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Autore: sofiaa    17/03/2015    1 recensioni
Sophie, una sedicenne inglese arrabbiata con il mondo e con un fratello molto inusuale, è una giovane punk. Suo fratello tenterà di tenerla alla larga dalla scena musicale e sociale che lui ha stesso ha contribuito a creare, ma non ce la farà per molto...Ma soprattutto non riuscirà a tenerla lontana dai suoi amici.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Il giorno dopo mi svegliai e andai a scuola, come al solito. Il lunedì era veramente un giorno traumatico. Passai la mattinata e le due ore del rientro pomeridiano a guardare fuori dalla finestra e a dormicchiare. Dopo un bel po'di sbadigli, la tanto attesa campanella suonò. Corsi fuori dalla scuola e me ne andai verso casa mia, di corsa. Oggi non dovevo andare a nessuna prova dei ragazzi, loro avevano il famoso appuntamento con Bernie Rhodes. Camminai per un quarto d'ora, c'era freddissimo e tirava un vento gelido. Arrivata davanti alla porta di casa, presi le chiavi da sotto lo zerbino, aprì la porta ed entrai. C'era mio fratello stravaccato sul divano che ascoltava la radio.
"Ciao Paul."
"Hey Sophie! Tutto bene?"
"Ma sì, dai, tu?"
"Sono un po'teso per dopo..."
"Stai tranquillo bro', andrà tutto per il verso giusto."
"Lo spero."
"A che ora andate da Bernie?"
"Alle quattro e mezza gli altri mi passano a prendere."
"Manca un'oretta."
"Già."
"Bhe, credi che sia opportuno presentarti al vostro futuro manager in tuta?! Vai a prepararti, e di corsa!"
"Va bene, stai calma! Adesso vado!"
Detto questo, salì le scale e si diresse in bagno, suppongo.
Mi tolsi le scarpe ed il cappotto, poi portai in camera mia la cartella. Presi dall'armadio un paio di pantaloni da tuta, una maglietta a maniche corte di mio fratello (che gli avevo fregato e che mi stava enorme) e una felpa. Iniziai a togliermi il blazer dell'uniforme, poi il maglione, la camicia, la gonna e gli odiatissimi calzettoni. Mi misi un paio di calzini e mi infilai subito la maglia di mio fratello. Proprio mentre me la stavo mettendo, il campanello suonò.
"PAUL, VAI TU, IO MI STO VESTENDO!"
"VACCI TU, IO SONO SOTTO LA DOCCIA!"
Che palle, toccava sempre a me. Scesi di corsa le scale, magari era la signora Lewis che ci portava qualcosa, a volte lo faceva. Arrivata alla porta, l'aprì e mi ritrovai davanti Joe, Mick e Topper. Joe spalancò subito la bocca.
"Oh mio Dio, amore, sei così bella che mi hai fatto venire un infarto!"
"Ma dai Joe..."
"No ma davvero, c'è...ho una voglia matta di sbatterti come se non ci fosse un domani."
"JOE!!!"
Arrossì come un peperone e vidi Mick che iniziava ad innervosirsi per i commenti non proprio decorosi sul mio conto da parte di Strummer.
"Rega, scusate se vi ho aperto la porta in queste condizioni ma mio fratello è sotto la doccia ed io mi stavo mettendo comoda, perchè sono arrivata da poco a casa da scuola..."
"Ma figurati, non avremmo mai visto uno spettacolo del genere se ci avesse aperto Paul!"
"Dio, Joe, ma tu ogni giorno diventi più sconcio?!"
"Ma sei tu che mi fai diventare così, blondie mia."
"Joe, a proposito, dopo l'incontro con Bernie dobbiamo parlare..."
"Di cosa?"
"Di noi due."
"Va bene, amore, ma te l'ho già detto: devi iniziare subito a contare gli invitati al nostro matrimonio!"
"Non per quello, Joe...dopo ti spiego."
"Ok."
Mick sorrise, uno sorriso sincero, dopo tanto tempo.
"Volete qualcosa da bere, mentre che aspettiamo mio fratello?"
"Un po'd'acqua, Sophie, se non è un problema."
"Ma figurati Topper, vado subito a prenderla. Ne volete anche voi due?"
"Sì, blonde-head, portane per tutti."
"Ti aiuto io, bellissima!"
Mick mi seguì in cucina e, chiusa la porta, mi baciò.
"Vedo che hai preso una decisione definitiva."
"Certo, ne dubitavi?"
"Sinceramente...sì."
"Grazie per la fiducia, veramente!"
"Ma prego, amore mio.", disse ridendo.
Gli diedi uno scapelloto sulla coppa e presi i bicchieri dalla credenza. Lui prese l'acqua in frigorifero. Ci avviammo verso la sala ed appoggiamo le cose sul tavolino. I ragazzi si servirono. Dopo qualche minuto scese mio fratello, tutto elegante.
"Ok, adesso vado a finire di vestirmi."
"Corri, sist, se non li castro tutti, a parte Topper, che lui ha la fidanzata."
"Ma Paul, perchè non può rimanere così? In fondo è la mia ragazza..."
"Perchè ci sono io, qui. Quindi lei si veste."
"Che palle, Simonon."
Io corsi su per le scale e, arrivata in camera mia, mi vestì in fretta e furia con le cose che avevo preso fuori dall'armadio qualche minuto prima. Poi scesi al piano di sotto ed arrivai dritta dritta davanti ai Clash.
"Bhe, sist, noi dobbiamo andare."
"Allora buona fortuna rega."
Abbracciai mio fratello, Mick, Topper e Joe.
"Appena abbiamo finito, torniamo qua e se ci ha preso, andiamo a festeggiare!"
"Va bene, vi aspetto! In bocca al lupo!"
"Grazie amore mio, ci vediamo dopo!"
"Si, ciao Joe! Ciao a tutti!"
Ci salutammo, poi loro si incamminarono verso il centro, dove Bernie aveva l'ufficio. Non mi restava altro che aspettare impazientemente il loro ritorno...
 
   
 
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