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Autore: Marty_Kaulitz    14/12/2008    2 recensioni
Un suicidio.. un ragazzo e una ragazza che cercano di ritrovare quella persona l'una nelle labbra dell'altro.. e alla fine vanno troppo oltre. Vivere senza LUI e con i sensi di colpa è difficile, doloroso. Impossibile.
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'ultimo capitolo.. (che storia coooooorta) il titolo è una frase autentica di Tom, che io trovo stupendissima *.*
Ragazze non prendetevela quando leggerete il capitolo.. non piace neanche a me :'(

..Komm Und Hilf Mir Fliegen..


4. " Se Bill morisse, io andrei con lui "


Roberta..

Ti va di uscire?.. io considero uno sbaglio quello che è successo l’altra notte, lo sai.. ma  vorrei salvare la nostra amicizia.. per favore rispondi

Tom


Il ragazzo premette invio.

Quanti messaggi le aveva mandato in quei tre giorni? Tanti, ma lei non aveva mai risposto.

Forse si vergognava, forse lo odiava a tal punto da non volerlo più vedere, o forse si stava facendo lacerare il fegato dai sensi di colpa..

Non sapeva cosa fare più di mandarle messaggi e chiamarla.. ad andare sotto casa sua si sarebbe sentito un maniaco..

Era quasi Natale, la neve cadeva a fiocchi.

Si sdraiò sul pavimento, lo sguardo rivolto al lampadario spento. Era sera, ma a lui era sempre piaciuta la semi-oscurità.

Pensò a tutto quello che era accaduto.. a Bill.. all’essere andato a letto con la sua fidanzata..

Chiuse gli occhi. Avrebbe voluto riaprirli, ma le palpebre erano pesanti.

Sospirò e, quasi senza accorgersene si addormentò.

Non fece sogni tranquilli.. ormai aveva incubi cronici, ci era abituato. Ma non era abituato a essere svegliato dal suo cellulare, muto da molto tempo.

Si stiracchiò velocemente e guardò il display: un messaggio.. di Roberta.


**


Roberta posò la tazza vuota sul tavolo.

La quarta camomilla in un’ora.. ma niente poteva calmarla. Si sentiva sola senza il suo Bill e senza Tom, Georg e Gustav che venivano tutti i giorni da lei.. Dopo quello successo con Tom aveva perso i contatti anche con gli altri due.. Il biondo invece la cercava ancora.. cinque minuti fa aveva ricevuto il suo ennesimo messaggio.. ma non aveva il coraggio di rispondergli.

Fra qualche giorno sarebbe stato Natale.. si ricordava dell’ultimo Natale con Bill.. era stato fantastico.. lui con il cappello da Babbo Natale in testa, le prese in giro degli altri, il camino acceso, le palle di neve..

Ma nulla aveva più un senso ormai. Dopo che Bill se ne era andato, Tom era l’unico che sapesse cosa provava, perché era legato al gemello quanto lei, se non di più. Ma ora non poteva più parlare neanche con lui.. cioè, volendo avrebbe potuto. Ma dopo ciò che era successo, si sentiva troppo in colpa anche solo nel pensarlo, era come se stesse cercando di cancellare quella notte escludendo il ragazzo dalla sua vita.

Ma così si faceva ancora più male, e lo sapeva. Lo sapeva, ma non vedeva alternative.

Ogni millimetro quadrato del viso del rastaro le ricordavano l’altra notte. E se è vero che gli spiriti dei morti vedono tutto, in quel momento Bill.. chissà cosa avrà pensato di lei.. magari la odiava. Prima lo aveva ‘ tradito ‘ andando con Tom e adesso non lo cercava più proprio nel momento in cui il rastaro ne aveva più bisogno. Perché lui probabilmente aveva capito che per andare avanti non dovevano separarsi, ma restare buoni amici.. perché già Bill se ne era andato, se poi rimanevano soli anche loro..

Sì, era un’immatura. E allora? E allora stava rovinando tutto quel poco di buono che restava.

Non ce la faceva più ogni giorno a svegliarsi, ricordare che Bill non c’era più, che stava allontanando anche Tom che nonostante tutto le voleva ancora bene, che Gustav e Georg non si erano più fatti sentire.. Ogni notte pregava di non riaprire più gli occhi, per scrollarsi di dosso tutto questo, ma ogni dannata mattina si risvegliava, e la storia iniziava da capo, vuota e monotona.

Aveva voglia di stare con Bill, di rivederlo. E c’era solo un modo per raggiungerlo.

Cosa aveva da perdere? Più nulla ormai.

Prima però doveva fare una cosa.. Prese il cellulare e cominciò a digitare un messaggio.


**


Tom.. scusa se non ti ho mai risposto, ma mi sento tremendamente in colpa per quello che è successo. Sia nei tuoi confronti che in quelli di Bill.

Sono stata una stupida a non risponderti, forse sarebbe potuto tornare tutto come prima.. ma ormai è andata così.

Tuo fratello non c’è più e manca a tutti noi.. troppo. Ogni giorno è  vuoto, uguale agli altri ormai.. forse se non mi fossi comportata come ho fatto tutto questo non sarebbe successo. Ma ora è tardi. E’ tardi e sono stanca. Non ce la faccio più.

Ti prego, perdonami.. ma io non posso stare senza Bill, è per questo che ho deciso di raggiungerlo.. Non odiarmi per favore..

Questo è l’ultimo messaggio che ti mando. Tom, mi mancherai..

Un abbraccio e.. addio.


Tom lesse il messaggio di Roberta e scattò in piedi, il respiro mozzo.

No, non poteva dire sul serio.. non poteva farlo!

Prese al volo la giacca, uscì di casa senza nemmeno chiudere la porta e corse più veloce che poteva.

Inciampò varie volte, ma si rialzò subito: non c’era tempo da perdere.

Avvertì un dolore lancinante al fianco, ma non poteva fermarsi, non adesso che Roberta aveva deciso di ammazzarsi.

Dopo una corsa disperata, arrivò finalmente sotto casa della ragazza.


**


A piedi nudi sulla ringhiera del terrazzo, i capelli messi in disordine dal vento, le braccia aperte, non le importava del freddo. Qualche fiocco di neve le rimaneva attaccato.

Roberta stava per raggiungere Bill.

Inspirò a pieni polmoni l’aria notturna e guardò le luci della città.

Le parve di udire una melodia nel vento con delle parole.. la voce era familiare..


Die lichter fangen Dich nicht,

sie betrügen Dich.

Spring nicht.


[le luci non ti prenderanno

ti stanno ingannando

non andare, non fare l'ultimo passo]


Scosse leggermente la testa, non poteva essere Bill. Ma la voce non ne voleva sapere di smettere..


In Deinen Augen,

scheint alles sinnlos und leer.

Der Schnee fällt einsam,

Du spürst ihn schon lange nicht mehr.


[vedo il vuoto nei tuoi occhi, pensi che tutto sia inutile

la neve che cade su di te, neanche quello importa più]


La neve.. a lei era sempre piaciuto quando la neve le cadeva addosso, e Bill lo sapeva. Ma Bill era morto e di sicuro non poteva essere lì quella notte.


Bitte Spring nicht.. Spring nicht..


[per favore non saltare.. non saltare]


No, ormai aveva deciso. Quella notte metteva la parola fine a tutto. Non importava cosa dicesse la voce.. la voce di Bill.


Ascoltò: più niente.

Guardò nuovamente giù, il freddo della neve che le entrava nelle vene, anche se non lo sentiva.

Tornò a guardare su e una lacrima le percorse la guancia

-Dovevo venire quassù per sentire un’altra volta la tua voce? Bill, a me non basta.. io ti rivoglio! Mi capisci? E se questo è l’unico modo per riaverti.. non importa: io sono disposta a tutto per te. Perché io ti amo.. Ti amo, ti ho amato e ti amerò. Sei tutto per me. E ora sto venendo da te.. aspettami.

Detto questo tornò a guardare giù. Nuove lacrime scesero dai suoi occhi.. ma questa volta erano di felicità: fra non molto lo avrebbe rivisto.. sarebbero stati di nuovo insieme

-E non importa Inferno o Paradiso.. ogni posto è fantastico se ci sei tu al mio fianco –sussurrò. Poi allungò un piede semi-congelato nel vuoto.

Prese un lungo respiro, l’ultimo e portò in avanti il suo peso. Cominciava a perdere l’equilibrio, così si diede un piccolo slancio e iniziò a precipitare.. L’aria gelida le sferzava il viso e la neve la faceva irrigidire.. ma presto tutto sarebbe finalmente finito

-Bill.. –sussurrò beatamente a occhi chiusi e poi.. più nulla.


**


Un corpo per terra, sangue dappertutto, l’ambulanza del 118 lì vicino.

-No, non c’è più niente da fare –annunciò qualcuno con voce cupa, probabilmente un medico –è morta all’istante.

Tom si sentì mancare il respiro. Non poteva essere lei.. eppure la distingueva chiaramente anche attraverso la piccola folla che vi si era formata intorno.

Roberta aveva seguito il destino di Bill: si era suicidata.

Si fermò lì sul marciapiede, incredulo e ancora ansante per la corsa, la neve sulle spalle.

La sua migliore amica era morta, e in parte anche per colpa sua, per quello che avevano fatto l’altra sera.

Doveva sentirsi veramente sola.. e lui invece di ascoltarla, consolarla come ogni volta, quella maledetta sera non ci aveva pensato due volte a.. Era una persona orribile.

Diede un calcio a un vetro per terra, probabilmente di una bottiglia rotta, poi si mise a sedere sul bordo del marciapiede.

Avrebbe voluto ricominciare, ma come un’altra persona.. non famosa, non che va con tutte le ragazze possibili e immaginabili, non che va.. con la ragazza di suo fratello, dopo che questo è morto.

Aveva chiesto tante volte perdono a Bill per quello che aveva fatto, ma sentiva che l’unico modo per ottenerlo veramente era quello di stare vicino a Roberta, di non farla mai sentire isolata, di aiutarla ad andare avanti. Ma non ce l’aveva fatta.

La ragazza non c’era più. E non c’era più neanche Bill.

Che schifo di vita.

Guardò il vetro di prima luccicare alla luce di un lampione.

Si ricordò di una frase che aveva rilasciato in un’intervista: " se Bill morisse io andrei con lui "

E ora ne era più che certo, perché perdere Bill era stato come perdere una parte di sé stesso. Lui e Roberta un po’ si consolavano ma ora aveva perso anche lei.. anzi no l’aveva persa da quando erano stati insieme.

Raccolse il vetro per terra e cominciò a scrutarlo.

Perché non aveva insistito di più con messaggi e telefonate? Perché non era andato a trovarla?

Georg e Gustav non si erano più fatti sentire, dopo che lui aveva rivelato loro cosa era successo quel giorno che era andato a trovarla da solo.

Certo, i due gli avevano detto di non preoccuparsi, che aveva sbagliato sì, ma sarebbero rimasti comunque amici..

Quante cose che avrebbe potuto evitare comportandosi in modo diverso..

Ora cosa gli rimaneva? Suo fratello, la persona più importante per lui non c’era più.. non ci sarebbe stato mai più.

Si guardò intorno, scrutò ancora il vetro e poi se lo passò lentamente e a fondo sui polsi.

Il dolore? Niente in confronto a quello che provava dentro.. controbilanciava, gli faceva quasi bene

Sadico? No, semplicemente una persona che non ha più niente.

Guardò il  sangue che scendeva, era veramente tanto.

Si sdraiò sulla neve, in attesa della fine.

La testa cominciò a girargli, la vista si appannava man mano che passavano i secondi. Si sentiva come scivolar via..

-Ragazzi.. non azzardatevi a cominciare la festa senza di me.. –disse in un sussurro, tentando di sorridere. Poi cominciò a tossire..

Ma alla fine smise.. smise di tossire, di respirare e.. di vivere..


Ist das etwa schon der Tag danach  

Wo alle Uhren still stehen

Wo´s am Horizont zu Ende ist

Und alle Träume schlafen gehen

Sind wir zum letzten mal zusammen

Es hat doch grad´ erst angefangen


Wenn dieser Tag der letzte ist

Bitte sag es mir noch nicht

Wenn das das Ende für uns ist

Sag´s nich´ - noch nicht


Hat unser Ende angefangen

Egal – wir sind ja noch zusammen..


[E' questo giorno in cui tutti gli

orologi si fermano?

Quando nell'orizzonte tutto finisce

e tutti i sogni vanno a dormire?

Siamo per l’ultima volta insieme?

Ma se è appena iniziato...


Se questo è l'ultimo giorno

per favore non dirmelo ancora

Se questa è la nostra fine

non ditemelo ancora no...


È arrivata la nostra fine?

Non importa - tanto siamo ancora insieme]




RINGRAZIAMENTI

babakaulitz: Grazie per i complimenti!! Sono contenta che il terzo capitolo ti sia piaciuto.. E' finita anche questa storia! Grazie per averla recensita^^  ps W la chitarra!!! Ciao bacioni!!!

Grazie anche a chi l'ha aggiunta nei preferiti e a chi ha letto senza commentare!
Un bacione.. la prossima storia sarà più allegraXD
  
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