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Autore: TheDevil    17/03/2015    2 recensioni
Jacques Offenbach sembra aver trovato un nuovo equilibrio: Dopo aver battuto Oracion Seis si è integrato nella gilda, grazie a Kana, ed Erza e si è riappacificato con Mira... Eppure quando tutto sembra andare per il verso giusto ecco che un avvenimento inaspettato gli porta una Speranza folle e ingannevole, Jacques rischierà di perdere tutto per inseguirla anche perché adesso la sua magia è completamente inutile...
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gerard, Kana Alberona, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Offenbach's Chronicle'
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Salve a tutti, come vi va? Buona Lettura.
 

Aiuti inaspettati.

 
Avevano lasciato la zona pericolosa e ora potevano in un certo senso camminare tranquillamente per le strade anche se molti cittadini quando li vedevano si allontanavano da loro.
-Non mi pare che i soldati siano molto amati da queste parti- sussurrò Jacques a Laxus da sotto l'elmo.
Il biondo si limitò a seguirlo mentre l'altro camminava cercando di evitare le strade più affollate, alla fine si ritrovò in una piccola strada dove degli abiti stavano ad asciugare.
Li presero senza alcuna discussione e se li infilarono: erano abiti di buona fattura, abbastanza anonimi da non essere notati, insieme a quelli Jacques prese anche una bandana e una sciarpa in modo da celare quanto più possibile il proprio aspetto mentre della divisa che aveva rubato, gli rimaneva solo la spada e un pugnale da lancio.
-Allora dove credi che possano essere?- chiese Jacques a Laxus che sicuramente li conosceva meglio.
-beh sicuramente conoscendo Freed avrà deciso di attirare quanto meno possibile l'attenzione... Però avrà anche dovuto cercare un posto tranquillo dove far riposare Viviane... Una locanda, non troppo povera né troppo lussuosa, inoltre avrà messo qualcuno sempre di guardia.
I due quindi si incamminaroino per le strade affollate di persone che lavoravano, preparando la città per l'assedio.
Avevano già girato tre locande che corrispondevano all'identikit di quelle che Laxus aveva descritto, ma ancora non c'era traccia di nessuno quando entrarono nella quarta locanda.
In un momento in cui la città era sotto assedio era normale che le locande per la maggior parte fossero completamente vuote, e certo quella non faceva eccezione, solo al bancone c'era una persona: un uomo anziano ma con un fisico alto e possente, con una lunga barba bianca che puliva un bicchiere di vetro con aria distratta.
-Salve nonno- esordì Laxus con un sorriso mentre si sedeva al bancone sotto lo sguardo sospettoso del vecchio.
-Allora nonno, siamo stranieri, stiamo cercando quattro persone che mi stanno parecchio a cuore, alloggiano qui?- chiese Laxus.
-Non so di cosa tu stia parlando- rispose il vecchio ma una voce si intromise mentre stava rispondendo -Va bene vecchio, loro sono i nostri compagni- un uomo dai lunghi capelli verdi aveva affacciato la testa dal piano superiore e adesso li guardava.
Il vecchio fece un grosso sospiro di sollievo passando una mano tra i lunghi capelli bianchi sbuffando -Sono troppo vecchio per fare queste cose.
I due finalmente riuscirono a raggiungere il piano superiore dove Freed li fece entrare in una stanza dove Viviane era seduta a letto leggendo un libro in compagnia di Evergreen che ne leggeva un altro, entrambe alzarono la testa quando li videro entrare e Viviane gli sorrise quando si tolse finalmente la sciarpa.
-Vedo che stai meglio, sono contento- esordì Jacques prendendo posto accanto alla sorella.
-Si, e tu come stai?- chiese Viviane accarezzandogli la guancia -mi hanno detto che sei svenuto poco dopo avermi curato- chiese Viviane.
-Nessun problema- rise Jacques, adesso si sentiva più tranquillo visto che aveva controllato che la sorella si sentiva meglio.
Freed intanto li aveva informati che Bickslow era in giro con il medico che aveva curato Viviane e che vista la situazione andava spesso in giro.
Dopo aver passato un po' di tempo a chiacchierare finalmente anche Bickslow tornò nella locanda insieme al medico, in quel momento Jacques era impegnato a parlare con Viviane spalle alla porta e non si accorse dell'entrata del medico finché Laxus...
-Non ho mai visto una fanciulla splendida come te, ti prego... Facciamo un bambino-.
Jacques si voltò e vide che il medico era in realtà una donna, che aveva scaraventato Laxus al muro e che gli stava urlando che era un maniaco.
A Jacques quasi venne un colpo quando si accorse che davanti a lui c'erano due occhi di una stranissima sfumatura violetta e i lunghi capelli neri raccolti con una fascia bianca: Davanti a lui c'era Ultear.
-Buongiorno Ultear- la salutò Viviane.
-Viviane, come va la febbre oggi? Certo se non ti avesse curato un macellaio, adesso saresti in piedi- disse la donna avvicinandosi al letto mentre in Jacques cominciava a sudare freddo.
Con mani abili e gesti sicuri, Ultear le tolse le bende e applicò un impacco di erbe che aiutava a rimarginare una ferita ormai quasi del tutto chiusa per poi applicare di nuovo delle bende.
Aveva appena finito di rimettere di nuovo le bende che il vecchio entrò come un fulmine all'interno della stanza :- I soldati sono alla porta, presto dovete uscire-
Portandoli al piano di sotto, aprì una botola che passava sotto al bancone e continuava in uno stretto cunicolo -Porta fuori città, seguitela tutta, Ultear, te li affido-
Riuscirono appena a chiudere botola che i soldati sfondarono la porta della locanda e circondarono l'uomo che venne colpito più e più volte.
Sotto il bancone ad ascoltare i rumori delle percosse che il vecchio subiva c'erano Ultear e Jacques che erano rimasti indietro rispetto agli altri e avevano visto tutto grazie a una piccola crepa nel soffitto.
Jacques era stato costretto a bloccare Ultear e a tapparle la bocca con la mano in modo da impedirle di tornare indietro e rimasero in quella posizione per parecchio, finché i soldati non lasciarono la locanda e Jacques non lasciò andare Ultear ma non la fece parlare, anticipandola :-Porta tutti all'accampamento da Gerard, io torno indietro- e senza aspettare la risposta si voltò e aprì la botola, chiudendola immediatamente e bloccandola.
Uscito dalla botola si guardò intorno per controllare che non ci fosse nessun altro soldato rimasto indietro e poi lasciò la locanda deciso a seguire a distanza il manipolo di uomini che si stava allontanando.
Erano un gruppo abbastanza numeroso e aveva cominciato a seguirlo dai tetti, visto che la città era composta da edifici addossati l'uno all'altro, passando da un edificio all'altro senza mai perderli di vista.
Ben presto si separarono e mentre alcuni andarono via per la loro strada a raggiungere i posti da combattimento visto che l'assedio da parte delle forze di Gerard pareva avvicinarsi, mentre altri quattro continuavano a scortare il vecchio che incespicava con le mani legate.
Probabilmente non ci sarebbe stato un momento migliore per agire e quando fu abbastanza sicuro da non essere disturbato si lasciò cadere dall'edificio con la spada in pugno, cadendo sull'ultimo del manipolo e trafiggendolo alla schiena con la spada.
Gli altri tre a loro volta sguainarono le loro armi per difendersi dall'attacco, consci che essendo in superiorità numerica avrebbero potuto facilmente avere la meglio su quelli che lo avevano attaccato, ma così facendo lasciarono il vecchio sottovalutandolo e quello riuscì a colpirne uno tramortendolo e sottraendogli la spada.
Certo rimaneva incatenato ma almeno poteva difendersi.
-Pensavo che la tua priorità fosse portare fuori la principessa- disse il vecchio che lo raggiunse impugnando la spada.
-A dopo le spiegazioni- rispose Jacques. 
Così cominciò il combattimento e mentre il vecchio dava prova di essere uno spadaccino in gamba che riusciva a tenere testa a una delle guardie anche con le mani legate, Jacques riusciva a mettere in difficoltà il suo avversario e a ferirlo in diversi punti prima che questi lasciasse cadere la spada per le troppe ferite e fosse trafitto da Jacques.
Anche il vecchio continuava il combattimento e pareva danzare con la sua lama e finalmente riuscì a trafiggerlo  e a metterlo al tappeto.
In quel momento anche il terzo soldato, quello che era stato solo tramortito si rialzò e cercò di fuggire, ma Jacques questa volta con il piccolo pugnale da lancio lo colpì esattamente in mezzo alle scapole e quello stramazzò al suolo.
Il giovane si voltò verso il prigioniero e con la sua spada tagliò le funi che lo avevano legato ma nel farlo incontrò lo sguardo sbigottito dell'uomo e in quel momento si accorse che la sua sciarpa era stata tagliata di netto e che il suo volto era visibile al suo interlocutore.
-Tu?- disse l'uomo che poi strinse i pugni. 
-No, non sono il Re, ma non posso spiegarti, adesso usciamo dalla città e dopo risponderò a tutte le tue domande, vecchio- disse Jacques
-Non chiamarmi vecchio, il mio nome è Purehito.
I due tornarono indietro senza scambiarsi più una sola parola, e tornarono alla locanda dove riuscirono a entrare di nuovo nella botola che li portò a poca distanza dall'accampamento di Gerard dove ad attenderli c'era tutto il gruppo.
Mentre Ultear si lanciò tra le braccia del vecchio chiamandolo nonno, anche Viviane si lanciò tra le braccia del fratello rimproverandolo per la sua troppa audacia.
-Adesso ragazzo, non credi di dovermi delle spiegazioni?- chiese l'uomo, e mentre il giovane cominciava a raccontare si sentivano i primi corni suonare, segno che l'assedio della città stava per cominciare.
 
 
Spero di avervi sorpreso :D   
   
 
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