esclamò”starò tutto il giorno a casa, andando avanti e indietro dalla TV al letto, dal letto alla TV, mese dopo mese, settimana dopo settimana, giorno dopo giorno, ora dopo ora,minuto dopo minuto, secondo dopo secondo, e i secondi scorreranno lenti e ogni secondo che passerà sarà un secondo in meno alla mia vita perché io non avrò più niente da fare!!!”

“mamma mia che tragedia. Vedrai che qualcosa da fare la troverai”

“ah si? E cosa?”

“beh,potresti…potresti studiare”

Sandie si voltò verso la sorella con faccia inorridita.

“studiare?”

Sarah annuì.

“e che vuol dire?”

“vuol dire prendere un libro e imparare quello che dice. Vuol dire andare all’università. Vuol dire farsi una cultura. Vuol dire trovare finalmente un lavoro decente.”

“ce l’ho già una cultura,Sarah. Ce l’ho già una laurea. Ho passato sei anni della mia vita sui libri per riuscire a prendere quella maledetta laurea in storia”

“lo so ,Sandie. Lo so. So che con quella laurea potresti insegnare. Potresti diventare una grande esperta in storia. E so anche che non vuoi”

“guardami bene,Sarah. Secondo te,ho la faccia di una che va a fare l’insegnante? Compiti,interrogazioni,pagelle,riunioni,assemblee,genitori assilanti…hai idea del suicidio che sarebbe?”

“e allora ricomincia daccapo. Comincia con i piccoli lavori per poi arrivare finalmente a un lavoro decente. Che ne so.. potresti cominciare col fare la segretaria2

“SEGRETARIA?!? Anche i dinosauri avevano una segretaria,Sarah. È un lavoro vecchio quanto la preistoria.”

Sarah sbuffò,decisamente contrariata da tutte quelle polemiche inutili.

“e allora potresti cantare.”

“se è per questo potresti farlo anche tu.”

“si ma non voglio”

“e neanche io. Non eravamo tutte e tre d’accordo che non saremmo più tornate su questo argomento,Sarah?”

“si lo so. È solo che…insomma ci sto pensando da qualche giorno e…”

Proprio in quel momento arrivò Rebecca,stracarica di fogli e bagnata dalla testa ai piedi perché fuori c’era un diluvio universale.

“che sta succedendo?”chiese,sorpresa di vedere le sorelle impegnate per la prima volta in un discorso civile e non mentre litigavano,come al solito.

“no,dicevo…”riprese Sarah”sto pensando seriamente che quella di cantare non sarebbe una cattiva idea. La voce ce l’abbiamo. Siamo anche abbastanza famose,visto che siamo figlie di un cantante…”

“stai scherzando?”intervenne Rebecca.

“no! Voglio dire,abbiamo avuto questa eredità,questo…dono dal cielo e non vogliamo sfruttarlo. Nessuna di noi tre fa un lavoro decente e ora che Sandie è stata licenziata…”

“non mettermi in mezzo. Sono capacissima di trovarmi un lavoro”

Sarah si fermò un attimo,per poi riprendere:

“tu che ne pensi,Rebecca?”

“beh,non sarebbe una cattiva idea…”

“REBECCA!”la ammonì Sandie.

“…ma avevamo deciso di non parlarne più. Quando…morì papà…decidemmo di fare una vita normale,con lavori normali. Siamo tre ragazze,giovani,belle,simpatiche,disponibili. Abbiamo tutta la vita davanti. Perché dovremmo cambiare idea? Il discorso è chiuso,Sarah. Ricominciamo dall’inizio. Cambiamo lavoro,magari cambiamo anche città…ma per favore non tirate più in mezzo questo argomento. Abbiamo deciso di ricominciare. E questo decisamente non è il modo migliore per farlo.”

Rebecca lasciò il salotto e andò in camera sua. Poco dopo anche Sandie si alzò dal divano e salì le scale,diretta alla sua stanza,lasciando Sarah in salotto,sola con i suoi pensieri. Ma subito dopo anche lei andò via: si voltò e iniziò a camminare,diretta in cucina. Se avevano deciso di ricominciare,lasciandosi tutto alle spalle,quello, per le tre sorelle Evans,no era proprio un buon inizio.

  
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