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Autore: SaraEManuel95    18/03/2015    3 recensioni
Katherine ha ventisette anni, è la proprietaria di un pub molto conosciuto a Log Angeles, è una donna piena di impegni e dopo l’ennesima relazione finita male decide di lasciar stare l’amore, anche se così piena di impegni è molto legata alla famiglia, ed è proprio al terzo matrimonio del nonna che incontra David. David ha trent’anni ed è un poliziotto, dopo varie delusioni amorose è diventato uno di quegli uomini dai quali è meglio stare alla larga, ma qualcosa cambia quando al matrimonio della nonna incontra Katherine. Ma non è tutto come sembra, la loro non sarà da cuori e fiori, e l'amore a volte si presenta come l'ultima cosa alla quale avessi mai creduto.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 5

“ Katherine Millers, tocca a lei “
Quando la dottoressa chiamò il mio nome, mi alzai lentamente e seguita da mia madre entrai nello studio della mia ginecologa, erano passati due mesi da quella notte, ed il ciclo mi era saltato per entrambi, il primo mese avevo avuto solo qualche perdita e diedi la colpa alla mia vita frenetica e al nervoso, ma il secondo mese mi convinsi che c’era qualcosa in più, le mie mestruazioni erano sempre state precise, così chiamai la mia ginecologa, la dottoressa Greed che mi consigliò di passare in studio poiché quando i test di gravidanza sono positivi è più che sicuro che si aspetta un bambino ma visto i primi due negativi voleva vedermi di persona, ed eccomi qui
“ allora Katherine sei pronta? “ mi chiese lei non appena entrammo, io annui e lei continuò “ benissimo, allora stenditi sul lettino poi tira un po’ giù i pantaloni e tira su’ la maglia fino al seno o se preferisci, toglila “ io seguii le sue indicazioni e mi sdraiai sul lettino, mia madre si sedette accanto a me e mi prese la mano che io strinsi, la dottoressa mi mise un gel sulla pancia, poi accese l’ecografo e mi passò la sonda sulla pancia evitai di guardare lo schermo prima che lei parlasse
“ allora Katherine, non aspetti un bambino “ mi voltai verso le schermo, delusa, ma quello che vidi mi lasciò senza parole “ ne aspetti due, gemelli monozigoti “ mia madre mi strinse di più la mano “ superano entrambi i cinque millimetri quindi possiamo benissimo sentire il battito, vuoi? “ io annui incapace di dire altro, lei spinse qualche tasto sull’ecografo e li sentii, era la musica più bella che le mie orecchie avessero mai udito e sbottai a piangere seguita da mia madre, controllò i parametri vitali dei miei bambini ed entrambi stavano benissimo, così mi fece rivestire e ci fece accomodare sulle sedie di fronte alla sua scrivania e ci porse l’ecografia
“ allora sono costretta farti una domanda di routine, vuoi tenerli? “
Come si poteva pensare di no? Non avrei mai e poi mai tolto la vita a quelle creature, ai miei figli
“ certo che si “ risposi sicura di me, mi voltai verso mia madre che mi sorrideva fiera con gli occhi ancora pieni di lacrime, la dottoressa mi fece tutte le raccomandazioni, mi prescrisse anche l’acido folico che mi avrebbe aiutato durante la gravidanza, mi consigliò di mangiare di più, di evitare di bere e fumare e soprattutto, visto il mio fisico molto esile, di evitare posti affollati e lo stress, dovevo starmene a riposo e lontana dal mio lavoro, l’avrei fatto sicuramente per quanto amassi il mio lavoro ora avevo qualcosa di molto più importante a cui pensare, appena uscimmo di lì, sapevo che la mia vita sarebbe cambiata per sempre da quel momento in poi, accompagnai mia madre a casa e diedi la notizia al resto della famiglia, a mio padre e allo zio Josh per poco non gli prese un colpo ma erano felici come il resto della famiglia, che già fantasticava sulle cose che avrebbero fatto insieme ai piccoli non rimasi molto però, uscii dalla casa di mai madre mi diressi verso il distretto di polizia, dovevo dirlo a David, questa ora la mia priorità. Arrivai al distretto in pochi minuti e un poliziotto mi accompagni davanti alla porta dello studio dove lavorava Chris ed il suo partner, dovetti bussare un paio di volte prima che il ragazzo mi apri e quando mi vide rimase molto sorpreso
" hey ma guarda chi c'è, è da tanto che non ci si vede " mi disse salutandomi con un bacio sulla guancia
" da un mese se non sbaglio "
" vuoi entrare? "
mi fece spazio per entrare nello studio ma quindi vidi altri ragazzi mi rifiutai
" senti, potremmo andare in un posto più appartato? Devo dirti una cosa seria e preferisco che siamo soli, ma se devi lavorare dimmelo che passo un'altra volta "
Lui si chiuse la porta alla spalle " no, andiamo nella stanza delle macchinette, ma stai bene? Mi stai facendo preoccupare "
" è tutto ok "

Iniziammo a camminare e salimmo al piano di sopra e parlammo del più e del meno, mi fece le solite domande mentre il mio cuore martellava nel petto

per nostra fortuna la stanza era vuota, così ci sedemmo al tavolo, lui si prese un caffè mentre io mi limitai ad una bottiglia d'acqua, era meglio evitare la caffeina
" allora cosa devi dirmi? "
" beh ecco, non ho avuto molto tempo per decidere come dirtelo, ma preferisco essere diretta, evitare troppi giri di parole, oggi ho scoperto di essere incinta David "
" e sei qui perché?
" mi chiese con tranquillità
" perché sono incinta da due mesi, e sono più che certa che tu sia il padre "
Lui spalancò gli occhi e per poco non si strozzò con il caffè, mentre io ripresi a respirare, mi ero tolta un peso, ma quando sentii la sua risposta il vuoto allo stomaco tornò
" e chi mi dice che è il mio? Insomma sei venuta a letto con me dopo due bacetti, come posso sapere che non lo fai sempre? Se stai cercando qualcuno da incastrare hai sbagliato persona "
Mi alzai dalla sedia e gli svuotai la bottiglietta d'acqua in testa
" non so' per chi cazzo mi hai preso ma io non sono come le troie che frequenti tu, da quattro mesi a questa parte non sono andata a letto con nessun altro a parte te, e se non vuoi prenderti le tue responsabilità almeno non dare la colpa solo a me perché bello mio, le cose si fanno in due, stronzo " detto questo raccolsi la mia borsa e scappai via da quel posto, ma che mi aspettavo? Che mi avrebbe abbracciato, aiutato, cosa? Che ci avrebbe amati? Non potevo aspettarmi niente di diverso da un tipo così, mi sarei cresciuta i miei bambini da sola, non avevo bisogno di nessun altro al mondo, queste piccole creature erano mie e basta.
 
  
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