Fanfic su attori > Josh Hutcherson
Segui la storia  |       
Autore: lallab    17/03/2015    0 recensioni
Un passato doloroso, una ferita curata male, che solo l'amore, quello vero, può guarire, un'amicizia che salva dalla pazzia, dai demoni interiori, una famiglia dolce, attenta e unita, che aiuta a crescere... piccole grandi follie, commesse tra le pagine di un libro che racconta una perdita, una perdita che non si augura a nessuno, specie ad una ragazza di appena diciotto anni. Josh con la sua dolcezza, la sua armonia, riuscirà a portarla lontano dal mondo di ombre, nel quale Cecilie si è rifugiata...
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Apro gli occhi e una luce aranciata me li fa richiudere, metto una mano sopra e mi siedo
–buongiorno- una voce roca mi fa voltare
–oh buongiorno Josh, ehm, che ore sono?- chiedo cercando una sveglia
–credo le undici.. posso?- chiede indicando il letto
–è casa tua questa, prego- si siede
–allora, la colazione è di là, ti serve qualcosa?- domanda fissandomi
–beh in realtà dei vestiti, le mie valigie le ha O.J. uffa!- batto le mani sulla coperta, scendo dal letto, dimenticandomi
della caviglia slogata, mi affloscio sotto il peso
- ou ahia!- mugolo Josh mi prende sotto le ascelle come una bambina,
–ehi ok è tutto ok- mi solleva di peso,grugnisce e mi porta in veranda, mi posa su dei cuscini arancioni, mi sistemo
–wow- mormoro
–vivo in alberghi a cinque stelle, ma non hanno una colazione così..-sorride e si prende una fetta di pane
–beh è il pasto più importante della giornata, e poi io non mangio quasi mai a pranzo, sono sempre in giro- annuisco e mi verso il caffè
–beh è naturale, un po’ tutti credo che a pranzo mangino poco, è diciamo … secondario- sorride
–perché ridi?- chiedo, lui posa il pane
–perché con te sto parlando di pasti, cioè della cosa più naturale di questo pianeta, non sei sconvolta perché hai
Josh Hutcherson davanti agli occhi, appena alzato, con addosso una maglietta e dei pantaloncini,
sei spontanea, è sorprendente..ecco- conclude, sorrido.

-No Josh, dai è troppo, pago io!- urlo al telefono mentre aspetto i vestiti che Josh si è offerto di andare a prendere
-gli ho dato la mia carta di credito,
ma non mi da retta- piagnucolo, Michelle sorride
–se sei un’ospite devi essere paziente, Josh è molto generoso con gli amici- sistema le ultime cose della colazione e si gira
–a proposito il vestito l’ho mandato in tintoria, va bene?- abbasso le spalle
–no, Michelle non dovevi- lei alza un sopracciglio finissimo
–ok ok va benissimo grazie- mi arrendo alzando le mani
–deve ritirarlo nel pomeriggio Chris, a che ora parti?- la guardo
–non so, veramente io pensavo stasera, stavo giusto per prenotare- guardo il mio i-phone e cerco il numero della compagnia di volo, appare Connor
– cià Cecilie, Mà che hai visto il mio progetto di Biologia molecolare, sulle particelle elementari?- entra in cucina
–sì è là sul mobile, tesoro, si può sapere perché li fai in cucina i compiti? Abbiamo uno studio. Le camere da letto..- scuote la testa
–ma mamma la cucina stimola!- esclama Connor
–vero Cecilie? In un’intervista ho letto che il libro lo scrivevi in cucina di notte, è vero?- io sorrido
–stranamente è vero, di solito sono tutte cose un po’ distorte, in questo caso hanno detto la verità- guardo Michelle
–beh se ti viene un capolavoro come quello di Cecilie lavorando in cucina.. trasformo la casa intera in una cucina- rido,
mentre la porta si apre ed entra Josh
–ok ti ho preso un po’ di cose, vedi quale preferisci per un giro in moto, lo guardo malissimo
–mi bastavano un paio di pantaloncini e una maglietta perché non mi hai dato retta?- lui ride
–perché è bellissimo vedere le facce deluse delle commesse mentre gli dico "è per la mia ragazza"- scuoto la testa e lo spingo,
prendo i sacchetti che mi sventola sotto il naso e filo,zoppicando, in bagno.
-come stooo?- esco e mi giro zoppicante facendomi vedere, ho addosso degli short jeans chiari, una maglietta con la bandiera americana,
e il reggiseno nero che si intravede, gli stivaletti corti scuri,
-benissimo- mormora, mi prende la mano, io sorrido
–Josh, senti io in teoria, dovrei tornare a casa … in Inghilterra sai … - alza gli occhi al cielo
–senti niente scuse, giro in moto e, stanotte, aeroporto- alza una mano e mostra due biglietti, li prendo di scatto
–oddio, ma tu vieni con me?- arriccio il naso
–si, non ho mai visto New Castle credo che una ragazza del posto per farmi da cicerone sia perfetta- sorrido
–sei tutto matto- mormoro dandogli i biglietti
–ah! oddio i soldi per tutta questa roba … come facciamo? Te li do lì? Ora ho solo la carta di credito e i bancomat
americani non me la accettano, solo i negozi- dico andando lentamente verso la porta, lo sento sbuffare
–lo hai mai ricevuto un regalo?- chiede prendendo le chiavi
–sì- incrocio le braccia
–hai dato, a quella persona, i soldi che aveva speso?- chiede ancora, sbuffo
–no- sorride
–logica, JHutch 1- Sanders 0- scoppio a ridere
–maturo- mormoro.

Scendo dall’aereo con la caviglia che strepita e urla, Josh scende dopo di me
–wow- mormora guardando il cielo
–dove sono le nuvole?e il cielo plumbeo? È meraviglioso!- aggrotto le sopracciglia mentre mi metto gli occhiali da sole
–stereotipi- alzo le spalle
–dici?- chiede affiancandomi
– yep!- esclamo.
Stringo forte mia madre, che mi singhiozza nell’orecchio da dieci minuti, O.J. sta facendo un baccano tremendo,
mio padre e mia sorella mi sorridono, Josh è stato “rapito” da mia zia Louise che gli sta facendo il terzo grado.
Mentre usciamo dall’aeroporto, Josh mi chiede
–da quanto tempo è che manchi?- abbasso gli occhi
–un anno- mormoro, lo guardo e stringo le labbra, non devo, non posso, non voglio dirglielo, ci starei troppo male a ripensarci,
Josh è un amico, ma ho paura, dopo tre anni ,io, ho paura.
Scendo dall’auto
–una ragazza semplice?- chiede Josh ironico, scaricando i bagagli e fissando la mia casa
–qual è il tuo problema Hutcherson? Tu vivi praticamente in un albergo a ottanta stelle e rimani scioccato dalla mia villetta?- sbuffo,
poggiando a terra il trolley rosso, si mette le mani sui fianchi
–e la chiami villetta?- ride
–oddio Josh! mi aiuti? Te la contempli dopo casa mia!!- urlo, con gli occhi fuori dalle orbite per lo sforzo.
Entriamo e mia nonna Clarisse ci viene incontro
–Cecilie! Amore di nonna!- esclama abbracciandomi
–John!- urla, contro Josh che mi fissa dubbioso
–si chiama Josh, nonna- lei sorride
–sì, sì, non importa, è uguale- lo prende sottobraccio e lo porta in salotto, alzo gli occhi al cielo
–senti, Cecilie io non capisco, mi potevi chiamare è venuta una manager …!! – strilla O.J. nel mio orecchio
–e che diamine, la pianti di urlare?!- urlo
–ti ho già spiegato tutto, non puoi rompermi di nuovo Jemson!- lui si scurisce, quando lo chiamo per cognome vuol
dire che sono davvero arrabbiata.
Zoppico in salotto, Josh è davanti al camino e sta guardando le mie foto, sorride
–facevi pattinaggio?- abbasso la testa
–sì, ero una fan di Tonya Harding l’ho anche incontrata, mi ha messo questa..- vado verso la vetrinetta e
indico la medaglia d’argento in primo piano
–seconda classificata ai campionati nazionali- annuncio soddisfatta.
Mia madre e mia sorella portano in tavola il pudding, mi tiro indietro
–oddio, basta- incrocio le braccia sulla pancia
–sto scoppiando- mia madre si è scatenata con il corso di cucina, un anno fa, mi ricordo, che aveva fatto il suo famoso “timballo”:
un’accozzaglia di verdure dai sapori più orrendi in assoluto,l’avevo buttata nel cestino appena ero tornata in camera,
mia nonna mi guarda severa
–sei magrissima! Josh è vero che è magra?- guardano tutti Josh, io sbuffo
–beh … in effetti, sei magra- lo guardo scioccata
–Josh!- urlo facendo ridere tutti, incrocio le braccia imbufalita.
Dopo pranzo, salgo in camera e mi butto sul letto, con la mia povera caviglia che mi fa un male cane, Rachel, la nostra colf,
ha disfatto le mie valigie, mi alzo lentamente e vado verso l’armadio, frugo in basso, tiro fuori le mie foto:
quando sono andata in Irlanda, i miei viaggi con l’inter rail dopo il diploma, poi le mie gare di pattinaggio,
la mia festa dei diciotto anni, le foto con Giselle, il cane che mio padre mi regalò per il mio diciassettesimo compleanno,
e Riley il mio ex fidanzato … chiudo la scatola di botto e asciugo una lacrima solitaria, sfuggita alle mie palpebre,
ormai sigillate da più di un anno, bussano alla porta
–avanti!- mi schiarisco la voce e prendo un cuscino in grembo, Josh entra
–ciao- dice sorridendo
– ciao- sorrido, lui si siede
–che hai? Sei stanca?- mi mette una mano sul ginocchio
–niente, perché?- chiedo incuriosita, scuote le spalle
–ti vedo giù- si avvicina e mi abbraccia, rimango sorpresa, con la bocca improvvisamente asciutta
–sei buono con me, anche se sono acida- abbasso lo sguardo, con due dita mi solleva il mento
–ehi,non sei acida, solo un po’ “yogurtosa”- rido come una matta buttandogli il cuscino in faccia, mi stringe le braccia, io lo fisso negli occhi …
-Cecilie, mamma dice che.. OPS scusate!- strilla mia sorella, mi sciolgo dalla presa di Josh
–no, Charlotte! Che voleva mamma?- lei mi guarda maliziosa
–devi scendere, per vedere un vestito per la festa di beneficenza di papà- alzo gli occhi al cielo
–sì ora scendo- mi giro e tendo la mano a Josh
–vieni?- lui mi guarda
–vestiti? Oddio!- si alza e sbuffa
– dai, un piccolo sacrificio per me?- sorride
–ok- sorrido e scendiamo.

-Solo l’ultimo, su!- trilla mia madre, faccio una smorfia e torno in bagno per provare l’ultimo: color beige
scollatura profonda a V, esco dal bagno zoppicando
–oh tesoro!! Sei bellissima! Sembri Marylin Monroe - dice mia nonna sorridendo, mentre sistema il vestito
di mia sorella sul manichino, la guardo seria
–nonna era bionda, io sono castana- indico la mia testa
–chiara, i tuoi capelli sono castano chiaro- interviene mamma, facendomi voltare per farmi guardare allo specchio
–si, mi piace, posso toglierlo?- chiedo con le mani giunte, scoppiano tutti a ridere, compreso Josh, che
sta seduto sul divanetto, vicino a mia sorella che se lo sta letteralmente mangiando con gli occhi, sorrido e,
facendo una giravolta molto goffa, rientro in bagno.
Prima di cena, io e Josh troviamo un po’ di pace: mia sorella doveva uscire con mia zia Louise per una festa,
mia madre e mia nonna si sono barricate in cucina e mio padre legge nel suo studio, mentre passeggiamo in giardino Josh
mi fa tante domande alle quali rispondo, sempre più curiosa di sapere perché è così interessato
–che lavoro fanno i tuoi genitori?- mi fermo e scoppio a ridere
–perché ridi?- chiede, lo guardo e sorrido un’ultima volta
– Sanders è un nome d’arte, o meglio una parte del mio cognome: Cecilie Mary Clarisse Sanders- Graham - porgo la mano
–piacere- sorrido
–sei nobile?- chiede Josh , sedendosi sul dondolo
–diciamo, ma non è esatto, discendo da un clan scozzese antichissimo- lo guardo serafica, sedendomi a mia volta
–mio padre ha una rendita di ottomila sterline al mese e mia madre è di origine americana, suo padre era un’azionista
a Wall Street le ha lasciato un patrimonio che, sinceramente, non abbiamo bisogno di toccare visto la nostra situazione finanziaria- lui mi guarda
–non fai altro che stupirmi- scoppio a ridere,trascinando anche lui.



Eccomi, come promesso ho pubblicato entro una settimana, sono stata cinque giorni a Berlino, è una città meravigliosa, ho avuto anche la bellissima opportunità di vedere dal vivo Shailene Woodley e Theo James, e di vedere in anteprima mondiale "Insurgent", il secondo capitolo della saga di Veronica Roth "Divergent". Comunque, che ne pensate? Questi due sembra che stiano diventando piuttosto intimi...e chissà perchè la Nostra Cecile piangeva vedendo le foto....mah, nel prossimo capitolo si sveleranno molte cose...e sarà presente (nel corso della storia) anche la fredda e stupenda Berlino. Fatemi sapere che ne pensate intanto vi mando un enorme saluto
A presto!!!
XOXO Lallab

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Josh Hutcherson / Vai alla pagina dell'autore: lallab