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Autore: michi88    15/12/2008    9 recensioni
Dopotutto i cattivi delle favole non hanno il loro lieto fine. Per loro non ci sarà mai un " e vissero per sempre felici e contenti "

Ambientata in New Moon.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Piccola premessa: è ambientata in New Moon. Esattamente la notte prima della partenza di Edward, quando fa credere a Bella di non amarla.
E soprattutto non è nulla di speciale. Solo un mio delirio in una notte un po' così...

Declaimer: i personaggi non appartengono a me, ma alla talentuosa Stephenie Meyer. La storia non è stata scritta con alcuno scopo di lucro, ecc...







Per molti anni ho cercato di capire cosa fosse l' Amore.
Nessuno è mai riuscito a spiegarmelo a parole.
Nessuna è mai riuscita a farmelo provare.
Ho letto centinaia di libri sull' argomento, il tempo non mi è mai mancato.
Immagini. Metafore. Parole. Definizioni. Nessuna di queste mi ha mai soddisfatto;  ho sempre avuto la sensazione che fossero incomplete.
Quando si può dire di sapere cosa sia l' Amore?
Se, parlando di te, mi chiedessero
" Tu la ami ? ", forse non saprei rispondere.
Quello che potrei dire è che accanto a te il mondo, che prima vedevo nelle sue sfumature di grigio, brilla dei colori più sfavillanti  e incantevoli che gli occhi possano desiderare.
Direi che l'esistenza in cui mi sono trascinato stancamente per novant' anni, senza trovare stimoli, gioie, interesse, ha finalmente assunto un senso.
Cercherei di far comprendere loro l' assoluta devozione, l' insano bisogno e l' immensa felicità che mi travolgono tutte le volte che mi guardi, che mi sfiori con quelle dita sottili e delicate, che mi regali un sorriso.
Proverei a far sentire loro l' angoscia, il vuoto opprimente e il dolore straziante che la tua lontananza porta nella mia anima. Quell' anima che io non possiedo più.
L' anima che non merito. La stessa che ho condannato all' oscurità eterna e alle fiamme dell' Inferno.
Quell' anima che vorrei riavere indietro solo per poterla donare a te, angelo mio.
Riaverla e dannarla di nuovo se tu me lo chiedessi. Se fosse questo a renderti felice. Se servisse ad assolvermi dai miei peccati per poter essere degno di starti accanto.
Non ce l' ho più. Perdonami.
Chiederei di poter parlare con Dio.
Lo supplicherei di ascoltare questo suo figlio immondo e immeritevole del suo affetto. Vorrei solo poterlo ringraziare di avermi concesso un dono così meraviglioso. O chiedergli perdono per aver costretto nella mia oscurità, nella mia notte eterna, la sua creatura più incantevole.
Ma Dio non riesco a sentirlo. Perdonami.
Questa notte non sono riuscito a venire da te. Non ho trovato la forza di entrare dalla tua finestra e guardarti dormire. Ascoltarti pronunciare il mio nome e bearmi nella consapevolezza che ancora una volta il protagonista dei tuoi sogni ero io.
Io dovrei essere il protagonista dei tuoi incubi.
Sono rimasto sotto la tua finestra ad ascoltare i tuoi singhiozzi, che squarciavano il mio petto. Hai pianto perchè non ero con te.
Sono rimasto finchè non ho sentito il tuo respiro farsi regolare, finchè Morfeo non ti ha accolta tra le sue braccia, placando almeno in parte il tuo dolore.
E ho accolto la pioggia con sollievo.
Non avvertivo il freddo pungente di quelle lame che sferzavano il mio viso. Speravo ingenuamente che quelle lacrime
acuminate, scorrendo sul mio corpo, fossero in grado di lavare via la mia colpa.
Non è così. Perdonami.
Sono tornato a casa e ho cominciato a scriverti questa stupida e inutile lettera.
Stupida perchè è così che apparirà domani, quando verrò da te per strapparti il cuore dal petto. Con delle semplici parole.
Parole crudeli e profondamente false che ti faranno male. Ti dilanieranno.
Parole che, nel pronunciarle, mi uccideranno una seconda volta, dopo che tu mi hai riportato in vita.
Inutile  perchè questa lettera tu non la leggerai mai.
Se tutto quello che ho scritto, se tutto quello che provo per te, angelo mio, è quello che chiamano Amore, allora...
Ti amo, Isabella Marie Swan.
Ti amo come non credevo di poter fare.
Ti amerò in eterno.
Ma tu da domani andrai avanti senza di me. Sarà difficile all' inizio, lo so. So che mi ami e questo, da essere egoista quale sono, mi rende immensamente felice.
Ma mi dimenticherai, amore. Vivrai una vita lunga e serena, accanto ad un uomo che ti amerà. Anche se non quanto ti amo e ti amerò io.
Ti proteggerà. Come io non sono in grado di fare. Nemmeno da me stesso, da quello che sono.
Sarai felice, te lo prometto.
Ti meriti il meglio da questo mondo bastardo.
Io non merito nulla. Tantomeno un angelo come te.
Le principesse sposano i principi azzurri. Non i vampiri.
Dopotutto i cattivi delle favole non hanno il loro lieto fine. Per loro non ci sarà mai un " e vissero per sempre felici e contenti ".
E' così che finiscono le fiabe. E' così che devono finire.

Sii felice, amore mio, te ne prego.

                                  Edward








Piego il foglio e lo infilo in una busta.
Bella. Il suo nome scritto elegantemente sul davanti.
Poi mi alzo e mi avvicino al camino acceso. Getto il mio destino in quell'Inferno.
E rimango a guardare le fiamme divorare parole come amore, per sempre, per l'eternità, ti amo.

Perdonami, amore mio.



  
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